Report Si vendono più bici da corsa o più MTB?

RamboGuerrazzi

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Su questo hai ragione. Anche se anche li è tutto relativo perche ce chi in Mtb va tranquillo e non si rompe niente e chi in Bdc affronta le discese come Savoledelli. In 15 anni di mtb non mi sono mai rotto nulla, qualche caduta si ma mai niente di che. Anche in bdc sono però caduto 4 volte. Ovviamente io intendevo piu sicura in quanto a traffico.

ci mancherebbe, però in bici da corsa è abbastanza facile fare una discesa tranquilla, basta tirare i freni. In MTB non è sempre facile andare piano in discesa, ci vuole molto più manico
 
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Vulcanoromano

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15 Aprile 2021
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La BDC ha meno acquirenti perché il manubrio curvo scoraggia per la scomodità, soprattutto in città, ed ha i battistrada più stretti che certamente sono meno confortevoli di quelli della MTB. Comunque secondo le statistiche la bici è il mezzo più diffuso al mondo ma il meno utilizzato, un'altissima percentuale dopo poche uscite viene tumulata in cantina. I produttori di bici da supermercato questo lo sanno bene ed infatti montano movimenti centrali a gabbiette senza lubrificante. Per questo più che di mercato saturo parlerei di posti esauriti nelle cantine.
 
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guarda che anche se cominci a fare 200 mila euro di ordine prestagionale (e non sono in tanti) è tanto se ricevono un ulteriore 10% sul prezzo già scontato (da ivare ovviamente). Chi parla di "ampi margini" o non ha mai lavorato nel settore, o non ha fatto i conti carta e penna guardando le fatture e i ricavi.
Forse per questo Le Aziende stanno investendo in store Monomarca.
Tempo addietro e prima del Boom post C.. un operatore del settore si lamentava del fatto che in Italia ci fosse il problema di troppi pochi negozi importanti e molti piccoli punti vendita con poca capacità operativa.
Un po' il cane che si mangia la coda..
 

leandro_loi

Velocista
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Forse per questo Le Aziende stanno investendo in store Monomarca.
Tempo addietro e prima del Boom post C.. un operatore del settore si lamentava del fatto che in Italia ci fosse il problema di troppi pochi negozi importanti e molti piccoli punti vendita con poca capacità operativa.
Un po' il cane che si mangia la coda..
Se il mercato è così, è frutto delle scelte commerciali degli acquirenti.
 

bradipus

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Si stanno impegnando molto ma molto per far sparire le piccole imprese...........e non solo nel settore ciclo!
Se le piccole imprese spariscono, non è perché qualcuno vuole farle sparire, ma perché non hanno le capacità o le economie di scala per stare sul mercato.
Quando capiremo che al giorno d'oggi continuare a glorificare le PMI è un errore, che paghiamo con stagnazione della produttività e mancanza di investimenti in R&D?
 

RamboGuerrazzi

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Se le piccole imprese spariscono, non è perché qualcuno vuole farle sparire, ma perché non hanno le capacità o le economie di scala per stare sul mercato.

non hanno neanche la visione, dato che hanno sempre sostenuto le politiche economiche che le hanno portate a scomparire. Probabilmente, però, gli è andata bene così. Una bella rendita finanziaria e si cede tutto alla multinazionale.
 

Ser pecora

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non hanno neanche la visione, dato che hanno sempre sostenuto le politiche economiche che le hanno portate a scomparire. Probabilmente, però, gli è andata bene così. Una bella rendita finanziaria e si cede tutto alla multinazionale.

In Italia ci sono migliaia di microimprese con 1-2 dipendenti...cosa vuoi cedere alle multinazionali...
 

