Il perché e il giusto apporto dei macronutrienti

Braccio

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Guarda non è che sei a rischio di morte....la medicina dice che sovraccaricando il corpo così, puoi mettere a rischio la tua salute nel futuro: i danni si vedono a lungo termine...Adesso sei giovane e nel pieno delle tue forze, ma tra 10 anni, sarai sempre in grado di portare una alimentazione ed un tenore di vita uguale come adesso....??

Parto dalla fine.
Dopo un anno di questo tipo di alimentazione, ti rispondo certamente e senza nessun minimo dubbio di si.

Sul discorso età, non caschiamo nella retorica, oggi sei giovane.....
Se il regime alimentare è giusto, si invecchia meglio, non peggio, ed io sono convinto che quello che faccio sia assolutamente corretto sotto tutti i punti di vista.

Te lo ripeto, io così in vita mia non mi sono mai sentito, neanche quando avevo 20 anni, ora ne ho quasi 35, quindi?

La medicina? Di quale medicina parliamo? Dietro alla parola medicina, si nasconde un mondo nel quale fatico ad immedesimarmi.

Fra 3 giorni è un anno che non ho più vertigini bella cumpa, soffrivo di una patologia che mia hanno sempre detto cronica e degenerativa.
Ebbene da quando ho cambiato stile alimentare è sparita.
Non posso credere sia una coincidenza, anzi ne sono certo.

Tu dici che mangiando così non si arriva a 70 anni? Gli studi che muovono le folosofie lowcarb, dicono esattamente l'opposto, come sempre dipende sempre da che punto di vista si vuole vedere le cose, si sà in giro si trova tutto ed il contrario di tutto e spesso non a caso.

Sul fatto che i danni si vedono a lungo termine siamo completamente in sintonia, infatti basta vedere il dilagare dell'obesità, delle malattie cardio-vascolari e di conseguenza dell'aumento esponenziale del consumo di tutti i farmaci che vengono usati per sopperire a tali patologie, con grande guadagno di chi?

Non certo delle persone comuni, che sono impaurite dai grassi a favore dei carboidrati e si fanno forviare dalle pubblicità ingannevoli che sempre più ci dicono cosa e come mangiare.

Vedi qui non si tratta di aver studiato o di essere laureati o meno.
Ormai la divulgazione delle informazioni è libera, accessibile a tutti, se ci interessa qualcosa basta prendersi la briga di cercare e con pazienza capire.
Certamente sempre con dei limiti, ma sempre meno castranti.

Qui si tratta di provare e appurare con le proipire sensazioni, che forse la strada che ci avevano indicato, non è proiprio quella giusta, poi che bisogni adattare il tutto al singolo, ok, sono d'accordo, ma parlare per partito preso è la cosa più sbagliata che si possa fare, se non altro perchè ci si priva sul nascere di una possibilità che potrebbe cambiarci la vita.

A me l'ha fatto e ringrazio tutti coloro che si adoperano, con spesa di tempo ed energie, per divulgare il più possibile certe informazioni, così stò cercando di fare anch'io nel mio piccolo e con tutti i miei limiti.

Naturalmente tutto il mio rispetto per chi come te, la vede diversamente, uno mangia cìò che vuole e segue ciò in cui crede, come è naturale e giusto che sia.o-o
 

Salazar82

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11 Gennaio 2011
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Parto dalla fine.
Dopo un anno di questo tipo di alimentazione, ti rispondo certamente e senza nessun minimo dubbio di si.

Sul discorso età, non caschiamo nella retorica, oggi sei giovane.....
Se il regime alimentare è giusto, si invecchia meglio, non peggio, ed io sono convinto che quello che faccio sia assolutamente corretto sotto tutti i punti di vista.

Te lo ripeto, io così in vita mia non mi sono mai sentito, neanche quando avevo 20 anni, ora ne ho quasi 35, quindi?

La medicina? Di quale medicina parliamo? Dietro alla parola medicina, si nasconde un mondo nel quale fatico ad immedesimarmi.

Fra 3 giorni è un anno che non ho più vertigini bella cumpa, soffrivo di una patologia che mia hanno sempre detto cronica e degenerativa.
Ebbene da quando ho cambiato stile alimentare è sparita.
Non posso credere sia una coincidenza, anzi ne sono certo.

Tu dici che mangiando così non si arriva a 70 anni? Gli studi che muovono le folosofie lowcarb, dicono esattamente l'opposto, come sempre dipende sempre da che punto di vista si vuole vedere le cose, si sà in giro si trova tutto ed il contrario di tutto e spesso non a caso.

