Il ciclismo è il nuovo golf?

posse

Maglia Iridata
14 Ottobre 2008
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tra bologna e la montagna
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Bici
Cervelo R3
vabe' ragazzi, un conto è dire che puoi andare in bici anche con un ferro semivecchio un conto è dire si va in bici sul serio.. iniziare e farsi il corredo non costa comunque poco

da qualche anno ho iniziato a fare podismo, ho preso il meglio o quasi che c'era in giro come scarpe (in sconto, anno precedente) e pantaloni e canottiera da decathlon spesa totale 120€..
 

CAVALLO PAZZO

Maglia Iridata
1 Marzo 2006
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CALABRIA DEL NORD
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SPECIALIZED TARMAC VINER MAXIMA COLNAGO MASTER VINTAGE
Conosco ciclisti ricchi, che hanno in garage più bici da 10.000 €, ma ne conosco anche poverissimi che usano dignitose bici in acciaio con cambio a levette sul tubo. Pertanto conosco pochi golfisti poveri, anzi non ne conosco proprio. Mi darò all'ippica.....solo per fare lo stalliere se mi vogliono.
 

sergino

Pedivella
16 Gennaio 2013
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Apolide
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Certamente
Come diceva quel tizio
"di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore" .

E' naturale che bombardati come siamo, quotidianamente, da informazioni di carattere economico, spread, bond, bdt, deficit, spending review, 3 x 2, saldi a destra e svuota tutto a manca...aggiungici poi i dati SRM, VAM, il tapering, i Kilobites mensili o settimanali, il G4, l'Edge 801...

...si e' un po tutti perso il senso della realta' fisica. Siamo ormai astrazioni numeriche. in carne ed ossa. Totalmente succubi dlle cifre. Ci si e' sballata la prospettiva.

In un contesto del genere, se tutto e' calcolabile e riducibile ad un algoritmo, o ad uno scontrino fiscale, allora si, ciclismo e golf sono sullo stesso piano. Ad ognuno il suo, scegliete, provate e spendete a piacimento.

Esiste pero' anche un valore non commerciale, intrinseco pure nelle cose, negli oggetti, non solo nelle persone. Qualcuno lo chiama valore a-ffettivo. Altri e-ffettivo. Lo si riscontra spostando l'attenzione dallo scontrino e concentrandosi di piu' sulle emozioni vissute, la realta' fisica, appunto.

Ci si puo' rendere conto allora che una buca in uno (credo si dica cosi'), anche se ci si riesce dopo anni di tentativi, non e' poi quel grande sballo, o perlomeno non proprio paragonabile ad un ascesa ai 2500mt, spingendo dieci kili sotto le chiappe, magari in compagnia e perche' no, senza traffico. Se non altro perche' poi in bici c'e' da godersi anche la discesa. Nel golf vai a recuperarti la pallina e monti nel Kart.

Il ciclismo a livello amatoriale e' abbordabilissimo. L'andare in bici anche di piu'. Per vivere e sopravvivere la bici ha bisogno di gente che ne comprenda il valore sociale, non che ne analizzi i costi effettivi.
 

doraemon72

Pedivella
23 Settembre 2012
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Bari
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Bici
Una nuova e una vecchia
Il ciclismo costa come qualsiasi altra passione e si puo' praticare a qualsiasi livello, grazie a Dio esistono prodotti di fasce differenti e senza fare falsi moralismi, penso che con 2000 euro si possa partire alla grande.Non e' una cifra bassa ma se la si ammortizza diciamo in due anni, non e' poi un granche'.Se la passione ti prende incominci a spendere e' vero, ma se uno si limita a fare degli upgrade come ad esempio ruote o a comprare abbigliamento adeguato al clima, non deve poi sentirsi in colpa leggendo un articolo come questo...Poi, grazie alla maggiore pratica di questo sport e ai tanti acquisti compulsivi e sbagliati che tutti facciamo, si puo' attingere al mercato dell'usato in molti casi pari e meglio del nuovo che consente di togliersi tante soddisfazioni, non credete?
Piu' che altro si potrebbe fare piu' di una riflessione sui prezzi di determinati articoli, in tanti casi alquanto improbabili, ma anche per quelli c'e' un mercato, basta non pensare di farne parte.
Comunque faccio outing, sono una schiappa e ho la bici di un pro;nonzo%
 

Toledo

Apprendista Velocista
21 Febbraio 2013
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Ibis Mojo SL-R & Wilier 101 AIR
Come diceva quel tizio
"di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore" .