THE CLIMBER72

Passista
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Sul vulcano della maremma!!!!
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L’Italia è il Paese delle micro imprese. La conferma arriva dalla fotografia scattata dall’Ufficio studi della Cgia, secondo cui il 95% delle aziende totali della nostra Penisola è rappresentato da attività imprenditoriali che hanno fino ai nove addetti: si tratta di oltre 4,1 milioni di unità, che danno lavoro a quasi 7,6 milioni di cittadini, pari al 44,5% degli occupati (contro i 6 milioni di addetti delle medie-grandi imprese). Non solo: queste realtà fatturano 220 miliardi di euro su un totale di 750 fatturati dal settore. In pratica, il 29% del valore aggiunto riconducibile alle imprese e il 25% del fatturato nazionale (746 miliardi su un totale di 2.950) arrivano dalle società più piccole. E pensare che fino a 40 anni fa, le micro imprese erano considerate un “effetto transitorio” del boom economico. Invece, «si sono consolidate e oggi costituiscono uno degli assi portanti della nostra economia. E nonostante la crisi le abbia colpite duramente, mantengono ancora un peso occupazionale rilevante, sebbene la politica e in generale l’opinione pubblica non le tengano in grande considerazione», commenta il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo
 

THE CLIMBER72

Passista
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Se le piccole imprese spariscono, non è perché qualcuno vuole farle sparire, ma perché non hanno le capacità o le economie di scala per stare sul mercato.
Quando capiremo che al giorno d'oggi continuare a glorificare le PMI è un errore, che paghiamo con stagnazione della produttività e mancanza di investimenti in R&D?
Mi dispiace ma non la penso cosi!
 
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THE CLIMBER72

Passista
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Sul vulcano della maremma!!!!
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Scusate andrò anche ot ma riporto un estratto dell'intervista di bianchini del 2021(per far capire meglio)


“Oggi fare il ristoratore non significa più stare in cucina e cucinare l’amatriciana più buona di quello che ti sta a 5 metri. Ma collaborare con quello che ti sta a 5 metri, occuparsi di comunicazione, occuparsi di contabilità, avere una visione di insieme dell’impresa che è diversa oggi rispetto a quella che era l’impresa di dieci anni fa. Viviamo in un mondo dove la collaborazione, il geomarketing, tutta una serie di ragionamenti che vanno ad allargare la rete delle imprese.


Non è più il tempo di farsi la guerra tra bottegai a distanza di due metri per chi cucina meglio la carbonara. Non è più questo il tempo: dobbiamo capire che il gioco di squadra fa vincere l’Italia. Qui c’è l’Italia sotto attacco. Parliamo non a caso di attacco delle multinazionali, perché stanno aprendo ovunque.


C’è praticamente una volontà da parte dell’intellighenzia a Bruxelles di far sparire la piccola impresa: questo ormai lo abbiamo capito tutti. Il gioco è questo, cioè vogliono far sparire la piccola impresa per farla sostituire dalle grandi aziende industriali sia manifatturiere, sia dell’abbigliamento, sia purtroppo dell’alimentazione.


15% di tasse alle multinazionali? È ridicolo rispetto a quelli che sono i margini di fatturato che quest’anno le multinazionali hanno prodotto a discapito dei piccoli e piccolissimi imprenditori. È un primo passo, ma il 15% è ridicolo. Tu fai il 15% per le multinazionali e destini, se vuoi, questo margine che tu hai in più di tassazione che lo Stato introita per far diminuire le tasse alle piccole e medie imprese. Se noi non salviamo i piccoli, il tessuto economico e sociale della nostra Italia va a farsi benedire. Ecco perché noi invitiamo gli italiani a andare in una cantina a comprare il vino anziché andare al supermercato.


Non possiamo permettere che tutto venga venduto online da Amazon, non è possibile. Così significa perdere l’identità di un popolo. Questa cosa gli italiani non la stanno capendo, è il rischio che corriamo”.
 
