Se il problema (o l'argomento su cui si vuole volgere l'attenzione) sono le manovre assurde e pericolose che alcuni ciclisti, presi dall'agonismo, mettono in atto incuranti della loro incolumità e di quella altrui, se ne può certamente parlare perché il problema c'è, esiste ...
Ma se rimaniamo all'oggetto, ovvero i soccorsi, ritengo questo:
1. i primi che assistono o arrivano sul luogo dell'incidente avrebbero (hanno) l'obbligo morale di fermarsi per prestare le prime azioni (chiamare i soccorsi, mettere in sicurezza l'area, verificare, per quanto possibile la gravità e riferire agli addetti, anche solo al telefono, e mettere in pratica, se ce ne sono, le istruzioni telefonicamente ricevute)
Dopodiché, tutti gli altri, se non medici che si trovassero a transitare, devono scorrere (in sicurezza).
Troppe persone che si fermano creano solo intasamento, confusione, difficoltà nei soccorsi, senza contare che più gente c'è più si corre il rischio che qualcuno faccia qualcosa, anche con le migliori intenzioni, di azzardato nei confronti del ferito/dei feriti. Anzi, molto spesso chi si ferma dopo lo fa solo per pura curiosità, perché una volta messe in pratica le prime azioni non resta altro che aspettare il personale sanitario.
Ragion per cui capisco lo sfogo, ma non mi trovo molto d'accordo.