Sul fatto che i danni si vedono a lungo termine siamo completamente in sintonia, infatti basta vedere il dilagare dell'obesità, delle malattie cardio-vascolari e di conseguenza dell'aumento esponenziale del consumo di tutti i farmaci che vengono usati per sopperire a tali patologie, con grande guadagno di chi?

Non certo delle persone comuni, che sono impaurite dai grassi a favore dei carboidrati e si fanno forviare dalle pubblicità ingannevoli che sempre più ci dicono cosa e come mangiare.

Vedi qui non si tratta di aver studiato o di essere laureati o meno.
Ormai la divulgazione delle informazioni è libera, accessibile a tutti, se ci interessa qualcosa basta prendersi la briga di cercare e con pazienza capire.
Certamente sempre con dei limiti, ma sempre meno castranti.

Qui si tratta di provare e appurare con le proipire sensazioni, che forse la strada che ci avevano indicato, non è proiprio quella giusta, poi che bisogni adattare il tutto al singolo, ok, sono d'accordo, ma parlare per partito preso è la cosa più sbagliata che si possa fare, se non altro perchè ci si priva sul nascere di una possibilità che potrebbe cambiarci la vita.

A me l'ha fatto e ringrazio tutti coloro che si adoperano, con spesa di tempo ed energie, per divulgare il più possibile certe informazioni, così stò cercando di fare anch'io nel mio piccolo e con tutti i miei limiti.

Naturalmente tutto il mio rispetto per chi come te, la vede diversamente, uno mangia cìò che vuole e segue ciò in cui crede, come è naturale e giusto che sia.o-o
Braccio hai sicuramente ragione, per tutto quello che dici, poi io non so la tua storia e non mi permetto di indagare...ovviamente anche io come te espongo una tesi ( o modo di vedere lle cose) che credo sia convincente; adesso lasciando perdere il fatto della laurea o meno...è solo questione di buon senso, in tutte le cose. Con questo non sto dicendo, bada bene, che tu non ne abbia, anzi...... L'intervento che ho postato era dovuto più ad una mia reazione di stupore personale, che al desiderio di elargire sentenze e giudizi... ;)
Una cosa ho imparato sino ad ora: è quella di mettersi sempre in gioco e vagliare tutte le tesi propostemi in una discussione! Nessuno è nato imparato ed una laurea non fa di una persona un genio.
 

accinson

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Meccanismo accumulo grasso adiposo....

Non ricordando a memoria ho fatto una googlata al volo.

http://it.wikipedia.org/wiki/Adipocita[url]http://it.wikipedia.org/wiki/Adipocita[/URL]

Almeno lo ripasso anche io.

grazie!

da quello che leggo, la lipogenesi avviene a partire dal rilascio di insulina da parte degli adipociti. quindi ad occhio direi che i carboidrati sono responsabili della lipogenesi, visto che i carboidrati inducono al rilascio dell'insulina.

ci ho preso?
 

Braccio

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io ci riprovo. chi me lo spiega?

grazie!

