Gruppo elettronico

Ipercool

Ciociaro
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Io uso gli elettronici da dieci anni su ogni tipo di bicicletta compresa la MTB.

Però ti dico che (per me) se ne hai voglia vale la pena sicuramente, se non ne hai voglia non ne vale la pena sicuramente.

Questo vale per ogni cosa che si possa comprare per la bicicletta.

L'unica categoria che (sempre per me) sfugge a questa regola sono gli ausili alla visibilità e sicurezza stradale.
Quelli è meglio averli anche se non se ne ha voglia.
 
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Darius

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Sto pensando a passare in gruppo eletronico per la mia tt bike , vale la pena ? grazie

Su una TT, per le dinamiche di guida tipiche del no draft, il cambio elettronico non introduce sostanziali miglioramenti rispetto al meccanico, anzi forse può introdurre più problemi che benefici, in termini di affidabilità un cavo d'acciaio è molto più sicuro e longevo di un sistema basato su batterie, microprocessori, controller e motori passo passo.

Nelle gare corte forse la situazione si inverte, la velocità di cambiata e l'allineamento catena sempre ottimale sono senza dubbio un punto a favore dell'elettronico, tuttavia di queste cose se ne può fare a meno, mai avuto problemi per qualche frazione di secondo in più, mica siamo in F1 :-)xxxx

Chi afferma che i meccanici sono meno precisi è lenti è perchè gira con il cambio tarato male e non lo sa usare come si deve, il mio Campy Record Carbon 10V dopo 10 anni di ciclismo, sport che sollecita molto più la meccanica, gira ancora come un orologio svizzero, e non fallisce una cambiata.
 

Darius

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Indubbiamente su una TT avere i doppi comandi è una grossa comodità (più che un reale vantaggio in verità), ma se consideriamo che tra un meccanico e un elettronico ci possono passare anche 700€ in più, il rapporto costo/beneficio è tutto da valutare.
 

SoftMachine

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Indubbiamente su una TT avere i doppi comandi è una grossa comodità (più che un reale vantaggio in verità), ma se consideriamo che tra un meccanico e un elettronico ci possono passare anche 700€ in più, il rapporto costo/beneficio è tutto da valutare.


Se valutiamo di ogni componente per biciclette il rapporto costo/beneficio c'e' da mettersi le mani nei capelli...
 

Ipercool

Ciociaro
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in termini di affidabilità un cavo d'acciaio è molto più sicuro e longevo di un sistema basato su batterie, microprocessori, controller e motori passo passo.

Senza iniziare di nuovo una guerra di religione tra si e no, su cosa basi questa tua affermazione?
Quanti km/ore hai fatto con gli elettronici e quanti con quelli a funi di ferro?
Non ricordo quanti gruppi Di2 ho avuto, ma sono comunque oltre i 120.000km complessivi, ho avuto 1 (UNO) guasto, una batteria.

Sempre nei 120.000km ho avuto una disconnessione di un cavo che avevo inserito male (il primo appena montato nel 2010) ed una volta mi si è scaricata la batteria per strada, per colpa mia in quanto ho ignorato almeno dieci avvisi che avevano cominciato ad ricordarmelo già nei giorni precedenti.
In entrambi i casi sono comunque tornato a casa.
 
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Sto pensando a passare in gruppo eletronico per la mia tt bike , vale la pena ? grazie
Se te lo puoi permettere si, in passato correvo a Crono col meccanico (ma usavo la bici quasi sempre perche´ per due anni avevo solo quella) e, dopo aver provato l´anno scorso una Bici da crono con l´elettronico, molto ma molto piü bella da pedalare.
Cambiate rapide in posizione, come ti hanno giä detto gli altri, il vantaggio dei comandi pure sulla piega, se te lo puoi permettere hai solo che da guadagnarci in "divertimento di guida"!
 

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Senza iniziare di nuovo una guerra di religione tra si e no, su cosa basi questa tua affermazione?
Quanti km/ore hai fatto con gli elettronici e quanti con quelli a funi di ferro?
Non ricordo quanti gruppi Di2 ho avuto, ma sono comunque oltre i 120.000km complessivi, ho avuto 1 (UNO) guasto, una batteria.

