Ce l'ho fatta (Fedaia e Lavazè)

adrianosan

Pedivella
10 Maggio 2007
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Rieccomi dopo le ferie e dopo i miei dubbi che mi hanno assalito prima di partire http://www.bdc-forum.it/showthread.php?t=49272, ma devo dire che per me è andata bene.
E' un pò lungo come post e me ne scuso, ma mi piace condividere con Voi le mie emozioni, poi se non avete il tempo o la voglia di leggere, grazie lo stesso per esservi interessati.
Piccola premessa, quando dico che è andata bene, mi rivolgo alle mie prestazioni riferendomi al mio grado di allenamento.

Andiamo con ordine:
Come programmato il primo giro è stato, con partenza da Pozza di Fassa, San Pellegrino-Fedaia. La partenza non prestissimo, intorno alle 7.30 visto che ho aspettato l'apertura del ristorante per la colazione, fuori temperatura di 14° quindi con il giubbetto felpato non si stava male. Le prime rampe del San Pellegrino mi sono servite per capire che non sarebbe stata una giornata da sgambatina, ma questo già lo sapevo. Poi però sono salito in agilità veramente bene senza grossi affanni fino in cima al Passo. (A proposito, ma chi è che posiziona i cartelli dei passi un km prima della fine della salita?) Invece quello che mi ha "spaventato" è stata la discesa dal San Pellegrino verso Falcade, scendevo giù a 80 kmh senza pedalare,e che pedalavo a fare poi, e potevo toccare punte anche maggiori se non mi dovevo fermare per far passare una mandria di mucche che stava attraversando la strada. Il mio pensiero era rivolto all'eventuale terzo giro che comprendeva il San Pellegrino dal bivio del Valles e che mi ha fatto pensare ad eventuali alternative. Fino a Cencenighe è praticamente tutta discesa, poi inizia a salire verso Alleghe, utile per riprendere un pò di gamba addormantata dal poco pedalare. Da Alleghe ci sono circa 7km di strada in piano che preparano al peggio dove ne ho approfittato per levarmi il giubbetto e prepararmi spiritualmente, tanto che mi hanno superato alcuni ciclisti e non ho fatto nulla nemmeno per star loro a ruota, un pò per risparmiare energie ed un pò, scusate la presunzione non perchè sia un fenomeno tutt'altro, dando una rapida occhiata alle loro gambe che non erano di quelle da prendere in considerazione per accodarsi e farsi trainare ed il mio pensiero è stato " se fanno il Fedaia li riprendo tutti". A Caprile iniziano le danze i primi km non li ho trovati duri e, come volevasi dimostrare, avevo già superato tutti, tranne uno, di quelli che mi avevano passato sul piano. Arrivato a Rocca Pietore giro per i Serrai che sono veramente suggestivi, unico neo troppa gente che frena l'andatura, ma del resto è una passeggiata pedonale, ed il trenino che ho avuto davanti per un pò di strada e che sono riuscito a superare in uno dei pochi punti della strada che si "allargava". L'immissione sulla statale decretava il vero inizio delle ostilità. Testa bassa che guarda l'asfalto e poco dopo mi ritrovo in compagnia di quattro olandesi e poco più avanti l'ultimo di quelli che mi avevano superato in piano. Trovo la forza di scambiare quattro chiacchiere con uno degi olandesi, visto che gli altri tre si erano nel frattempo staccati e dopo esserci dati reciprocamente del pazzo ad affrontare queste salite, al tizio