Per me la gara non è l'evento in se, che obiettivamente dura un attimo, ma inizia da quando clicco sul tasto di iscrizione, dal quel momento la mia mente è lì ogni giorno che passa.
Per la questione draft no draft, sarà per la mia provenienza ciclistica ma io godo come un matto in gruppo, letteralmente mi nutro dell'adrenalina e della sensazione di rischio per la vicinanza agli altri, tenere l'occhio contemporaneamente avanti e ai lati, l'orecchio puntato sul cambio di quello avanti, il gomito del vicino che mi tocca, e poi rilanci, scatti, cambi, incitazioni, fuori soglia, bruciore di gambe dopo gli strappi, la sensazione di non farcela è un pensiero fugace, e mentre ti viene sei già pronto a scattare per acchiappare quello avanti, ecco, tutto ciò per me è pane.
Non ho mai provato un lungo, forse mai lo proverò (ma mai dire mai), in ogni caso ho qualche dubbio che le dinamiche di questo tipo di gare, i tempi allungati, la mancanza del gruppo, la battaglia solitaria, siano compatibili con il mio essere.