Sempre nei 120.000km ho avuto una disconnessione di un cavo che avevo inserito male (il primo appena montato nel 2010) ed una volta mi si è scaricata la batteria per strada, per colpa mia in quanto ho ignorato almeno dieci avvisi che avevano cominciato ad ricordarmelo già nei giorni precedenti.
In entrambi i casi sono comunque tornato a casa.


Monto Etap sulla Factor e Di2 sulla gravel che tratto...come una gravel.
Ma avuto un problema.
L'unico meccanico lo monto sulla ciclocross.
Non tornerei al meccanico nemmeno per scherzo
 

Darius

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Senza iniziare di nuovo una guerra di religione tra si e no, su cosa basi questa tua affermazione?
Quanti km/ore hai fatto con gli elettronici e quanti con quelli a funi di ferro?
Non ricordo quanti gruppi Di2 ho avuto, ma sono comunque oltre i 120.000km complessivi, ho avuto 1 (UNO) guasto, una batteria.

Sempre nei 120.000km ho avuto una disconnessione di un cavo che avevo inserito male (il primo appena montato nel 2010) ed una volta mi si è scaricata la batteria per strada, per colpa mia in quanto ho ignorato almeno dieci avvisi che avevano cominciato ad ricordarmelo già nei giorni precedenti.
In entrambi i casi sono comunque tornato a casa.

Concordo, niente guerre di religione per carità, ce ne sono state abbastanza, in ogni caso hai elencato tre inconvenienti in 120.000Km ma allocati su più gruppi se ho ben capito, il mio Record 10V da solo ne ha fatti 80.000 con inconvenienti zero, questo già fa riflettere.

Detto ciò, l'analisi di affidabilità è una disciplina ingegneristica (è parte del mio lavoro), e una predizione di affidabilità si basa su dati statistici non su singole esperienze personali, quindi il tuo caso è la classica rondine che non fa primavera, una corretta valutazione si attua mediante una raccolta sistematica dei dati di rientro dal campo negli anni, cosa che fanno le aziende tramite i meccanici autorizzati e il sistema delle garanzie, ovviamente i dati non sono pubblici per un'ovvia questione di segretezza industriale.

Quindi, senza scendere nei dettagli, ti posso garantire che un sistema come il cambio, basato su un cricchetto, una leva e un cavo d'acciaio è più affidabile di un complesso elettronico, fosse solo per una maggiore semplicità, lo so che per i non addetti ai lavori è un concetto astratto ma tant'è.

Però siamo un po' OT (io per primo), perchè la discussione è sulla convenienza, e se 700€ in più aumentano il "divertimento di guida" e rientrano nel budget personale allora tutto il discorso cade e basta aprire il portafoglio senza farsi troppe domande.
 
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Concordo, niente guerre di religione per carità, ce ne sono state abbastanza, in ogni caso hai elencato tre inconvenienti in 120.000Km ma allocati su più gruppi se ho ben capito, il mio Record 10V da solo ne ha fatti 80.000 con inconvenienti zero, questo già fa riflettere.

Detto ciò, l'analisi di affidabilità è una disciplina ingegneristica (è parte del mio lavoro), e una predizione di affidabilità si basa su dati statistici non su singole esperienze personali, quindi il tuo caso è la classica rondine che non fa primavera, una corretta valutazione si attua mediante una raccolta sistematica dei dati di rientro dal campo negli anni, cosa che fanno le aziende tramite i meccanici autorizzati e il sistema delle garanzie, ovviamente i dati non sono pubblici per un'ovvia questione di segretezza industriale.

Quindi, senza scendere nei dettagli, ti posso garantire che un sistema come il cambio, basato su un cricchetto, una leva e un cavo d'acciaio è più affidabile di un complesso elettronico, fosse solo per una maggiore semplicità, lo so che per i non addetti ai lavori è un concetto astratto ma tant'è.

Però siamo un po' OT (io per primo), perchè la discussione è sulla convenienza, e se 700€ in più aumentano il "divertimento di guida" e rientrano nel budget personale allora tutto il discorso cade e basta aprire il portafoglio senza farsi troppe domande.
Sicome hai citato la mia frase ti dico solo che pedalo attualmente con un cambio meccanico (e pure coi freni a pattino) per cui non tiro acqua ad un mio ipotetico mulino. Ho solo detto quello che penso, l´elettronico non ce l´ho ma, chi se lo puö permettere, non vedo perche´ non debba comprarselo...
 
