Visita a Pinarello

Ser pecora

Diretur
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Nella sede di Pinarello c'è una cosa strana che balza subito agli occhi: un Segway, un monopattino elettrico, che gira su e giù dappertutto a velocità pazzesca. Inchi... Continua la lettura...
 

pao41sanpolo

Novellino
26 Novembre 2007
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Gran belle bici. Io ho Dogma 60.1, preso usato. Peccato che non si possa più produrre nulla in Italia visti i costi dieci volte inferiori in oriente. Ma è possibile che un telaio che vendono ad oltre 3000 Euro non sia possibile costruirlo in serie qui in Italia?
 

maury971

Novellino
7 Giugno 2011
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Bici
Basso Astra Campagnolo Record 10V
Un telaio di alta gamma di un marchio italiano deve essere fatto al 100% in Italia. Se continuiamo secondo le logiche attuali tra un po le bici italiane non esisteranno più ed i costruttori orientali faranno da padroni. Bisogna aver il coraggio di investire nel nostro paese per un vero Made in Italy.
 

Baracus

Apprendista Velocista
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Mi (Cinisello Beach)
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Bici
Time
Pero' se tutto il Know-how e' ad oriente, prima o poi rimarranno solo loro sul mercato. Usciranno con i loro marchi (gia' qualcosa di grosso c'e', tipo Giant) e sfruttando una politica di mercato molto aggressiva, faranno sparire gli altri. Oggi sui telai non si nota ancora molto, ma sulla componentistica e' gia' realta'.
Questo perche' i paesi orientali, dopo aver puntato tutto sulla produzione, stanno creando anche grandi centri di progettazione. So per certo che, per esempio, in Cina se oltre che la produzione, un'azienda estera porta anche la progettazione, ha ulteriori benefici fiscali. Quindi...
 

badboy

Apprendista Scalatore
13 Ottobre 2009
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Basso Lazio
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Bici
Pinarello DOGMA S.Record
qui andiamo in OT, cmq se si lavorasse su benefici fiscali anche in italia si potrebbe risollevare la sorte di aziende e lavoratori! a patto però che ci sia serietà da parte degli imprenditori, che non facciano anche propri i benefici dei lavoratori, tipo legge 407

detto questo, "la mano di vernice" che fanno in pinarello, in oriente non credo sia possibile! per ora è inarrivabile
 
D

D.stroy

Guest
Per sostenere di nuovo il vero made in Italy, bisognerebbe lasciare perdere il carbonio.
Sò di sollevare un vespaio, ma il mio non vuol essere un commento malizioso, dico solo quello che secondo me è la realtà: fino a quando c'era solo o in gran parte l'acciaio, mi pare che la produzione italiana soddisfasse benissimo il nostro mercato, o no?
Purtroppo cambiando materiali, l'economia si è spostata da un'altra parte semplicemente per convenienza, poi ovviamente visto che lo lavorano di più e da più tempo, a Taiwan saranno pure diventati bravi!
 

maury971

Novellino
7 Giugno 2011
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Bici
Basso Astra Campagnolo Record 10V
C'è già chi produce in Italia telai di altissimo livello (per correttezza non faccio nomi) e mi sembra che i prezzi non siano così lontani da altri top level prodotti in oriente.
Forse bisogna un po' accontentarsi per quanto riguarda i margini di guadagno.
Dobbiamo riappropriarci del settore al 100% (progettazione e produzione) altrimenti nel prossimo futuro non ci saranno più veri marchi italiani. La politica cinese è molto subdola ed il rovescio della medaglia potrebbe essere devastante.
 

Ser pecora

Diretur
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fino a quando c'era solo o in gran parte l'acciaio, mi pare che la produzione italiana soddisfasse benissimo il nostro mercato, o no?

No, la delocalizzazione era gia' cominciata prima dell'avvento del carbonio.

C'è già chi produce in Italia telai di altissimo livello (per correttezza non faccio nomi) e mi sembra che i prezzi non siano così lontani da altri top level prodotti in oriente.
Forse bisogna un po' accontentarsi per quanto riguarda i margini di guadagno.
Dobbiamo riappropriarci del settore al 100% (progettazione e produzione) altrimenti nel prossimo futuro non ci saranno più veri marchi italiani. La politica cinese è molto subdola ed il rovescio della medaglia potrebbe essere devastante.