cade l'occhio sui miei rapporti e mi chiede con cosa stia salendo, alla mia risposta "39x26" mi elegge re dei pazzi, lui saliva con un 30 e poco dopo si staccava anche lui. Continuo imperterrito a guardare tutti i sassolini dell'asfalto che scorrono lentamente sotto di me e con mio stupore mi accorgo di avere finito il rettilineo, ma ahimè un cartello e, poco dopo un altro, indicano che le prossime pendenze saranno al 15% e, puntualmente, il computer della bici confermano. Poco prima del passo sorpasso un tizio che è salito con gli sci con le rotelle e che avevo lì davanti da un bel pò. L'arrivo al passo è stato come un sogno, il riconoscere luoghi visti in tv solo in occasione del passaggio del giro mi ha riempito di emozione, certo la fatica è stata tanta, ma se potessi ripartirei subito per affrontarlo di nuovo. Il ritorno a Pozza è stato molto piacevole con il sorriso stampato sulle labbra.
Il secondo giro l'ho potuto fare solo il giovedì in quanto la pioggia ha rovinato un pò i miei piani, e comprendeva l'ascesa del lavazè e poi del costalunga con ritorno a Pozza. Fino a mercoledì sera, parlando con altri ragazzi di Como anche loro li con le bici, confermavo che, salvo pioggia, partivo anche se il tempo fosse stato incerto. La mattina il tempo non era dei migliori, ma ho solo atteso circa 20 minuti in più rispetto a lunedì per cercare di capire l'evoluzione del meteo. Partivo alle 7.50 e fino a Predazzo tutta in lieve discesa, poi saliscendi fino a Cavalese molto utili per far entrare in temeperatura le gambe e da Cavalese inizio a salire verso il Passo di Lavazè. I primi km scivolavano via sotto le ruote poi sono iniziate le prime rampe e dentro l'abitato di Varena, l'acciottolato a listelli, mi faceva slittare la ruota posteriore costringendomi a tornare nella posizione seduta. Fino al bivio per Stava/passo di pramadiccio, la salita continuava severa, ma il peggio doveva ancora arrivare, infatti appena superato il bivio un cartello indica la pendenza del 18%. Nella mia testolina è sorto il dubbio se girare o continuare, ma è stato un attimo, però da quel punto e fino al passo sul mio computer la pendenza segnata non è mai scesa sotto il 10%, ma a dire il vero non ho notato nemmeno quella del 18%, però lo sforzo lo ho quasi paragonato a quello del fedaia. In discesa, tra le nuvole, la temperatura era scesa a 12° ed il freddo e l'umidità si facevano sentire tanto che dovevo mettere mano spesso ai freni per rallentare la velocità nonostante giubbetto, guanti invernali e gambali. Al bivio per il Costalunga iniziavo a salire con un buon passo e solo nell'attraversare Nova Levante incontravo le pendenze più dure poi, sempre con il 26, salivo di buon passo facendo girare le gambe.
La discesa verso Pozza mi diceva che l'indomani difficilmente sarei uscito in bici, ma che comunque avevo centrato gli obiettivi prefissati, certo forse un rapporto più agile mi avrebbe aiutato, però va bene anche così come è andata.
In ultimo per gli amanti delle statistiche e dei numeri:
San Pellegrino da Moena fatto in 54'42"
Fedaia da Caprile fatto in 1h21'27"
Passo di Lavazè da Cavalese fatto in 56'30"
Passo di Costalunga dal bivio del Lavazè fatto in 1h08'40".
Grazie per essere arrivati sin qui a leggere e scusate ancora la lunghezza.
 

