Visita a Pinarello

BEM1974

Apprendista Passista
15 Giugno 2011
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Bici
TREK DOMANE SL 6 DISC
Se ne trovi uno fammi un fischio che mi presento davanti alla sua porta con un CV in mano.

Credo che l'imprenditore italiano sia, prima di tutto, un arruffone che privilegia il suo profitto a scapito anche dei dipendenti (con salari spesso sottodimensionati per responsabilità e professionalità) con l'unico intento del profitto lecito o meno (son per primi i commercialisti a suggerire il nero figuriamoci come possono svilupparsi onestamente le prospettive di un imprenditore).

E' il sistema che non permette certe cose e chi ci balla dentro approfitta di ciò.



Non abbiamo la testa per le grandi aziende... E' un dato di fatto. Le uniche che abbiamo/abbiamo avuto sono mezze statali con gente che guadagna milioni alla guida senza forse nemmeno sapere che sta guidando.
Purtroppo ti condivido al 10000%!Poveri noi!
 

sante pollastri

via col vento
25 Agosto 2011
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innanzitutto boicottare i prodotti cinesi (o asiatici in generale)

dopodiché, se posso scegliere tra un prodotto italiano prodotto in Cina/Asia e un prodotto italiano prodotto in Europa, scelgo il secondo

io sono propenso a scegliere quello che reputo il miglior prodotto,attualmente,per la verità da un pezzo,ormai,il carbonio lo fanno meglio in oriente,ergo....
di tutti gli altri discorsi,pesanti,noiosi e piu' grandi di noi,francamente me ne frego.
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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Bici
Mia
io sono propenso a scegliere quello che reputo il miglior prodotto,attualmente,per la verità da un pezzo,ormai,il carbonio lo fanno meglio in oriente,ergo....
di tutti gli altri discorsi,pesanti,noiosi e piu' grandi di noi,francamente me ne frego.
per me è esattamente il contrario, detto che non ho il problema del carbonio accabeta25 o picappa47, perche' non è un materiale di mio interesse, per quanto possibile tutti gli altri miei acquisti, dal cibo ai vestiti ai giochi ecc.... li faccio con oculatezza e, senza dubbio, anche cercando di capire da dove vengono, prediligendo al massimo la provenienza italiana o quantomeno europea
 

bdiegoz

Purple Mod
4 Novembre 2007
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Se ne trovi uno fammi un fischio che mi presento davanti alla sua porta con un CV in mano.

Credo che l'imprenditore italiano sia, prima di tutto, un arruffone che privilegia il suo profitto a scapito anche dei dipendenti (con salari spesso sottodimensionati per responsabilità e professionalità) con l'unico intento del profitto lecito o meno (son per primi i commercialisti a suggerire il nero figuriamoci come possono svilupparsi onestamente le prospettive di un imprenditore).

E' il sistema che non permette certe cose e chi ci balla dentro approfitta di ciò.



Non abbiamo la testa per le grandi aziende... E' un dato di fatto. Le uniche che abbiamo/abbiamo avuto sono mezze statali con gente che guadagna milioni alla guida senza forse nemmeno sapere che sta guidando.

OT: dopo anni da impiegato e altro sono diventato da poco un (piccolissimo) imprenditore; e che tu ci creda o no, alla fine della fiera il mio guadagno è quasi lo stesso di un mio dipendente. Se poi aggiungi il fatto che il mio commercialista non mi ha mai detto di fare un euro in nero,capirai che sono discorsi che mi stufano un po'
Se uno ritiene di poter far diversamente e meglio di Pinarello, può provarci. Non lo impedisce nessuno.
 

danysmart1972

Pignone
8 Agosto 2008
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Montegrotto Terme (PD)
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Bici
Crisp Titanium - C'dale Caad 10
In Italia le strutture per costruire 10.000 o più telai in carbonio l'anno non ci sono.
Si potrebbero fare, ma poi i costi (che non è robetta) dove li ammorti? Andando fuori mercato coi prezzi. Ergo un suicidio commerciale.

Tutti i produttori "made in Italy" di carbonio (ma anche di acciaio e alu) sono realtà artigianali che se arrivano a qualche centinaio di telai l'anno è un successone.

D'altronde che in Italia si sia forti nell'artigianato e non nell'industria non è una scoperta che si fa con le biciclette.

