È arrivata l'ora del freno a disco? ( abbiamo bisogno di frenare di più?)

È necessario avere freni a disco in bicicletta??

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E' però ci stai un minuto in meno. Ok, le aziende veicolano l'informazione è puntano l'attenzione sulla velocità, ma sarebbe anche giusto che la stampa, ad esempio, metta in evidenza le enormi criticità e le grandi incongruenze di queste scelte. Cioè, doverebbe avere lo scopo di non farci prendere per il culo.

Esiste una stampa che lo fa, se è per questo. Ma il tema rimane un altro qui, ovvero se sia ragionevole aspettarsi che ciò che è criticità per noi, individualmente, lo sia necessariamente per tutti.
Giusto per rimanere sul tema, io mi rado guance e collo con rasoio ed acqua calda e basta. Nemmeno tra cent'anni mi convinci che comprare sapone da barba e pennello sia buona cosa.
 
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E magari fra qualche decennio spariranno pure le bici muscolari...

Magari si, ma è inutile disperarsi o lamentarsi o dare la colpa al grande fratello. Se succederà è perché è avvenuta una rivoluzione culturale. Sarà meglio? Sarà peggio? Boh, vedremo, presumibilmente avrà i suoi lati negativi e quelli positivi.

Però, per restare sul pratico, le bici sono sempre le stesse da 50 anni a questa parte? Grossomodo si.
Con una bici degli anni '70 si possono fare le stesse cose che si fanno oggi? Ovviamente si, o quasi.

Ma provate a far salire un neofita su una bici degli anni '70:
con una geometria allucinante, col tubo sterzo lungo 7cm in taglia 59.
I comandi dei freni con un ergonomia inesistente (quadrati).
Freni che frenano cosi e cosi.
Pedali a gabbietta da cui non ti sganci neanche dopo essere caduto.
Tubolari da 19mm gonfiati a 20atm che ti fanno saltare le otturazioni dei denti.
Una bella guarnitura 53/42 con pacco pignoni a 5V 11-18.

E poi fatelo salire su una bici attuale.

Con quale delle due ha più probabilità di diventare un ciclista praticante? Poi chiaro che l'amatore "evoluto" (il nome gentile per i ciclosuonati) fa tutto uguale anche col cancello di 50 anni fa perché "tanto conta la gamba", ma sarà evidente che una somma di fattori ha portato ad un miglioramento nello sfruttamento del mezzo.

Presente il paradosso del sorite? Direi che si applica bene al caso. Altrimenti a furia di dire che tanto si faceva tutto anche con quello che c'era prima (che è un luogo comune tra i più diffusi qui dentro) si finisce con la bici da 20kg monorapporto del 1800.
 

Raven

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Magari si, ma è inutile disperarsi o lamentarsi o dare la colpa al grande fratello. Se succederà è perché è avvenuta una rivoluzione culturale. Sarà meglio? Sarà peggio? Boh, vedremo, presumibilmente avrà i suoi lati negativi e quelli positivi.

Però, per restare sul pratico, le bici sono sempre le stesse da 50 anni a questa parte? Grossomodo si.
Con una bici degli anni '70 si possono fare le stesse cose che si fanno oggi? Ovviamente si, o quasi.

Ma provate a far salire un neofita su una bici degli anni '70:
con una geometria allucinante, col tubo sterzo lungo 7cm in taglia 59.
I comandi dei freni con un ergonomia inesistente (quadrati).
Freni che frenano cosi e cosi.
Pedali a gabbietta da cui non ti sganci neanche dopo essere caduto.
Tubolari da 19mm gonfiati a 20atm che ti fanno saltare le otturazioni dei denti.
Una bella guarnitura 53/42 con pacco pignoni a 5V 11-18.

E poi fatelo salire su una bici attuale.

Con quale delle due ha più probabilità di diventare un ciclista praticante? Poi chiaro che l'amatore "evoluto" (il nome gentile per i ciclosuonati) fa tutto uguale anche col cancello di 50 anni fa perché "tanto conta la gamba", ma sarà evidente che una somma di fattori ha portato ad un miglioramento nello sfruttamento del mezzo.

Presente il paradosso del sorite? Direi che si applica bene al caso. Altrimenti a furia di dire che tanto si faceva tutto anche con quello che c'era prima (che è un luogo comune tra i più diffusi qui dentro) si finisce con la bici da 20kg monorapporto del 1800.

