News Matteo Spreafico (ViniZabú-KTM) positivo all'antidoping

Corvo Torvo

Apprendista Passista
11 Aprile 2016
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Danilo Di Luca é stato accusato di aver sputato nel piatto dove ha mangiato. Dopo il libro fu ospite presso una TV locale qui in Abruzzo (lui é di Pescara) che tratta di ciclismo. Io la vidi ed era palese, tra gli opinionisti, il fastidio per quello che aveva scritto. Tutti gli rinfacciavano di aver sputato nel piatto dove anche lui aveva mangiato, in poche parole di essere un traditore. In genere in un ambiente ristretto e specifico, che può essere lavorativo, sportivo o di altro ambito gli adetti ai lavori sanno, e se non sanno o sono in cattiva fede o sono imbecilli.

Io sono pressoché convinto che nello sport professionistico il doping sia ovunque, perché ci sono i soldi.
Il vero grande problema di questi libri (ho letto sia quello di Di Luca che quello di Hamilton) è che nel piatto ci sputi solo se sei stato beccato, altrimenti continui a mangiare nel piatto in cui altri hanno provato a sputare.
La cosa che non capisco invece è perché nel ciclismo ci siano i Di Luca e gli Hamilton di turno e invece nello sci di fondo, nel calcio, nella pallanuoto quei pochi che sono stati beccati e allontanati continuino a farsi i fatti loro.
 
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EliaCozzi

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Costelo Aeromachine, BTwin FC7, Workswell 226, Seraph TT-X2, Og-EVkin CF054
sarebbe la soluzione definitiva.
nel senso che nessuno si azzarderebbe più a mettere in piedi una squadra.

Molto probablmente hai ragione, però come ogni azienda è responsabile dell'atività dei propri dipendenti, così dovrebbe esserlo anche nelle squadre ciclistiche. Se io lavoro in banca e durante la mia attività lavorativa truffo un cliente la responsabilità è della banca che non può lavarsene le mani ed è la banca che viene chiamata in giudizio e deve risarcire il cliente, che poi possa rivalersi nei confronti del singolo ci sta, ma se porti la "tuta" dell'azienda X in quel momento sei l'azienda X, e la stessa cosa vale per un'azienda opsedialiera o per chi costruisce automobili o non fa manutenzione alle strade. Perché non dovrebbe esserlo nei confronti delle squadre ciclistiche?

Qui non si tratta di un ciclista che è stato fermato in auto per eccesso di velocità, per cui è nella sua vita privata; è stato beccato nella sua attività lavorativa per quella squadra, quindi è la squadra in primis che deve pagare.
 

bughy

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A parte che fino a prova contraria è innocente, no scusate non è pelato e con l'orecchino...
Finiamola con sta solfa del povero ciclista costretto dalla squadra a doparsi se no non gli rinnovano il contratto, non parliamo di bambini di 5 anni, le alternative, i vantaggi e i rischi li conoscono!
Nel '96 un forte mtbiker, giovane, in procinto di fare uno stage su strada rifiutò, quando glielo chiesi mi disse "ho 20 anni, già mi pesa non andare in discoteca e non farmi le canne la sera, se poi devo pure riempirmi di m**** e fare fatica...." ora fa il consulente finanziario...
 

EliaCozzi

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A parte che fino a prova contraria è innocente, no scusate non è pelato e con l'orecchino...
Finiamola con sta solfa del povero ciclista costretto dalla squadra a doparsi se no non gli rinnovano il contratto, non parliamo di bambini di 5 anni, le alternative, i vantaggi e i rischi li conoscono!
Nel '96 un forte mtbiker, giovane, in procinto di fare uno stage su strada rifiutò, quando glielo chiesi mi disse "ho 20 anni, già mi pesa non andare in discoteca e non farmi le canne la sera, se poi devo pure riempirmi di m**** e fare fatica...." ora fa il consulente finanziario...


Psicologicamente la propensione al doping nei professionisti ci sta, perché se vedono che sei forte è probabile che ti diano un contratto migliore il prossimo anno, quindi si fanno del male per avere qualcosa di concreto.
Sulla maturità intellettuale e culturale sarebbe meglio stendere velo (un safcofago!) pietoso, perché ci sono gli amatori che si dopano senza controlli solo per vincere la coppa (inteso come salume) alla gara paesana della domenica, spendendo certamente di più dal farmacista svizzero che dal salumiere.
 