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bradipus

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Per noi la piccola e media impresa come fattore propulsivo è un ricordo legato agli anni '60/'70, quando in effetti fu un volano per l'economia italiana. Ma qual era il contesto di allora?
Il mondo del libero commercio era composto dai paesi dell'Europa occidentale (neanche tutti: Grecia, Spagna e Portogallo erano o stavano uscendo da un periodo di dittature e quindi erano ancora politicamente instabili), poi da USA, Canada, Giappone, HK, Singapore, Australia e Nuova Zelanda. Stop.
C'erano la cortina di ferro e quella di bambù, i paesi latinoamericani erano un continuo susseguirsi di rivoluzioni e colpi di stato, idem buona parte di quelli asiatici (quando non erano in guerra o dietro le suddette cortine), quelli africani non parliamone. Nessun imprenditore sarebbe mai andato ad investire in quei luoghi.
In questo contesto, l'Italia all'interno del mondo del libero commercio era il paese più povero, con il costo del lavoro più basso, e quindi era il più concorrenziale nelle produzioni labour intensive a basso valore aggiunto.
Oggi il mondo è ancora quello di allora? No. E non possiamo certo pensare di raggiungere di nuovo quel livello di concorrenzialità negli stessi settori, a meno di non adeguare i nostri stipendi (e le nostre pensioni) a quelli di Vietnam e Bangla Desh...

Il mondo è andato avanti, ma purtroppo la nostra visione è rimasta la stessa.
Ci autoassolviamo dicendo che la colpa è sempre degli altri, e mai che facciamo una riflessione seria sulle origini dei nostri problemi e dei nostri errori. I 'colpevoli' sono sempre gli stessi: l'Europa, i poteri forti, le multinazionali, mai la nostra scarsa capacità di adeguarci e governare il cambiamento. E' una visione di comodo, che giova ad alcuni politici che ci hanno costruito su una discreta rendita di posizione, ma che ci fa rimanere fermi, impantanati, mentre il mondo va avanti. Con noi o senza di noi, che siamo destinati a scivolare sempre più in basso.

E lo dico con grande amarezza, da padre di una figlia che da tre anni è emigrata in Svizzera, dove ha già cambiato quattro lavori (sempre in meglio), e che da quasi neolaureata prende uno stipendio che è oltre una volta e mezza quello che percepivo io da dirigente con trent'anni di esperienza. Cosa le offriva la mitica PMI nostrana? Stage a 400 euro al mese, ad andar bene...
E lo ripeto da padre di una seconda figlia che tra poco se ne andrà anche lei, come tanti altri figli di amici, via da questo paese che è capace solo di autoassolversi, trovare sempre dei colpevoli esterni per i propri problemi, ma mai di fare una diagnosi critica dei propri mali e di cercare delle soluzioni.

Perdonate lo sfogo, ma sono abbastanza stanco di leggere sempre gli stessi slogan, paravento solo dei nostri difetti e delle nostre incapacità.

ps: su Amazon vendono anche tantissime piccole imprese italiane (e di solito solo le più sveglie, le più dinamiche), e vederla come minaccia alla nostra identità mi fa sorridere, quando sono decenni che ci rimpinziamo senza problemi di prodotti dell'industria dello spettacolo americana (diffusi in primis da quelle tv private nostrane, le stesse che ospitano i talk show dove si blatera continuamente di italianità e che ospitano permanentemente i politici di cui sopra).
 
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Se le piccole imprese spariscono, non è perché qualcuno vuole farle sparire, ma perché non hanno le capacità o le economie di scala per stare sul mercato.
Quando capiremo che al giorno d'oggi continuare a glorificare le PMI è un errore, che paghiamo con stagnazione della produttività e mancanza di investimenti in R&D?
Nella Manifattura le PMI in Italia non sono mai state così in salute come in questo periodo.
Ci sono i Fatturati, basta leggerli
Vorrei farti leggere e mettere a confronto quelli delle stesse aziende 2011/2021.. e vedere di cosa stiamo parlando....

Investimenti in R&D negli ultimi anni anche grazie alla Legge Guidi/Calenda non sono mai stati così alti, sopratutto per quel che riguarda le PMI.
Anche questo dato basta leggerlo..

E Avanti sempre con questo catastrofismo da Cineforum SubMorettiano di Bassa lega...

Commercio al dettaglio che poi è settore di cui parliamo qui, non lo conosco, quindi mi pronuncio poco...
Ma in ogni caso vedo che i fatturati dei negozi della zona sono in crescita esponenziale..
Poi non sarà unico dato a cui fare riferimento, ma credo meglio ora che 10 anni fa...
 

bradipus

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Nella Manifattura le PMI in Italia non sono mai state così in salute come in questo periodo.
Ci sono i Fatturati, basta leggerli
Vorrei farti leggere e mettere a confronto quelli delle stesse aziende 2011/2021.. e vedere di cosa stiamo parlando....