E così arriviamo, correttamente, ai paradossi di Zenone! Siamo (tornati) allo scontro tra pitagorici e sofisti. Ecco perché la filosofia andrebbe resa obbligatoria a scuola, serve a semplificare le discussioni!
Gran parte dei concetti e delle dinamiche d queste discussioni sono state affrontate, superate e raccontate già nel 500 a.c. Basterebbe un po' di studio del passato..
 

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abbiamo bisogno di frenare di più? ni
io ho bisogno di essere più sicuro in discesa, ed i dischi mi danno/daranno questa sicurezza

liberissime tutte le opinioni, pero' non cacciateci per "succubi del marketing". come detto in altra discussione, per il sottoscritto avere i dischi vuol dire non avere il patema nelle discese lunghe e sotto la pioggia (sono uno di quelli, che strano eh, esce anche con il brutto tempo ,soprattutto se lo becco durante una g.f. o Randonée), vuol dire poter montare ruote a profilo medio in carbonio, senza che surriscaldi troppo la pista e mi esploda il copertone (io son scarso, e mi è capitato), oltre, per me, ad essere anche esteticamente più belle

sono più pesanti? si, almeno la mia peserà 300-400 gr in più, ma quanto inciderà? a questo punto anche il mio casco da 300 gr (rispetto ad uno che ne pesa 200) è un "danno" per la prestazione.
che poi, la "prestazione" è composta anche da discesa e pianura (cronoscalate escluse), percio' dovremmo prendere in considerazione anche la reattività che mi dà un perno passante, o no?
 
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Ser pecora

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Ecco perché la filosofia andrebbe resa obbligatoria a scuola, serve a semplificare le discussioni!

Aggiungerei però con forte enfasi sulla logica, perché è meglio anche capirle le discussioni. Se no diventa come i dibattiti dopo film da cinema anni '70. Fantozzi ci ha insegnato come sarebbe andata a finire...
 
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ulau75

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Magari si, ma è inutile disperarsi o lamentarsi o dare la colpa al grande fratello. Se succederà è perché è avvenuta una rivoluzione culturale. Sarà meglio? Sarà peggio? Boh, vedremo, presumibilmente avrà i suoi lati negativi e quelli positivi.

Però, per restare sul pratico, le bici sono sempre le stesse da 50 anni a questa parte? Grossomodo si.
Con una bici degli anni '70 si possono fare le stesse cose che si fanno oggi? Ovviamente si, o quasi.

Ma provate a far salire un neofita su una bici degli anni '70:
con una geometria allucinante, col tubo sterzo lungo 7cm in taglia 59.
I comandi dei freni con un ergonomia inesistente (quadrati).
Freni che frenano cosi e cosi.
Pedali a gabbietta da cui non ti sganci neanche dopo essere caduto.
Tubolari da 19mm gonfiati a 20atm che ti fanno saltare le otturazioni dei denti.
Una bella guarnitura 53/42 con pacco pignoni a 5V 11-18.

E poi fatelo salire su una bici attuale.

Con quale delle due ha più probabilità di diventare un ciclista praticante? Poi chiaro che l'amatore "evoluto" (il nome gentile per i ciclosuonati) fa tutto uguale anche col cancello di 50 anni fa perché "tanto conta la gamba", ma sarà evidente che una somma di fattori ha portato ad un miglioramento nello sfruttamento del mezzo.

Presente il paradosso del sorite? Direi che si applica bene al caso. Altrimenti a furia di dire che tanto si faceva tutto anche con quello che c'era prima (che è un luogo comune tra i più diffusi qui dentro) si finisce con la bici da 20kg monorapporto del 1800.
La mia era una battuta... Non ho nulla contro chi usa le bici elettriche, anzi.
 