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bradipus

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Molto probablmente hai ragione, però come ogni azienda è responsabile dell'atività dei propri dipendenti, così dovrebbe esserlo anche nelle squadre ciclistiche. Se io lavoro in banca e durante la mia attività lavorativa truffo un cliente la responsabilità è della banca che non può lavarsene le mani ed è la banca che viene chiamata in giudizio e deve risarcire il cliente, che poi possa rivalersi nei confronti del singolo ci sta, ma se porti la "tuta" dell'azienda X in quel momento sei l'azienda X, e la stessa cosa vale per un'azienda opsedialiera o per chi costruisce automobili o non fa manutenzione alle strade. Perché non dovrebbe esserlo nei confronti delle squadre ciclistiche?

Qui non si tratta di un ciclista che è stato fermato in auto per eccesso di velocità, per cui è nella sua vita privata; è stato beccato nella sua attività lavorativa per quella squadra, quindi è la squadra in primis che deve pagare.
non dico di no, dico solo che all'atto pratico questo porterebbe all'estinzione del ciclismo professionistico (il quale, diversamente dalle banche, non è un'attività indispensabile al funzionamento della nostra società).
inoltre, nel caso di un comportamento illecito da parte di un dipendente la responsabilità in solido del datore di lavoro si pone in essere allorché l'illecito si verifica nell'ambito dell'attività lavorativa, e nei luoghi dove la stessa ha luogo (se non sbaglio); nel caso di un corridore, questo si può tranquillamente dopare quando è a casa sua, quando il dovere di sorveglianza da parte del datore di lavoro viene in secondo piano rispetto all'inviolabilità del domicilio e della privacy della persona. In parole povere, quello che un lavoratore (bancario o ciclista) fa a casa sua non può essere sindacabile dal datore di lavoro.
infine, considera che somme così elevate se richieste ex post diventerebbero quasi certamente una chimera, quindi l'unica via praticabile sarebbe richiedere obbligatoriamente una fideiussione preventiva per l'importo; a parte il costo elevatissimo per tale fideiussione, credo che nessuna persona sana di mente andrebbe a sottoscriverla.
 
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non dico di no, dico solo che all'atto pratico questo porterebbe all'estinzione del ciclismo professionistico (il quale, diversamente dalle banche, non è un'attività indispensabile al funzionamento della nostra società).
inoltre, nel caso di un comportamento illecito da parte di un dipendendente la responsabilità in solido del datore di lavoro si pone in essere allorché l'illecito si verifica nell'ambito dell'attività lavorativa, e nei luoghi dove la stessa ha luogo (se non sbaglio); nel caso di un corridore, questo si può tranquillamente dopare quando è a casa sua, quando il dovere di sorveglianza da parte del datore di lavoro viene in secondo piano rispetto all'inviolabilità del domicilio e della privacy della persona. In parole povere, quello che un lavoratore (bancario o ciclista) fa a casa sua non può essere sindacabile dal datore di lavoro.
infine, considera che somme così elevate se richieste ex post diventerebbero quasi certamente una chimera, quindi l'unica via praticabile sarebbe richiedere obbligatoriamente una fideiussione preventiva per l'importo; a parte il costo elevatissimo per tale fideiussione, credo che nessuna persona sana di mente andrebbe a sottoscriverla.

Sì, effettivamente non posso che darti ragione, le grandi squadre continuerebbero a fregarsene perché i controllori chiuderebbero un occhio per non far chiudere tutto il carrozzone dell'indotto, mentre i piccoli imprenditori non potrbbero permettersi questo rischio di impresa.

Ribadisco però che n questo caso stiamo parlando di illecito nell'attività lavorativa, anche se lo fai a casa (se un autista di pullman guida ubriaco non è che l'azienda dei trasporti può dire di essere innocente perché quello s'è ubriacato a casa! o-o ).

Mi rendo conto che introdurre dei controlli antidoping interni a ogni squadra sia economicamente proibitivo, però in qualche modo una soluzione va trovata: son passati 25 anni dall'Operacion Puerto e non siamo ancora riusciti a debellare questa piega.

Ne va sopratuttutto dell'immagine che il ciclismo da alla gente comune: già ci sono gli automobilisti che ci odiano, ora tornano anche quelli che pensano ciclista = drogato.
 

bradipus

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Sì, effettivamente non posso che darti ragione, le grandi squadre continuerebbero a fregarsene perché i controllori chiuderebbero un occhio per non far chiudere tutto il carrozzone dell'indotto, mentre i piccoli imprenditori non potrbbero permettersi questo rischio di impresa.