Lipogenesi, sintesi degli acidi grassi

La lipogenesi è quel processo biochimico mediante cui l'organismo sintetizza acidi grassi, e successivamente lipidi, a partire dall'acetil-Coenzima A. Questa molecola viene prodotta durante il metabolismo dei vari nutrienti assunti con l'alimentazione e/o depositati nelle riserve corporee; di conseguenza, qualsiasi sostanza capace di trasformarsi in acetil-CoA è potenzialmente precorritrice di lipidi ed acidi grassi. Tra queste, i carboidrati ricoprono un ruolo di primissimo piano; anche alcuni amminoacidi e l'alcol - se assunti in eccesso - possono fornire l'acetil-CoA necessario alla lipogenesi. A dire il vero, gran parte di questo composto chimico deriva dall'ossidazione a scopo energetico degli acidi grassi; tuttavia, come suggerisce il buon senso, lipolisi e lipogenesi sono regolate in modo tale che l'attivazione di una implichi la deattivazione dell'altra.
La conversione dei glucidi in lipidi (il processo inverso non è percorribile) avviene con particolare intensità quando le riserve tissutali di glicogeno sono sature. Ricordiamo, a tal proposito, che l'organismo umano è in grado di immagazzinare glucosio sottoforma di un polimero, il glicogeno, accumulato soprattutto a livello di muscoli e fegato; la capacità di immagazzinarlo è tuttavia limitata a non più di 350-500 grammi (in un organismo adulto). Ogni grammo di glicogeno, infatti, lega a sé circa tre grammi di acqua, mentre la massa adiposa - pressoché anidra - fornisce più del doppio di energia per unità di peso ed è nettamente superiore dal punto di vista quantitativo. Appare quindi evidente la convenienza e la necessità, per l'organismo, di trasformare i glucidi che eccedono le richieste energetiche in lipidi anziché in glicogeno.
La sintesi di acidi grassi avviene soprattutto a livello dell'intestino, del tessuto adiposo, del fegato e della ghiandola mammaria. Una volta formatisi, questi acidi grassi si associano al glicerolo 3-fosfato per formare i trigliceridi, che vanno a depositarsi nel tessuto adiposo, e fosfogliceridi, che vanno a costituire le membrane cellulari.
L'analisi della lipogenesi suggerisce come mai anche gli alimenti poveri di grassi ma ricchi di carboidrati - come pasta, pane e soprattutto dolciumi - facciano ingrassare se assunti in elevate quantità. Sono in particolare i cibi ricchi di zuccheri, quindi di glucidi ad elevato indice glicemico, a stimolare al massimo la lipogenesi; questa, infatti, è particolarmente attiva quando i livelli di insulina sono elevati e le cellule utilizzano i grandi quantitativi di glucosio a disposizione per produrre energia e sintetizzare acidi grassi. La lipogenesi è infatti particolarmente dispendiosa dal punto di vista energetico è ciò spiega come mai venga inibita dal digiuno, durante il quale è invece particolarmente attiva la lipolisi.


Nozioni di biochimica

Come anticipato, l'acetil-Coenzima A necessario per la sintesi di acidi grassi deriva soprattutto dalla glicolisi e dalla successiva azione dell'enzima piruvato deidrogenasi sul piruvato originatosi nella sua ultima tappa, ed entrato nei mitocondri. Dal momento che la lipogenesi avviene all'interno del citoplasma, è necessario un sistema specifico in grado di trasportare l'aceti-CoA prodotto nel mitocondrio al suo esterno; in questo sistema, ATP dipendente, il citrato è deputato al trasferimento dei gruppi acetili nel citosol. A questo livello subisce l'azione dell'enzima citrato liasi, rilasciando l'ossalacetato e l'aceti-CoA che lo costituiscono; quest'ultimo, una volta libero subisce l'azione dell'acetil-CoA carbossilasi, deputato alla sintesi di malonil-CoA a partire da anidride carbonica ed acetil-CoA. Tale reazione, ATP e biotina dipendente, è favorita dall'insulina e dal citrato, ed ostacolata dal glucagone, dalle catecolamine e dagli acil-SCoA (forma attiva degli acidi grassi destinati ad essere ossidati a scopo energetico). Sempre nel citoplasma troviamo un complesso multi enzimatico, denominato acido grasso sintetasi, che grazie ad una serie di reazioni porta alla formazione di acidi grassi a non più di 16 atomi di carbonio; quelli a catena più lunga ed alcuni acidi grassi insaturi sono invece sintetizzati a partire dal palmitato per azione degli enzimi elongasi e desaturasi. L'attività dell'acido grasso sintetasi è favorita dall'abbondante presenza di malonil-CoA, che se da un lato favorisce la lipogenesi, dall'altro espleta un'azione inibente sulla lipolisi.
Una volta prodotti, gli acidi grassi vengono esterificati, per formare i trigliceridi, con glicerolo attivato (ossia glicerolo 3-fosfato). Quest'ultimo si può ottenere dal diidrossi acetone fosfato (intermedio della glicolisi) per azione dell'enzima glicerolo fosfato deidrogenasi o dal glicerolo tramite l'enzima glicerolo chinasi, particolarmente attivo a livello epatico.
Per approfondire la lipogenesi dal punto di vista biochimico: sintesi degli acidi grassi

Fonte my personaltrainer
 
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Braccio

Scalatore
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Stessa fonte:


Biochimica degli acidi grassi

I trigliceridi vengono idrolizzati nell'intestino grazie all'intervento della lipasi pancreatica.

Una volta idrolizzati a glicerolo ed acidi grassi liberi, possono essere assorbiti dalle cellule dell'epitelio intestinale, le quali riconvertono il glicerolo e gli acidi grassi in trigliceridi.

