News Tom Dumoulin mette la propria carriera in pausa

Filpat

Pignone
25 Gennaio 2015
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Guerciotti Eureka Evo
Confermo quanto scritto da altri. Burnout. Come un qualsiasi altro lavoratore (specie nel settore della cura alla persona: medici e chirurghi), che letteralmente "scoppiano" mentalmente. La cosa che lo può consolare è avere una stabilità economica che gli permetterà, a 30 anni, di poter fare passeggiate con il cane.
 

jan80

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Colnago
dopo quello che dice Zeeman il DS della Jumbo,inizio a pensare che la questione sia un po' piu' seria di quello che pensavo,il rischio che possa non tornare c'e' eccome..........il che non dipende solo dal ciclismo,visto che il ragazzo ha problemi di depressione vera indipendentemente dalla bici ( ho amici che ne soffrono ) si hanno alti e bassi,ma il problema non sparisce,poi ovviamente vengono accentuati quando ci sono problemi ( covid o scarsi risultati o altro )
 
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Doppiomisto

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4 Aprile 2013
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Alcune...
Ma io la vedo in maniera più prosaica.
Fare la vita da top rider è dura come il ferro. Il buon Tom in questi anni qualche milioncino di euro li avrà messi da parte. Per me ha fatto due conti e si è risposto che poteva permettersi di smettere di fare quella vita.
Buon per lui. La maggior parte dei lavoratori dipendenti possono solo pensare la prima parte senza mai mettere in pratica la seconda.
 

lucianogiuseppe

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Pinarello Dogma, Trek Domane
In un'intervista ha dichiarato che aiutare gli altri e, se va bene, arrivare 8° in un Grande Giro, non lo rende felice, anche se far felice gli Sponsor è il suo desiderio. La difficoltà di tornare ad essere il N°1 è tanta ed il riferimento al Pobacar della crono del Tour è evidente:" Quanti watt devo recuperare per andare forte come lui?"
Sfinirsi per aiutare gli altri e rinunciare ai piaceri della vita, non fa per lui!
 

Mauro1988

Passista
31 Gennaio 2011
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Cannondale SystemSix
Confermo quanto scritto da altri. Burnout. Come un qualsiasi altro lavoratore (specie nel settore della cura alla persona: medici e chirurghi), che letteralmente "scoppiano" mentalmente. La cosa che lo può consolare è avere una stabilità economica che gli permetterà, a 30 anni, di poter fare passeggiate con il cane.
Come un qualsiasi altro lavoro direi proprio di No, ok il paragone con il settore che hai indicato ( anche se non tutte le specializzazioni) ma qua sei ad un livello esasperato, solo per restare li nel gruppo sei tutto l'anno, tutti i mesi e tutti i giorni ( anche di più quando fai un grande giro) sempre sotto pressione e controllato, sempre con la valigia, sempre a dieta, sempre in allenamento o in gara...insomma la testa e il corpo sono sempre li.

La maggior parte delle persone si fa le sue otto ore e quando torna a casa stacca, il week-end stacca, in ferie stacca....poi in quelle otto ore voglio vedere anche quanto lavoro effettivo si fa...insomma, "è come un qualsiasi altro lavoro", dipende.
 

Nibalone

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paduano fidia
La maggior parte delle persone si fa le sue otto ore e quando torna a casa stacca, il week-end stacca, in ferie stacca....poi in quelle otto ore voglio vedere anche quanto lavoro effettivo si fa...insomma, "è come un qualsiasi altro lavoro", dipende.
Io non ho mai fatto il ciclista professionista, magari se guadagni qualche milione di euro con quel mestiere ti serve un impegno come "qualsiasi altro lavoro" dove guadagni qualche milione di euro.
Forse, eh...
 

cheip

Pignone
7 Agosto 2016
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Bianchi | Brompton
Come un qualsiasi altro lavoro direi proprio di No, ok il paragone con il settore che hai indicato ( anche se non tutte le specializzazioni) ma qua sei ad un livello esasperato, solo per restare li nel gruppo sei tutto l'anno, tutti i mesi e tutti i giorni ( anche di più quando fai un grande giro) sempre sotto pressione e controllato, sempre con la valigia, sempre a dieta, sempre in allenamento o in gara...insomma la testa e il corpo sono sempre li.

La maggior parte delle persone si fa le sue otto ore e quando torna a casa stacca, il week-end stacca, in ferie stacca....poi in quelle otto ore voglio vedere anche quanto lavoro effettivo si fa...insomma, "è come un qualsiasi altro lavoro", dipende.
Già poverini i ciclisti professionisti, fanno proprio una vitaccia.
 

samuelgol

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24 Settembre 2007
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Già poverini i ciclisti professionisti, fanno proprio una vitaccia.
Sicuramente è una vita di molti sacrifici che fanno tutti quanti loro e che solo in pochissimi casi rende bene o molto bene. Nella maggior parte di casi si fanno il mazzo molto più di qualsiasi lavoratore medio, prendendo meno di qualsiasi lavoratore medio.
Dumoulin prendeva molto bene ovviamente, ma ha dimostrato come i soldi, anche tanti, non siano uno stimolo sufficiente a fare quei grandi sacrifici, altrimenti continuava a vivacchiare e a prenderli almeno fino a fine contratto, perchè ora ne ha tanti, ma ha anche 30 anni e deve sfangarla almeno altri 40/50, quindi qualche milione in più in un ragionamento puramente utilitaristico, gli avrebbero fatto comodo in ogni caso.
 