Scusa SER.. questi ne fan più di 100
http://www.sartoantonio.it/
http://www.mcipollini.com/

e da quello che sò sono aziende sane economicamente. (lasciamo perdere i confronti fra le due, sono cose diverse..) Ovvero se si vuole si può produrre bene e in Italia, guadagnando un pò e andando orgogliosi del made in Italy.
Trek... l'alto di gamma è ancora made in USA e non CINA o TAIWAN (http://www.trekbikes.com/it/it/bikes/road/race_performance/madone_7_series/) mi aspetterei lo stesso da Pinarello, almeno per il top di gamma.... Sbaglio?
 

Ser pecora

Diretur
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16 Aprile 2004
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dove capita
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Scusa SER.. questi ne fan più di 100
http://www.sartoantonio.it/
http://www.mcipollini.com/

e da quello che sò sono aziende sane economicamente. (lasciamo perdere i confronti fra le due, sono cose diverse..) Ovvero se si vuole si può produrre bene e in Italia, guadagnando un pò e andando orgogliosi del made in Italy.
Trek... l'alto di gamma è ancora made in USA e non CINA o TAIWAN (http://www.trekbikes.com/it/it/bikes/road/race_performance/madone_7_series/) mi aspetterei lo stesso da Pinarello, almeno per il top di gamma.... Sbaglio?

Sarto e Cipollini non producono certo migliaia di telai...
Trek, come già spiegato ha una struttura che gli consente di avere un reparto "immagine", ma non è con quello che vivono, nemmeno lontanamente.
 

UP&DOWN BIKES

Novellino
13 Novembre 2011
10
0
verona
www.up-downbikes.it
Bici
MSC 29er
purtroppo ho la sensazione che la mera analisi del costo prodotto sia superficiale. Il vantaggio della delocalizzazione di produzioni è fortemente intrecciata con altri importantissimi aspetti: mercati, materie prime, fiscalità. Cerco di spiegare meglio cosa intendo esprimere.
  • i mercati del futuro (consumi) non sono certo quelli dei vecchi continenti (America, Europa), sia dal punto di vista numerico dei consumatori, sia da quello delle necessità. La vicinanza all'Oriente quindi aiuta nel penetrare tali mercati.
  • le principali materie prime (parlo della bici in questo caso) vengono già da produttori locali (es. carbonio)
  • altro importante aspetto è la fiscalità. E qui sicuramente l'internazionalizzazione, anche senza sconfinare nell'illecito, offre vantaggi impossibili da ottenere operando solo ed esclusivamente (produzione, commericlizzazione e vendita) dalla propria nazione d'origine.
Ergo.
Credo queste siano le ragioni per cui è molto meglio risparmiare (anche poco) sul prodotto, ma utilizzare tali risorse per "globalizzare" il marchio.
Il tornare a produrre in Italia sarebbe sicuramente un fantastico progetto, ma temo utopico allo stato dell'arte. E questo vale ohi noi per moltissime merceologie, non solo per il ciclo. :cry

Rassegnarsi? No grazie. Ne vale del ns futuro e di quello dei ns figli.
  • Sicuramente un atteggiamento responsabile nei consumi aiuta. E qui lancio una provocazione: è meglio consumare un'auto ITALIANA prodotta in Polonia o una motocicletta ASIATICA prodotta in Italia!?
  • Sicuramente bisogna che la politica (italiana) faccia in modo che tali consumi possano essere consapevoli. Le origini e PRODUZIONI della merce devono essere CHIARISSIME!
  • Sicuramente bisogna insistere affinchè la politica (e non solo quella italiana, ma quella occidentale) facciano qualcosa per garantire un futuro dignitoso aiutando ed incentivando la produzione e non la finanza. Diversamente tra poco anche i ns marchi (causa cambi generazionali, necessità finanziarie etc..) saranno passibili di acquisto da parte di nazioni maggiormente ricche (Cina, Paesi Arabi etc...).
scusate la lungaggine e soprattutto il piccolo fuori tema o quasi rispetto alle coinvolte ns amate due ruote.
 