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Detto ciò, l'analisi di affidabilità è una disciplina ingegneristica (è parte del mio lavoro), e una predizione di affidabilità si basa su dati statistici non su singole esperienze personali, quindi il tuo caso è la classica rondine che non fa primavera, una corretta valutazione si attua mediante una raccolta sistematica dei dati di rientro dal campo negli anni, cosa che fanno le aziende tramite i meccanici autorizzati e il sistema delle garanzie, ovviamente i dati non sono pubblici per un'ovvia questione di segretezza industriale.

Quindi, senza scendere nei dettagli, ti posso garantire che un sistema come il cambio, basato su un cricchetto, una leva e un cavo d'acciaio è più affidabile di un complesso elettronico, fosse solo per una maggiore semplicità, lo so che per i non addetti ai lavori è un concetto astratto ma tant'è.

Però siamo un po' OT (io per primo), perchè la discussione è sulla convenienza, e se 700€ in più aumentano il "divertimento di guida" e rientrano nel budget personale allora tutto il discorso cade e basta aprire il portafoglio senza farsi troppe domande.

Conosco perfettamente le dinamiche che hai citato.
Gli inconvenienti nel mio caso sono: Uno, gli altri due sono dovuti a mia iniziale imperizia/disattenzione e sono perfettamente traslabili sull'altro sistema, basta dimenticarsi di stringere bene un cavo o di trascurare una cordina lacerata.

Quello che scrivi non è vero in generale, ma deve essere messo in relazione con il tempo e le condizioni previste di utlizzo del sistema.
Assumendo un tempo di utilizzo molto lungo del sistema osservato potrei concordare con quanto dici.
In realtà non sono tanti quelli che usano un gruppo per 200.000km, molti lo usano per percorrenze di gran lunga inferiori ed in quell'arco di tempo, diciamo anche 50.000km è altamente probabile che un elettronico non richieda alcun intervento oltre che caricare la batteria, mentre è altamente probabile che una cordina del meccanico debba essere sostituita mentre è certo che essa, o più di esse, debbano essere manutenute.
Quindi il livello di affidabilità che consegue dalla complessità di un sistema deve sempre essere rapportato al campo, alle condizioni ed al tempo di utilizzo del sistema stesso prima di decretarne una maggiore o minore affidabilità in senso assoluto.

In ultimo va considerato anche che le parti in movimento di un gruppo elettroattuato sono molte di meno rispetto a quelle di un meccanico, caratteristica che assume livelli dell'ordine di grandezza nel caso delle leve di comando ed anche questo va tenuto in considerazione nell'ambito di una valutazione realistica del livello di affidabilità di un sistema complesso.
Quindi mentre i guasti si un meccanico sono in genere provocati da fenomeni legati ad usura, questa è molto meno probabile negli elettroattuati.

E' che come sempre accade, un guasto elettrico o elettronico, improvviso ed "invisibile" spaventa maggiormente rispetto ad un guasto meccanico caratterizzato da dinamiche di accadimento storicamente molto più familiari per la media degli utenti interessati.
 

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fosse solo per una maggiore semplicità
ot
qui si entra in un campo di rovi...
difficile confrontare la "complessità" di due sistemi...a me sembra che ognuno abbia la propria percezione...
ad esempio, un comando cambio meccanico non mi sembra semplicissimo, mentre un elettroattuato è un interrutore...
fine OT
 
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ot
qui si entra in un campo di rovi...
difficile confrontare la "complessità" di due sistemi...a me sembra che ognuno abbia la propria percezione...
ad esempio, un comando cambio meccanico non mi sembra semplicissimo, mentre un elettroattuato è un interrutore...
fine OT

Vero, forse dovevo essere più cauto, comunque non è proprio così, anche se esternamente non si vede, in un elettroattuato dopo il pulsante c'è una catena complessa fatta di microprocessori, circuiteria elettronica, cablaggi, attuatori e sensori, senza dimenticare il software di gestione.
 
