Mi ci sfinisco tutti gli anni, ad esempio da anni diciamo che i nostri ristori sono ecosostenibili, ma fino a quest'anno non ce la facevamo a togliere il vizio di dare le bottigliette al volo. E poi, uovo di colombo, abbiamo preso l'acqua in bottiglie da 2 lt. E questa l'abbiamo risolta.Silvietta guarda che la critica non era rivolta al comitato organizzativo della granfondo del diavolo in Versilia, in particolare ma piuttosto era una constatazione più generale estesa a tutto il mondo delle granfondo. la gestione della sicurezza, della logistica, il pasta party etc... Sono una cosa... La gestione della regolarità dell'aspetto agonistico e del rispetto delle regole é un'altra cosa e magari non riguarda neanche direttamente l'organizzazione. Fatto sta che se si organizza una gara ci sono dei regolamenti e vanno fatti rispettare perché chi si iscrive paga.
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Tutti noi andiamo in bicicletta, qualcuno fa anche le granfondo, ormai da cicloturisti, giusto per vedere e imparare qualcosa dagli altri. Le Dolomiti si possono permettere di squalificare il primo arrivato perché ha buttato una cartina in terra, e a loro va tutto il mio rispetto, ma quando ne parlo durante le riunioni mi guardano come se fossi un'aliena. Pagano, e si possono quindi permettere di insudiciare le strade dove passano, non gli puoi mica chiedere di mettersi le cartine in tasca durante la corsa!
Lavoriamo sulla sicurezza stradale, stiamo accoppiati, fermiamoci ai semafori, facciamo passare i pedoni... e la domenica successiva tutti a testa bassa sul lungomare e se ti azzardi a rallentare a un semaforo perdi le ruote e rientri la settimana dopo.
Questo per la vita quotidiana.
Per le granfondo fai le riunioni con i giudici (stai attento a quello, se vedi irregolarità squalifica, se le donne si fanno spingere buttale fuori loro e i loro gregari): niente, come parlare al muro. Vengono all'arrivo "Tutto regolare!" e poi i giorni dopo i partecipanti ti mangiano perché ci sono anche le foto di chi ha tagliato, di chi si è fatto trainare, di chi si è fatta spingere su TUTTE le salite. Ma nessuno che produca una foto, un numero di pettorale (a parte quest'anno, quello è stato proprio scemo)
Poi fai le riunioni con le motostaffette, quest'anno ne avevamo 30, quasi una ogni 10 concorrenti partiti. E che succede? 27 arrivano con il primo, e gli ultimi, che hanno pagato quanto gli altri, sono desolatamente soli per 50 km. Ti incazzi, ti dicono che l'ordinanza della prefettura impone di stare tra inizio corsa e fine corsa. E allora la prossima volta ne prendo 10, tanto se poi il fine corsa mi passa ancora prima dei sudatissimi 45' (perché brontolano sempre in Prefettura, facciamo come gli extracomunitari, partiamo con il chiedere 1 ora e mezzo per ottenere 45 minuti) nel mezzo ci staranno sì e no 20 fenomeni. E poi vai a spulciare l'ordinanza e non è vero che impone quello.
Il problema, caro mio, è che a portare avanti il carrozzone tutti gli anni siamo in pochi, lo facciamo come volontari, e, secondo me, le granfondo vanno lasciate fare ai professionisti. Noi non siamo più in grado. Meglio andare a fare delle girate, invece che farseli girare.