Lo ripeto, parlare dei pro e di chi va a podio non ha senso. Ti dico che avrebbero vinto anche con le 9v., con ruote a basso profilo e tubolari da 20. Non fa statistica.
Rimanere fermi alla bici di Coppi è un paradosso, per indicare che ciò che è la bicicletta (telaio-ruote-etc.) è rimasto sostanzialmente quello negli anni. Io non ho parlato di un telaio in acciaio moderno a 12v. L'hai tirato in mezzo tu. Il mio paragone stava ad indicare che il nocciolo del progetto bici non è tanto diverso, eppure in quell'insieme già assodato di telaio-ruote-cambio-freni-manubrio arrivano e arriveranno sempre delle novità. Cha magari apportano modifiche non sostanziali al sistema, ma che ormai tutti abbiamo digerito.
Quoto te, ma per una considerazione generale: le "novità" vanno contestualizzate ad un certo periodo storico.
Sia di mercato, che "culturale" di utilizzo.
Vorrei ricordare che TUTTE "le novità" tirate fuori negli ultimi 20 anni erano già state presentate in altre forme
tra il 1890 ed il 1920. Solo i telai in composito nascono dagli anni '60 e i componenti elettronici sono arrivati fine anni '90, ma tutto il resto era già stato provato, realizzato e prodotto in quegli anni: corone ovali, sospensioni, freni a disco, ruote lenticolari, cambi epicicloidali, lattici antiforatura, etc. etc..
La gran parte di quelle soluzioni non si sono imposte per i motivi suddetti: il mercato non era ricettivo per motivi pratici e/o perché non c'era un reale campo di utilizzo.
Un esempio molto banale: Nel decennio 1910 si sono prodotte bici in alluminio che pesavano nei dintorni dei 7kg. Non si sono imposte. Perché? Perché la gran parte delle strade all'epoca non erano asfaltate! Si rompevano tutte.
Questo per dire che le componenti che determinano la riuscita o meno di una "novità" non dipendono solo dal marketing kattivo.
Il mercato è cambiato tantissimo negli ultimi 5 anni. La rivoluzione più grande è l'ingresso delle ebike, che oggi SONO il prodotto del mondo ciclo, surclassando di gran lunga il resto per vendite, e, di conseguenza, per investimenti delle aziende. Quindi l'introduzione di novità paga ovviamente un pegno anche verso questo. Il che vuol dire massimizzare la compatibilità di componenti tra i modelli, per un banale fattore economico, ed integrare al meglio il tutto.
Il che non vuol dire "gomblotto!". La pioggia non casca dal cielo perché qualcuno l'ha spinta giu'. È un fenomeno causato da molte variabili. Non ultimo, anzi, il cambio culturale avvenuto nella pratica del ciclismo, che non è più lo sport dei poveracci o dei "forzati della strada". Non è più agonismo o cicloturismo da pensionati. È diventato tante cose assieme, con mille sfaccettature. E questo ha portato anche ad un adeguamento dei mezzi. Quindi non una cosa imposta dall'alto da qualche essere superiore, ma nell'ovvio feedback continuo e "circolare* che c'è in ogni settore.