Addio Venezia e Pescara

gipsy

Scalatore
6 Agosto 2004
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Ok ragazzi, però non facciamo l'errore di generalizzare. Personalmente ho trovato una buona organizzazione nel Trapaniman dell'edizione 2017.
E secondo me quella è una gara che da "mezzo" vale tanto.

infatti quella è stata l'ultima edizione.
nel 2018 a s.croce camerina sappiamo tutti com'è andata a finire.
la gara di Portopalo ha fatto 80 partenti.
ormai sono diversi anni che si cerca di organizzare triathlon lunghi al sud, in particolare in sicilia, ma gli eventi stentano (per usare un eufemismo) a decollare
 

Triarm

Pignone
26 Settembre 2016
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Ok ragazzi, però non facciamo l'errore di generalizzare. Personalmente ho trovato una buona organizzazione nel Trapaniman dell'edizione 2017.
E secondo me quella è una gara che da "mezzo" vale tanto.
Poi a livello runnig ho trovato ottima la coasttocoast della penisola sorrentina (l'ho fatta 3 volte negli ultimi 5 anni). Ottimo personale e pubblico educato.
Certo, non tutti gradiscono il casino di un weekend di gare, ma basta spostarsi di qualche km.
Io sono palermitano parlo per esperienza i 70.3 in Sicilia li ho fatti tutti bisogna educare la gente

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Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
Io sono palermitano parlo per esperienza i 70.3 in Sicilia li ho fatti tutti bisogna educare la gente

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Io vivo in Campania (Napoli) e sono nella tua stessa situazione, per onestà intellettuale va detto che purtroppo al sud abbiamo una inerzia mentale su queste cose, tuttavia la gente si educa nel tempo se c'è sinergia tra le associazioni sportive e le istituzioni locali quali p.e. l'assessorato allo sport del comune, l'associazione alberghieri e ristoratori etc. etc., organizzare una manifestazione sembra facile ma non lo è e tutto il carico oggi è sulle ASD che da sole non ce la fanno.

Abbiamo location meravigliose dove si potrebbero fare gare a livello internazionale con percorsi che non hanno nulla da invidiare ai più famosi del circuito tri, altro che nuotare nel Worthersee, nel fango di Venezia o nel piatto Adriatico, ma se non si vince l'inerzia mentale non se ne esce, è questo è il nostro limite maggiore.

Poi c'è da dire che non tutti i luoghi sono adatti per quanto molto attrattivi, alcune località non hanno la ricettività per ospitare migliaia di concorrenti, e gestire una gara che va oltre i 200-300 atleti diventa un serio problema.

Detto ciò spero che gare come quella di Policastro e Scario per la Campania, Trani e Calaponte per la Puglia, dove partecipare non significa solo nuotare pedalare e correre, ma anche godere di posti meravigliosi, possano nel tempo ritagliarsi un loro dignitoso spazio.
 

Triarm

Pignone
26 Settembre 2016
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Io vivo in Campania (Napoli) e sono nella tua stessa situazione, per onestà intellettuale va detto che purtroppo al sud abbiamo una inerzia mentale su queste cose, tuttavia la gente si educa nel tempo se c'è sinergia tra le associazioni sportive e le istituzioni locali quali p.e. l'assessorato allo sport del comune, l'associazione alberghieri e ristoratori etc. etc., organizzare una manifestazione sembra facile ma non lo è e tutto il carico oggi è sulle ASD che da sole non ce la fanno.

Abbiamo location meravigliose dove si potrebbero fare gare a livello internazionale con percorsi che non hanno nulla da invidiare ai più famosi del circuito tri, altro che nuotare nel Worthersee, nel fango di Venezia o nel piatto Adriatico, ma se non si vince l'inerzia mentale non se ne esce, è questo è il nostro limite maggiore.

Poi c'è da dire che non tutti i luoghi sono adatti per quanto molto attrattivi, alcune località non hanno la ricettività per ospitare migliaia di concorrenti, e gestire una gara che va oltre i 200-300 atleti diventa un serio problema.

Detto ciò spero che gare come quella di Policastro e Scario per la Campania, Trani e Calaponte per la Puglia, dove partecipare non significa solo nuotare pedalare e correre, ma anche godere di posti meravigliosi, possano nel tempo ritagliarsi un loro dignitoso spazio.
Ci vuole l'esercito per garantire la sicurezza[emoji4]

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daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
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Esatto, io vivo sul lago Maggiore , e a 1mese da una gara di sprint gold un amministrazione comunale, ha vietato il tutto , per un problema di parcheggio. Creando un danno forte all organizzatore virtuoso e agli atleti. Gli stessi parcheggi sono stati utilizzabili dalle sagre alpine , mostre canine e cagate varie. Detto questo .... il sistema sport minori in Italia e pessimo.
 