zero

via col vento
14 Febbraio 2010
212
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Bici
cletta
Perche' obbligare? Quando compri Bs se non ti interessa il catalogo lo butti via................o-o
Salve. A rigor di logica, tieni pure ragione. In ogni caso se vado a comprare una certa rivista e me ne alleghi un'altra, gratuitamente, "invitandomi" alla lettura, già di per se questo è antipatico. Poi posso anche buttarla, certamente, ma in ogni caso mi stai costringendo a compiere un gesto che non rientrava nelle mie intenzioni quand'ho speso 5 euri per acquistare Bicisport ed altri 5 per Cicloturismo. La stessa azione da ripetere due volte. Come se il venditore tentasse d'approcciarti 2 volte: meriterebbe o no una spruzzatina d'insetticida, come si fa con i mosconi????
E' un trucchetto alquanto miserevole, da cui non può che conseguirne fastidio.
Per giunta una nobile casa deve attendere la propria, e potenziale, clientela in sede, ed accoglierla gentilmente senz' andarla a scovare bussando di porta in porta, come facevano i vecchi venditori di enciclopedie.
La pubblicità è una cosa, l'intromissione è un'altra!!!!!!
Io, in ogni caso, consulto tutto anche se può non piacermi, però per tanti è antipatico questo modo d'infiltrarsi.
In ogni caso ho posto una questione, ossia il debuto di Pinarello nel settore mtb, che ho definito "orribile" e ch'è presente nell'ultima pagina dell'inserto.
Nessuno di voi ha espresso giudizio in merito. Vi siete preoccupati ancor più di dimostrare la non americanità della Lee Cougan, tralasciando il neo-progetto Pinarello.
Per quanto riguarda Lee, proseguirò nella sezione adatta e non qui.
 

Ciclo

Apprendista Velocista
27 Luglio 2009
1.591
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OT: dopo anni da impiegato e altro sono diventato da poco un (piccolissimo) imprenditore; e che tu ci creda o no, alla fine della fiera il mio guadagno è quasi lo stesso di un mio dipendente. Se poi aggiungi il fatto che il mio commercialista non mi ha mai detto di fare un euro in nero,capirai che sono discorsi che mi stufano un po'
Se uno ritiene di poter far diversamente e meglio di Pinarello, può provarci. Non lo impedisce nessuno.

Se ti sei sentito offeso mi spiace ma è la dura realtà a cui ti devi rassegnare. Forse se rimarrai piccolissimo la schiverai ma credimi che ingrandendoti il discorso nero (che poi sia declinato come sponsorizzazioni più o meno veritiere o altro poco cambia) salterà fuori. Idem il non concedere ai tuoi dipendendi ciò che spetta loro (che siano €, permessi, etc.) solo perché il (tuo) lavoro viene prima di tutto.

Siamo un popolo molto subdolo e spesso lo siamo a tal punto da sacrificare i molti per il guadagno di pochi.

Se poi tu non sei/sarai così contattami in privato che vengo da te per un colloquio il quale sarà schietto e diretto come il nostro scambio di opinioni a distanza.
 

BEM1974

Apprendista Passista
15 Giugno 2011
1.156
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Bici
TREK DOMANE SL 6 DISC
purtroppo ho la sensazione che la mera analisi del costo prodotto sia superficiale. Il vantaggio della delocalizzazione di produzioni è fortemente intrecciata con altri importantissimi aspetti: mercati, materie prime, fiscalità. Cerco di spiegare meglio cosa intendo esprimere.
  • i mercati del futuro (consumi) non sono certo quelli dei vecchi continenti (America, Europa), sia dal punto di vista numerico dei consumatori, sia da quello delle necessità. La vicinanza all'Oriente quindi aiuta nel penetrare tali mercati.
  • le principali materie prime (parlo della bici in questo caso) vengono già da produttori locali (es. carbonio)
  • altro importante aspetto è la fiscalità. E qui sicuramente l'internazionalizzazione, anche senza sconfinare nell'illecito, offre vantaggi impossibili da ottenere operando solo ed esclusivamente (produzione, commericlizzazione e vendita) dalla propria nazione d'origine.
Ergo.
Credo queste siano le ragioni per cui è molto meglio risparmiare (anche poco) sul prodotto, ma utilizzare tali risorse per "globalizzare" il marchio.
Il tornare a produrre in Italia sarebbe sicuramente un fantastico progetto, ma temo utopico allo stato dell'arte. E questo vale ohi noi per moltissime merceologie, non solo per il ciclo. :cry