Antonio

Apprendista Scalatore
2 Dicembre 2005
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Complimenti, bei giri.
A dire il vero il Lavazè lo preferisco dall'altro versante: 12 km di salita tutta in mezzo ad un bosco veramente bello.


PS: solo ora ho visto il tuo precedente post sui rapporti da tenere sul Fedaia e come te anche io lo ho fatto con 39X26. Unica differenza che io ho visto la Madonna sul tetto della Capanna Bill ma credo fosse un'allucinazione dovuta alla fatica
 

adrianosan

Pedivella
10 Maggio 2007
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Complimenti, bei giri.
A dire il vero il Lavazè lo preferisco dall'altro versante: 12 km di salita tutta in mezzo ad un bosco veramente bello.


PS: solo ora ho visto il tuo precedente post sui rapporti da tenere sul Fedaia e come te anche io lo ho fatto con 39X26. Unica differenza che io ho visto la Madonna sul tetto della Capanna Bill ma credo fosse un'allucinazione dovuta alla fatica

Sul Lavazè ho sofferto parecchio, sia in salita che in discesa, ma da tutte e due i versanti lo ho trovato molto bello se fossi stato più fortunato con i tempo me lo sarei gustato di più.

Sul Fedaia, siccome guardavo sempre per terra, non ho avuto il piacere di vedere il tetto della Capanna Bill, però allucinazioni simili ne ho avute anche io, forse sarà la peculiarità del posto.:mrgreen:
 

dankx

Pignone
26 Luglio 2007
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turbigo (MI)
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specialized roubaix
complimenti...
a giugno sono arrivato a Varena e ho girato la bici scegliendo qualcosa più alla mia portata... il Rolle... fatto con una fatica mostruosa.... Sono scarso ma mi alleno...
Sei un grande...davvero.
 

adrianosan

Pedivella
10 Maggio 2007
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a giugno sono arrivato a Varena e ho girato la bici scegliendo qualcosa più alla mia portata... il Rolle... fatto con una fatica mostruosa.... Sono scarso ma mi alleno...
Sei un grande...davvero.

Grazie per il grande, o-o pagata, ma non esageriamo ci sono persone di questo forum che fanno cose molto più dure delle mie (ad es. Giancarla e come lei molti altri). Comunque se ti alleni ed hai un grado sufficiente di preparazione spesso è più una questione di testa che di gambe, oltre naturalmente a rapporti adeguati. Di nuovo grazie per aver letto il mio resoconto e chissà che un giorno non ci si incontri su una di queste salite mitiche, magari lo Stelvio su cui sto maturando un pensiero malsano per l'anno prossimo. :mrgreen:
 

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Pignone
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Grazie per il grande, o-o pagata, ma non esageriamo ci sono persone di questo forum che fanno cose molto più dure delle mie (ad es. Giancarla e come lei molti altri). Comunque se ti alleni ed hai un grado sufficiente di preparazione spesso è più una questione di testa che di gambe, oltre naturalmente a rapporti adeguati. Di nuovo grazie per aver letto il mio resoconto e chissà che un giorno non ci si incontri su una di queste salite mitiche, magari lo Stelvio su cui sto maturando un pensiero malsano per l'anno prossimo. :mrgreen:

Ciao Adriano,
ho una ammirazione particolare per tutti quelli che frequentano questo forum da cui sto imparando molto.
Io ho iniziato tardi questo meraviglioso sport perchè da giovane mio padre me lo impedì perchè aveva paura..vabbhè.
Quindi non ho fatto grandi cose.Conosco le salite che hai fatto perchè vado in Trentino per le vacanze e siccome io non riesco a farle per ora, mi è scappato di getto "Sei un grande".. lo penso.
Non immagini quanto mi piacerebbe stare a ruota di uno di voi.
Con simpatia
Daniele

Credo di aver letto una intervista di Giancarla su ct, credo fosse lei! E di getto ho detto: questa la conosco..non l'ho mai vista dal vero ma leggo molto i sui simpatici post e i suoi preziosi e contati consigli.
 

duncan

Passista
14 Dicembre 2005
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Ariminum
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Il Fedaia l'ho fatto il 5/09/07 per la seconda volta in vita mia (l'altra l'anno scorso). I rapporti utilizzati: 34/25. Il tratto massacrante è il Km di salita che ti porta fino a Capanna Bill. Se la conosci sai che il + è fatto. Le rampe che si susseguono fino al passo ti danno anche il tempo di rifiatare anche se ce ne sono un paio che fanno veramente paura. Quest'anno poi l'ho scalato in mezzo ad una tormenta di neve e la temperatura al passo era di mezzo grado sotto lo zero! Sinceramente però lo sforzo è stato talmente tanto che il freddo manco lo sentivo. Il Fedaia è bestiale. salivo nel tratto duro sul rettilineo a non + di 5/6 km/h.....una pena indescrivibile. Quest'anno, sempre nella stessa settimana, mi sono fatto anche io il S.Pellegrino (ma dal versante opposto, cioè da Cencenighe) bello duretto e infine il Giau. Questa salita mi ha messo in crisi o perlomeno ne ho pagato le conseguenze proseguendo il giro. Una volta svettato il passo Giau (non ti lascia respirare!) giù in picchiata fino a ricongiungersi sulla salita del passo Falzarego (quello per intenderci che parte da Cortina). La salita è lunga ma non è troppo impegnativa, anzi. Ha parecchi Km molto dolci quando non addirittura in falsopiano. L'ho fatta un sacco di volte, niente di che se non per la lunghezza. Bhe, dopo aver fatto il S.Lucia e il Giau, sull'ultimo km del Falzarego ho patito le pene dell'inferno. La gamba era vuota e mi son beccato anche il sorrisino di chi, vedendomi, pensasse che la mia immonda fatica fosse determinata da quella salita.
 