E' naturale che bombardati come siamo, quotidianamente, da informazioni di carattere economico, spread, bond, bdt, deficit, spending review, 3 x 2, saldi a destra e svuota tutto a manca...aggiungici poi i dati SRM, VAM, il tapering, i Kilobites mensili o settimanali, il G4, l'Edge 801...

...si e' un po tutti perso il senso della realta' fisica. Siamo ormai astrazioni numeriche. in carne ed ossa. Totalmente succubi dlle cifre. Ci si e' sballata la prospettiva.

In un contesto del genere, se tutto e' calcolabile e riducibile ad un algoritmo, o ad uno scontrino fiscale, allora si, ciclismo e golf sono sullo stesso piano. Ad ognuno il suo, scegliete, provate e spendete a piacimento.

Esiste pero' anche un valore non commerciale, intrinseco pure nelle cose, negli oggetti, non solo nelle persone. Qualcuno lo chiama valore a-ffettivo. Altri e-ffettivo. Lo si riscontra spostando l'attenzione dallo scontrino e concentrandosi di piu' sulle emozioni vissute, la realta' fisica, appunto.

Ci si puo' rendere conto allora che una buca in uno (credo si dica cosi'), anche se ci si riesce dopo anni di tentativi, non e' poi quel grande sballo, o perlomeno non proprio paragonabile ad un ascesa ai 2500mt, spingendo dieci kili sotto le chiappe, magari in compagnia e perche' no, senza traffico. Se non altro perche' poi in bici c'e' da godersi anche la discesa. Nel golf vai a recuperarti la pallina e monti nel Kart.

Il ciclismo a livello amatoriale e' abbordabilissimo. L'andare in bici anche di piu'. Per vivere e sopravvivere la bici ha bisogno di gente che ne comprenda il valore sociale, non che ne analizzi i costi effettivi.

Eri partito benone, ma non praticando il giUoco del golf ti sei un po' perso...

una buca in uno ("hole in one" se preferisci) è una di quelle cose che può capitare (senza precise regole e/o attitudini) ed è un vero e proprio orgasmo, ma non è il solo... un qualsiasi colpo da golf può darti lo stesso tipo di orgasmo, perché magari era un colpo impossibile da fare, o perché non ti era mai riuscito, o comunque mai in quel modo... insomma le discriminanti sono veramente tante e tutte all'interno dello stesso "giro" (18 buche) o addirittura della stessa buca; questo perché è veramente uno sport (in realtà è un gioco, anzi IL Gioco) veramente difficile da capire e (tentare di) imparare.

Se non avessi mai girato i pedali di una bicicletta al pari del tuo esempio potrei dirti che "voi ciclisti" fate solo una fatica boia per X km, in mezzo a più o meno traffico, per vedere a volte panorami che anche in macchina riusciresti a vedere... per poi tornare a casa ;)

ovvio che non è così, come per il golf non si riduce tutto a prendere la pallina dalla buca. o-o
 

JackSWiSS

Apprendista Passista
17 Settembre 2012
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Ticino (CH)
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Bici
Specialized Venge
Sì, diciamo che la componente incazzature è predominante del SERIO GOLFISTA :-x :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

però che spettacolo quando parte come deve !!!!! o-o

si purtroppo continuità, tecnica e testa sono le tre dannate ad un certo punto, non ci sono santi che tengano.
si quando parte sei contento ma sei gia su tutto ciò che viene dopo e a non "sfasciare" ciò che hai fatto...vaaaabbe
 

Toledo

Apprendista Velocista
21 Febbraio 2013
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Bici
Ibis Mojo SL-R & Wilier 101 AIR
No infatti ci sono le infinite passeggiate a discutere di (1)azioni e contratti. Di milioni da spostare dalle isole X al principato y. La pallina da mettere in buca e' un suppellettile, una distrazione. o-o

(1) Senoritas di ogni tipo ... di dove andare a pescarle... varie ed eventuali (glisserei su questo)

:mrgreen: o-o
 

Toledo

Apprendista Velocista
21 Febbraio 2013
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Bici
Ibis Mojo SL-R & Wilier 101 AIR
si purtroppo continuità, tecnica e testa sono le tre dannate ad un certo punto, non ci sono santi che tengano.
si quando parte sei contento ma sei gia su tutto ciò che viene dopo e a non "sfasciare" ciò che hai fatto...vaaaabbe

come non quotare :mrgreen: o-o

e pensa che qui PEDALANO E BASTA... BAH ;nonzo% :rosik:
 