Rassegnarsi? No grazie. Ne vale del ns futuro e di quello dei ns figli.
  • Sicuramente un atteggiamento responsabile nei consumi aiuta. E qui lancio una provocazione: è meglio consumare un'auto ITALIANA prodotta in Polonia o una motocicletta ASIATICA prodotta in Italia!?
  • Sicuramente bisogna che la politica (italiana) faccia in modo che tali consumi possano essere consapevoli. Le origini e PRODUZIONI della merce devono essere CHIARISSIME!
  • Sicuramente bisogna insistere affinchè la politica (e non solo quella italiana, ma quella occidentale) facciano qualcosa per garantire un futuro dignitoso aiutando ed incentivando la produzione e non la finanza. Diversamente tra poco anche i ns marchi (causa cambi generazionali, necessità finanziarie etc..) saranno passibili di acquisto da parte di nazioni maggiormente ricche (Cina, Paesi Arabi etc...).
scusate la lungaggine e soprattutto il piccolo fuori tema o quasi rispetto alle coinvolte ns amate due ruote.

Perfetto ti condivido al 100%ma se non vogliamo diventare delle colonie commerciali di altri paesi dobbiamo studiarci qualcosa ..che dici?
 

Ser pecora

Diretur
Membro dello Staff
16 Aprile 2004
22.657
22.554
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dove capita
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Purtroppo,oggigiorno invence di fare un vero bike test per strada , si limitano a visitare l'azienda e a descrivere le porte e il divano dell'ufficio in cui vengono accolti. peccato.

Purtroppo oggi ci sono utenti che non sanno la differenza tra una visita ad un'azienda ed il test di una bici. Peccato.


Test che ovviamente non abbiamo preclusioni a fare, a patto che ci venga fornita la bici con cui farlo, ma questo è un dettaglio trascurabile ovviamente.
 

oleander

Apprendista Passista
25 Ottobre 2006
992
55
o in ufficio o in bici
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Bici
Cooper C1 & C2
Perchè fare fatica a fare test tanto le conclusioni al 99% sono:
Bici rigidissima adatta agli agonisti per le gare in circuito ma anche comoda ed indicata per le granfondo.......insomma bici pressochè perfetta a parte magari i copertoni o le camere d'aria (giusto tanto per far vedere che qualcosa da criticare c'è).

Le conclusioni delle riviste, dei forum e dei privati più o meno sono sempre le stesse, anche perchè in effetti le bici al giorno d'oggi hanno raggiunto ottimi livelli anche tra le entry level.
 

Ser pecora

Diretur
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16 Aprile 2004
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Perchè fare fatica a fare test tanto le conclusioni al 99% sono:
Bici rigidissima adatta agli agonisti per le gare in circuito ma anche comoda ed indicata per le granfondo.......insomma bici pressochè perfetta a parte magari i copertoni o le camere d'aria (giusto tanto per far vedere che qualcosa da criticare c'è).

Le conclusioni delle riviste, dei forum e dei privati più o meno sono sempre le stesse, anche perchè in effetti le bici al giorno d'oggi hanno raggiunto ottimi livelli anche tra le entry level.

Su come fare e non fare un test si potrebbero dire molte cose.
Dire che qui si fanno reportage alle aziende per non fare i test sulle bici e' un'affermazione che si commenta da sola.
Tanto come pretesto per fare una critica quanto nella sostanza.
 

badboy

Apprendista Scalatore
13 Ottobre 2009
2.311
42
Basso Lazio
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Bici
Pinarello DOGMA S.Record
il post era semplicemente "visita a pinarello"...

personalmente l'ho apprezzato moltissimo, anche perché sto molto lontano da treviso e mi sarebbe piaciuto vedere almeno "il capannone" pinarello! serpecora ha fatto di più, è entrato ed ha documentato diverse parti della lavorazione, ha fatto foto, ci ha dato comunque un gran bel report!
 

carrai

Apprendista Scalatore
29 Maggio 2008
2.178
89
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Bici
Pegoretti
Anche a me il report Pina è piaciuto moltissimo.......come gli altri del resto. E' entusiasmante ed interessante vedere cosa succede oltre quei muri dove si costruiscono-assemblano i nostri oggetti del desiderio. Molta gratitudine e stima al Ser