Questo lo faccioDi sicuro aiuta molto fare allenamenti a bassa intensità per migliorare/abituarsi al caldo
Questo lo faccioDi sicuro aiuta molto fare allenamenti a bassa intensità per migliorare/abituarsi al caldo
Dipende da quanto lo fai e se effettivamente stai dando uno stimolo sufficiente. Lo dico con nessun intento polemico, è solo che l’adattamento e i benefici richiedono tempo e “svegliarsi” a marzo/aprile può già essere troppo tardi.Questo lo faccio
prima di tornare in vasca, prova a secco con gli elastici. così, se senti fastidio, ti fermi subitoCiao a tutti.
Ieri mattina sono caduto in bici (per fortuna bici che uso per spostarmi in città e non quella da corsa) e a parte le solite abrasioni e contusioni (spalla, braccio, mano e fianco) sembrava tutto bene, tanto che, senza preoccupazioni, il pomeriggio ho fatto una corsetta leggera e a parte un leggero fastidio alla spalla e al fianco non ho percepito grossi impedimenti.
Questa mattina mi sono svegliato con meno dolori e fiducioso sono andato in piscina a nuotare. Non ho potuto fare mezza vasca a stile che la spalla mi faceva malissimo. Allarmato mi sono recato al pronto soccorso dove (inaspettatamente presto) mi hanno visitato e mi hanno assicurato che si tratta solo di una contusione alla spalla.
Sicuramente a qualcuno di voi è già successo e per questo vi chiedo: in quanto tempo, dopo una contusione, siete riusciti a riprendere con il nuoto? Quanto tempo siete stati a riposo? Siete comunque riusciti a correre e ad andare in bici?
Capisco un po' di dolore, ma oggi non riuscivo proprio a effettuare la bracciata. Adesso ho il timore che lasciando un po' di giorni di riposo, magari sentendomi bene, non riesca comunque a nuotare quando riprenderò (e a fine giugno ho un corso intensivo di nuoto).
Grazie mille per i consigli
mai sentita una cosa del genere. i tempi di adattamento dell'organismo sono nell'ordine di 8-10gg. anticipare ulteriormente è fine a e stessoDi sicuro aiuta molto fare allenamenti a bassa intensità per migliorare/abituarsi al caldo e ridurre così il gap che inevitabilmente si ha tra la prestazione invernale e quella estiva; il massimo sarebbe imparare dal passato, come evidentemente non ha fatto il sottoscritto, ed inserire in inverno allenamenti indoor in ambiente con temperatura mite/calda
Anche io pensavo così, ma non è fine a se stesso. Infatti, gli elite fanno di fatto allenamento specifico di heat training tutto l’anno (condizionamento iniziale + mantenimento).mai sentita una cosa del genere. i tempi di adattamento dell'organismo sono nell'ordine di 8-10gg. anticipare ulteriormente è fine a e stesso
posto che tutto nel training è sempre "ad personam" concordo con la esperienza diretta in X anni di ultra-trail.mai sentita una cosa del genere. i tempi di adattamento dell'organismo sono nell'ordine di 8-10gg. anticipare ulteriormente è fine a e stesso
Puoi andare sul sito di core body temp, lì si parla di blocco iniziale di X settimane più mantenimento. Poi, per quel che può contare, c’è la testimonianza di Blummenfelt (ma non è difficile credergli visto che in più di qualche occasione lui ed Iden si vedevano in piscina con la muta).hai una fonte? perché tutti gli articoli che ho letto, ad esempio questo parlano di massimo 2 settimane o giù di lì
tieni conto che gente come Blum a marzo prende un aereo e, dalla norvegia, va a gareggiare ad Abu Dhabi, per cui ha un senso essere sempre pronti a gareggiare col caldo. non è una situazione in cui si ritrovano tutti...Puoi andare sul sito di core body temp, lì si parla di blocco iniziale di X settimane più mantenimento. Poi, per quel che può contare, c’è la testimonianza di Blummenfelt (ma non è difficile credergli visto che in più di qualche occasione lui ed Iden si vedevano in piscina con la muta).