raccone

Apprendista Velocista
9 Maggio 2007
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Come bacino di utenza direi che l'elitarieta' media non sia funzione direttamente proporzionale dei soldi necessari per praticare uno sport. I piu' costosi sono quelli motoristici, a mani basse, eppure, magari, mediamente hanno conti in banca piu' pingui i giocatori di tennis. Dipende dal retaggio che si porta dietro uno sport, alcuni come golf,ippica,tennis appunto vengono praticanti da benestanti(non solo immagino), lo sport in se e' un pretesto per riunirsi, come il calcio e' solo un pretesto per picchiarsi e sfasciare per certi dementi delle curve, per fare la gara a chi ce l'ha piu' lungo ci sono vari modi, dalla macchina con cui si arriva, all'orologio che si ha al polso e soprattutto ognuno avra' una sua "fama" datagli dalla posizione sociale. Se uno e' veramente ricco probabilmente non esiste uno sport cosi' dispendioso da metterlo in difficolta',i 15000 euro massimi per una bici e i costi aggiuntivi sono noccioline per i portafogli veramente gonfi. A me pare che da questo punto di vista il ciclismo non sia cosi' elitario, mi pare che i luoghi che vogliono attirare un certo tipo di turismo come strutture sportive puntera' sempre su quelli che ho citato non di certo sui noleggi di bici. Ad alassio dove avendo la casa vado in ferie da sempre e che io sappia una delle strutture sportive piu' chic da frequentare e' un circolo tennis, mica l'aurelia!
Suppongo che in percentuale rispetto alle proprie possibilita' economiche medie i ciclisti siano ai primi posti come soldi spesi per praticare il proprio sport, ma il perche' di questo sarebbe un'altra discussione...
 

raccone

Apprendista Velocista
9 Maggio 2007
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E' naturale che bombardati come siamo, quotidianamente, da informazioni di carattere economico, spread, bond, bdt, deficit, spending review, 3 x 2, saldi a destra e svuota tutto a manca...aggiungici poi i dati SRM, VAM, il tapering, i Kilobites mensili o settimanali, il G4, l'Edge 801...

...si e' un po tutti perso il senso della realta' fisica. Siamo ormai astrazioni numeriche. in carne ed ossa. Totalmente succubi dlle cifre. Ci si e' sballata la prospettiva.

In un contesto del genere, se tutto e' calcolabile e riducibile ad un algoritmo, o ad uno scontrino fiscale, allora si, ciclismo e golf sono sullo stesso piano. Ad ognuno il suo, scegliete, provate e spendete a piacimento.

Esiste pero' anche un valore non commerciale, intrinseco pure nelle cose, negli oggetti, non solo nelle persone. Qualcuno lo chiama valore a-ffettivo. Altri e-ffettivo. Lo si riscontra spostando l'attenzione dallo scontrino e concentrandosi di piu' sulle emozioni vissute, la realta' fisica, appunto.

Ci si puo' rendere conto allora che una buca in uno (credo si dica cosi'), anche se ci si riesce dopo anni di tentativi, non e' poi quel grande sballo, o perlomeno non proprio paragonabile ad un ascesa ai 2500mt, spingendo dieci kili sotto le chiappe, magari in compagnia e perche' no, senza traffico. Se non altro perche' poi in bici c'e' da godersi anche la discesa. Nel golf vai a recuperarti la pallina e monti nel Kart.

Il ciclismo a livello amatoriale e' abbordabilissimo. L'andare in bici anche di piu'. Per vivere e sopravvivere la bici ha bisogno di gente che ne comprenda il valore sociale, non che ne analizzi i costi effettivi.

Mai giocato a golf e penso mai lo faro' mentre andare in bici(in salita) e una delle principali ragioni di vita per me ma non mi sentirei di fare classifiche di questo tipo, va a gusti penso.
ciao ciao
 

sergino

Pedivella
16 Gennaio 2013
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Certamente
Lo è stato a livello professionistico. Sia agli esordi (come scritto nell'articolo) che poi. I vari campioni del passato venivano dalle classi sociali meno facoltose e non avevano stipendi da favola.

Però nell'articolo si intendeva vedere dove sta andando il mercato, ed i pro, ovviamente non si comprano la roba, quindi è chiaro che si parla degli amatori.


Fin dai tempi dei velocipedi in legno e acciao senza pedali, la bici ha affascinato e coinvolto gente di diversa estrazione sociale. E sempre e comunque i bambini. Se si parla di mercato, questo bisognerebbe ricordarlo.

Non accantonarlo e lasciarlo ai supermercati.

Dopo i primi calci al pallone viene la bici, non la palla da basket/pallavolo o gli sci, o la playstation...

La sua potenza sta' proprio in questa universalita'. Le distinzioni standard ricco/povero, adulto/bambino, uomo/donna, bianco/nero sono nulle.

