Visita a Canyon. Parte II

Ser pecora

Diretur
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16 Aprile 2004
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La seconda parte della visita a canyon comincia da dove l'avevamo lasciata, ovvero dal piano "nobile" della ricerca e sviluppo dell'azienda. In uno degli uffici, oltre ai soliti pc e raccoglitori di documenti se ne trova uno con cavalletto per bici e valigia degli attrezzi.
E' quello in cui prendono forma i progetti che poi andranno ad essere realizzati materialmente in Oriente.

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Come per tutte le ditte che fanno produrre a Taiwan, la progettazione e lo sviluppo dei prodotti avviene per mano degli ingegneri di casa (molto giovani in casa Canyon).
In Oriente si "fabbrica" e basta. Almeno questo é quello che i più dicono.
Canyon pero' fa qualcosa in più. E questo qualcosa non solo é un "plus" notevole, ma é qualcosa che getta dei semi che nel futuro daranno dei frutti.
Qusto pero' non avviene a Koblenz alla sede Canyon, ma 250km più a sud.

Pertanto, dopo aver nutrito lo spirito la sera a suon di birre, la mattina seguente, alle ore 6.30 in punto ci avviamo in direzione Pforzheim, alla volta della locale Università (http://www.hs-pforzheim.de/de-de/Seiten/Home.aspx )

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Qui, Canyon ha avviato una joint-venture con la facoltà di ingegneria meccanica. E precisamente col laboratorio di dinamica dei sistemi, diretto dal Prof. Peter Kohmann, che ci ha accolto e fatto da appassionato cicerone nella visita. Se vi state chiedendo perché proprio qui, c'é da dire che l'ing. Kohmann non é appassionato solo nel modo di fare e spiegare, ma anche appassionato praticante, dato che é un triatleta con diversi Ironman completati alle spalle!

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In questo laboratorio vengono testati e sviluppati i progetti per Canyon, in modo da migliorare i telai di anno in anno, sia attraverso i feedback ottenuti dai clienti, sia dai test strumentali,ed infine, ma non ultimo, dalle idee degli studenti.
I test strumentali includono verifiche statiche delle rigidità dei telai nelle zone più sollecitate come tubo sterzo, movimento centrale e tubo piantone.

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Dei carichi assolutamente realistici (centinaia di kg) vengono applicati per verificare la flessione in modo da ricavare dai dati delle indicazioni per ottenere il massimo della rigidità e del comfort anche nell'accoppiamento con la componentistica che verrà poi montata

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A questi seguono dei test dinamici, come ad esempio quelli per verificare lo smorzamento ideale delle vibrazioni in caso di frenate violente da parte delle forcelle da strada

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Fino ad arrivare ai test sui sistemi di sospensione, grazie ad una macchina (tutte le macchine che vedete in foto sono state realizzate all'interno dell'università) che fa comprimere le sospensioni in modo da avere in tempo reale la curva di compressione in base a svariati parametri, come pressione ammortizzatore, velocità compressione, etc; in modo da ottimizzare il design della sospensione stessa od il suo accoppiamento con gli ammortizzatori.

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Altri test sono eseguiti per controllare le quote dei telai ed ottimizzare non solo la loro forma in base alle caratteristiche dinamiche richieste, ma anche alla loro compatibilità con la componentistica che verrà montata. Per fare questo, viste le forme sempre più complesse (ottenibili ad esempio coi telai in carbonio) delle tubazioni utilizzano uno speciale scanner laser applicato su un braccio articolato che permette di riportare su video le quote reali del telaio in modo da poterle poi elaborare interpolandole con tutti gli altri parametri. In questo modo possono avere una copia 3D del telaio in versione digitale e "sperimentare" con quella.

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E per finire, ciliegina sulla torta, si passa ad una camera in cui é montata una macchina per il controllo del funzionamento dinamico globale dei telai e per testarli a fatica (la costruzione di questa macchina "multiforce" e lo sviluppo del software relativo ha impiegato fulltime per 4 mesi 7 ingegneri locali).
Questa macchina simula tutte le forze in gioco durante la pedalata, ovvero le spinte sui pedali, il peso sulla sella, il peso sul manubrio, le flessioni laterali, etc... Ogni parametro puo' essere variato via computer in base a frequenza, velocità, intensità, durata. Vari accelerometri e sensori catturano le reazioni del telaio dando cosi' poi la possibilità di valutare tutti questi dati.
Oltre ovviamente a sottoporre i telai a veri test "distruttivi" dato che possono essere "torturati" dalla macchina fino alla rottura dopo centinaia di migliaia di cicli di fatica.
Test che vengono condotti anche su campioni della concorrenza per poter avere dei confronti realistici e poter migliorare costantemente i prodotti.

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Qui potete vedere un video e "sentire" la voce di questa macchina:
<embed src="http://www.mtb-forum.it/player/mediaplayer.swf" width="640" height="480" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" flashvars="height=480&width=640&file=http://www.mtb-forum.it/images/video/canyon.flv&image=http://www.mtb-forum.it/images/video/canyon.jpg&id=canyon&callback=analytics"/>

Questa collaborazione tra industria e ricerca é sicuramente una cosa degna di nota, ed un fiore all'occhiello di cui potersi vantare, non solamente per una questione di principio, ma anche per poter attingere costantemente dal serbatoio delle "forze fresche" che sono i giovani studenti, cosa che qui é realizzata in pratica e non solo uno slogan.
Ed anche, cosa molto importante, come ci viene spiegato, per non essere dipendenti da quello che viene sviluppato e prodotto in Oriente; che sempre più sta monopolizzando non solo il mercato, ma anche lo sviluppo dei prodotti in questo settore.

