Automobilista d'Australia

123lorka

Apprendista Cronoman
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Specialized, Triban
E un gesto che non si puo giustificare, se non avesse avuto il casco rischiava di sbattere con la testa sull'asfalto. Sicuramente il ragazzo avra fatto qualche "stupidata stradale" ma la reazione e strasupermega sproporzionata. La frase finale del video e pero da spot pubblicitario pro mezzi alternativi ...everyone deserves to make it home alive, no matter what they choose as transport...certo non una verso scritto da Dante o Petrarca ma certamente simatico come concetto
 
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faberfortunae

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sempre una in meno...
Un investimento deliberato e volontario di un ciclista e' atto idoneo a cagionarne, in astratto la morte. La condotta infatti attingendo direttamente o indirettamente zone nobili del corpo come i distretti ove si svolgono le funzioni biologiche più importanti (torace e testa) é pacificamente idonea a raggiungere il fine in concreto.
E ciò vale anche nel caso in cui chi lo ha fatto ha anche solo semplicemente accettato il rischio che dalla sua condotta potesse derivare la morte del bersaglio.

Nel caso di specie, pero', v'è da dire che in ragione della velocità modesta dei veicoli, dalla tipologia di urto (tangenziale e non frontale) e del comportamento successivo tenuto dall'autista (che desiste da azioni violente pur redarguendo il ciclista) appagare difficile affermare con certezza l'inequivocita' dei suoi atti precedenti (ossia unidirezionalita verso evento morte del ciclista): se veramente avesse voluto ammazzare non si sarebbe fermato solo ad un taglio di strada netto, ma avrebbe infierito subito dopo o, constatato che il ciclista stava bene lo avrebbe colpito per seguito ai suoi propositi omicidiari) cosicché, nel caso di specie, a mio parere non si dovrebbe parlare di tentato omicidio ma solo di violenza privata e lesioni personali.
 

samuelgol

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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Un investimento deliberato e volontario di un ciclista e' atto idoneo a cagionarne, in astratto la morte. La condotta infatti attingendo direttamente o indirettamente zone nobili del corpo come i distretti ove si svolgono le funzioni biologiche più importanti (torace e testa) é pacificamente idonea a raggiungere il fine in concreto.
E ciò vale anche nel caso in cui chi lo ha fatto ha anche solo semplicemente accettato il rischio che dalla sua condotta potesse derivare la morte del bersaglio.

Nel caso di specie, pero', v'è da dire che in ragione della velocità modesta dei veicoli, dalla tipologia di urto (tangenziale e non frontale) e del comportamento successivo tenuto dall'autista (che desiste da azioni violente pur redarguendo il ciclista) appagare difficile affermare con certezza l'inequivocita' dei suoi atti precedenti (ossia unidirezionalita verso evento morte del ciclista): se veramente avesse voluto ammazzare non si sarebbe fermato solo ad un taglio di strada netto, ma avrebbe infierito subito dopo o, constatato che il ciclista stava bene lo avrebbe colpito per seguito ai suoi propositi omicidiari) cosicché, nel caso di specie, a mio parere non si dovrebbe parlare di tentato omicidio ma solo di violenza privata e lesioni personali.
Più che lesioni personali, tentate lesioni personali, a meno che il ciclista non sia stato refertato. Della violenza privata ho ben detto anche io, ma secondo me è un pò preso per i capelli affermare che impedire in quel frangente a uno di proseguire la sua strada, sia una violenza privata.......sarebbe interessante sapere se della cosa sia stato investito un giudice e come questi abbia motivato il non luogo a procedere....ammesso che la legislazione australiana preveda gli stessi istituti nostri. Noi ragioniamo sul CP italiano.
 

ernia

Apprendista Cronoman
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Più che lesioni personali, tentate lesioni personali, a meno che il ciclista non sia stato refertato. Della violenza privata ho ben detto anche io, ma secondo me è un pò preso per i capelli affermare che impedire in quel frangente a uno di proseguire la sua strada, sia una violenza privata.......sarebbe interessante sapere se della cosa sia stato investito un giudice e come questi abbia motivato il non luogo a procedere....ammesso che la legislazione australiana preveda gli stessi istituti nostri. Noi ragioniamo sul CP italiano.
Hanno condannato per violenza privata chi bloccava parcheggi, se non è violenza privata questa non so cosa possa essere.
https://www.studiocataldi.it/guide-diritto-penale/il-reato-di-violenza-privata.asp
 

samuelgol

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Hanno condannato per violenza privata chi bloccava parcheggi, se non è violenza privata questa non so cosa possa essere.
https://www.studiocataldi.it/guide-diritto-penale/il-reato-di-violenza-privata.asp
Premesso che lì siamo in Australia e almeno io ne ignoro la normativa....riguardo alla normativa italiana, bloccare un parcheggio comporta un "non fare" di parecchio tempo...le sentenze lì indicate non credo si riferissero a una fattispecie in cui trovi la macchina bloccata, dai una clacsonata e in 30 secondi la spostano.
Ok che il reato è istantaneo in teoria, ma nella valutazione di un giudice (italiano) rientra anche l'effettiva coercizione che nel caso di pochi istanti non mi sembra facilmente sostenibile.
 

Ser pecora

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dove capita
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E' emerso un dettaglio: il ciclista aveva rigato con le chiavi l'auto del tizio, che poi, furibondo, l'ha investito.
Reazione spropositata comunque, ma almeno si è capito il motivo di tanta furia.