Storia David Moncoutié, un solitario nell'epoca maledetta del doping

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Ser pecora

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David Moncoutié, un solitario nell'epoca maledetta del doping
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liedolo6

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E' davvero impressionante leggere questo articolo rendendosi conto di come questo modo di intendere il ciclismo, che potremmo definire "il modo corretto", sia considerato un "raro" esempio, una mosca bianca, ed i valori siano invece visti come un limite al sogno della vittoria a tutti i costi.

Davvero basso pedala l'uomo purtroppo....

Io non sono mai stato un agonista, ed in questo, visti i risultati e le evidenze del doping non solo degli ultimi anni, mi considero fortunato.

Almeno quando mi guardo allo specchio della mia anima, non volgo lo sguardo altrove.



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andrea

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sarebbe interessante fare un confronto sulle salite del Tour per vedere cosa avrebbe fatto ai giorni nostri un campione pulito. A quei tempi volavano in salita col doping e i tempi oggi sono meno esasperati. Secondo me il paragone è fattibile, visto che le bici erano già abbastanza moderne e leggere.
 

liedolo6

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Anche chi non l'ha fatta franca in verità...
Purtroppo se quella e' la mentalita' questo e' il risultato.....

E purtroppo e' una mentalita' diffusa, quella di pedalare cosi in basso....

Meglio starne fuori, per un fatto di dignita', piu che altro, e se si partecipa, lo si fa con i propri mezzi.

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Xeneize
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Bell'articolo Ser. Grazie per aver ricordato Janek Tombak, l'altro della coppia, di cui non mi ricordavo mai il nome.

Una volta Gianni Mura scrisse - non mi ricordo di chi - che se uno arrivava 25° pulito bisognava vedere il Tour per lui, per quel 25° posto. Sono d'accordo.
 
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samuelgol

Flughafenwächter
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E' davvero impressionante leggere questo articolo rendendosi conto di come questo modo di intendere il ciclismo, che potremmo definire "il modo corretto", sia considerato un "raro" esempio, una mosca bianca, ed i valori siano invece visti come un limite al sogno della vittoria a tutti i costi.

Davvero basso pedala l'uomo purtroppo....

Io non sono mai stato un agonista, ed in questo, visti i risultati e le evidenze del doping non solo degli ultimi anni, mi considero fortunato.

Almeno quando mi guardo allo specchio della mia anima, non volgo lo sguardo altrove.



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Agonista non vuol dire necessariamente dopato. Riguardo a Moncutie, ammesso che in effetti fosse pulito, non è che solo per questo intendesse il ciclismo come va inteso...non certo quello professionistico almeno. Aver paura della discesa, attardarsi a mettere la mantellina, stare nelle posizioni defilate del gruppo, spesso le più pericolose (salvo le volate), spesso le più dispendiose in caso di elastici, strappi, ventagli, cadute, non è nulla a che fare col professionismo, che è ricerca del miglior risultato possibile, se non con tutti i mezzi in assoluto, almeno con tutti i mezzi leciti.
 

Ser pecora

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Agonista non vuol dire necessariamente dopato. Riguardo a Moncutie, ammesso che in effetti fosse pulito, non è che solo per questo intendesse il ciclismo come va inteso...non certo quello professionistico almeno. Aver paura della discesa, attardarsi a mettere la mantellina, stare nelle posizioni defilate del gruppo, spesso le più pericolose (salvo le volate), spesso le più dispendiose in caso di elastici, strappi, ventagli, cadute, non è nulla a che fare col professionismo, che è ricerca del miglior risultato possibile, se non con tutti i mezzi in assoluto, almeno con tutti i mezzi leciti.

Questa è la tua idea del professionismo.
Sono persone, mica sono fatti tutti con lo stampino come i burattini...
Di gente che ha paura in discesa, che non ha voglia di fare bagarre per tenere la testa del gruppo, etc.. ce n'è sempre stata e ce n'è.
Ci sono fior di campioni che secondo il tuo metro sarebbero "non professionisti".
 

samuelgol

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Questa è la tua idea del professionismo.
Sono persone, mica sono fatti tutti con lo stampino come i burattini...
Di gente che ha paura in discesa, che non ha voglia di fare bagarre per tenere la testa del gruppo, etc.. ce n'è sempre stata e ce n'è.
Ci sono fior di campioni che secondo il tuo metro sarebbero "non professionisti".
Scusami. Ok sono persone, ma non persone comuni. Sono professionisti. Fanno un lavoro e devono sputare il sangue per farlo al meglio, non in modo naif. Non so chi siano questi campioni naif a cui alludi, ma sono pronto a scommettere che con una visione "seria" avrebbero reso e vinto ben di più. Doping a parte (che non è poco ma non era tutto), io sono per la visione che il professionismo, va interpretato alla LA, non alla Pozzato. Se preferisci che sia una mia opinione ok......ma il migliore di tutti aveva questa visione, comunque, e non a caso lo chiamavano Il Cannibale. Senza questa visione, pur col suo gran motore, avrebbe vinto molto ma molto meno e non sarebbe stato il migliore di ogni epoca.
 