Non inizierei i soliti discorsi sul "made in" facendo i soliti minestroni in cui si confonde tutto: Taiwan e Cina, marchi che fanno 100 telai all'anno con chi ne fa 10000; la fabbrichetta nel sottoscala che vende su alibaba con chi costruisce il Boeing 777 e sottomarini nucleari, artigiani e industria, etc. etc.
La realta' del mercato non e' riassumibile "in tutto bianco tutto nero" e va un po' conosciuta, anche aldifuori del settore ciclo. Soprattutto in un periodo economico come questo, dove e' evidente che ogni settore economico e' lungi dall'essere legato solo ad una realta' nazionale.

E lasciando perdere certi miti e tanta retorica del mondo ciclo per cui "una volta era meglio", perche' anche nel passato le cose andavano in tanti modi diversi.
 

Clodovico

Mago di Otz
30 Ottobre 2006
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Bici
Feathery Princess & Dark Mistress
Sinceramente in un prodotto dove il valore del manufatto e' si o no il 10% del valore commerciale dell prodotto, come imprenditore ma anche come "sistema paese" credo sia opportuno concentrarsi sul 90% rimanente piuttosto che sul 10%.

Pinarello fa' un maestoso lavoro commerciale, sono uno dei marchi in assoluto piu' sulla bocca di tutti al mondo. E lo hanno fatto con mosse come quella di Indurain negli anni 90 o il team Sky oggi. Ed e' in quello che c'e' il 90% del valore commerciale del prodotto, non in un manufatto in carbonio. Hanno una precisa strategia commerciale e sportiva, fanno delle bici che queste strategie le rispecchiano. E queste cose non sono "Made in Taiwan" ma sono "Made in Treviso".

O fatemi vedere una Giant che nell'anno dell'olimpiade a Londra fa' sfilare i primi 2 del tour, inglesi, su una loro bici. E Froome che vince il bronzo nella crono su una Pinarello. Certo direte voi, e' fortuna. Ma il piu' duramene si lavora, il piu' fortunati si e'.
 

RE-LEONE

Apprendista Velocista
6 Novembre 2007
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Lucca
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Bici
Caad10 black ed.
Pinarello fa' un maestoso lavoro commerciale, sono uno dei marchi in assoluto piu' sulla bocca di tutti al mondo. E lo hanno fatto con mosse come quella di Indurain negli anni 90 o il team Sky oggi.
Condivido. Pinarello è il classico imprenditore veneto di successo, che sa il fatto suo e negli ultimi anni ha indovinato le mosse giuste. Già appunto dai tempi della Banesto ha scelto di sponsorizzare le squadre migliori ed oggi insieme credo a Specialized e Trek è tra i marchi che negli ultimi anni ha avuto maggiore visibilità a livello mediatico.
Quello che dispiace è che la tendenza ormai di tutti i grandi costruttori la conosciamo bene e tra 10 anni forse in Italia avremo solo uffici e nessuna linea produttiva. Ma non solo nel settore biciclette.
 

zero

via col vento
14 Febbraio 2010
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Bici
cletta
Salve. Con tutto rispetto per la Pinarello, ma non ne sono affatto estimatore. Quelle forme strane e tortuose a me non piaciono.
Ho acquistato bicisport e cicloturismo d'agosto ed in allegato c'era la nuova gamma per il 2013. Ottima la grafica, ma non la linea.
All'ultima pagina c'era la notizia eccellente: ora si lanciano anche nella mtb proponendo un telaio che sa di orrore degli orrori.
dal carro posteriore partono due diverse braccia che collegano a differente quota il tubo piantone.
Loro parlano di tecnologia innovativa, garantendo miglior confort e miglior resistenza del telaio!!!
Mi chiedo: ma se così fosse (?), possibile che gli americani (Trek, Cannondale, Lee Cougan ed altri), che sono maestri nella mtb, non ci siano ancora arrivati?
Ripeto: vado un tantino controcorrente, non apprezzo le forme dei loro telai, mi complimento per l'ottima grafica e massimo rispetto per la ditta. Non credo sia sgarbato aver opinioni opposte.