Investimenti in R&D negli ultimi anni anche grazie alla Legge Guidi/Calenda non sono mai stati così alti, sopratutto per quel che riguarda le PMI.
Anche questo dato basta leggerlo..

E Avanti sempre con questo catastrofismo da Cineforum SubMorettiano di Bassa lega...

Commercio al dettaglio che poi è settore di cui parliamo qui, non lo conosco, quindi mi pronuncio poco...
Ma in ogni caso vedo che i fatturati dei negozi della zona sono in crescita esponenziale..
Poi non sarà unico dato a cui fare riferimento, ma credo meglio ora che 10 anni fa...
Gli investimenti in R&D in Italia sono circa l'1,3% del PIL, in Germania sono più del doppio (3%), siamo nettamente sotto la media UE:
1671033523337.png
fonte: https://www.openpolis.it/ricerca-e-sviluppo-quanto-investono-litalia-e-i-paesi-ue-in-questo-settore/
Che poi alcune cose siano migliorate è vero, ma abbiamo un livello di produttività che è fermo da vent'anni (e di conseguenza le retribuzioni), abbiamo un numero di brevetti annui più basso della Svizzera (il dato è del 2018, ma non credo le cose siano cambiate molto da allora, visto soprattutto il dato tendenziale):
1671033924318.png
fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/ue-brevetti-l-italia-rallenta-ma-resta-top-10-ABQTg0cB .
Poi, certo che se andiamo a vedere i dati post crisi 2008 le cose sono migliorate (anche perché è facile, se prendiamo come base la più grossa crisi dell'economia occidentale dal 1929...), così come sono addirittura aumentati gli occupati rispetto all'epoca pre covid; però questo non vuol dire ignorare i problemi ed i limiti del nostro sistema economico, che continueranno a pesare nel futuro.
Sarà 'catastrofismo alla Nanni Moretti', ma crogiolarci nel 'va tutto bene madama la marchesa' non aiuta certo a fare una diagnosi ed a risolvere i nostri problemi, esattamente come non li risolve il dire che è colpa del mondo cattivo che ci vuole male.
Ed è molto preoccupante vedere quali sono le diagnosi e le soluzioni che vengono proposte attualmente (e che non vanno certo nella stessa direzione di industria 4.0): statalismo (si parla addirittura di nazionalizzare di nuovo l'Ilva, per non dire di Alitalia / ITA...), protezionismo, chiusura alla concorrenza ed ai mercati... mentre avremmo bisogno di attrarre investitori e capitali esteri.
 
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Gli investimenti in R&D in Italia sono circa l'1,3% del PIL, in Germania sono più del doppio (3%), siamo nettamente sotto la media UE:
Vedi l'allegato 379889
fonte: https://www.openpolis.it/ricerca-e-sviluppo-quanto-investono-litalia-e-i-paesi-ue-in-questo-settore/
Che poi alcune cose siano migliorate è vero, ma abbiamo un livello di produttività che è fermo da vent'anni (e di conseguenza le retribuzioni), abbiamo un numero di brevetti annui più basso della Svizzera (il dato è del 2018, ma non credo le cose siano cambiate molto da allora, visto soprattutto il dato tendenziale):
Vedi l'allegato 379890
fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/ue-brevetti-l-italia-rallenta-ma-resta-top-10-ABQTg0cB .
Poi, certo che se andiamo a vedere i dati post crisi 2008 le cose sono migliorate (anche perché è facile, se prendiamo come base la più grossa crisi dell'economia occidentale dal 1929...), così come sono addirittura aumentati gli occupati rispetto all'epoca pre covid; però questo non vuol dire ignorare i problemi ed i limiti del nostro sistema economico, che continueranno a pesare nel futuro.
Sarà 'catastrofismo alla Nanni Moretti', ma crogiolarci nel 'va tutto bene madama la marchesa' non aiuta certo a fare una diagnosi ed a risolvere i nostri problemi, esattamente come non li risolve il dire che è colpa del mondo cattivo che ci vuole male.
Ed è molto preoccupante vedere quali sono le diagnosi e le soluzioni che vengono proposte attualmente (e che non vanno certo nella stessa direzione di industria 4.0): statalismo (si parla addirittura di nazionalizzare di nuovo l'Ilva, per non dire di Alitalia / ITA...), protezionismo, chiusura alla concorrenza ed ai mercati... mentre avremmo bisogno di attrarre investitori e capitali esteri.
Guarda non è una gara a chi la tira piu' lontano.
Quindi meglio finirla qui...

