Gran Fondo della Versilia 2019

dopo la discesa del Cipollaio come vi riportiamo a casa?

  • corto: subito all'arrivo

    Voti: 6 46,2%
  • corto: Basati discesa da Rio Magno Malbacco e all'arrivo

    Voti: 2 15,4%
  • lungo: Basati - Monteggiori - Pedona discesa da Bargecchia - Sarzanese arrivo (chi sopravvive)

    Voti: 5 38,5%
  • lungo: Monteggiori - Pedona discesa Bargecchia e arrivo

    Voti: 2 15,4%
  • lungo: Capriglia discesa da Capezzano e arrivo

    Voti: 6 46,2%

  • Votanti
    13

pietrogrip

Maglia Amarillo
13 Aprile 2011
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Granducato di Toscana
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tutte rigorosamente nere
Forse questa potrebbe essere occasione per aprire un apposito thread da parte dei gestori del forum e metterlo anche nel mag. Parlare di cosa sono diventate le GF e di come dovrebbero essere affrontate da parte di chi lavora e ha famiglia.. Anche se la sorte ha sempre un ruolo ineliminabile (nel caso specifico, dalle foto, mi sembra che il povero Roberto non fosse completamente contromano..)

c'e' gia https://www.bdc-mag.com/forum/threads/esasperazione-granfondo-e-mancato-soccorso.207884/page-19
 

pepe

Scalatore
31 Luglio 2006
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Beinasco (To)
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Specy Tarmac SL6+Wilier Le Roi+Cube Acid Black
Ok grazie del chiarimento e comunque non l’avevo presa come un offesa, sono io che dovrei chiedere scusa per non aver compreso l’accostamento.
Tuttavia, grazie a questo tragico ed increscioso episodio, resto basito su alcune dichiarazioni che ho letto in questo thread e inevitabilmente mi sale la domanda: che senso ha fare questo tipo di gare-manifestazioni se poi ti devi attenere, oltre che al buon senso che diamo per scontato, al codice della strada manco fosse la classifica cicloturistica dove non c’è garanzia d incolumità rispetto al traffico che ti circonda.
Da quel che leggo a mio avviso c’è stata una falla organizzativa che ha purtroppo e palesemente dimostrato con quanta leggerezza si affrontano certe tematiche, finché va tutto bene tutti bravi ma resta inconcepibile che per così poco qualcuno termini il suo percorso anzitempo.

In una GF se vuoi la certezza di correre in sicurezza dovresti metter per terra qualche chilometro di transenne. Evidentemente non è fattibile. Solamente un sognatore può pensare di fare una GF in totale sicurezza
 

pietrogrip

Maglia Amarillo
13 Aprile 2011
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Granducato di Toscana
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tutte rigorosamente nere
grazie per la risposta. Però è ferma al 2016 e non visibile. Visto quanto è successo io intendevo un articolo in evidenza sulla prima pagina del Mag

per renderla visibile basta alimentarla e al massimo metterla in rilievo visti i fatti occorsi domenica, per un articolo su mag ad hoc bisogna chiedere agli admin
 
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faberfortunae

Scalatore
30 Settembre 2011
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sempre una in meno...
Rispondo a te, ma vale per chiunque, in quanto ex-membro organizzatore di granfondo.

Se uno pensa di essere tutelato al 100% in una granfondo si sbaglia. Le variabili che entrano in gioco sono talmente tante che nemmeno al Giro un professionista è tutelato. Diciamo che a quei livelli, la cassa di risonanza e l'importanza dell'evento è tale, che è quasi impossibile che qualcuno entri nel percorso di gara. Ma rimane sempre il quasi.
Quello che le organizzazioni possono fare è cercare di ridurre al minimo il rischio che ci sia un'invasione sul terreno di gara. E può avvenire solo in questo modo:
  • Attenta pianificazione del percorso di gara
  • Affidarsi a persone scelte e coscienziose
Una volta fatto questo si è a buon punto, ma non è sufficiente perché:
  • Potrebbe succedere che l'automobilista entri nel percorso di gara forzando un blocco
  • Potrebbe essere che la persona incaricata non se ne accorga
  • Potrebbe essere che la persona incaricata non abbia valutato correttamente il pericolo e abbia lasciato entrare una macchina durante la gara
  • Potrebbe essere che per quanto si è stati attenti quel varco è sfuggito alla nostra attenzione
A parte il primo caso, dove la responsabilità è dell'automobilista, in tutti gli altri la colpa ricade sull'organizzazione e in seconda battuta sul singolo operatore, laddove è accertata la sua responsabilità.