adrianosan

Pedivella
10 Maggio 2007
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Il Fedaia l'ho fatto il 5/09/07 per la seconda volta in vita mia (l'altra l'anno scorso). I rapporti utilizzati: 34/25. Il tratto massacrante è il Km di salita che ti porta fino a Capanna Bill. Se la conosci sai che il + è fatto. Le rampe che si susseguono fino al passo ti danno anche il tempo di rifiatare anche se ce ne sono un paio che fanno veramente paura. Quest'anno poi l'ho scalato in mezzo ad una tormenta di neve e la temperatura al passo era di mezzo grado sotto lo zero! Sinceramente però lo sforzo è stato talmente tanto che il freddo manco lo sentivo. Il Fedaia è bestiale. salivo nel tratto duro sul rettilineo a non + di 5/6 km/h.....una pena indescrivibile. Quest'anno, sempre nella stessa settimana, mi sono fatto anche io il S.Pellegrino (ma dal versante opposto, cioè da Cencenighe) bello duretto e infine il Giau. Questa salita mi ha messo in crisi o perlomeno ne ho pagato le conseguenze proseguendo il giro. Una volta svettato il passo Giau (non ti lascia respirare!) giù in picchiata fino a ricongiungersi sulla salita del passo Falzarego (quello per intenderci che parte da Cortina). La salita è lunga ma non è troppo impegnativa, anzi. Ha parecchi Km molto dolci quando non addirittura in falsopiano. L'ho fatta un sacco di volte, niente di che se non per la lunghezza. Bhe, dopo aver fatto il S.Lucia e il Giau, sull'ultimo km del Falzarego ho patito le pene dell'inferno. La gamba era vuota e mi son beccato anche il sorrisino di chi, vedendomi, pensasse che la mia immonda fatica fosse determinata da quella salita.

Ti dico la verità, sul Fedaia ero talmente preso dalla salita ed a guardare per terra che non mi sono reso conto di aver finito il rettilineo fatidico e quando me ne sono reso conto pensavo anche io che il più fosse fatto, ma poi vedere quei cartelli con la pendenza al 15% mi hanno un pò demoralizzato, ma ho pensato "se dovessi morire qui, almeno lo faccio in un posto bello mentre sto facendo una cosa che mi piace" :mrgreen:. Il San Pellegrino da Cencenighe lo paragonerei ad un crescendo rossiniano, gli ultimi 6 km secondo me sono duri altro che duretti. Il Giau lo conosco solo di fama e mi sono ripromesso di farlo quanto prima, mentre del Falzarego, ciclisticamente parlando, conosco l'altro versante che sale da Cerandoi. Il versante fatto da te l'ho fatto in macchina ed in effetti non mi è sembrato duro, però certo dopo aver macinato km con quelle salite, anche un cavalcavia diventa un'impresa. Ottimi giri. o-o
 

adrianosan

Pedivella
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Ciao Adriano,
ho una ammirazione particolare per tutti quelli che frequentano questo forum da cui sto imparando molto.
Io ho iniziato tardi questo meraviglioso sport perchè da giovane mio padre me lo impedì perchè aveva paura..vabbhè.
Quindi non ho fatto grandi cose.Conosco le salite che hai fatto perchè vado in Trentino per le vacanze e siccome io non riesco a farle per ora, mi è scappato di getto "Sei un grande".. lo penso.
Non immagini quanto mi piacerebbe stare a ruota di uno di voi.
Con simpatia
Daniele

Credo di aver letto una intervista di Giancarla su ct, credo fosse lei! E di getto ho detto: questa la conosco..non l'ho mai vista dal vero ma leggo molto i sui simpatici post e i suoi preziosi e contati consigli.
Caro Daniele, mi piace il tuo atteggiamento, che tra l'altro è anche il mio nei confronti del forum, è vero si imparano molte cose e uno spera anche di ricambiare intervenendo nei vari post. Non so da quanto hai iniziato ad andare in bdc, ma ti assicuro che se riesci ad avere un minimo di costanza i risultati arriveranno presto. Sul fatto di stare a ruota di uno di noi ci sarebbe la possibilità di partecipare al raduno del forum che prevede anche due pedalate, io dubito di riuscire a parteciparvi perchè il 10 ottobre sarà il compleanno di mia figlia e quindi il sab o la dom vi sarà la festicciola per i bimbi. Comunque non è detta l'utlima parola se vi sarà la possibilità io spero di andarci. Altrimenti spesso si organizzano raduni nelle regioni di appartenenza o limitrofe quindi perchè non parteciparvi? naturalmente sempre se uno non ha altri impegni più importanti.
o-o
 

otello

Passista
25 Luglio 2005
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Bici
CAAD9 + CAAD4
il lavaze fatto dal versante di nova levante (o ponente non ricordo) è assai peggio, ma poi la discesa verso cavalese, soprattutto se si passa dalla val di stava, è pazzesco, si passano i 100km all'ora....

