Visita a Daniele Marnati

Ser pecora

Diretur
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Chi si ricorda il venditore di caldarroste e vin brulé in piazza del Duomo coperta da un sottile strato di manto nevoso con i tram che facevano il giro del capolinea davanti a palazzo reale? Non io, perchè tutto ciò è scomparso da circa 60 anni (a parte la piazza). I tram sono stati tolti, la piazza è off-limits per le vetture e visto il riscaldamento planetario di neve nemmeno l'ombra, e quindi tantomeno il vin brulé. Per chi volesse però ripiombare in quell'atmosfera magica della Milano dei tempi che furono può fare due cose: o guardarsi lo stupendo film "Miracolo a Milano" di Vittorio de Sica, con la leggendaria scena finale delle scope volanti proprio in piazza del Duomo, o dirigersi verso via Melchiorre Delfico. La via è in una zona di poco passaggio e pochi negozi, una di quelle vie che 50 anni fa dovevano essere animate da una "vita di quartiere" come oramai non esistono praticamente più nella Milano di oggi. Magari però, andandoci in una giornata d'inverno, con un po' di fortuna, ci arriverete con la nebbia. E vi troverete davanti, guardando bene, una piccola porta a vetri ed una piccola vetrina, con forse una bici esposta
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. Capirete subito che non si tratta di un negozio di bici di quelli a cui siamo abituati oggi. Ed in effetti negozi così oggi non ce ne sono quasi più, come non c'è più in città la nebbia, sostituita dallo smog...

Se la storia d'Italia si potesse fissare in poche immagini, una di queste sarebbe di sicuro la foto che ritrae Coppi intento a passare la borraccia a Bartali. E' stata l'immagine del rilancio e dell'unità dell'Italia nel dopoguerra. L'immagine dell'Italia come forse sempre vorremmo che fosse. Ma l'immagine vale più di mille parole. Molti però quell'immagine l'hanno vista nella versione "ufficiale" e cioè tagliata. Nella foto originale
Coppi_Bartali.jpg

infatti, all'estremità sinistra, si può vedere l'ammiraglia di Coppi (una camionetta scoperta) con due uomini in piedi. Quello a sinistra è Umberto Marnati. Il padre di Daniele. Ovvero un meccanico di Coppi (l'altro era Pinella "tenaglia d'oro" de'Grandi). Era il Tour del '52. Umberto aveva alle spalle già altri Tour e ne avrebbe fatti ancora altri, anche se l'esperienza di aver condiviso la "famiglia" di Coppi resterà sempre decisiva. Prima di lasciare il testimone a Daniele.
E' così che è inziata la carriera di telaisti della famiglia Marnati. Con Umberto che dopo la guerra, essendo "attrezzista", troverà lavoro alla Legnano, nella storica fabbrica al cui posto oggi sorge il parco di Largo Marinai d'Italia sempre a Milano. La Milano delle tante ditte che hanno fatto la storia del ciclismo italiano. E così, dopo aver imparato a fare telai saldandoli alla forgia, prima di passare al cannello ossiacetilenico e cominciare a fare i telai su misura per la squadra corse, si trasferisce al 7 di via Nirone, presso la Bianchi, dove diventerà il telaista e meccanico dell'Airone, andando a formare la "squadra" che si prendeva cura di Coppi assieme ad un altra figura mitica come Biagio Cavanna, il famoso massaggiatore cieco (in questa foto gli è accanto alla dx con la tuta
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).
Entrando nel piccolo negozio di famiglia Marnati tutto questo è lì davanti ai vostri occhi, sotto forma di articoli di giornale incorniciati e sbiaditi dall'oltre mezzo secolo di storia che hanno alle spalle. Articoli e foto che raccontano una storia che non si è mai interrotta. Difatti dagli anni '70 le redini dell'attività vengono prese da Daniele, che da allora ininterrottamente salda telai col proprio nome e per conto di altri (qui uno stupendo esempio rimasto "in casa":
pogliati.JPG
) , mandandone molti oltreoceano (Benotto) e facendo il meccanico ai grandi giri ed alle classiche del nord. In particolare legandosi alle squadre in cui militerà un certo Beppe Saronni, dalla Scic alla Gis. Ora però Daniele seppur con qualche rimpianto, ha smesso di girare il mondo "come un pirla" e si dedica solo all'attività di meccanico e telaista, oltre che essere un praticante ed agonista assiduo, sempre presente nelle gare della zona.
Non è tipo da facili romanticismi o di quelli che vedono sempre l'oggi peggio di ieri. Anzi, sempre curioso e pignolo non si tira indietro se c'è da smontare forcelle da downhill o trovare soluzioni ingegnose per montare deragliatori su bici monocorona o realizzare originali soluzioni di bici da viaggio che gli propongono i suoi clienti:
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projtrav.JPG
. All'inizio guarda perplesso il pezzo: "cusa l'è ches chì?", ma poi dopo un tot di bestemmie, il tutto sarà montato perfettamente, pulito ed oliato. Nel mentre ci si può sbizzarrire guardandosi in giro e trovando in pochi metri quadrati di che perdere la giornata:
una cinelli passatore buttata in un angolo in attesa di un nuovo movimento centrale, giunzioni per telai saldobrasati, set di tubi, dime, forcelle Tange e Cannondale Pepperoni appese al muro da chissà quando, arnesi "self-made", frese, e scatoloni con dentro chissà cosa. Anzi, uno, recuperato da una Tv al plasma ha su un indirizzo giapponese pronto per essere spedito ("un telaio da pista"). Già, perchè vengono dall'altra parte del mondo per comprare i suoi telai, anzi dai due capi del mondo, visto che anche un grossista di Philadelphia ogni tanto gliene ordina. Ovviamente "fatti come si deve", saldobrasati, secondo quella tradizione italiana ed europea che si sta perdendo (anche se realizza pure telai in alluminio saldato TIG con riporti e limatura stile "cannondale"). Telai "handmade in Milàn" nella piccola officina di saldatura ricavata nel cortile della casa a ringhiera, dove si possono ammirare gli stessi attrezzi "manuali" usati dal padre 50 anni fa.
Quando dopo aver saldato un telaio si poteva prendere il tram nella nebbia e scendere in piazza del Dòm per un bicchiere di brulè.
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Ser pecora

