Anche chi non l'ha fatta franca in verità...Bravo, chapeau.
Invece chi si è dopato ma facendola franca ora probabilmente ha posizioni di rilievo nelle squadre o nell’ambiente a vario titolo.
Purtroppo se quella e' la mentalita' questo e' il risultato.....Anche chi non l'ha fatta franca in verità...
Già, purtroppo hai ragioneAnche chi non l'ha fatta franca in verità...
Agonista non vuol dire necessariamente dopato. Riguardo a Moncutie, ammesso che in effetti fosse pulito, non è che solo per questo intendesse il ciclismo come va inteso...non certo quello professionistico almeno. Aver paura della discesa, attardarsi a mettere la mantellina, stare nelle posizioni defilate del gruppo, spesso le più pericolose (salvo le volate), spesso le più dispendiose in caso di elastici, strappi, ventagli, cadute, non è nulla a che fare col professionismo, che è ricerca del miglior risultato possibile, se non con tutti i mezzi in assoluto, almeno con tutti i mezzi leciti.E' davvero impressionante leggere questo articolo rendendosi conto di come questo modo di intendere il ciclismo, che potremmo definire "il modo corretto", sia considerato un "raro" esempio, una mosca bianca, ed i valori siano invece visti come un limite al sogno della vittoria a tutti i costi.
Davvero basso pedala l'uomo purtroppo....
Io non sono mai stato un agonista, ed in questo, visti i risultati e le evidenze del doping non solo degli ultimi anni, mi considero fortunato.
Almeno quando mi guardo allo specchio della mia anima, non volgo lo sguardo altrove.
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Agonista non vuol dire necessariamente dopato. Riguardo a Moncutie, ammesso che in effetti fosse pulito, non è che solo per questo intendesse il ciclismo come va inteso...non certo quello professionistico almeno. Aver paura della discesa, attardarsi a mettere la mantellina, stare nelle posizioni defilate del gruppo, spesso le più pericolose (salvo le volate), spesso le più dispendiose in caso di elastici, strappi, ventagli, cadute, non è nulla a che fare col professionismo, che è ricerca del miglior risultato possibile, se non con tutti i mezzi in assoluto, almeno con tutti i mezzi leciti.
Scusami. Ok sono persone, ma non persone comuni. Sono professionisti. Fanno un lavoro e devono sputare il sangue per farlo al meglio, non in modo naif. Non so chi siano questi campioni naif a cui alludi, ma sono pronto a scommettere che con una visione "seria" avrebbero reso e vinto ben di più. Doping a parte (che non è poco ma non era tutto), io sono per la visione che il professionismo, va interpretato alla LA, non alla Pozzato. Se preferisci che sia una mia opinione ok......ma il migliore di tutti aveva questa visione, comunque, e non a caso lo chiamavano Il Cannibale. Senza questa visione, pur col suo gran motore, avrebbe vinto molto ma molto meno e non sarebbe stato il migliore di ogni epoca.Questa è la tua idea del professionismo.
Sono persone, mica sono fatti tutti con lo stampino come i burattini...
Di gente che ha paura in discesa, che non ha voglia di fare bagarre per tenere la testa del gruppo, etc.. ce n'è sempre stata e ce n'è.
Ci sono fior di campioni che secondo il tuo metro sarebbero "non professionisti".
Scusami. Ok sono persone, ma non persone comuni. Sono professionisti. Fanno un lavoro e devono sputare il sangue per farlo al meglio, non in modo naif. Non so chi siano questi campioni naif a cui alludi, ma sono pronto a scommettere che con una visione "seria" avrebbero reso e vinto ben di più. Doping a parte (che non è poco ma non era tutto), io sono per la visione che il professionismo, va interpretato alla LA, non alla Pozzato. Se preferisci che sia una mia opinione ok......ma il migliore di tutti aveva questa visione, comunque, e non a caso lo chiamavano Il Cannibale.
Ullrich era forte e senza, birra, cioccolata, wurstel e pasticchine da discoteca, con degli inverni decenti, avrebbe battuto LA.Non c'entra l'essere naïf. Sono persone come le altre con caratteristiche psico-fisiche spesso oltre la media. Ma non per questo sono tutti degli infoiati che appena mettono un numero sulla schiena gli si chiude la vena...
Altrimenti non ci sarebbero i gregari tanto per dire...gente che potrebbe vincere, ma che preferisce dedicarsi agli altri (magari nemmeno più forti, ma più infoiati appunto).