Raven

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Credo che dipenda dalla forza di chi veicola il messaggio.
Ad esempio le uova.
Per anni sono state demonizzate, soprattutto dalla medicina quella ufficiale, invece da anni si è dimostrato il contrario, anzi i nutrizionisti lo definiscono come un super alimento.
Bene. Pochissimo lo sanno e l'informazione non si è diffusa come avrebbe dovuto. Il motivo?
Le uova costano poco e i produttori non hanno le forze e neanche l'interesse di veicolare questa informazione.
Immagina, invece, se le uova venissero vendute dalla Ferrero o dalla Coca Cola. Paginoni centrali e spot in tutti i media.
Lo stesso vale per il sapone da barba.
Cioè ti vendono una schiuma SECCA per...... idratare la pelle e prepararla per la rasatura, mentre la schiuma con il sapone da barba LA FAI CON L'ACQUA.... ma di che parliamo.
E' però ci stai un minuto in meno. Ok, le aziende veicolano l'informazione è puntano l'attenzione sulla velocità, ma sarebbe anche giusto che la stampa, ad esempio, metta in evidenza le enormi criticità e le grandi incongruenze di queste scelte. Cioè, doverebbe avere lo scopo di non farci prendere per il culo.

Anche qui non sono molto convinto, direi che è un tentativo di mandare in "vacca" (per restare in tema) il discorso usando intuizioni(temo anche qui sbagliate).

Dati (non so quanto affidabili, non ho gli originali) alla mano però direi che anche qui si confonde il percepito con la realtà:


pare che pure senza marketing del pollaio la crescita ci sia stata e pure forte.

e qui pare che sia pure aumentato il prezzo: quindi una crescita puramente di domanda "organica", il sogno di ogni azienda e di ogni dipartimento marketing & sales!

consumi alimentari - Ismea Mercatiwww.ismeamercati.it › flex › ServeAttachment.php › pdf

Le uova costano poco e i produttori non hanno le forze e neanche l'interesse di veicolare questa informazione.


Non sono esperto del settore ma pare che (vedere nel link):

"I primi tre produttori (Azienda Agricola Maia di Romano, Gruppo Veronesi e Fattoria Novelli) coprono a valore il 19,5% del mercato"


Per quanto riguarda la stampa e le enormi criticità ed incongruenze ti lascio concludere da te il ragionamento.
 
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bannato

Guest
Dai su, non facciamo del sarcasmo, sai bene a cosa mi riferivo. Ho commentato a qualcuno che aveva scritto: i freni a disco non servono a nulla: quando piove mi fermo o non esco. Come se l'uso dei dischi fosse tutto lì.

Senza essere dei luminari è da mo' che nelle discussioni si parla dei pregi e difetti del disco, delle sue particolarità, di come il sistema freni in maniera diversa etc., dello sgravio della frenata dai cerchi in carbonio (ora molto diffusi per copertoncino), della possibilità per i produttori di alleggerire i cerchi, anche in alluminio,e quello è un sicuro vantaggio in salita, nei rilanci...

A questo mi riferivo, e non è un sapere esclusivo, molte cose le ho lette e riprese da altri che hanno partecipato alla discussione.
Beh, che qualche conseguenza dell'avvento dei dischi si ripercuota su altre parti della bici è vero anche se ovvio.
Ma questo non toglie che l'uso dei dischi in sé abbia una preminente (e forse unica) utilità e vantaggio, rispetto ai rim, in condizioni di pioggia.
 

sheik yerbouti

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disc
Beh, che qualche conseguenza dell'avvento dei dischi si ripercuota su altre parti della bici è vero anche se ovvio.
Ma questo non toglie che l'uso dei dischi in sé abbia una preminente (e forse unica) utilità e vantaggio, rispetto ai rim, in condizioni di pioggia.
l'uso dei dischi ha un vantaggio anche in condizioni di asciutto, in discesa, specialmente su quelle lunghe dai 10km in su le mani si affaticano molto ma molto meno, si puo' fare la discesa anche tenendo le mani in posizione alta, con un dito si frena bene, si possono fare discese anche tenendo i freni tirati senza il timore di scoppio della camera d'aria ( per chi la usa ancora ),
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Vorrei ricordare che TUTTE "le novità" tirate fuori negli ultimi 20 anni erano già state presentate in altre forme tra il 1890 ed il 1920. Solo i telai in composito nascono dagli anni '60 e i componenti elettronici sono arrivati fine anni '90, ma tutto il resto era già stato provato, realizzato e prodotto in quegli anni: corone ovali, sospensioni, freni a disco, ruote lenticolari, cambi epicicloidali, lattici antiforatura, etc. etc..