I trigliceridi vengono poi liberati nel circolo linfatico, associati a particolari particelle lipoproteiche chiamate chilomicroni.

Grazie all'intervento catalitico delle lipoproteine lipasi i trigliceridi depositati dai chilomicroni vengono nuovamente idrolizzati.

Il glicerolo e gli acidi grassi liberi possono essere utilizzati come combustibile per produrre energia, depositati come riserve lipidiche nel tessuto adiposo ed essere utilizzati come precursori per la sintesi di fosfolipidi, triacilgliceroli ed altre classi di composti.

L'albumina plasmatica, la proteina più abbondante nel plasma, è deputata al trasporto in circolo degli acidi grassi liberi.
OSSIDAZIONE DEI GRASSI

Ossidazione del glicerolo

Come abbiamo detto i trigliceridi sono costituiti dall'unione del glicerolo con tre catene più o meno lunghe di acidi grassi.

Il glicerolo non ha nulla a che fare dal punto di vista molecolare con l'acido grasso. Esso viene rimosso ed utilizzato nella gluconeogenesi, un processo che porta alla formazione di glucosio a partire da composti non carboidrati (lattato, amminoacidi ed, appunto, glicerolo).

Il glicerolo non si può accumulare e nel citosol viene trasformato in L-glicerolo 3 fosfato a spesa di una molecola di ATP, dopodichè il glicerolo 3- fosfato viene convertito in diidrossiacetone fosfato che entra nella nella glicolisi, dove viene convertito in piruvato ed eventualmente ossidato nel ciclo di Krebs.

Attivazione degli acidi grassi
La β-ossidazione inizia nel citoplasma con l'attivazione dell'acido grasso mediante legame tioestere con il CoA formando L'acil-SCoA e consumando 2 molecole di ATP. L'acil-SCoA che si è venuto a formare viene trasportato all'interno del mitocondrio dalla carnitina aciltransferasi.

Trasporto degli acidi grassi nel mitocondrio
Sebbene alcune piccole molecole di Acil-SCoA siano in grado di attraversare spontaneamente la membrana interna dei mitocondri, la maggior parte degli Acil-SCoA prodotti non è in grado di attraversare tale membrana. In questi casi il gruppo acile viene trasferito alla carnitina grazie all'intervento catalitico della carnitina aciltransferasi I.

La regolazione della via si effettua soprattutto a livello di questo enzima situato sulla membrana esterna del mitocondrio. Esso è particolarmente attivo durante il digiuno quando i livelli plasmatici di glucagone e acidi grassi sono elevati.

Il legame acile + carnitina prende il nome di Acil-carnitina.

L'Acil-carnitina entra nel mitocondrio e dona il gruppo acile ad una molecola di CoASH interna, per intervento dell'enzima carnitina aciltransferasi II. Si viene così nuovamente a formare una molecola di Acil-SCoA la quale entrerà nel processo chiamato β-ossidazione.
La β-ossidazione

La β-ossidazione consiste nel separare dall'acido grasso due atomi di carbonio alla volta sotto forma di acetiCoA ossidando sempre il terzo carbonio (C-3 o carbonio β) a partire dalla estremità carbossilica (quell'atomo che con la vecchia nomenclatura veniva indicato come carbonio β). Per questo motivo l'intero processo prende il nome di β-ossidazione.

La β-ossidazione è un processo che ha luogo nella matrice mitocondriale ed è strettamente collegato al ciclo di Krebs (per l'ulteriore ossidazione dell'acetato) e alla catena respiratoria (per la riossidazione dei coenzimi NAD e FAD).

FASI DELLA β-ossidazione

La prima reazione della β-ossidazione è la deidrogenazione dell'acido grasso ad opera di un enzima chiamato acilCoa deidrogenasi. Questo enzima è un enzima FAD dipendente.

Questo enzima permette la formazione di un doppio legame tra il C2 e il C3: gli atomi di idrogeno persi grazie alla deidrogenasi si legano al FAD che diventa FADH2.

La seconda reazione consiste nell'addizionare una molecola di acqua al doppio legame (idratazione).
La terza reazione è un'altra deidrogenazione che trasforma il gruppo ossidrilico sul C3 in gruppo carbonilico. L'accettore di idrogeno questa volta è il NAD.
La quarta reazione comporta la scissione del chetoacido da parte di una tiolasi: si forma un acetilCoA e un acilCoA con catena più corta (2 C in meno).