Personalmente, da partecipante alle granfondo non ho memoria di aver mai percorso in discesa tratti contromano, al massimo al centro della strada. In pianura sì, ma ero in gruppo; e pure in salita (anzi, quasi sempre), ma la velocità è talmente ridotta che hai tutto il tempo per schivare l'ostacolo, benché non sia sicuro al 100%.

Da addetto ai varchi, ho battibeccato in diverse occasioni, ma mi sono sempre fatto rispettare, e gli automobilisti hanno perso i loro minuti senza protestare più di tanto. Ma sono stati episodi rari, nella quasi totalità delle occasioni ho constatato che le persone quei minuti li perdevano volentieri, era l'occasione per vedere qualcosa di diverso.

Quello che voglio dire - anche se già diversi l'hanno già detto - che in gara andare al massimo va benissimo, quello che non va bene è prendersi rischi inutili e spegnere il cervello, pensando che siccome siamo in gara non ci potrà succedere niente. Non è così.
Dobbiamo ricordarci che al termine della gara - un giorno di divertimento - dobbiamo tornare dalle nostre famiglie e il giorno dopo a lavorare.

Vangelo. Con questa disamina possiamo chiudere il capitolo responsabilità organizzatori/comportamento da tenere da parte dei partecipanti, anche perchè ormai, qui, ha poco senso.
 
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posse

Maglia Iridata
14 Ottobre 2008
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tra bologna e la montagna
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Cervelo R3
Rispondo a te, ma vale per chiunque, in quanto ex-membro organizzatore di granfondo.

Se uno pensa di essere tutelato al 100% in una granfondo si sbaglia. Le variabili che entrano in gioco sono talmente tante che nemmeno al Giro un professionista è tutelato. Diciamo che a quei livelli, la cassa di risonanza e l'importanza dell'evento è tale, che è quasi impossibile che qualcuno entri nel percorso di gara. Ma rimane sempre il quasi.
Quello che le organizzazioni possono fare è cercare di ridurre al minimo il rischio che ci sia un'invasione sul terreno di gara. E può avvenire solo in questo modo:
Quello che voglio dire - anche se già diversi l'hanno già detto - che in gara andare al massimo va benissimo, quello che non va bene è prendersi rischi inutili e spegnere il cervello, pensando che siccome siamo in gara non ci potrà succedere niente. Non è così.
Dobbiamo ricordarci che al termine della gara - un giorno di divertimento - dobbiamo tornare dalle nostre famiglie e il giorno dopo a lavorare.

Giustissimo.. potresti postare il tuo intervento anche in questa discussione cosi' la riportiamo in vista?
https://www.bdc-mag.com/forum/threads/esasperazione-granfondo-e-mancato-soccorso.207884/page-22
o-o
 

mb70

Novellino
10 Febbraio 2018
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lucca
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pinatello
Rispondo a te, ma vale per chiunque, in quanto ex-membro organizzatore di granfondo.

Se uno pensa di essere tutelato al 100% in una granfondo si sbaglia. Le variabili che entrano in gioco sono talmente tante che nemmeno al Giro un professionista è tutelato. Diciamo che a quei livelli, la cassa di risonanza e l'importanza dell'evento è tale, che è quasi impossibile che qualcuno entri nel percorso di gara. Ma rimane sempre il quasi.
Quello che le organizzazioni possono fare è cercare di ridurre al minimo il rischio che ci sia un'invasione sul terreno di gara. E può avvenire solo in questo modo:
  • Attenta pianificazione del percorso di gara
  • Affidarsi a persone scelte e coscienziose
Una volta fatto questo si è a buon punto, ma non è sufficiente perché:
  • Potrebbe succedere che l'automobilista entri nel percorso di gara forzando un blocco
  • Potrebbe essere che la persona incaricata non se ne accorga
  • Potrebbe essere che la persona incaricata non abbia valutato correttamente il pericolo e abbia lasciato entrare una macchina durante la gara
  • Potrebbe essere che per quanto si è stati attenti quel varco è sfuggito alla nostra attenzione
A parte il primo caso, dove la responsabilità è dell'automobilista, in tutti gli altri la colpa ricade sull'organizzazione e in seconda battuta sul singolo operatore, laddove è accertata la sua responsabilità.