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B&C

Apprendista Passista
12 Novembre 2012
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RB1000
Io ha fatto due delle edizioni su tre, puntavo al double, che ho preso solo quest'anno, riassumendo :
organizzazione, la gara logisticamente era "impossibile" e Challenge ha fatto miracoli. Tra arrivo e ZC c'erano due km o più, poi c'era il trasferimento a Venezia e il tragitto alla partenza. Se non stavi attento ti ritrovavi con più di 5km a piedi nelle gambe prima di entrare in acqua. Poi il tragitto a piedi e la partenza dal ghetto era impagabile. L'organizzazione è andata calando negli appuntamenti, sempre comunque in grado di garantire il servizio.
Acqua
una delle prime cose che avevo chiesto la balneabilità, e me l'avevano garantita, anche perché si tratta di una zona con forti correnti, purtroppo contrarie. Si trattava di un drittone di 3,5km con corrente (forte) contro. Ultimi 200m orrendi perché comunque dragavi il fondo melmoso.
Bike
i primi due anni percorso piattone, caldo, sicuro perché chiuso al traffico, con assistenza molto buona, in mezzo alla campagna veneta, bello anche se noioso. Con caldo (tanto) e vento (tanto) come nel secondo anno: micidiale. Il terzo anno orrenda, in mezzo ai capannoni di marghera con un multilap eccessivo. Poi il fatto di avere cambiato percorso e averlo comunicato pochi gg prima della gara non è stato il massimo. Pericoloso per i 10 k di ingresso e uscita con rotaie (tante) marciapiedi (tanti).
Run
multilap al parco S.Giuliano con falsopiano, tutto sotto il sole. Non banale.

Direi che all'organizzazione non si possono fare molte critiche, di fatto credo che al comune di Venezia non importasse nulla.

Hai riassunto benissimo..
All'organizzazione si possono muovere diverse critiche per come ha gestito il 2018..percorso modificato all'ultimo, percicolosissimo e noioso..poi la decisione di inserire staffette, LongDistance è stato un po' un voler cercare di fare cassa ad ogni costo a discapito della regolarità della gara principale..
 

roosters

Pedivella
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Impulso 2016
Esatto, io vivo sul lago Maggiore , e a 1mese da una gara di sprint gold un amministrazione comunale, ha vietato il tutto , per un problema di parcheggio. Creando un danno forte all organizzatore virtuoso e agli atleti. Gli stessi parcheggi sono stati utilizzabili dalle sagre alpine , mostre canine e cagate varie. Detto questo .... il sistema sport minori in Italia e pessimo.

Ti riferisci a pettenasco immagino...
 

magic_right

Novellino
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FRW Hunters Hill

magic_right

Novellino
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FRW Hunters Hill
Al momento nel calendario Im 70.3 in italia nn ce ne sono. Dubito che inseriscano qualcosa nel 2019, probabilmente si vedra qualcosa nel 2020
Ma di solito entro quando vengono annunciate le gare dell’anno successivo? Io immagino che se entro dicembre di quest’anno non si saprà nulla si potrà dare per ufficiale che non ci sarà nessun 70.3 in Italia.
 

gipsy

Scalatore
6 Agosto 2004
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aggiungo che, dopo 2 edizioni caratterizzate da innumerevoli problemi, anche il challenge roma sparisce dai calendari. resta da vedere se l'organizzatore proporrà comunque una manifestazione fuori circuito
 

luceglia78

Novellino
17 Dicembre 2015
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in arrivo
Un 70.3 a Roma lo sta organizzando il team Forhans per l'ultima domenica di Ottobre, probabilmente sulle orme del tracciato del Challenge Roma. Peccato per Pescara, fatto gli utlimi 2 anni e comunque ha sempre avuto un'ottima affluenza di atleti (a parte questa edizione senza elite).....e poi perchè fare il 5150 e non il 70.3 dopo che ormai hai già preparato e organizzato tutto? Mistero.....
 