Questa serie di reazioni viene ripetuta tante volte quanti sono il C della catena/2 meno uno, poiché in fondo si formano due acetilCoA. Es: palmitilCoA 16:2-1 = 7 volte.
L'acetilCoA prodotto con la β-ossidazione può entrare nel ciclo di Krebs dove si lega all'ossalacetato per un'ulteriore ossidazione fino ad anidride carbonica ed acqua. Per ogni acetilCoA ossidato nel ciclo di Krebs si producono 12 ATP

Formazione dei corpi chetonici
Quando l'acetil CoA è in eccesso rispetto alla capacità di ricezione del ciclo di Krebs (carenza di ossalacetato) viene trasformato in corpi chetonici. Non è invece possibile una sua conversione in glucosio attraverso la gluconeogenesi.

In particolare l'acetil CoA in eccesso si condensa in due molecole di acetil CoA formando acetoacetil-CoA.

A partire dall'acetoacetil-CoA, un enzima produce acetoacetato (uno dei tre corpi chetonici) che può essere trasformato in 3-idrossibutirrato, o mediante decarbossilazione, può essere trasformato in acetone (gli altri due corpi chetonici). I corpi chetonici così formati possono essere utilizzati dall'organismo in condizioni estreme come fonti energetiche alternative.

Ossidazione degli acidi grassi a numero dispari di atomi di carbonio
Se il numero di atomi di carbonio dell'acido grasso è dispari alla fine si ottiene una molecola a 3 atomi di carbonio il Propionil CoA. Il propionil-CoA in presenza di biotina viene carbossilato e si trasforma in D-metilmalonil-CoA. Ad opera di un epimerasi il D metilmalonil CoA verrà trasformato in L metilmalonil coa. l'L metilmalonil CoA ad opera di una mutasi e in presenza di cianocoballamina (vitamina B 12) verrà trasformato in succinil CoA (intermedio del ciclo di Krebs).

Il succinil-CoA può essere utilizzato direttamente o indirettamente in una grande varietà di processi metabolici come la gluconeogenesi. Dal propionilCoA quindi, a differenza dell'acetilCoA è possibile sintetizzare glucosio.

BIOSINTESI DEGLI ACIDI GRASSI

La biosintesi degli acidi grassi avviene principalmente nel citoplasma delle cellule del fegato (epatociti) a partire dai gruppi acetile (acetil CoA) generati all'interno del fegato. Dato che tali gruppi possono derivare dal glucosio è possibile convertire i carboidrati in grassi. Tuttavia non è possibile convertire i grassi in carboidrati poiché l'organismo umano non possiede quegli enzimi necessari per convertire l'Acetiil-SCoA derivato dalla β-ossidazione in precursori della gluconeogenesi.

Come abbiamo detto nella parte introduttiva mentre la β-ossidazione avviene all'interno della matrice mitrocondriale, la biosintesi degli acidi grassi avviene nel citosol. Abbiamo altresì affermato che per formare un acido grasso occorrono gruppi acetili che vengono prodotti all'interno della matrice mitocondriale.

Occorre pertanto un sistema specifico in grado di trasferire l'acetil CoA dal mitocondrio al citoplasma. Questo sistema, ATP dipendente, utilizza il citrato come un trasportatore di acetile. Il citrato dopo aver trasportato i gruppi acetili nel citoplasma li trasferisce al CoASH formando l'acetil-SCoa.

L'inizio della biosintesi degli acidi grassi avviene grazie ad una reazione chiave di condensazione dell'acetil-SCoA con l'anidride carbonica a formare Malonil-SCoA.

La carbossilazione dell'acetil CoA avviene ad opera di un enzima importantissimo l'acetil CoA carbossilasi. Questo enzima, ATP dipendente, è pesantemente regolato da attivatori allosterici (insulina e glucagone).

La sintesi di acidi grassi non si serve del CoA ma di una proteina trasportatrice di gruppi aciclici detta ACP che trasporterà, appunto, tutti gli intermedi della biosintesi degli acidi grassi.

Esiste un complesso multienzimatico chiamato acido grasso sintasi che attraverso una serie di reazioni porta alla formazione di acidi grassi a non più di 16 atomi di carbonio. Gli acidi grassi a catena più lunga ed alcuni acidi grassi insaturi vengono sintetizzati a partire dal palmitato per azione di enzimi chiamati elongasi e desaturasi.

REGOLAZIONE DELL'OSSIDAZIONE E DELLA BIOSINTESI DEGLI ACIDI GRASSI

Bassi livelli di glucosio nel sangue stimolano la secrezione di due ormoni, l'adrenalina ed il glucagone che con la loro azione favoriscono l'ossidazione degli acidi grassi.