Esempio pratico: la prima (secondo i francesi) "gara in bici" della storia vede al primo posto il figlio di un fabbro e al secondo un conte.

Sara' poi la fatica connaturata all'attivita' agonistica a fare selezione oltre che caratterizzare successo e storia del nostro sport preferito.

Superfluo anche ricordare che il nobile, il benestante, avendo aquistato un certo livello di agiatezza, non ha piu' bisogno di sudare, di sacrificarsi e spingere 35kg da Rouen a Parigi per portare a casa la pagnotta e magari distinguersi in societa'.

Molto piu' comodo e' sedersi e gestire l'amministrazione economica di detta fatica.

Il mercato pero' non ha memoria storica.

Oggi accade che esasperando al massimo il concetto, falso, che e' principalmente grazie alla tecnologia e al continuo upgrade che si possono migliorare le prestazioni, sta mettendo il bastone tra le ruote a migliaia di appassionati oltre che a potenziali giovani talenti.

Tutti sti discorsi di costi esagerati, paragoni con il golf, 100 euro per un paio di pantaloncini con fondello, hanno il nobile risultato di intimidimidire, molto piu' della fatica.

Se da un lato l'esperienza e la pratica dona euforia oltre che insegnare che alla fatica segue l'appagamento, dall'altro il timore dei costi da affrontare crea elitismo e, nell'attuale contesto sociale/economico, incertezza e esitazione. Favorendo altre attivita' e sport.

Aggiungiamo poi l'isterismo e la caccia alle streghe del post L.A. con relativa popolarizzazione dell'altro falso mito, quello del doping, il futuro del ciclismo sara' da sport di nicchia, tipo bowling o appunto il golf.

Nessuno e' piu' autorizzato a credere o aspettarsi niente se non l'uscita di un nuovo prodotoo o gadget.

Evviva il il nic(c)hi(a)lismo
 
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Ser pecora

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dove capita
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Oggi accade che esasperando al massimo il concetto, falso, che e' principalmente grazie alla tecnologia e al continuo upgrade che si possono migliorare le prestazioni, sta mettendo il bastone tra le ruote a migliaia di appassionati oltre che a potenziali giovani talenti.

I "giovani talenti" (quindi non gli amatori) sanno benissimo che la tecnologia è decisiva per le prestazioni. Basta capire che non si tratta di fisica e meccanica, ma di chimica e biologia :rosik:

Per il resto non sono convinto che i prezzi alti dei top di gamma disicentivino la pratica: come già detto, a livello medio/basso di gamma si trovano ottimi prodotti per qualità/prezzo (che, per chi non lo sapesse, sono il grosso del mercato).
Se poi uno mi dice che le automobili sono care perché le Ferrari sono costose è un altro paio di maniche :-)
 

sergino

Pedivella
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Sfugge un particolare. Che il talento, da giovane, non ha mezzi. Dipende dall'adulto. Spesso singolo. Spesso poco "informato" o "informato" male. Non mettiamola sulla difensiva.
 
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Ser pecora

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Sfugge un particolare. Che il talento, da giovane, non ha mezzi. Dipende dall'adulto. Spesso singolo. Spesso poco "informato" o "informato" male. Non mettiamola sulla difensiva. Cerchiamo di sviluppare qualcosa.

Secondo me sfugge che se si parla di talenti, inquadrati quindi in ottica agonista, si cambia contesto. Entrano in gioco le societa', eventuali sponsors, etc.. anche in eta' molto precoce.
 

Ser pecora

Diretur
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Il talento non si inquadra. Si scopre per puro caso e, se va bene, si gestisce. E, sopratutto, quello autentico, ha fame.

Ok...ma si parlava di mercato (almeno io).
Il mio discorso è terra-terra: i giovanissimi non sono un target per le aziende, perché non spendono e probabilmente i figli di papà non sono così numerosi o orientati al ciclismo da essere considerati.
E poi perché, talentuosi o meno, se corrono da agonisti sono supportati da squadre, federazioni, sponsor (anche locali).
Ed infine: gli status-symbol spesso gli sono preclusi anche se figli di papà: tutto l'ambaradan "aero" nel triathlon è vietato per i più giovani, da regolamento.

Quindi non credo che questi si facciano "scoraggiare" dai prezzi alti, anche perché, se sono agonisti, non ambiscono al nido per il cucù di Assos, che gli sa di vecchio "cumenda", ma alla maglia della squadra x o del campione y.

Secondo me sono ben distinti i mondi amatoriale e agonistico "classico". E basta conoscere anche solo un ex-dilettante per capire il disprezzo con cui spesso il secondo guarda al primo.

Al contrario del mercato, che il primo lo ama appassionatamente.