Filpat

Pignone
25 Gennaio 2015
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Come un qualsiasi altro lavoro direi proprio di No, ok il paragone con il settore che hai indicato ( anche se non tutte le specializzazioni) ma qua sei ad un livello esasperato, solo per restare li nel gruppo sei tutto l'anno, tutti i mesi e tutti i giorni ( anche di più quando fai un grande giro) sempre sotto pressione e controllato, sempre con la valigia, sempre a dieta, sempre in allenamento o in gara...insomma la testa e il corpo sono sempre li.

La maggior parte delle persone si fa le sue otto ore e quando torna a casa stacca, il week-end stacca, in ferie stacca....poi in quelle otto ore voglio vedere anche quanto lavoro effettivo si fa...insomma, "è come un qualsiasi altro lavoro", dipende.

Si, se sei un lavoratore dipendente. Io, che dipendente non sono, questi ritmi di cui tu parli non li ho mai vissuti. Per cui sai, se vuoi rimanere ad alti livelli o accetti i ritmi oppure appunto fai "passeggiate con il cane".
 

EliaCozzi

Scalatore
2 Marzo 2016
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Costelo Aeromachine, BTwin FC7, Workswell 226, Seraph TT-X2, Og-EVkin CF054
Io tutti questi "sacrifici", tutti questi "martiri" dello sport faccio fatica a comprenderli.
In primo luogo devono ringraziare madre natura di averli dotati di un ottimo motore, e poi le circostanza che gli hanno permesso di arrivare dove sono arrivati.
Quelli che sul podio della medaglia d'oro olimpica dichiarano "un successo che mi ripaga di tutti i sacrifici fatti", li caccerei a calci! Perché uno che asfalta le strade sulla Salerno-Rreggiocalabria ad agosto per far studiare i figli non sta facendo sacrifici? E da cosa viene ripagato? Da 1200 euro a fine mese e tanto catrame respirato?
Se hai avuto la fortuna di nascere col motore buono, se qualcuno ha scoperto le tue capacità, se ti sei trovato in una situazione dove poter emergere per coltivare le tue passioni, certo con impegno, ma facendo quello che ti piace fare, perché anziché pedalare avresti potuto benissimo stare sulla Salerno-Reggio, devi solo ringraziare chi ti ha dato questi talenti e chi ti ha permesso di utilizzarli.
 

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Io tutti questi "sacrifici", tutti questi "martiri" dello sport faccio fatica a comprenderli.
In primo luogo devono ringraziare madre natura di averli dotati di un ottimo motore, e poi le circostanza che gli hanno permesso di arrivare dove sono arrivati.
Quelli che sul podio della medaglia d'oro olimpica dichiarano "un successo che mi ripaga di tutti i sacrifici fatti", li caccerei a calci! Perché uno che asfalta le strade sulla Salerno-Rreggiocalabria ad agosto per far studiare i figli non sta facendo sacrifici? E da cosa viene ripagato? Da 1200 euro a fine mese e tanto catrame respirato?
Se hai avuto la fortuna di nascere col motore buono, se qualcuno ha scoperto le tue capacità, se ti sei trovato in una situazione dove poter emergere per coltivare le tue passioni, certo con impegno, ma facendo quello che ti piace fare, perché anziché pedalare avresti potuto benissimo stare sulla Salerno-Reggio, devi solo ringraziare chi ti ha dato questi talenti e chi ti ha permesso di utilizzarli.
Molto riduttivo. Certo, ringraziare madre natura per aver avuto il motore sicuramente si. Ma poi ci vuol molto altro per metterlo a frutto. Sembra solo merito di madre natura e/o degli altri. Non è così....specie in certi sport più di altri.
Citare quello della Salerno/Reggio Calabria è demagogia. Magari quello che sta lì aveva Vo2max più di Contador, ma preferiva a 18 anni andare in discoteca. Nulla viene per caso o per grazia ricevuta.
 

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io conosco personalmente amatori che fanno 40mila annui,non sono i sacrifici tante volte a pesare ( ok conta anche non essere mai a casa) ma molte volte di fondo non esiste un grandissimo amore per la bici ( non tutti i prof lo sono )
 