L'insulina ha invece azione opposta e con il suo intervento stimola la biosintesi degli acidi grassi. Un aumento del glucosio ematico causa un aumento della secrezione di insulina che con la sua azione facilita il passaggio del glucosio all'interno delle cellule. Il glucosio in eccesso viene convertito in glicogeno e depositato come riserva nei muscoli e nel fegato. Un aumento del glucosio epatico causa l'accumulo di malonil-SCoA che inibisce la carnitina aciltransferasi rallentando la velocità di ossidazione degli acidi grassi
 

giovagiov

Velocista
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Olympia
io ci riprovo. chi me lo spiega?

grazie!

Scusa..Io pensavo che scherzassi...stavo anche per cancellarlo come OT:mrgreen:

Comunque...è l'unica cosa semplice su questo argomento: se sei in surplus calorico, i grassi vanno in trigliceridi nel sangue e poi negli adipociti. A parte tutti i passaggi chimici specifici, non ci sono particolari passaggi come avviene, ad esempio, per la trasformazione del surplus di carbo...
 

accinson

Passista
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Scusa..Io pensavo che scherzassi...stavo anche per cancellarlo come OT:mrgreen:

Comunque...è l'unica cosa semplice su questo argomento: se sei in surplus calorico, i grassi vanno in trigliceridi nel sangue e poi negli adipociti. A parte tutti i passaggi chimici specifici, non ci sono particolari passaggi come avviene, ad esempio, per la trasformazione del surplus di carbo...

e' vero che e' semplice, ma non cosi semplice. gli acidi grassi devono essere prima trasformati in trigligeridi. per fare cio serve l'insulina. per rilasciare l'insulina servono i carboidrati, quindi l'assorbimento dei grassi e' regolato dai carboidrati.
 

Salazar82

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salazar non mi conosci ma sono un vecchio frequentatore del perche' dei CHO
mi sembri competente, posta la tua dieta se ti va o-o
Attualmente sto facendo una dieta che mira ad una attività fisica regolare, senza lavoro massimale....Cioè sto eliminando il peso di troppo aumentando la massa magra...
Colazione: cereali o fette biscottate (4 - 5 ) con un cucchiaio di marmallata/confettura + 200 mL circa di latte scremato o orzo, oppure thè....(io preferisco latte più orzo)

Tra colazione e pranzo: 3 frutti

Pranzo: un primo, condimento discreto, verdura fino a qaunta ne voglio

Tra pranzo e cena: 3 frutti oppure uno yogurt

Cena(considerandola in 7 giorni):2 volte carne bianca, 3 volte pesce, 1 volta carne rossa + verdure in quantità e 100 grammi di pane; 1 giorno a settimana alimentazione solo vegetale; per quanto riguarda il condimento utilizzo solo olio di oliva crudo.

1 volta ogni 10 giorni, durante un pasto...mangio qualsiasi schifezza che voglio...(ogni tanto ci vuole!! ;) )
Questo e quanto... La dieta mi è stata prescritta da medico sportivo, non è "fai da te" per intenderci :)
 
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Salazar82

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e' vero che e' semplice, ma non cosi semplice. gli acidi grassi devono essere prima trasformati in trigligeridi. per fare cio serve l'insulina. per rilasciare l'insulina servono i carboidrati, quindi l'assorbimento dei grassi e' regolato dai carboidrati.
Vero..questo è un meccanismo di di mobilitazione-assunzione di grassi....poi ci sono gli ormoni..che possono influire sulla mobilitazione, consumo, o sintesi di lipidi....diciamo che costruiscono una strada parellela al meccanismo dei carbo....
 

sibblu

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Vero..questo è un meccanismo di di mobilitazione-assunzione di grassi....poi ci sono gli ormoni..che possono influire sulla mobilitazione, consumo, o sintesi di lipidi....diciamo che costruiscono una strada parellela al meccanismo dei carbo....

possiamo dire che:
- in deficit calorico introducendo alimenti sfavorevoli dal punto di vista ormonale si puoi ingrassare (aumentare la% di MG nella composizione corporea) ma non aumentare di peso.
- in surplus calorico introducendo alimenti favorevoli dal punto di vista ormonale si puo dimagrire (aumentare la % di MM nella composizione corporea) ma non diminuire di peso.
Sono corrette queste due affermazioni?