Personalmente, da partecipante alle granfondo non ho memoria di aver mai percorso in discesa tratti contromano, al massimo al centro della strada. In pianura sì, ma ero in gruppo; e pure in salita (anzi, quasi sempre), ma la velocità è talmente ridotta che hai tutto il tempo per schivare l'ostacolo, benché non sia sicuro al 100%.

Da addetto ai varchi, ho battibeccato in diverse occasioni, ma mi sono sempre fatto rispettare, e gli automobilisti hanno perso i loro minuti senza protestare più di tanto. Ma sono stati episodi rari, nella quasi totalità delle occasioni ho constatato che le persone quei minuti li perdevano volentieri, era l'occasione per vedere qualcosa di diverso.

Quello che voglio dire - anche se già diversi l'hanno già detto - che in gara andare al massimo va benissimo, quello che non va bene è prendersi rischi inutili e spegnere il cervello, pensando che siccome siamo in gara non ci potrà succedere niente. Non è così.
Dobbiamo ricordarci che al termine della gara - un giorno di divertimento - dobbiamo tornare dalle nostre famiglie e il giorno dopo a lavorare.
Parole molto chiare basate sulla concreta esperienza e che possono essere molto utili se inserite in un regolamento e lette ai partecipanti alla gran fondo in un briefing prepartenza

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POWDERFINGER

Pignone
31 Agosto 2013
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Litespeed
Dispiace leggere che accadano certe disgrazie, potrebbe capitare ad ognuno di noi quando la domenica va a correre o ad allenarsi in gruppo, per poi non ritornare più a casa. Dispiace per la persona morta, per i suoi famigliari, per il ferito e anche - non dimentichiamocelo - per la ragazza, la quale potrebbe essere stata del tutto inconsapevole che lì si stava gareggiando e in un attimo si è ritrovata l'esistenza devastata da questa tragedia.
Lasciate stare codici, articoli, cavilli, permessi, ordinanze o che altro volete voi, tanto ci sarà un processo, ogni processo fa storia a sé, e nel processo potrebbero influire millemila fattori.


È sfuggita anche una multipla contromano sul vialone litoranea durante la partenza se avete visto. La gente se ne frega. Non si riesce più a sopportare niente.

Come michele anche io sono anni che gareggio in tutta italia,mi sono capitate scene di tutti i tipi(sia da parte di ciclisti che automobilisti),ad es. auto che non si fermano anche con moto staffette davanti al gruppo principale infischiandosene completamente ad un segnale si fermarsi!

Vi quoto entrambi, molte persone non tollerano più niente e se ne infischiano di tutto.

In un percorso di gara la strada è chiusa. Lo stabilisce un'ordinanza prefettizia. Se la prefettura dice che la strada deve rimanere chiusa per 15, 30, 60 minuti, due ore, vuol dire che la strada è chiusa e quel tratto è campo di gara. Nel campo di gara non esiste il codice della strada, si può andare contromano come e quando si vuole e non ci devono essere veicoli che intralcino i concorrenti.

Anche se le strade sarebbero dovute rimanere chiuse non ha importanza, può sempre accadere l'imponderabile, quindi È SEMPRE FATTO OBBLIGO IL RISPETTO DEL CODICE STRADALE.
 
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RamboGuerrazzi

via col vento
28 Marzo 2007
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centroitalico
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corsa+gravel
Tra l'altro, stiamo dando per scontato che il povero ciclista stesse scendendo contromano. Non è detto, la dinamica potrebbe essere stata diversa, ad esempio scende abbastanza al centro, poi vedendo spuntare l'auto dietro la curva tocca i freni e ci finisce dentro. Oppure, è a ruota di chi, vedendo la macchina che restringe la carreggiata, scarta all'ultimo e manda fuori equilibrio quello dietro. A quelle velocità basta poco...
 
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