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EliaCozzi

Scalatore
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Molto riduttivo. Certo, ringraziare madre natura per aver avuto il motore sicuramente si. Ma poi ci vuol molto altro per metterlo a frutto. Sembra solo merito di madre natura e/o degli altri. Non è così....specie in certi sport più di altri.
Citare quello della Salerno/Reggio Calabria è demagogia. Magari quello che sta lì aveva Vo2max più di Contador, ma preferiva a 18 anni andare in discoteca. Nulla viene per caso o per grazia ricevuta.
Hai ragione, sono stato un po' troppo "grezzotto" nella valutazione, però certamente se non hai una serie di circostanze favorevoli che molto spesso non dipendono da te, ma è semplicemente frutto del caso, non ti accorgi nemmeno di avere certe doti, o non riesci a farle emergere.
Quanti ce ne sono in Kenya che potrebbero correre la maratona con i tempi di Kipchoge? Semplicemente non hanno avuto la fortuna di trovarsi nel posto giusto nel momento giusto.
O quanti sono i gregari che potrebbero essere campioni però sono finiti nella squadra con un campione sulla carta meglio di loro. Chi ha vinto l'ultimo giro d'Italia ha fatto dei sacrifici certo, ma anche avuto la fortuna che il suo capitano fosse quest'anno meno fortunato di lui.
Ripeto, magari la mia potrà essere anche invidia, però tutta questa "compassione" per i sacrifici di chi ha avuto la possibilità di emergere a livelli mondiali non riesco a capirla.
 

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Hai ragione, sono stato un po' troppo "grezzotto" nella valutazione, però certamente se non hai una serie di circostanze favorevoli che molto spesso non dipendono da te, ma è semplicemente frutto del caso, non ti accorgi nemmeno di avere certe doti, o non riesci a farle emergere.
Quanti ce ne sono in Kenya che potrebbero correre la maratona con i tempi di Kipchoge? Semplicemente non hanno avuto la fortuna di trovarsi nel posto giusto nel momento giusto.
Certo, per diventare campioni non bastano mica solo i sacrifici, questo è sicuro. Però, specie in sport totalizzanti come è il ciclismo, gli enormi sacrifici sono irrinunciabili.
O quanti sono i gregari che potrebbero essere campioni però sono finiti nella squadra con un campione sulla carta meglio di loro.
Pochi. Se uno ha le stimmate del campione, nella squadra con uno che lo oscura, ci resta ben poco.....o trova il suo spazio. Come accade in Sky/Ineos che ha vinto il Tour in 10 anni con 4 corridori diversi e il Giro con 2 corridori diversi.....e quelli che non accettavano le gerarchie, o si ritenevano meritevoli di maggiori considerazioni, sono andati a cercare fortuna altrove.....dimostrando che non erano gregari a caso.

Chi ha vinto l'ultimo giro d'Italia ha fatto dei sacrifici certo, ma anche avuto la fortuna che il suo capitano fosse quest'anno meno fortunato di lui.
Ancora.....nessuno nega la componente fortuna/doti naturali.....ma senza enormi sacrifici non vai da nessuna parte....magri finisci nel cantiere sulla Salerno ReggioCalabria....a meno di non voler credere che quelli che lavorano lì siano tutti fisicamente nulli e intellettualmente altrettanto nulli tali da non aver avuto modo nemmeno di fare il commesso al caldo in inverno e al fresco in estate, in un supermercato.

Ripeto, magari la mia potrà essere anche invidia, però tutta questa "compassione" per i sacrifici di chi ha avuto la possibilità di emergere a livelli mondiali non riesco a capirla.
Nessuna compassione. E' solo una analisi oggettiva.
 
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servarel

Passista
20 Gennaio 2009
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la leggenda narra che esista, ma, come per il mio
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con RUOTE in numero di...mah...DUE?
L'errore di base di chi non capisce è voler tentare di capire, paragonando la vita che fa uno come lui, o come gli altri atleti di vertice, a quella che fa uno come noi.

Da questo nascono le critiche, giudicare qualcuno che vive in una realtà completamente diversa secondo la nosta ottica.

Non sono paragonabili, per mille motivi, quindi secondo me il metro di giudizio non è applicabile, ne tanto meno lo sono le critiche, non esistendo solo la nostra realtà

Personalmente non mi sento di criticarlo, non so cosa voglia dire essere uno come lui



p.s. la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?




(supercazzola marzulliana)
 
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Francutio

Apprendista Velocista
2 Marzo 2014
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Coming soon
Questa nuova generazione di prof sono mentalmente deboli, basta poco per farli andare in crisi.
Sono finiti i Contador, Valverde, Purito, Cancellara, Boonen ecc ecc gente con gli attributi che in una gara cadevano ed in quella dopo vincevano

Insomma...

Roglic quest'anno ha perso un Tour che sembrava quasi scontato, si è rifatto con Liegi e Vuelta.
Alaphilippe ha buttato la Liegi e in una settimana ha vinto la Freccia del Brabante e fatto un ottimo Fiandre... prima di cadere.
Sagan ha alternato parecchi alti e bassi nella sua carriera, gli unici ad abbattersi per i bassi sono i commentatori dal divano.
Van Aert e Van Der Poel sono anni che se le suonano, ciclicamente (sempre per i commentatori dal divano) uno sta eclissando l'altro, intanto macinano entrambi vittorie su vittorie, il belga pure passando per l'infortunio notevole dell'anno scorso.
Pinot è la personificazione della sofferenza, ma qualcosa poi porta sempre a casa, che sia una tappa al Giro, o al Tour, o un Lombardia

Poi c'è tutta una serie di corridori meno vincenti che di sfighe ne hanno avute parecchie ma mica si son mai particolarmente abbattuti.