That's all folks!!!

e Buon Natale :bn:


Un ringraziamento a Theo-Josef Sandu che ci ha molto gentilmente intrattenuto e scarrozzato

ps
Prima di congedarci, il Prof. Kohmann ci ha invitato a fare un test pratico nell'ingresso del dipartimento, su una sua creazione: la Snaix Bike. Una bici concepita per la riabilitazione delle patologie motorie che consiste in una bici con uno snodo in mezzo (stile graziella) che fa "controsterzare" la parte posteriore della bici e che pertanto necessita di essere bilanciata col movimento dela schiena per poter andare dritti.
Esercizio nel quale Marco ha fatto sfoggio di capacità circensi, mentre il sottoscritto stava per guadagnarsi un ricovero.
Per i curiosi: www.snaix.com

foto: Marco Toniolo
testo: Ser pecora
 

NIKOGEO

Apprendista Cronoman
13 Settembre 2008
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Desenzano del Garda
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Bici
..........
Bhé.......ero rimasto semplicemente affascinato dalla prima parte della recensione......e molto entusiasta riconosco che la seconda parte lo è ancor di più!!!!
Veramente complimentoni per questo deciso ed importante intervento di informazione e di diletto sul mondo Canyon!!!
 

Corsaro88

Pignone
2 Novembre 2008
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ser sei un mitico bellissimo reportage la prima parte mi aveva fatto rimanere con la bocca aperta sia per il modo in cui ai descritto questa azienda e sia per come lavora quest'ultima, ma adesso devo dire la verità l'ho persa la bocca meraviglioso, stupendo il video, anche se come mi piange il cuore vedere bici stressate di quella maniere fino al punto di rottura. bhe aspetto un prossimo reportage con trepidazione
 

baccoba

Pignone
16 Marzo 2007
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Bertinoro (romagna)
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Bici
Canyon AEROAD
Reportage stupendo. Grande azienda la Canyon! Ora sono ancora più fiero di essere un loro cliente, avevo visto un video con reportage simile su Cannondale ma qui siamo ad un livello superiore, canyon è davvero una spanna sopra e lo dico da conoscitore e possessore anche di Cannondale. Grazie di cuore per il fantastico report che ci hai regalato
 

duncan

Passista
14 Dicembre 2005
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Ariminum
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Sempre più convinto che il futuro nuovo muletto sarà una Canyon Roadlite 6.0! o-o Quando si dice investire nella ricerca.... Bellissima realtà. Ottimo reportage. Altro che riviste! Quì, sui forum si fà il futuro. Avanti così.
 

canzo

Apprendista Velocista
15 Gennaio 2008
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Orbetello (GR)
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Cannondale r700 Bianchi 603
Questa collaborazione tra industria e ricerca é sicuramente una cosa degna di nota, ed un fiore all'occhiello di cui potersi vantare, non solamente per una questione di principio, ma anche per poter attingere costantemente dal serbatoio delle "forze fresche" che sono i giovani studenti, cosa che qui é realizzata in pratica e non solo uno slogan.
Ed anche, cosa molto importante, come ci viene spiegato, per non essere dipendenti da quello che viene sviluppato e prodotto in Oriente; che sempre più sta monopolizzando non solo il mercato, ma anche lo sviluppo dei prodotti in questo settore.
;-) ecco...

grazie a buon Natale anche a te ser
 

jcw

Apprendista Passista
21 Giugno 2007
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Torino
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Bici
Klein Quantun Pro, Trek Superfly 9.7, Crisp Titanium custom road 2019
Eccellente reportage...ormai sono sempre più deciso del fatto che la mia prossima bdc sarà una bella canyon!!
 

rapportoagile

Moderatoren
20 Agosto 2008
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Settequerce (Bolzano)
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Bici
Scapin Dyapason
Non so esattamente da quando esiste Canyon, ma ricordo che nel 1999 (mi pare), in occasione del Giro delle Dolomiti, avevo fatto amicizia con un gruppo di ciclisti tedeschi, che prendevano in giro un loro compagno di squadra che pedalava su una Canyon. Siccome le sue prestazioni non erano un granché (d'altronde con le birre che si beveva....) continuavano:"..ma cosa pretendi con una bici presa per corrispondenza?" e "ma ti hanno dato anche una batteria di pentole insieme in omaggio?" Infatti, in Italia Canyon non era conosciuta e in Germania non aveva una grande considerazione, o meglio c'era ancora scetticismo sul e-commerce.
Hanno giocato proprio bene le loro carte e hanno trasformato l'azienda in un esempio da seguire. Hut ab! (....che in tedesco vuole dire "tanto di cappello).
 

GiAnFrA

Scalatore
18 Maggio 2004
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Bici
Giant TCR Advanced
Senzaltro una bella realtà.
La macchina per i test dinamici mi sembra abbastanza primitiva.

e che deve avere una macchina di prova?? il suo compito è quello di applicare dei carichi o imporre delle deformazioni.. se mettevano un bel monitor 47pollici touchscreen credi poteva funzionare meglio?? ;nonzo%

L'unico appunto è che è un po' lenta: per portare a rottura un telaio ci vorranno tempi lunghetti (poi bisogna vedere che carichi applicano..)
 

utah

Maglia Amarillo
18 Dicembre 2006
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Pampas Lacustre.
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Si il mio era solo un appunto che poi sia funzionale all'impiego non lo metto in dubbio, per metterlo in dubbio bisognerebbe vedere quello che analizzano, sulla lentezza avevo fatto la stessa osservazione
Insomma non sono marziani, è circuitino con due elettrovalvole a flip-flop a quello che capisco.