Ribadisco però che n questo caso stiamo parlando di illecito nell'attività lavorativa, anche se lo fai a casa (se un autista di pullman guida ubriaco non è che l'azienda dei trasporti può dire di essere innocente perché quello s'è ubriacato a casa! o-o ).

Mi rendo conto che introdurre dei controlli antidoping interni a ogni squadra sia economicamente proibitivo, però in qualche modo una soluzione va trovata: son passati 25 anni dall'Operacion Puerto e non siamo ancora riusciti a debellare questa piega.

Ne va sopratuttutto dell'immagine che il ciclismo da alla gente comune: già ci sono gli automobilisti che ci odiano, ora tornano anche quelli che pensano ciclista = drogato.
secondo me la piaga può essere minimizzata, ma non debellata (come per tutti i comportamenti umani non eticamente corretti).
oltretutto, lo stesso confine tra cosa è doping e cosa non lo è diventa spesso aleatorio: pensa a Bugno, squalificato per aver assunto caffeina, che ora non è più considerata come dopante.
è un discorso molto lungo, complesso ed estremamente tecnico, su cui non mi sento di proseguire perché non penso di avere le competenze per farlo: e come tutti i problemi complessi, pensare di individuare delle soluzioni semplici è a parer mio velleitario.

ps: personalmente sono un dopato, ho preso per qualche anno cortisone ed ora di nuovo testosterone, per problemi di salute.
le mie prestazioni non sono cambiate di un micron rispetto a prima.
(ovviamente non faccio gare, né le facevo prima)
 
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Pignone
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faccio l'avvocato del diavolo
io ho una squadra, dico ai ragazzi che non accetto certe pratiche, ma se poi uno, di sua iniziativa, per x motivi, non segue le regole?
ok magari ti accorgi che Pedalone fa il Rombo in 1 ora e mezza ed allora ti viene il dubbio, ma se uno che và solitamente bene, và un po' + bene non vai subito a pensare che abbi fatto ricorso a certe sostanze

Avendo avuto esperienza quasi diretta, ti dico come funziona molto spesso. Al corridore viene detto "se vuoi il contratto/se vuoi essere convocato per le corse che contano (giro,classiche,ecc ecc) ti devi curare. fai tutto per conto tuo" (questo in modo che, se verrai beccato, potremo rilasciare dichiarazioni di sdegno, dire che ci hai fregato tutti e scaricare la responsabilità). Poi per carità, c'è anche chi fa tutto di testa propria senza dire nulla al team...
I team poi spesso usano la scusa che, ai controlli interni il corridore era risultato pulito...ci sono squadre col vizietto del debito, che non pagano i conti e quindi non trovano laboratori disposti a fare gli esami (o che fanno pagare eventuale fisioterapia agli atleti)...
 

simo911

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Io sono pressoché convinto che nello sport professionistico il doping sia ovunque, perché ci sono i soldi.
Il vero grande problema di questi libri (ho letto sia quello di Di Luca che quello di Hamilton) è che nel piatto ci sputi solo se sei stato beccato, altrimenti continui a mangiare nel piatto in cui altri hanno provato a sputare.

Esatto, Di Luca ha parzialmente parlato solo dopo essere stato beccato. Finchè la passava liscia, vinceva e riscuoteva è stato zitto. Che poi ha parlato fino ad un certo punto, perchè non mi pare abbia fatto nomi nè portato prove di altri che si bombavano. Cosa che hanno fatto invece alcuni ex compagni di Lance Armstrong...
 

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A parte che fino a prova contraria è innocente, no scusate non è pelato e con l'orecchino...
Finiamola con sta solfa del povero ciclista costretto dalla squadra a doparsi se no non gli rinnovano il contratto, non parliamo di bambini di 5 anni, le alternative, i vantaggi e i rischi li conoscono!
Nel '96 un forte mtbiker, giovane, in procinto di fare uno stage su strada rifiutò, quando glielo chiesi mi disse "ho 20 anni, già mi pesa non andare in discoteca e non farmi le canne la sera, se poi devo pure riempirmi di m**** e fare fatica...." ora fa il consulente finanziario...

guarda ho conosciuto un ex pro che ha smesso proprio quando la squadra gli ha dato l'ultimatum (o ti curi o non corri)...lui ha avuto la forza di dire no, ma mettiti nei panni di un ragazzo di 20-22 anni che per correre in bici ha trascurato gli studi (magari non ha nemmeno il diploma), non ha mai lavorato in vita sua e si trova davanti al bivio...ci sta che qualcuno ci caschi. è sbagliato, ma ci sta. Anche perchè il pro medio non è proprio un luminare, si mette la radiolina e se il DS dice "accelera" o "rallenta" lui accelera o rallenta...
 