Idem per la preparazione: Ullrich non era forte? Che mangiasse la cioccolata lo rende meno professionista? Perché se il punto è non lo era perché Armstrong lo batteva allora questo dovrebbe significare che pur mangiandone era più professionista di un Beloki che mangiava solo riso bollito, ma gli arriva dietro?
Basso è stato uno delle più grandi seghe in discesa della storia: poco professionista? No, quel poveretto di Riis (almeno in questo glielo concedo), alla CSC lo faceva scendere per dei pendii sull'erba bagnandoglieli con la canna dell'acqua per fargli prendere confidenza con poco (nullo) grip, e Basso ci si è preso le sue belle facciate, ma sempre sega atomica è rimasto, perché aveva paura. Pro pro?
Bartali fumava, sapeva che era una cosa "che non esiste" per un pro, ma lo rilassava la sera prima delle tappe. Poco pro?
E via cosi, all'infinto.
Senza dimenticare le combine....ed il preferire i soldi alla medaglia. O il sedersi dopo aver strappato un bel contratto e "riaccendersi" in scadenza (es. stranoto: Gilbert, mica pizza e fichi).
Poi se il professionismo è solo LA e Merckx stiamo apposto
La visione del "metto pettorale e muoio al traguardo" la vedo molto più una cosa da amatori suonati di mezza età sinceramente.
ps
o motociclisti amatori da pista
Ullrich era forte e senza, birra, cioccolata, wurstel e pasticchine da discoteca, con degli inverni decenti, avrebbe battuto LA.
Basso non era naif perchè in discesa andava piano. Non era capace a scendere, è diverso.
Bartali fumava perchè lo rilassava? Le canne ti rilassano, non la sigaretta: https://www.fondazioneveronesi.it/m...i-mi-rilasso-e-falso-e-la-scienza-lo-dimostra
Il professionismo non è solo LA o Merckx, i migliori professionisti, di ogni sport, ragionano (parlo e giustifico sempre ciò che è nelle regole) come LA e Merckx. Io voglio Ronaldo nella mia squadra, non Balotelli o Cassano. Maradona resta forse l'unica assurda eccezione, ma anche lui avrebbe potuto dare molto di più. Federer è lì. Nadal è lì. Jordan era lì. Talenti immensi con feroce determinazione. Il mix che ti porta ai vertici. Chi rende tanto con la testa matta è solo uno che si è ritrovato un dono che ha sfruttato solo parzialmente. E' intelligente ma non si impegna, dicono a volte i professori di certi studenti.
p.s. le combine sono come il doping. Cose fuori dalle regole.
Bartali fumava perchè lo rilassava? Le canne ti rilassano, non la sigaretta: https://www.fondazioneveronesi.it/m...i-mi-rilasso-e-falso-e-la-scienza-lo-dimostra
Certo che sono professionisti ma prima di tutto sono persone e lo sono a prescindere, mi pare logico pensare che va bene tutto ma in primis viene la tua soddisfazione come persona e non come professionista e qui il confine si fa labile tanto che ne vediamo e ne abbiamo visto le conseguenze.Scusami. Ok sono persone, ma non persone comuni. Sono professionisti.
Federer e Merckx da una parte. Maradona dall'altra. I primi due verosimilmente al 100%. Il terzo probabilmente all'80 (che era già tantissima roba, ma per meno partite all'anno e per meno anni). Non esistono solo loro. Esistono molti che con sacrificio e dedizione massimi hanno raggiunto risultati egregi non sprecando nemmeno un filo delle loro possibilità e anzi esaltandole e accrescendole. Tu la chiami la vena tappata, ma la vena tappata è altro. E' una negatività, perchè ti fa fare cose inconsulte che danneggiano la tua prestazione. Fumo, alimentazione scorretta, vita notturna....certo c'è anche Nainggolan. Che infatti nemmeno lo convocano in nazionale. Sarò fatto male io che apprezzo chi dà tutto e il massimo.Mi sembra che non hai colto: Federer, Maradona e Merckx sono eccezioni uniche nella storia. E in quanto eccezioni fanno nemmeno media.
io che apprezzo chi dà tutto e il massimo.
Gli effetti di cannabis e tabacco, li dice la medicina non io.....e fino a prova contraria, mi devo fidare. Riguardo al tabacco, ti ho citato un link della fondazione Veronesi, credo tutto sommato abbastanza affidabile......ai tempi di Bartali il professionismo non esisteva, bastava aver un buon motore....poi si è capito che un buon motore ben sfruttato, allenato e curato (nel senso lecito del termine), rendeva di più e per più anni.So che tu sei l'esperto, quindi ti do ragione
.......