Io credo che nell’economia globale di un amatore abbia senso fare il blocco di heat training iniziale e poi mantenere durante l’anno e casomai fare dei richiami più sostanziosi a ridosso delle gare, se ve ne fosse bisogno. Infatti, vedo poco redditizio inserire il blocco di heat training “a ridosso” della stagione calda e/o di una gara perché questo di sicuro non aiuta a raggiungere il picco; allenarsi in condizioni sfavorevoli per 7-14 giorni porterà inevitabilmente ad un sovraccarico e probabilmente ad riduzione della performance.tieni conto che gente come Blum a marzo prende un aereo e, dalla norvegia, va a gareggiare ad Abu Dhabi, per cui ha un senso essere sempre pronti a gareggiare col caldo. non è una situazione in cui si ritrovano tutti...
perché, soprattutto tra gli amatori, ci sono quasi sempre qualità più importanti da curare nella fase invernale. ad esempio, se nuoti come un cane morto, il plasma e l'emoglobina te li friggi in padella...Io credo che nell’economia globale di un amatore abbia senso fare il blocco di heat training iniziale e poi mantenere durante l’anno e casomai fare dei richiami più sostanziosi a ridosso delle gare, se ve ne fosse bisogno. Infatti, vedo poco redditizio inserire il blocco di heat training “a ridosso” della stagione calda e/o di una gara perché questo di sicuro non aiuta a raggiungere il picco; allenarsi in condizioni sfavorevoli per 7-14 giorni porterà inevitabilmente ad un sovraccarico e probabilmente ad riduzione della performance.
Infine, perché buttare via un potenziale adattamento sul lungo periodo in termini di aumento del volume del plasma e massa dell’emoglobina?
D’accordo.perché, soprattutto tra gli amatori, ci sono quasi sempre qualità più importanti da curare nella fase invernale. ad esempio, se nuoti come un cane morto, il plasma e l'emoglobina te li friggi in padella...
Ma parla di meperché, soprattutto tra gli amatori, ci sono quasi sempre qualità più importanti da curare nella fase invernale. ad esempio, se nuoti come un cane morto, il plasma e l'emoglobina te li friggi in padella...
esatto, anche io cerco sempre i famosi "marginal gain". body aero, tenso.spray, ginocchio depilato e poi ( come me ) 750 dello sprint in 18' :)perché, soprattutto tra gli amatori, ci sono quasi sempre qualità più importanti da curare nella fase invernale. ad esempio, se nuoti come un cane morto, il plasma e l'emoglobina te li friggi in padella...
diagnosi via web: contrattura del romboidea prop di "alleniamoci insieme", cerco il classico consiglio che via web non ha senso.- male schiena Vs deejay tri olimpico
lunedì scorso , causa forse sudore, ariacond e che ho fatto dei lavori in cantiere che non sono capace di fare, mi è sobentrato un dolore-risentimento muscolare in mezzo alle scapole. sommateci ore e ore di auto e ultimo mese anche di desk.
il 3 ho Olimpico deejya try.
che faccio ?
nulla nulla e considero tutto come un mega-tapering
questo weekend ricomincio almeno a muovermi ? è però una zona che in bdc si stressa, a nuoto idem.
immagino che la risposta sia dentro di me..
La mia miglior maratona in un Ironman, fu a nizza nel 2008, con 40 gradi. Corsi molto forte, credo oltre le mie potenzialità, e non ho mai piu ripetuto quel tempo. Mi allenavo solo con il fresco , mattina presto o sera tardi.Io credo che nell’economia globale di un amatore abbia senso fare il blocco di heat training iniziale e poi mantenere durante l’anno e casomai fare dei richiami più sostanziosi a ridosso delle gare, se ve ne fosse bisogno. Infatti, vedo poco redditizio inserire il blocco di heat training “a ridosso” della stagione calda e/o di una gara perché questo di sicuro non aiuta a raggiungere il picco; allenarsi in condizioni sfavorevoli per 7-14 giorni porterà inevitabilmente ad un sovraccarico e probabilmente ad riduzione della performance.
Infine, perché buttare via un poteenziale adattamento sul lungo periodo in termini di aumento del volume del plasma e massa dell’emoglobina?