NormaJean

Apprendista Cronoman
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n/a
Mia opinione personale è che per "smuovere" culturalmente la gente sia necessaria un organizzazione che dia loro la sensazione di essere parte di qualcosa di grande.
Purtroppo quando parli di triathlon la persona media sa a malapena cosa sia, pertanto servirebbe grande sforzo pubblicitario e un circo che sia l'impressione che si stia ospitando qualcosa di veramente importante. E al di là delle considerazioni di merito credo che l'unico che possa portare un qualcosa del genere sia l'Ironman. E' meglio di altri? No non necessariamente.
Ma ha il marchio, cosa da non sottovalutare. E' la facilità con cui la gente recepisce e si identifica. Il nome "Ironman" in se (non l'organizzazione) ha una potenza incredibile, basti pensare alla percezione dei non addetti ai lavori che sentono la frase "you are an Ironman", completamente diversa, amplificata rispetto a "you are a finisher" e slegata dalla territorialità della gara.
Un pò come quando racconti che corri e ti chiedono "hai fatto la maratona di New York"?
Ho avuto l'occasione di vedere di persona il circo WTS quest'anno al mio primo Ironman a Zurigo e devo ammettere che si, possiamo stare a discutere di quanto sia un business e che te lo fanno pagare anche caro, ma ti danno molto in termini di percezione di essere parte di qualcosa di grande, di importante, anche se poi è una gara come un'altra.
Questo secondo me è quanto servirebbe nelle zone "problematiche", fargli vedere il fumo. Posto il fatto che ci debba essere anche la possibilità di organizzare l'evento in modo sensato con viabilità etc etc.
Cmq forse sono ingenuo io, ma mi chiedo come mai non siano le associazioni dei commercianti/albergatori etc etc a spingere sulle amministrazioni comunali. Da quanto ho visto il triathlon è cmq uno sport per "famiglie", nel senso che difficilmente gli atleti arrivano da soli ma piuttosto accompagnati quindi in 2 giorni e magari nemmeno in alta stagione si mette in moto una macchina economica che deve dare da dormire mangiare e bere ad almeno il doppio del numero dei partecipanti.
Se Venezia non ha comunque bisogno di turismo perchè li non manca mai, non mi è mai capitato di sentire qualcuno dire "a inizio giugno vado un weekend al mare a Pescara".
cmq mia opinione personale sia chiaro.
 
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Pedivella
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Impulso 2016
Normajean quoto la tua analisi..ma come dicevano altri soprattutto è una questione culturale...
tu l'hai fatta la mezza di busto e ti dico un aneddoto..al 17-18 km non ricordo la coda di macchine voleva passare con gara in corso, un tipo è sceso e ha urlato FERMATE LA GARA NON STANNO MICA FACENDO LA MARATONA DI NEW YORK...
1 giorno all'anno per non andare in auto ( domenica era la giornata ecologica li da quanto so) e questo è il risultato..
loro lo vedono come rottura di scatole non opportunità per l'economia..e qui siamo indietro anni luce ad altri paesi...
 
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NormaJean

Apprendista Cronoman
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Normajean quoto la tua analisi..ma come dicevano altri soprattutto è una questione culturale...
tu l'hai fatta la mezza di busto e ti dico un aneddoto..al 17-18 km non ricordo la coda di macchine voleva passare con gara in corso, un tipo è sceso e ha urlato FERMATE LA GARA NON STANNO MICA FACENDO LA MARATONA DI NEW YORK...
1 giorno all'anno per non andare in auto ( domenica era la giornata ecologica li da quanto so) e questo è il risultato..
loro lo vedono come rottura di scatole non opportunità per l'economia..e qui siamo indietro anni luce ad altri paesi...

Esattamente. Perchè non c'è cultura sportiva in questo senso, ci troviamo davanti all' itaGLIano medio che deve correre al centro commerciale, prendere la macchina per andare al bar a 200m da casa, quello che insegna ai figli a odiare la squadra di calcio avversaria e che esulta per la vittoria di Nibali salvo poi insultare i ciclisti su strada come se Nibali si allenasse in un parco chiuso e non strada come tutti.
Ecco proprio per queste menti ristrette o gli fai vedere il "lucchicchio" o non riesci a ricavare niente.
In competizioni piccole come Busto, che cmq ha fatto quasi 1500 partenti, credo sia necessario che le amministrazioni comunali si muovano in maniera differente istituendo una domenica ecologica in cui inserire la gara e tante altre attività. Sempre all'italiano medio devi dire che è una domenica in cui nessuno va in auto e in mezzo gli metti la gara, la non competitiva e la marcia. E perchè no anche qualcosa per i bambini, di fatto una delle cose più divertenti che ho visto a Zurigo era il giorno prima la "gara" dei bambini per fascia d'età.
 
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roosters

Pedivella
13 Luglio 2017
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Impulso 2016
molto carino direi il giorno prima...
ma gli italiani sappiamo come sono fatti...non gli va bene nulla..tant'è che nemmeno i commerciali sentono il bisogno di spingere per le attività di sport...se nemmeno quelli si attivano...

io per il mio secondo sprint a savona sono andato giù con moglie 2 figli e 2 cani per il wekend...
sono cmq soldi che girano...ad ottobre...
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Parliamoci chiaramente, il triathlon non è il ciclismo, è uno sport di nicchia importato che non ha radici storiche nel nostro paese, la gente ancora oggi ricorda e glorifica Learco Guerra, Coppi e Bartali, ma non sa neanche lontanamente chi sia Frodeno.

Persino le gare di running sono meglio accettate, perchè nell'immaginario collettivo la corsa è "salutare" e perchè abbiamo avuto Berruti, Da Milano e Mennea, chi fa triathlon, fosse anche solo uno sprint, invece è visto con un po' di sospetto, insomma come si guarda un pazzo furioso che fa cose "che voi umani neanche vi immaginate", e questo è un retaggio culturale con cui bisogna fare i conti.