È arrivata l'ora del freno a disco? ( abbiamo bisogno di frenare di più?)

È necessario avere freni a disco in bicicletta??

  • Si

    Voti: 70 20,3%
  • No

    Voti: 201 58,3%
  • Dipende

    Voti: 74 21,4%

  • Votanti
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pietrogrip

Maglia Amarillo
13 Aprile 2011
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tutte rigorosamente nere
Me la spiegheresti meglio?
Vuoi forse dire che chi pensa che i dischi abbiano maggiore (o unica) utilità in caso di pioggia è un poveretto che non ha capito nulla delle magnifiche sorti e progressive nel campo della bdc?

dire che l'unica utilita' dei dischi e' in caso di pioggia significa non capire assolutamente nulla del sistema disco e della bici nel suo complesso.
 

Raven

Cronoman
3 Novembre 2018
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milano
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Cannondale + n
Vero, ma non solo, da anni le innovazioni portano ad un maggiore costo.
E' innegabile che il freno a disco ha una manutenzione più costosa di un freno a pattini.

Di esempi clamorosi c'è ne sono a bizzeffe, dal sapone liquido (molto meglio la saponetta) alla schiuma da barba (imparagonabile rispetto alla crema e pennello), alla più semplice acqua minerale (in Italia abbiamo tra le migliori acque pubbliche del mondo, eppure siamo tra i più grandi consumatori al mondo di acqua in bottiglia).

Insomma, ci facciamo parecchio influenzare dal marketing.

Non direi.
Le innovazioni portano (in realtà è la ricerca che fornisce la possibilità di innovare) a modifiche e miglioramenti.
Il costo nasce quando il cliente compra e dipende solamente dalle sue scelte.
Se il miglioramento proposto viene percepito essere maggiore del costo il cliente compra altrimenti no (oppure compra e non è contento e se non è fesso la seconda volta non ricompra).
Ironicamente è l'esatto opposto di quello che dici. Le innovazioni portano ad una riduzione dei costi. Se tu vuoi comprare ora lo stato dell'arte di 10 anni fa lo trovi a prezzi stracciati rispetto a quanto proposto precedentemente.

Gli "esempi clamorosi" che porti non mi sembrano ne clamorosi ne utili. Sono delle declinazioni in chiave "comodità" uso di prodotti conosciuti. Il tuo "molto meglio" o "imparagonabile" non hanno rilevanza perché dipendono dall'uso del singolo che molte volte non corrisponde al tuo. Nonostante la vulgata popolare, quando si prova a vendere qualcosa (e quindi prima a progettarlo), si cerca di trovare la soluzione che incontri il gusto del cliente perché altrimenti non si vende e si chiude, perché la "lotta", se la vuoi chiamare cosi, non è aziende vs. clienti ma tra aziende! Ed un prodotto che non piace non si vende.
 

Mauro1988

Passista
31 Gennaio 2011
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Cannondale SystemSix
Sono passato al disco da quasi un anno.....non è questione di frenare di più, ma di frenare in maniera più efficiente, io uso ruote in carbonio da sempre e quando avevo in pattini dovevo stare attento principalmente a frenare in modo corretto per non rovinare i cerchi, pensiero che ora non c'è più ( certo se esageri convinto che sia una motogp rovini mozzo e altro, oltre ad andare per terra), più potenza per me vuol dire anche frenare per meno tempo, molto più modulabile che per me vuol dire frenare meglio ecc... è la stessa evoluzione avvenuta qualche anno fa con il cambio elettronico, è essenziale? assolutamente no, ma una volta provato non torni indietro, è migliore!

Concordo anche con chi dice che è troppo riduttivo pensare che sia utile solo con la pioggia ( a parte che con i pattini x carbonio seri la frenata sulla pioggia riesce comunque), ripeto che frenano in maniera più potente, costante e modulabile per me si traduce tutto in un utilizzo migliore...l'unico neo che ho riscontrato è che la pastiglie mi durano meno dei pattini.
 
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RedCaad

Guest
Sono passato al disco da quasi un anno.....non è questione di frenare di più, ma di frenare in maniera più efficiente, io uso ruote in carbonio da sempre e quando avevo in pattini dovevo stare attento principalmente a frenare in modo corretto per non rovinare i cerchi, pensiero che ora non c'è più ( certo se esageri convinto che sia una motogp rovini mozzo e altro, oltre ad andare per terra), più potenza per me vuol dire anche frenare per meno tempo, molto più modulabile che per me vuol dire frenare meglio ecc... è la stessa evoluzione avvenuta qualche anno fa con il cambio elettronico, è essenziale? assolutamente no, ma una volta provato non torni indietro, è migliore!