Diretur
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Un aneddoto divertente su Umberto, il padre di Daniele.
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In questa foto lo si vede impegnato a cambiare una ruota a Coppi che aveva forato nella crono Metz-Nancy nel Tour del '52.
Preso dall'agitazione Marnati cercò di mettergli una ruota posteriore all'anteriore :mrgreen:. Coppi, si infuriò e disse: "datemi una pistola che ammazzo questo incapace!".
La sera Coppi si scusò con Marnati.
La crono la vinse cmq Coppi con 34" su Decok.

La foto è scannerizzata (male) da: Fausto Coppi. La gloire et les larmes, J.P. Ollivier, Glénat,2006
 
S

slotcar55!

Guest
Grande Ser Pecora , come sai bene sono un grande estimatore del Marnati e di quello che fu suo padre , ( a proposito cerco un telaio del babbo, in misura 56 ).
Non potevi fare un reportage migliore , grazie di rendere merito ad uno dei pochi rimasti che fa ancora telai uno alla volta senza la benchè minima intenzione di "serialità"
 

rinoge

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Bici
Olmo, Olmo ,Olmo ,Pego Luigino, Pego MxxxxxO,Bianchi XL Titanium, Colnago Tecnos,Carrera El Pantani,
beh, ne ho sentito parlre tanto qui sul forum, e non lo conoscevo. Adesso mi sento un po più ricco. Grazie Ser, farò anche io un giretto a Milano.
 

Sergio Servadio

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Sergio Servadio

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ser, se non ci fossi tu...

Ser,
ho un suggerimento da darti.

Qui appena fuori Pisa c'e' un vecchio telaista che, a detta di tutti, e' stato molto bravo
costruendo biciclette da corsa fino a una ventina di anni fa.
Ha conosciuto, ai suoi tempi, tutti i migliori telaisti che c'erano in giro, ricevendo anche i complimenti, e una proposta di assunzione, nientemeno che dal Cav.Ernesto.
A 83 anni e', fortuna sua, tuttora lucidissimo di mente e ricco di ricordi.

Se capiti da queste parti vieni a farci una chiacchierata.
Merita veramente.
Si chiama Gino Vanni: abita a Migliarino Pisano.

Sergio
Pisa
 

Ser pecora

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Ser,
ho un suggerimento da darti.

Qui appena fuori Pisa c'e' un vecchio telaista che, a detta di tutti, e' stato molto bravo
costruendo biciclette da corsa fino a una ventina di anni fa.
Ha conosciuto, ai suoi tempi, tutti i migliori telaisti che c'erano in giro, ricevendo anche i complimenti, e una proposta di assunzione, nientemeno che dal Cav.Ernesto.
A 83 anni e', fortuna sua, tuttora lucidissimo di mente e ricco di ricordi.

Se capiti da queste parti vieni a farci una chiacchierata.
Merita veramente.
Si chiama Gino Vanni: abita a Migliarino Pisano.

Sergio
Pisa

Grazie del suggerimento.
Cercherò nel limite del possibile di fargli visita.
Già con grande dispiacere "ho mancato" una visita a Pelà, "il maestro" dei vecchi di oggi, morto 2 anni fa.

Grazie a tutti per i complimenti. Cerco solo di condividere un po' del nostro "patrimonio" di appassionati.