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Non è proprio così, anche se esternamente non si vede, in un elettroattuato dopo il pulsante c'è una catena complessa fatta di microprocessori, circuiteria elettronica, cablaggi, attuatori (motori passo passo) e sensori, senza dimenticare il software di gestione.
parlavo del comando in se e per se...tutto l'insieme di ingranaggi, molle e così via...che precedono il cavo (o fune). Nessuno lo nomina mai, ma se è raro che si spezzi la fune, non è così raro rompere il comando...
 
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Conosco perfettamente le dinamiche che hai citato.
Gli inconvenienti nel mio caso sono: Uno, gli altri due sono dovuti a mia iniziale imperizia/disattenzione e sono perfettamente traslabili sull'altro sistema, basta dimenticarsi di stringere bene un cavo o di trascurare una cordina lacerata.

Quello che scrivi non è vero in generale, ma deve essere messo in relazione con il tempo e le condizioni previste di utlizzo del sistema.
Assumendo un tempo di utilizzo molto lungo del sistema osservato potrei concordare con quanto dici.
In realtà non sono tanti quelli che usano un gruppo per 200.000km, molti lo usano per percorrenze di gran lunga inferiori ed in quell'arco di tempo, diciamo anche 50.000km è altamente probabile che un elettronico non richieda alcun intervento oltre che caricare la batteria, mentre è altamente probabile che una cordina del meccanico debba essere sostituita mentre è certo che essa, o più di esse, debbano essere manutenute.
Quindi il livello di affidabilità che consegue dalla complessità di un sistema deve sempre essere rapportato al campo, alle condizioni ed al tempo di utilizzo del sistema stesso prima di decretarne una maggiore o minore affidabilità in senso assoluto.

In ultimo va considerato anche che le parti in movimento di un gruppo elettroattuato sono molte di meno rispetto a quelle di un meccanico, caratteristica che assume livelli dell'ordine di grandezza nel caso delle leve di comando ed anche questo va tenuto in considerazione nell'ambito di una valutazione realistica del livello di affidabilità di un sistema complesso.
Quindi mentre i guasti si un meccanico sono in genere provocati da fenomeni legati ad usura, questa è molto meno probabile negli elettroattuati.

E' che come sempre accade, un guasto elettrico o elettronico, improvviso ed "invisibile" spaventa maggiormente rispetto ad un guasto meccanico caratterizzato da dinamiche di accadimento storicamente molto più familiari per la media degli utenti interessati.

Vedo che sei addentro all'argomento, quindi ci capiamo, e in termini generali condivido, ma ho dovuto fare una semplificazione necessaria data la complessità dell'argomento, e le semplificazioni purtroppo hanno i difetti che citi, tuttavia nella comparazione tra meccanico ed elettronico ho considerato le stesso contesto ambientale e operativo (bici da corsa), quindi a parità di uso, poi volutamente non ho citato altri fattori (MTBF, obsolescenze, supportabilità, riparabilità etc.), perchè parlarne senza conoscere i criteri progettuali e di supporto logistico delle singole aziende serve a poco.

Quello mi sento di difendere però è che un meccanico ben manutenuto, quindi ove si effettuino le manutenzioni periodiche (poche in verità), può avere una durata equivalente alla vita del ciclista, e nel vintage non è raro trovare cambi con decenni sul groppone ma ancora orgogliosamente in servizio, non so se nell'elettronico potrà avvenire ciò, per esperienza personale/professionale non credo, ma è presto per dirlo.
Fine OT anche per me, altrimenti Korkiras si arrabbia ed ha ragione o-o
 
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golias

Factotum :-)
28 Marzo 2018
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Possedendo entrambi.. dall'alto o dal basso della mia esperienza posso dire che per chi ha possibilità l'elettroattuato è una gran fonte di piacere nell'uso e nella pratica.. ciononostante a livello affidabilità il confronto è impari a favore della meccanica e non potrebbe essere altrimenti.
 

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
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Lasciando stare problemi di costi e affidabilità, in una gara no draft tri circuito italiano, quindi mediamente mossa , con qualche salita o strappo, il cambio elettronico e un enorme Plus,
Nn dovere accompagnare la catena anche quando molto tirata, con L ansia che possa cadere e avere i doppi comandi , sono un sostanziale guadagno cronometrico.