Concordo anche con chi dice che è troppo riduttivo pensare che sia utile solo con la pioggia ( a parte che con i pattini x carbonio seri la frenata sulla pioggia riesce comunque), ripeto che frenano in maniera più potente, costante e modulabile per me si traduce tutto in un utilizzo migliore...l'unico neo che ho riscontrato è che la pastiglie mi durano meno dei pattini.

Che gomme monta? ad occhio le disk odierne hanno sempre gommature superiori rispetto alle Rim.
 

Mauro1988

Passista
31 Gennaio 2011
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Cannondale SystemSix
Vero, ma non solo, da anni le innovazioni portano ad un maggiore costo.
E' innegabile che il freno a disco ha una manutenzione più costosa di un freno a pattini.

Di esempi clamorosi c'è ne sono a bizzeffe, dal sapone liquido (molto meglio la saponetta) alla schiuma da barba (imparagonabile rispetto alla crema e pennello), alla più semplice acqua minerale (in Italia abbiamo tra le migliori acque pubbliche del mondo, eppure siamo tra i più grandi consumatori al mondo di acqua in bottiglia).

Insomma, ci facciamo parecchio influenzare dal marketing.

Sicuro? l'acqua in bottiglia è pura e controllata, per l'acqua del rubinetto dove trova la certificazione? la mia puzza di cloro e non la bevo assolutamente ne la userei per bambini o peggio, neonati.
 

mr.trail

Novellino
21 Aprile 2013
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haibike
Se vadano meglio i dischi anziché i pattini e' secondario,infatti tra max 2 anni ci saranno solo telai predisposti disc,fatevene una ragione,come in mtb con ruote 26" contro 29", se vorrete una bici nuova sarà solo e solamente disc ...good bye
 
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RedCaad

Guest
Se vadano meglio i dischi anziché i pattini e' secondario,infatti tra max 2 anni ci saranno solo telai predisposti disc,fatevene una ragione,come in mtb con ruote 26" contro 29", se vorrete una bici nuova sarà solo e solamente disc ...good bye

questa cosa della MTB, 26vs29, non la capisco. Scommetto che ci sono anche innovazioni che non hanno mai preso piede.

se vuoi una Specialized sicuramente, hanno solo Disk.
 
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Scalatore
3 Gennaio 2008
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Chiediamo umilmente lumi a voi, allora, o sommi sacerdoti della filosofia e demiurghi della tecnologia "pedalistica"... :hail:
PS: siete fantastici. Se non ci foste bisognerebbe inventarvi...
Dai su, non facciamo del sarcasmo, sai bene a cosa mi riferivo. Ho commentato a qualcuno che aveva scritto: i freni a disco non servono a nulla: quando piove mi fermo o non esco. Come se l'uso dei dischi fosse tutto lì.

Senza essere dei luminari è da mo' che nelle discussioni si parla dei pregi e difetti del disco, delle sue particolarità, di come il sistema freni in maniera diversa etc., dello sgravio della frenata dai cerchi in carbonio (ora molto diffusi per copertoncino), della possibilità per i produttori di alleggerire i cerchi, anche in alluminio,e quello è un sicuro vantaggio in salita, nei rilanci...

A questo mi riferivo, e non è un sapere esclusivo, molte cose le ho lette e riprese da altri che hanno partecipato alla discussione.
 
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Scalatore
3 Gennaio 2008
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questa cosa della MTB, 26vs29, non la capisco. Scommetto che ci sono anche innovazioni che non hanno mai preso piede.
Sì, ci sono, ovviamente. Tipo i dual control SHIMANO nella mtb, che sperava di cambiare un sistema consolidato e portare la soluzione stradistica della leva freno/cambio integrata (infatti si cambiava spingendo in su ed in giù la leva del freno). E' durata una stagione.

Io tra l'altro li ho avuti, perché alle novità non dico mai di no e prima di giudicare preferisco provare con mano. A me non dispiacevano, forse perché ormai rispetto ad anni prima ero uno stradista e quel sistema mi era diventato famigliare. Non sono l'unico, per la verità, a cui piacevano, ma eravamo in pochissimi e giustamente sono stati bocciati dalla maggioranza, i veri mtb bikers.
 