La gran parte di quelle soluzioni non si sono imposte per i motivi suddetti: il mercato non era ricettivo per motivi pratici e/o perché non c'era un reale campo di utilizzo.
Un esempio molto banale: Nel decennio 1910 si sono prodotte bici in alluminio che pesavano nei dintorni dei 7kg. Non si sono imposte. Perché? Perché la gran parte delle strade all'epoca non erano asfaltate! Si rompevano tutte.

Il mercato è cambiato tantissimo negli ultimi 5 anni. La rivoluzione più grande è l'ingresso delle ebike, che oggi SONO il prodotto del mondo del ciclo.
[...]
È un fenomeno causato da molte variabili. Non ultimo, anzi, il cambio culturale avvenuto nella pratica del ciclismo, che non è più lo sport dei poveracci [...]. Quindi non una cosa imposta dall'alto da qualche essere superiore, ma nell'ovvio feedback continuo e "circolare* che c'è in ogni settore.

Bisogna però aggiungere che anche i primi telai in alluminio non erano esenti da pecche, ma con l'acciaio si era al limite, a cercare di renderli più leggeri possibile si rompevano, ecco la necessità di cambiare materiale e cercare nuove strade. Eppure funzionavano ancora. Stessa cosa quando si capì che anche l'alluminio aveva dei limiti. E arrivò il carbonio, ma non era tutto perfetto, tant'è che i primi Six13 di Cannondale soffrivano di Shimmy e Cunego vinse il giro quell'anno con un Caad8 vestito da Six13 perché con quel carbonio non ci voleva pedalare un metro. Ma questo non impedì a Cannondale e altre aziende di continuare a provare a sviluppare un telaio Carbon all'altezza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Questo per dire che a volte i componenti che dovrebbero sostituire e migliorare altri all'inizio hanno sempre qualche difetto, ma la storia sino a qui ci dice che sono stati superati. Tutti. Un buon motivo per fidarsi dei dischi, questo.

Molto di quello che usiamo, appunto è già stato provato, ma a volte è il mercato ad averlo rifiutato, altre c'è voluta la versione migliorata fatta decenni dopo con più studi, a farla imporre (pensate alle corone ovali).

Quoto che il vero fenomeno del momento sono le ebike, a dimostrare questa modalità circolare e reciproca che è diventato il mercato, nel quale siamo più attivi (a volte inconsapevolmente). Il gran successo e la richiesta di questo tipo di prodotto ha fatto cavalcare il momento alle aziende, che in questo caso sono state poco poco influencer, e molto più influenzate. Da adesso in poi però la musica cambierà, perché non basterà più avere a catalogo una semplice e bike per competere con la concorrenza, ma bisognerà creare modelli ad hoc in grado di soddisfare (e influenzare) più pubblico possibile.

Questo porterà a nuovi traguardi e nuove soluzioni e nuova tecnologia. La storia della bici, in pratica. Ma non solo.
 
R

RedCaad

Guest
l'uso dei dischi ha un vantaggio anche in condizioni di asciutto, in discesa, specialmente su quelle lunghe dai 10km in su le mani si affaticano molto ma molto meno, si puo' fare la discesa anche tenendo le mani in posizione alta, con un dito si frena bene, si possono fare discese anche tenendo i freni tirati senza il timore di scoppio della camera d'aria ( per chi la usa ancora ),

mani affaticate ;nonzo%, si vede che faccio un altro sport, probabilmente quello con le camere d'aria.
 
R

RedCaad

Guest
La realtà è che se i freni tradizionali fossero stati tutta questa perfezione , oggi non venderebbero una disc. Purtroppo invece vendono solo disc.
Ergo...

certo, specialized per esempio vende solo quelli, non hanno più rim in listino.

tutti è due i sistemi hanno i loro problemi, i dischi però permettono uno sviluppo dei cerchi e gomme impossibili per il Rim.

come vedi infatti i PRO usano in gara tutti e due i sistemi.
 

bach7

Passista
10 Gennaio 2011
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Pinifarina
mani affaticate ;nonzo%, si vede che faccio un altro sport, probabilmente quello con le camere d'aria.

solo perchè a te non si affaticano le mani (o le braccia o le spalle) nelle lunghe discese, questo non vuol dire che non debba succedere a nessun altro...

onestamente non so che sport tu faccia ma forse ho un'idea:

giovani-adulti-che-giocano-con-una-camera-d-aria-di-un-trattore-96512296.jpg


quello sport con camera d'aria...
 
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