Maiella

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guarda ho conosciuto un ex pro che ha smesso proprio quando la squadra gli ha dato l'ultimatum (o ti curi o non corri)...lui ha avuto la forza di dire no, ma mettiti nei panni di un ragazzo di 20-22 anni che per correre in bici ha trascurato gli studi (magari non ha nemmeno il diploma), non ha mai lavorato in vita sua e si trova davanti al bivio...ci sta che qualcuno ci caschi. è sbagliato, ma ci sta. Anche perchè il pro medio non è proprio un luminare, si mette la radiolina e se il DS dice "accelera" o "rallenta" lui accelera o rallenta...
Per questo occorre punire anche le squadre. Durante i fatti di calciopoli abbiamo spesso sentito parlare di responsabilità oggettiva delle società di calcio, ossia per le combine fatte dai calciatori all'insaputa di tutti ne rispondevano anche le società che, in alcuni casi, erano veramente inconsapevoli del comportamento illecito dei propri tesserati. Una forma di responsabilità oggettiva va introdotta anche nel ciclismo, per cui se trovano un dopato scatta la squalifica del corridore, ma anche una sanzione per la squadra. In questo modo i DS nel far "curare" i corridori magari ci ripensano.
 

alespg

Passista
26 Dicembre 2017
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scapin eos 3
non dico di no, dico solo che all'atto pratico questo porterebbe all'estinzione del ciclismo professionistico (il quale, diversamente dalle banche, non è un'attività indispensabile al funzionamento della nostra società).
inoltre, nel caso di un comportamento illecito da parte di un dipendente la responsabilità in solido del datore di lavoro si pone in essere allorché l'illecito si verifica nell'ambito dell'attività lavorativa, e nei luoghi dove la stessa ha luogo (se non sbaglio); nel caso di un corridore, questo si può tranquillamente dopare quando è a casa sua, quando il dovere di sorveglianza da parte del datore di lavoro viene in secondo piano rispetto all'inviolabilità del domicilio e della privacy della persona.
Ni, la responsabilità è imputabile al singolo, anche se l'illecito avviene in ambito lavorativo. Se un impiegato bancario o delle poste ruba dai conti correnti, ne risponderà lui davanti alla legge, poi, forse il direttore della banca lo metteranno a fare fotocopie, ma non va certo in galera lui.
In questo caso, comunque, il comportamento illecito ha comunque ripercussioni sull'ambito lavorativo, la vedo più come l'autista che si sbronza a casa e poi va a guidare il pullman.
 

Luca38

Passista
6 Maggio 2012
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Canyon
E poi parliamo di ostarina, un SARMS con effetti collaterali piuttosto pesanti

continui a ripetere che l'ostarina ha effetti collaterali pesanti, ma sembri essere l'unico a dirlo, cerca e ricerca io non li ho trovati

guadagni muscolari e di forza inferiori agli steroidi, ma effetti androgenici nulli e non aromatizza, ergo non da molto, ma effetti collaterali praticamente nulli

da poco, ma non rischi la salute come con gli steroidi, non devi nemmeno fare un post cycle therapy come con gli steroidi perchè non inibisce l'asse

però visto che amo esser confutato, fammi capire quale siano gli effetti collaterali piuttosto pesanti dell'ostarina altrimenti mi tocca credere che i cuscinetti ceramici sono molto più scorrevoli di quelli in acciaio ;)
 

velocity

via col vento
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Rocky mountain e Santacruz
secondo me la piaga può essere minimizzata, ma non debellata (come per tutti i comportamenti umani non eticamente corretti).
oltretutto, lo stesso confine tra cosa è doping e cosa non lo è diventa spesso aleatorio: pensa a Bugno, squalificato per aver assunto caffeina, che ora non è più considerata come dopante.
è un discorso molto lungo, complesso ed estremamente tecnico, su cui non mi sento di proseguire perché non penso di avere le competenze per farlo: e come tutti i problemi complessi, pensare di individuare delle soluzioni semplici è a parer mio velleitario.