Ipercool

Ciociaro
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Sì, ci sono, ovviamente. Tipo i dual control SHIMANO nella mtb, che sperava di cambiare un sistema consolidato e portare la soluzione stradistica della leva freno/cambio integrata (infatti si cambiava spingendo in su ed in giù la leva del freno). E' durata una stagione.

Io tra l'altro li ho avuti, perché alle novità non dico mai di no e prima di giudicare preferisco provare con mano. A me non dispiacevano, forse perché ormai rispetto ad anni prima ero uno stradista e quel sistema mi era diventato famigliare. Non sono l'unico, per la verità, a cui piacevano, ma eravamo in pochissimi e giustamente sono stati bocciati dalla maggioranza, i veri mtb bikers.

Vero, li ho avuti anch'io e li ho ancora su una vecchia MTB, mi intrigavano per lo stesso motivo e non funzionano neanche male, poi spariti ed Amen.
Non mi sono strappato i capelli né ho intentato causa ai Jap. :mrgreen:
 
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RedCaad

Guest
Dai su, non facciamo del sarcasmo, sai bene a cosa mi riferivo. Ho commentato a qualcuno che aveva scritto: i freni a disco non servono a nulla: quando piove mi fermo o non esco. Come se l'uso dei dischi fosse tutto lì.

Senza essere dei luminari è da mo' che nelle discussioni si parla dei pregi e difetti del disco, delle sue particolarità, di come il sistema freni in maniera diversa etc., dello sgravio della frenata dai cerchi in carbonio (ora molto diffusi per copertoncino), della possibilità per i produttori di alleggerire i cerchi, anche in alluminio,e quello è un sicuro vantaggio in salita, nei rilanci...

A questo mi riferivo, e non è un sapere esclusivo, molte cose le ho lette e riprese da altri che hanno partecipato alla discussione.

I pregi del disco superano i difetti molto probabilmente, ma purtroppo fino a ieri esisteva solo il PESO, non c'era praticamente altro parametro di paragone, per ridurre il peso si leggeveno cose assurde.

ora le bici disco pesano mediamente di più, credo sia quello l'inghippo.

Sì, ci sono, ovviamente. Tipo i dual control SHIMANO nella mtb, che sperava di cambiare un sistema consolidato e portare la soluzione stradistica della leva freno/cambio integrata (infatti si cambiava spingendo in su ed in giù la leva del freno). E' durata una stagione.

Io tra l'altro li ho avuti, perché alle novità non dico mai di no e prima di giudicare preferisco provare con mano. A me non dispiacevano, forse perché ormai rispetto ad anni prima ero uno stradista e quel sistema mi era diventato famigliare. Non sono l'unico, per la verità, a cui piacevano, ma eravamo in pochissimi e giustamente sono stati bocciati dalla maggioranza, i veri mtb bikers.

Sicuramente erano anche comodi, ma certe innovazioni non vanno a prescindere, forse perchè semplificano alla fine una cosa già semplice di suo.
 

pietrogrip

Maglia Amarillo
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Chiediamo umilmente lumi a voi, allora, o sommi sacerdoti della filosofia e demiurghi della tecnologia "pedalistica"... :hail:
PS: siete fantastici. Se non ci foste bisognerebbe inventarvi...

Invece di perculare e sparare fesserie pedala se non hai tempo e voglia di faticare leggiti un po’ di post addietro vedrai che troverai le risposte alle tue affermazioni per sentito dire
 
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green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Vero, li ho avuti anch'io e li ho ancora su una vecchia MTB, mi intrigavano per lo stesso motivo e non funzionano neanche male, poi spariti ed Amen.
Non mi sono strappato i capelli né ho intentato causa ai Jap. :mrgreen:
Ti dirò che appunto ho avuto gli XTR, e la mia lamentela maggiore non era che ci si potesse sbagliare e cambiare frenando (cosa che però capitava se spingevi male la leva, anche perché nella mtb con il fondo sconnesso le mani e le dita a volte fanno quello che vogliono con i sobbalzi). La mia lamentela è per i freni idraulici XTR che non mi piacevano, man mano che si scaldavano la frenata si allungava un po', perdevano mordente.
 