Io ti avevo fatto riferimento a PMI Italiane a distanza di un decennio, punto.
Tu mi posti investimenti di Paesi europei con tessuti industriali del tutto diversi, vabbè... Pere con mele che probabilmente vanno bene per il sole24..
Solo Siemens in ricerca e sviluppo in un anno quello che probabilmente fa Veneto e Lombardia in 20...
Poi mettici Automotive tedesca... e fai i conti...
Poi uso che viene fatto dei brevetti da parte di una Multinazionale è ben diverso di quello che ne puo' fare una piccola media azienda.
Già pubblicare quel grafico senza contestualizzarlo è Forviante.

Di Ilva e Alitalia non parlo perchè non conosco le loro situazioni e se dovessi reperire informazioni non le vado certo a reperire dal Sole 24 Ore..

Ps che vada tutto bene non mi sono mai neppure sentito di pensarlo, figurati scriverlo.
Ma distorcere sempre e comunque la realtà con i soliti clichè.. Anche no.. Moretti ormai non lo guarda neppure il suo cane che si è suicidato :pork:
 

bradipus

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Guarda non è una gara a chi la tira piu' lontano.
Quindi meglio finirla qui...

Io ti avevo fatto riferimento a PMI Italiane a distanza di un decennio, punto.
Tu mi posti investimenti di Paesi europei con tessuti industriali del tutto diversi, vabbè... Pere con mele che probabilmente vanno bene per il sole24..
Solo Siemens in ricerca e sviluppo in un anno quello che probabilmente fa Veneto e Lombardia in 20...
Poi mettici Automotive tedesca... e fai i conti...
Poi uso che viene fatto dei brevetti da parte di una Multinazionale è ben diverso di quello che ne puo' fare una piccola media azienda.
Già pubblicare quel grafico senza contestualizzarlo è Forviante.

Di Ilva e Alitalia non parlo perchè non conosco le loro situazioni e se dovessi reperire informazioni non le vado certo a reperire dal Sole 24 Ore..

Ps che vada tutto bene non mi sono mai neppure sentito di pensarlo, figurati scriverlo.
Ma distorcere sempre e comunque la realtà con i soliti clichè.. Anche no.. Moretti ormai non lo guarda neppure il suo cane che si è suicidato :pork:
Non mi sembra di aver riportato dei clichè, ma dei dati.
Se ne ho riportati di non veritieri o distorti dimmi pure, sono sempre disponibile ad imparare cose nuove (magari in MP, così non coinvolgiamo chi non è interessato).
 

Frescobaldo

Cronoman
30 Gennaio 2010
773
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Colnago CLX
Se le piccole imprese spariscono, non è perché qualcuno vuole farle sparire, ma perché non hanno le capacità o le economie di scala per stare sul mercato.
Quando capiremo che al giorno d'oggi continuare a glorificare le PMI è un errore, che paghiamo con stagnazione della produttività e mancanza di investimenti in R&D?
Scelte politiche opportune potrebbero consentire anche ai piccoli di fare R&D, sinergie ecc., la R&D è un solo costo, insostenibile, per i piccoli e medi mentre si dovrebbe cambiare questa prospettiva. Chiaramente si dovrebbero fare ragionamenti globali e complicati. Questo perché la nostra economia è basata sulle PMI, se vogliamo diventare come altri paesi che hanno imprese enormi semplicemente soccomberemo, secondo me.