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Ser pecora

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Scusami. Ok sono persone, ma non persone comuni. Sono professionisti. Fanno un lavoro e devono sputare il sangue per farlo al meglio, non in modo naif. Non so chi siano questi campioni naif a cui alludi, ma sono pronto a scommettere che con una visione "seria" avrebbero reso e vinto ben di più. Doping a parte (che non è poco ma non era tutto), io sono per la visione che il professionismo, va interpretato alla LA, non alla Pozzato. Se preferisci che sia una mia opinione ok......ma il migliore di tutti aveva questa visione, comunque, e non a caso lo chiamavano Il Cannibale.

Non c'entra l'essere naïf. Sono persone come le altre con caratteristiche psico-fisiche spesso oltre la media. Ma non per questo sono tutti degli infoiati che appena mettono un numero sulla schiena gli si chiude la vena...
Altrimenti non ci sarebbero i gregari tanto per dire...gente che potrebbe vincere, ma che preferisce dedicarsi agli altri (magari nemmeno più forti, ma più infoiati appunto).
Idem per la preparazione: Ullrich non era forte? Che mangiasse la cioccolata lo rende meno professionista? Perché se il punto è non lo era perché Armstrong lo batteva allora questo dovrebbe significare che pur mangiandone era più professionista di un Beloki che mangiava solo riso bollito, ma gli arriva dietro?
Basso è stato uno delle più grandi seghe in discesa della storia: poco professionista? No, quel poveretto di Riis (almeno in questo glielo concedo), alla CSC lo faceva scendere per dei pendii sull'erba bagnandoglieli con la canna dell'acqua per fargli prendere confidenza con poco (nullo) grip, e Basso ci si è preso le sue belle facciate, ma sempre sega atomica è rimasto, perché aveva paura. Pro pro?
Bartali fumava, sapeva che era una cosa "che non esiste" per un pro, ma lo rilassava la sera prima delle tappe. Poco pro?
E via cosi, all'infinto.
Senza dimenticare le combine....ed il preferire i soldi alla medaglia. O il sedersi dopo aver strappato un bel contratto e "riaccendersi" in scadenza (es. stranoto: Gilbert, mica pizza e fichi).

Poi se il professionismo è solo LA e Merckx stiamo apposto ;-)

La visione del "metto pettorale e muoio al traguardo" la vedo molto più una cosa da amatori suonati di mezza età sinceramente.

ps
o motociclisti amatori da pista
 

samuelgol

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Non c'entra l'essere naïf. Sono persone come le altre con caratteristiche psico-fisiche spesso oltre la media. Ma non per questo sono tutti degli infoiati che appena mettono un numero sulla schiena gli si chiude la vena...
Altrimenti non ci sarebbero i gregari tanto per dire...gente che potrebbe vincere, ma che preferisce dedicarsi agli altri (magari nemmeno più forti, ma più infoiati appunto).
Idem per la preparazione: Ullrich non era forte? Che mangiasse la cioccolata lo rende meno professionista? Perché se il punto è non lo era perché Armstrong lo batteva allora questo dovrebbe significare che pur mangiandone era più professionista di un Beloki che mangiava solo riso bollito, ma gli arriva dietro?
Basso è stato uno delle più grandi seghe in discesa della storia: poco professionista? No, quel poveretto di Riis (almeno in questo glielo concedo), alla CSC lo faceva scendere per dei pendii sull'erba bagnandoglieli con la canna dell'acqua per fargli prendere confidenza con poco (nullo) grip, e Basso ci si è preso le sue belle facciate, ma sempre sega atomica è rimasto, perché aveva paura. Pro pro?
Bartali fumava, sapeva che era una cosa "che non esiste" per un pro, ma lo rilassava la sera prima delle tappe. Poco pro?
E via cosi, all'infinto.
Senza dimenticare le combine....ed il preferire i soldi alla medaglia. O il sedersi dopo aver strappato un bel contratto e "riaccendersi" in scadenza (es. stranoto: Gilbert, mica pizza e fichi).

Poi se il professionismo è solo LA e Merckx stiamo apposto ;-)

La visione del "metto pettorale e muoio al traguardo" la vedo molto più una cosa da amatori suonati di mezza età sinceramente.