ulau75

Apprendista Cronoman
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Anch'io ero scettico sul disco, invece con il passare del tempo mi sono ricreduto.
E'indispensabile ? Probabilmente no, ma il progresso va avanti.
Perchè per un amatore medio è forse indispensabile avere cambio elettronico, telaio in carbonio ad alto modulo, cuscinetti ceramici o altro ?
Penso di no, per praticare ciclismo, basta anche una bici in acciaio usata da 500€
 
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Disc
Credo che ci cancellino, giustamente, anche questo post, ma paragonare la crema/sapone da barba alla schiuma in bomboletta è semplicemente imbarazzante.
Se non capisci le differenze anche banali che ci sono tra le due cose, (sia a livello di qualità di prodotto, idratazione, fabbricazione, trasporto, ecologia, riciclaggio, gas immessi nell'atmosfera etc etc etc) non ci posso fare davvero nulla. L'unica pro della schiuma e che ti fa risparmiare un minuto (tempo per realizzare la schiuma con il pennello).

E' un esempio utile, aiuta a capire la distanza siderale tra le percezioni individuali e mercato. Se praticità/impiego del tempo davanti allo specchio al mattino non fossero stati una criticità, il marketing avrebbe potuto proporre tutte le bombolette del pianeta che il mercato ne avrebbe sancito il fallimento. Come ad esempio è accaduto per i freni Shimano citati poco sopra.
 
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Raven

Cronoman
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Credo che ci cancellino, giustamente, anche questo post, ma paragonare la crema/sapone da barba alla schiuma in bomboletta è semplicemente imbarazzante.
Se non capisci le differenze anche banali che ci sono tra le due cose, (sia a livello di qualità di prodotto, idratazione, fabbricazione, trasporto, ecologia, riciclaggio, gas immessi nell'atmosfera etc etc etc) non ci posso fare davvero nulla. L'unica pro della schiuma e che ti fa risparmiare un minuto (tempo per realizzare la schiuma con il pennello).

io le capisco le differenze, ma non cambia di una virgola il punto. Stessa cosa per i dischi, le macchine, i vinili e tutto quello che vuoi. Si disegna, sviluppa e produce per vendere ai clienti che hanno una sensibilità ed un interesse che non è la mia e neppure la tua. Se misuri il mondo in base a quello che piace a te non capirai mail ne il mondo ne le innovazioni di prodotto. Nel tuo caso della schiuma in bomboletta , la "lotta" non è con il pennello ma con il rasoio elettrico, per esempio. Per cui i clienti li vinci (mantieni/conquisti) sul terreno della velocità, economicità, comodità e ripetitibilità. L'errore più grande in azienda, ed in queste discussioni, è usare un parere personale per generalizzare. Usando fatti e dati ci si può spingere (rischiando di sbagliare) ad estendere concetti. Con i pareri e le opinioni non si può "costruire" nulla. Nei messaggi precedenti venivano equiparati pareri personali con dati e si voleva attribuire lo stesso valore ad entrambi. Questo è il problema. Non sono la stessa cosa e non si possono usare allo stesso modo.
 

Ser pecora

Diretur
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16 Aprile 2004
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dove capita
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Lo ripeto, parlare dei pro e di chi va a podio non ha senso. Ti dico che avrebbero vinto anche con le 9v., con ruote a basso profilo e tubolari da 20. Non fa statistica.
Rimanere fermi alla bici di Coppi è un paradosso, per indicare che ciò che è la bicicletta (telaio-ruote-etc.) è rimasto sostanzialmente quello negli anni. Io non ho parlato di un telaio in acciaio moderno a 12v. L'hai tirato in mezzo tu. Il mio paragone stava ad indicare che il nocciolo del progetto bici non è tanto diverso, eppure in quell'insieme già assodato di telaio-ruote-cambio-freni-manubrio arrivano e arriveranno sempre delle novità. Cha magari apportano modifiche non sostanziali al sistema, ma che ormai tutti abbiamo digerito.

Quoto te, ma per una considerazione generale: le "novità" vanno contestualizzate ad un certo periodo storico.
Sia di mercato, che "culturale" di utilizzo.

