concordo sugli effetti degli amminoacidi.
di solito chi va forte in allenamento va più forte in gara. ma ci sono casi di ciclisti di grandissime doti che non riuscivano a ripetere le prestazioni dell'allenamento. non ricorodo il nome del tizio degli anni 80 non molto conosciuto vero fenomeno in allenamento (che resta fenomeno, eh visti i numeri...). non sono molti ma ci sono.
l'euforia o una situazione di depressione, ossia una determinata situazione psicologica dell'atleta alterano i valori in campo, ovviamente. al di là dell'alimentazione o del doping.
Questo corridore nelle prove cronometrate era più forte nettamente di Moser 1984 , poi faceva delle medie da cicloamatore.
Penso che stai citando Manenti , e sotto ho l'articolo della prova eseguita a oltre 3300 metri di altitudine , direte che non è facile a quella altezza , ma nei giorni precedenti in allenamento per 30 minuti sempre nella stessa località stracciava il record dell'ora professionisti.
LA PAZ - Giuseppe Manenti ha nettamente fallito sulla pista del velodromo d' "Alto Irpavi" il suo primo tentativo di migliorare il record dell' ora all' aperto dilettanti detenuto dal 1979 dal danese Hans-Henrik Oersted. Davanti a 1500 spettatori, a 3.417 metri sul livello del mare, Manenti si è fermato all' inizio del quarantesimo minuto dopo aver percorso km. 29,333, ad una media di 43,954 chilometri orari. Oersted il primo novembre 1979 aveva ottenuto a Città del Messico la media di 48,200 kmh. Manenti, che ha ottenuto il miglior tempo sul giro (sviluppo 333,33 metri) alla terza tornata (22"45), è poi rapidamente sceso ad un ritmo di 27-28 secondi a giro fermandosi all' ottantottesimo. I primi cinque chilometri sono stati percorsi da Manenti in 6' 32"51 (6' 09"77 per Oersted), i 10 chilometri in 13' 20" (11"54 per il danese) e i 20 chilometri in 27' 00"75 (24' 35"67 per Oersted). Manenti, che è nato a Cologne, in provincia di Brescia il 20 gennaio 1963, ha sofferto, durante tutta la prova di dolori allo stomaco. Ha comunque deciso di fare un nuovo tentativo domenica prossima. Che aggiungo è andato anche peggio.