complimenti in ogni caso bei giri
 

adrianosan

Pedivella
10 Maggio 2007
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il lavaze fatto dal versante di nova levante (o ponente non ricordo) è assai peggio, ma poi la discesa verso cavalese, soprattutto se si passa dalla val di stava, è pazzesco, si passano i 100km all'ora....

complimenti in ogni caso bei giri

Sull'assai peggio ho qualche dubbio, di sicuro è più lungo, ma le pendenze sono inferiori, infatti su salite.ch l'indice di difficoltà è quasi uguale. Io poi dovevo scegliere un versante e trovai un articolo sulla rivista la bicicletta che parlava di questo versante e mi ha intrigato soprattutto l'attraversamento di Varena con il pavè in salita. Comunque, torno a ripetere, come li fai li fai sono sempre gran bei giri e gran bei posti. o-o Grazie per i complimenti
 

duncan

Passista
14 Dicembre 2005
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Ti dico la verità, sul Fedaia ero talmente preso dalla salita ed a guardare per terra che non mi sono reso conto di aver finito il rettilineo fatidico e quando me ne sono reso conto pensavo anche io che il più fosse fatto, ma poi vedere quei cartelli con la pendenza al 15% mi hanno un pò demoralizzato,

Vero. Ma io l'ho fatto anche l'anno passato e sapevo che il + era fatto. I cartelli con le pendenze manco li guardo, anche io avrei avuto seri problemi di "tenuta" psicologica :mrgreen:. Certo è che quando guardi uno di quei ponti sul tornante che sale vertiginosamente sei costretto ad abbassare lo sguardo per non demoralizzarti. Tra l'altro quest'anno non potevo neanche alzarmi sui pedali per variare la tensione sui muscoli perchè il nevischio mi faceva slittare la ruota. Insomma il Fedaia è un tormento :wacko:

Il San Pellegrino da Cencenighe lo paragonerei ad un crescendo rossiniano, gli ultimi 6 km secondo me sono duri altro che duretti.
Vero. Ma il peggio per me doveva ancora arrivare con il Giau...


Il Giau lo conosco solo di fama e mi sono ripromesso di farlo quanto prima, mentre del Falzarego, ciclisticamente parlando, conosco l'altro versante che sale da Cerandoi. Il versante fatto da te l'ho fatto in macchina ed in effetti non mi è sembrato duro, però certo dopo aver macinato km con quelle salite, anche un cavalcavia diventa un'impresa. Ottimi giri. o-o

Il Giau (l'ho fatto in salita dal versante del colle di Santa Lucia) attacca subito con pendenze importanti e non ti lascia fin sù alla cima. Non un metro di falsopiano se non nei tornanti. Dieci kilometri di vero impegno. L'ho attaccato fin da subito con decisione, senza strafare impostando il mio ritmo a cadenze cmq mai superiori alle 50 rpm. Dopo 5 km cominci ad accusare la stanchezza ma cerchi di tenere la stessa andatura perchè rallentare avrebbe voluto dire conservare quel ritmo fino alla fine, intanto la cassetta è già sull'ultimo dente disponibile. Quando inzia il tratto finale con i tornanti sgombri dalle rocce penso che ormai è finita e invece no. Non so dire se questi tornanti siano duri come quelli più giù, il Garmin perdeva in continuazione il segnale e quindi le pendenze non le ho rilevate. Fatto sta che non mi passava più!. L'ho pagato tutto con gli interessi sul Falzarego. Lo stesso Falzarego l'ho fatto anche dall'altro versante dopo 10 Km di salita del colle di Santa Lucia per poi proseguire per il Valparola, Arabba, La Villa e ritonare alla base facendo il Campolongo.