Vorrei ricordare che TUTTE "le novità" tirate fuori negli ultimi 20 anni erano già state presentate in altre forme tra il 1890 ed il 1920. Solo i telai in composito nascono dagli anni '60 e i componenti elettronici sono arrivati fine anni '90, ma tutto il resto era già stato provato, realizzato e prodotto in quegli anni: corone ovali, sospensioni, freni a disco, ruote lenticolari, cambi epicicloidali, lattici antiforatura, etc. etc..

La gran parte di quelle soluzioni non si sono imposte per i motivi suddetti: il mercato non era ricettivo per motivi pratici e/o perché non c'era un reale campo di utilizzo.
Un esempio molto banale: Nel decennio 1910 si sono prodotte bici in alluminio che pesavano nei dintorni dei 7kg. Non si sono imposte. Perché? Perché la gran parte delle strade all'epoca non erano asfaltate! Si rompevano tutte.

Questo per dire che le componenti che determinano la riuscita o meno di una "novità" non dipendono solo dal marketing kattivo.

Il mercato è cambiato tantissimo negli ultimi 5 anni. La rivoluzione più grande è l'ingresso delle ebike, che oggi SONO il prodotto del mondo ciclo, surclassando di gran lunga il resto per vendite, e, di conseguenza, per investimenti delle aziende. Quindi l'introduzione di novità paga ovviamente un pegno anche verso questo. Il che vuol dire massimizzare la compatibilità di componenti tra i modelli, per un banale fattore economico, ed integrare al meglio il tutto.

Il che non vuol dire "gomblotto!". La pioggia non casca dal cielo perché qualcuno l'ha spinta giu'. È un fenomeno causato da molte variabili. Non ultimo, anzi, il cambio culturale avvenuto nella pratica del ciclismo, che non è più lo sport dei poveracci o dei "forzati della strada". Non è più agonismo o cicloturismo da pensionati. È diventato tante cose assieme, con mille sfaccettature. E questo ha portato anche ad un adeguamento dei mezzi. Quindi non una cosa imposta dall'alto da qualche essere superiore, ma nell'ovvio feedback continuo e "circolare* che c'è in ogni settore.
 

ulau75

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Quoto te, ma per una considerazione generale: le "novità" vanno contestualizzate ad un certo periodo storico.
Sia di mercato, che "culturale" di utilizzo.

Vorrei ricordare che TUTTE "le novità" tirate fuori negli ultimi 20 anni erano già state presentate in altre forme tra il 1890 ed il 1920. Solo i telai in composito nascono dagli anni '60 e i componenti elettronici sono arrivati fine anni '90, ma tutto il resto era già stato provato, realizzato e prodotto in quegli anni: corone ovali, sospensioni, freni a disco, ruote lenticolari, cambi epicicloidali, lattici antiforatura, etc. etc..

La gran parte di quelle soluzioni non si sono imposte per i motivi suddetti: il mercato non era ricettivo per motivi pratici e/o perché non c'era un reale campo di utilizzo.
Un esempio molto banale: Nel decennio 1910 si sono prodotte bici in alluminio che pesavano nei dintorni dei 7kg. Non si sono imposte. Perché? Perché la gran parte delle strade all'epoca non erano asfaltate! Si rompevano tutte.

Questo per dire che le componenti che determinano la riuscita o meno di una "novità" non dipendono solo dal marketing kattivo.

Il mercato è cambiato tantissimo negli ultimi 5 anni. La rivoluzione più grande è l'ingresso delle ebike, che oggi SONO il prodotto del mondo ciclo, surclassando di gran lunga il resto per vendite, e, di conseguenza, per investimenti delle aziende. Quindi l'introduzione di novità paga ovviamente un pegno anche verso questo. Il che vuol dire massimizzare la compatibilità di componenti tra i modelli, per un banale fattore economico, ed integrare al meglio il tutto.

Il che non vuol dire "gomblotto!". La pioggia non casca dal cielo perché qualcuno l'ha spinta giu'. È un fenomeno causato da molte variabili. Non ultimo, anzi, il cambio culturale avvenuto nella pratica del ciclismo, che non è più lo sport dei poveracci o dei "forzati della strada". Non è più agonismo o cicloturismo da pensionati. È diventato tante cose assieme, con mille sfaccettature. E questo ha portato anche ad un adeguamento dei mezzi. Quindi non una cosa imposta dall'alto da qualche essere superiore, ma nell'ovvio feedback continuo e "circolare* che c'è in ogni settore.
E magari fra qualche decennio spariranno pure le bici muscolari...