3000 Km: vale la pena seguire tabelle?

msmtrt1

Maglia Gialla
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è un lavoro un po troppo di sintesi , ma ci sono buoni spunti ma imho altre cose ...inrrangiungibili.....

lavorare a 110 120 rpm x me non ha un gran senso , ok l'agilità ma è un po troppo
Lavorare x 12' a Z4 (93 105 ftp) è veramente tanta roba non so se fattibile, e soprattutto non in questo periodo.

Partendo da zero io lavorerei sulla forza, massima espressione x 30" 60" con 120" di recupero
Partenze da fermo con rapporto duro
le classiche SFR 7-10x3' 3' recupero cuore Z2 Z3 potenza Z4 alta
o addirittura uscita a rapporto fisso 50x14 16

poi passerei a lavori in z3 alta per 5' 3 5 ' recupero
oppure avori sempre in Z3 alta ma rpm >100

tutto questo durante la settimana, nell'uscita della domenica uscita in Z3 bassa con salite lunghe ma pedalabili.

poi inizieremo a menare un po di più...

Ok, grazie mille...
Riferito a quanto prima non avevo specificato che avrei tenuto RPM inferiori. Ad andare oltre 100 per me è veramente improponibile


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sepica

Ammiraglia
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Ok, grazie mille...
Riferito a quanto prima non avevo specificato che avrei tenuto RPM inferiori. Ad andare oltre 100 per me è veramente improponibile


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e no ...ci devi lavorare...è fondamentale cercare di stare almeno sopra le 95, in realta sempre sempre sempre... laovrare di agilità, che non vuol dire andare piano, vuol dire lavorare di fiato/cuore invece che di muscoli , che tradotto vuol dire risparmiare la gamba..
 
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Gamba_tri

via col vento
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Io consiglio di leggere un buon libro come "la bibbia" di Joe freil.
Non esistono tabelle precostituite generiche che vanno bene a tutti, ma devono essere ragionate in base a:
1. Tempo a disposizione
2. Obiettivi (in particolare quando vuoi essere in forma)
3. Punti forti/deboli personali

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esatto, imparare le basi dell'allenamento, non basarsi su tabelle trovate in rete. O pagare un allenatore, almeno all'inizio e chiedere sempre spiegazioni di quello che si sta facendo.
Comunque in generale:
Primo anno: uscite libere, solo uscite che io chiamo "destrutturate in modo strutturato" l'importante è solo essere costanti, l'enfasi è sulla continuità, uscire il più possibile in settimana e non fare salti, tipo da 50 km in pianura a 100 di salita. Il ciclismo è ha basso rischio di infortuni, ma basso non significa zero, non essere progressivi aumenta questo rischio e uscite troppo impegnative senza la giusta preparazione potrebbero portare alla nausea; regola del dieci percento, aumentare l'uscita intorno a questa percentuale, sia per la distanza che il dislivello come dislivello. Le cotte fanno parte dell'esperienza, ma solo se sono contenute, non devastanti. Visto che tutti abbiamo un gps, sulla bici o sul telefono, scaricare le uscite e darci un occhio, ma solo per curiosità, serviranno da base futura e, magari, tenere un diario dell'allenamento annotando le varie sensazioni. In questa fase l'enfasi è sulla costanza,meglio poco quattro volte la settimana che tanto solo due, anche solo mezz'ora di rulli se non sia ha troppo tempo a disposizione, l'importante è far girare le gambe per far abituare cuore e muscoli.
Secondo anno: ad inizio stagione si valuta cosa si è fatto cosa si è fatto l'anno prima, dai dati scaricati dal gps, obbiettivo aumentare il volume complessivo per raggiungere l'obbiettivo di gara e creare la base per gli anni futuri, la costanza rimane invariata. Quindi uscite che, sempre gradualmente, diventano più lunghe, il volume, in questa fase il volume puro e semplice porta vantaggi enormi. Regola del 10 percento sempre valida, allenamenti scaricati, diario dell'allenamento con un'analisi un po' più approfondita.
Terzo anno: l'atleta entra nella sua fase evoluta, i miglioramenti si fanno più lenti, entra in gioco l'intensità, in questo momento o si impara la teoria dell'allenamento o si ingaggia un allenatore.

Ma tutto questo è finalizzato ad un obbiettivo ben preciso, che sia finire una Nove Colli in meno di sette ore, o il giro preferito in tot tempo. Se non si ha un obbiettivo preciso, la regola del dieci percento è più che sufficiente per migliorare e continuarsi a godere delle uscite.
Tutto questo è facilmente applicabile se vi allenate da soli, no uscite in gruppo. Allenarsi non sempre è divertente, raggiungere l'obbiettivo è divertente. Vedete voi se il gioco vale la candela, ognuno di noi ha motivazioni diverse.
 

fabiopon

Maglia Rosa
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Ciao. Dopo circa 4 anni di bici ho tirato un po' le somme in termini di Km macinati con il tempo avuto a disposizione.
Facendo due conti sono più o meno 3000-3500 Km/annui di salite e pianura, di cui metà concentrati tra marzo e giugno, per rendere un po' l'idea. Partecipato a gare senza pretese classificandomi mediamente nella seconda metà o ultimo terzo della classifica.

Ho cercato negli anni di allenarmi seguendo gli utili suggerimenti degli amici sul forum, ma sto cominciando a chiedermi alcune cose.
Con questi chilometraggi bassi è davvero conveniente stare dietro a schemi di allenamento oppure uscendo a sensazione (ovviamente con impegno) si otterrebbero gli stessi risultati?
In poche parole si ha un tornaconto facendo ripetute, salite potenza,ecc secondo determinati parametri, per chi non ha una mole di ore a disposizione da spedere per allenarsi davvero in modo completo?
quali sono le vostre esperienze?
grazie
Io sono nella tua stessa identica situazione da ormai una decina di anni.
Ho fatto un po' di tutto ma poi ho realizzato che un chilometraggio minimo ci vuole comunque e noi stiamo sotto.
Per cui d'inverno se il triangolo magico si compie (famiglia lavoro meteo) esco tre volte ogni due settimane facendo ogni volta una sessantina di km per mille di dislivello "a sentimento", ma comunque cercando di darci sotto il più possibile variando i ritmi. Quando fai uscite così distanziate basta pochissimo per avere prestazioni diverse non paragonabili e quindi ti manca la verifica dei tuoi allenamenti.
D'estate i percorsi e il dislivello aumentano e un po' anche la frequenza di uscita, riesco a fare anche del cicloturismo a corto raggio.
Ho 53, non faccio gare e sono in forma. E me la godo. Sulla bici [emoji1] .