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Ullrich era forte e senza, birra, cioccolata, wurstel e pasticchine da discoteca, con degli inverni decenti, avrebbe battuto LA.
Basso non era naif perchè in discesa andava piano. Non era capace a scendere, è diverso.
Bartali fumava perchè lo rilassava? Le canne ti rilassano, non la sigaretta: https://www.fondazioneveronesi.it/m...i-mi-rilasso-e-falso-e-la-scienza-lo-dimostra
Il professionismo non è solo LA o Merckx, i migliori professionisti, di ogni sport, ragionano (parlo e giustifico sempre ciò che è nelle regole) come LA e Merckx. Io voglio Ronaldo nella mia squadra, non Balotelli o Cassano. Maradona resta forse l'unica assurda eccezione, ma anche lui avrebbe potuto dare molto di più. Federer è lì. Nadal è lì. Jordan era lì. Talenti immensi con feroce determinazione. Il mix che ti porta ai vertici. Chi rende tanto con la testa matta è solo uno che si è ritrovato un dono che ha sfruttato solo parzialmente. E' intelligente ma non si impegna, potrebbe avere voti molto più alti, dicono a volte i professori di certi studenti.
p.s. le combine sono come il doping. Cose fuori dalle regole.
 

Ser pecora

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Ullrich era forte e senza, birra, cioccolata, wurstel e pasticchine da discoteca, con degli inverni decenti, avrebbe battuto LA.
Basso non era naif perchè in discesa andava piano. Non era capace a scendere, è diverso.
Bartali fumava perchè lo rilassava? Le canne ti rilassano, non la sigaretta: https://www.fondazioneveronesi.it/m...i-mi-rilasso-e-falso-e-la-scienza-lo-dimostra
Il professionismo non è solo LA o Merckx, i migliori professionisti, di ogni sport, ragionano (parlo e giustifico sempre ciò che è nelle regole) come LA e Merckx. Io voglio Ronaldo nella mia squadra, non Balotelli o Cassano. Maradona resta forse l'unica assurda eccezione, ma anche lui avrebbe potuto dare molto di più. Federer è lì. Nadal è lì. Jordan era lì. Talenti immensi con feroce determinazione. Il mix che ti porta ai vertici. Chi rende tanto con la testa matta è solo uno che si è ritrovato un dono che ha sfruttato solo parzialmente. E' intelligente ma non si impegna, dicono a volte i professori di certi studenti.
p.s. le combine sono come il doping. Cose fuori dalle regole.

Mi sembra che non hai colto: Federer, Maradona e Merckx sono eccezioni uniche nella storia. E in quanto eccezioni fanno nemmeno media.
 

golias

Factotum :-)
28 Marzo 2018
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mia
Scusami. Ok sono persone, ma non persone comuni. Sono professionisti.
Certo che sono professionisti ma prima di tutto sono persone e lo sono a prescindere, mi pare logico pensare che va bene tutto ma in primis viene la tua soddisfazione come persona e non come professionista e qui il confine si fa labile tanto che ne vediamo e ne abbiamo visto le conseguenze.
Lui per certi aspetti è molto più campione di chi invece è osannato come tale.. proprio perchè lo fa per sè stesso in primis e poi per la gloria-danaro-fama (non a caso rifiuta perfino un ingaggio maggiormente remunerativo)
Questo per farti comprendere cosa lui ha vissuto e come, non vuol essere una critica al tuo modo di pensare.. che purtroppo è assai comune e mi ci metto anch'io visto che un personaggio del genere manco sapevo esistesse quindi sono anch'io come moltissimi vittima del campione di turno quando in mezzo a tutto questo c'è il vero campione che corre e gareggia per sè stesso.
 

samuelgol

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Mi sembra che non hai colto: Federer, Maradona e Merckx sono eccezioni uniche nella storia. E in quanto eccezioni fanno nemmeno media.
Federer e Merckx da una parte. Maradona dall'altra. I primi due verosimilmente al 100%. Il terzo probabilmente all'80 (che era già tantissima roba, ma per meno partite all'anno e per meno anni). Non esistono solo loro. Esistono molti che con sacrificio e dedizione massimi hanno raggiunto risultati egregi non sprecando nemmeno un filo delle loro possibilità e anzi esaltandole e accrescendole. Tu la chiami la vena tappata, ma la vena tappata è altro. E' una negatività, perchè ti fa fare cose inconsulte che danneggiano la tua prestazione. Fumo, alimentazione scorretta, vita notturna....certo c'è anche Nainggolan. Che infatti nemmeno lo convocano in nazionale. Sarò fatto male io che apprezzo chi dà tutto e il massimo.
 

samuelgol

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So che tu sei l'esperto, quindi ti do ragione :==

.......
Gli effetti di cannabis e tabacco, li dice la medicina non io.....e fino a prova contraria, mi devo fidare. Riguardo al tabacco, ti ho citato un link della fondazione Veronesi, credo tutto sommato abbastanza affidabile......ai tempi di Bartali il professionismo non esisteva, bastava aver un buon motore....poi si è capito che un buon motore ben sfruttato, allenato e curato (nel senso lecito del termine), rendeva di più e per più anni.
 
Stato
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