ps: personalmente sono un dopato, ho preso per qualche anno cortisone ed ora di nuovo testosterone, per problemi di salute.
le mie prestazioni non sono cambiate di un micron rispetto a prima.
(ovviamente non faccio gare, né le facevo prima)


Hai preso cortisone e testosterone perche evidentemente non stavi bene, quindi l'intenzione era curarti e riportare il tuo organismo a funzionare normalmente non ad aumentare le sue prestazioni partendo da una condizione di perfetta salute...C'è una bella differenza, mia madre ha preso per anni dosi massicce di Epo che gli facevo io , per grossi problemi di salute , che le permettevano di stare in piedi e fare qualche passeggiata non certo correre o fare salite in bici
Eticamente avendo vissuto questa esperienza e sportivamente pensare che c'e' gente sana che prende farmaci destinati a malati solo per andare piu forte in bici, coperti da tutto il sistema che poi li scarica quando vengono beccati, mi ha fatto venire la nausea per il ciclismo professionistico.
Non credo piu che sia normale fare tappe di 200km con 4000dsl+ a 40km/h di media e le volate a 80km/h
Questo è circo a favore dei media non è piu sport
 
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N.O.T.B.

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guarda ho conosciuto un ex pro che ha smesso proprio quando la squadra gli ha dato l'ultimatum (o ti curi o non corri)...
Per essere un ex professionista...Non credo sia stata lontano dai farmaci per tutta la sua carriera e abbia smesso quando gli hanno detto che doveva iniziare a fare sul serio.
Forse si era stancato di rovinarsi la salute senza raggiungere traguardi importanti.
 
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continui a ripetere che l'ostarina ha effetti collaterali pesanti, ma sembri essere l'unico a dirlo, cerca e ricerca io non li ho trovati

guadagni muscolari e di forza inferiori agli steroidi, ma effetti androgenici nulli e non aromatizza, ergo non da molto, ma effetti collaterali praticamente nulli

da poco, ma non rischi la salute come con gli steroidi, non devi nemmeno fare un post cycle therapy come con gli steroidi perchè non inibisce l'asse

però visto che amo esser confutato, fammi capire quale siano gli effetti collaterali piuttosto pesanti dell'ostarina altrimenti mi tocca credere che i cuscinetti ceramici sono molto più scorrevoli di quelli in acciaio ;)


Neppure aicar richiede PCT ma questo non indica che non abbia effetti collaterali.
Gli effetti collaterali riportati sono stati relativi a problematiche cardiache, fegato ed altro.
Sto scrivendo dal telefono e mi viene difficile linkarti qualcosa. Appena rimetto le mani sul PC provvedo.
 

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continui a ripetere che l'ostarina ha effetti collaterali pesanti, ma sembri essere l'unico a dirlo, cerca e ricerca io non li ho trovati

guadagni muscolari e di forza inferiori agli steroidi, ma effetti androgenici nulli e non aromatizza, ergo non da molto, ma effetti collaterali praticamente nulli

da poco, ma non rischi la salute come con gli steroidi, non devi nemmeno fare un post cycle therapy come con gli steroidi perchè non inibisce l'asse

però visto che amo esser confutato, fammi capire quale siano gli effetti collaterali piuttosto pesanti dell'ostarina altrimenti mi tocca credere che i cuscinetti ceramici sono molto più scorrevoli di quelli in acciaio ;)

In ogni caso parliamo di farmaci, nati per curare patologie conclamate, non per essere usati ai fini di aumenti prestazionali. Conosci farmaci privi di effetti collaterali?
E senza contare il nuovo confine dell'epigenetica...
Nel frattempo basta che digiti "ostarine and sarms side effect" e qualcosa trovi
 
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bughy

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Ma domanda, come mai tutti questi amatori esperti di doping? Spero siate tutti medici perché io certe sostanze non le ho mai sentite nominare, e sono un chimico, non un padrone del Tibet...
 
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Ma domanda, come mai tutti questi amatori esperti di doping? Spero siate tutti medici perché io certe sostanze non le ho mai sentite nominare, e sono un chimico, non un padrone del Tibet...
Nemmeno io le ho mai sentite a parte l'epo che facevo a mia madre malata terminale ed inoltre se dici che i ciclisti professionisti sono tutti bombati ti caricano di meraviglie....Sai come si dice...a pensar male;nonzo%
 
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