Il piacere dell acciaio

fendermia

Pignone
31 Agosto 2015
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pinarello
Ciao,ormai pedalo da una vita ,una passione trasmessa da mio padre alla fine degli anni 60,amo il ciclismo in tutte le sue forme ,sono realmente un grande appassionato,ho avuto la fortuna di vedere correre dal vivo sia merckx che gimondi,saronni e il grande moser,ho avuto la fortuna di conoscere tutti i piú grandi campioni degli anni 80/90 pantani compreso,vivo in una zona dove il ciclismo ê una cosa seria,sia quello sportivo che artigianale industriale etc,di bici non ne ho avute tante però,ne ho avuto sia in acciaio ,alluminio,carbonio,cambi a 5/6/8/11rapporti ,ho vissuto tutto il progresso tecnologico della bici,.complice un occasione che mi si era rappresentata ho acquistato una pinarello dyna in acciaio che ho riportato ad i suoi antichi splendori,con questa stò riscoprendo nuove sensazioni che con la bici in carbonio che ho tuttora non mi dâ,tra l altro ne possiedo pure una in alluminio recente che ritengo sia la meno emozionale delle tre,io non so cosa sia che differenzia l acciaio dal carbonio senzazioni parlando,sarâ la scorrevolezza dei mozzi record della pinarello, delle ruote con piú raggi che assorbono meglio,,dalla estrema confortevolezza del telaio in acciaio,l estrema guidabilitá che mi fâ pensare perchê i costruttori l avevono abbandonato questo materiale nobile che tutt oggi ê ancora al passo coi tempi,certo le forme aereodinamiche e aggressive odierne hanno certamente un suo perchê,ma siamo sicuri che tecnicamente siano migliori?la stragrande maggioranza dei cicloamatori o cicloturisti quelli della domenica intendo sono in grado di assorbire e sfruttare questi prodigi della tecnica?ci sono passato anche io ,ogni qualvolta usciva una bici con un materiale o modello diverso avevo l angoscia di possederla perchê convinto che se il costruttore aveva cambiato materiale ê perchê il nuovo materiale era migliore poi con il tempo ho capito che era solo marketing,ora vedo cambi elettronici ,senza fili,ormai arriveremo a 13 rapporti non cê piú limite,l acciaio però ê ancora li che ci aspetta con il suo suono nobile al tocco delle unghie,ho deciso!!,mi vendo il telaio in carbonio e mi faccio fare un nuovo telaio in acciaio per la mia vecchiaia!!scusate stò romantico!
 
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Cyboraf

Scalatore
11 Giugno 2012
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Wilier SLR 0 su Ultegra Elettrico - Vetta Acciao su Campy
Ciao,ormai pedalo da una vita ,una passione trasmessa da mio padre alla fine degli anni 60,amo il ciclismo in tutte le sue forme ,sono realmente un grande appassionato,ho avuto la fortuna di vedere correre dal vivo sia merckx che gimondi,saronni e il grande moser,ho avuto la fortuna di conoscere tutti i piú grandi campioni degli anni 80/90 pantani compreso,vivo in una zona dove il ciclismo ê una cosa seria,sia quello sportivo che artigianale industriale etc,di bici non ne ho avute tante però,ne ho avuto sia in acciaio ,alluminio,carbonio,cambi a 5/6/8/11rapporti ,ho vissuto tutto il progresso tecnologico della bici,.complice un occasione che mi si era rappresentata ho acquistato una pinarello dyna in acciaio che ho riportato ad i suoi antichi splendori,con questa stò riscoprendo nuove sensazioni che con la bici in carbonio che ho tuttora non mi dâ,tra l altro ne possiedo pure una in alluminio recente che ritengo sia la meno emozionale delle tre,io non so cosa sia che differenzia l acciaio dal carbonio senzazioni parlando,sarâ la scorrevolezza dei mozzi record della pinarello, delle ruote con piú raggi che assorbono meglio,,dalla estrema confortevolezza del telaio in acciaio,l estrema guidabilitá che mi fâ pensare perchê i costruttori l avevono abbandonato questo materiale nobile che tutt oggi ê ancora al passo coi tempi,certo le forme aereodinamiche e aggressive odierne hanno certamente un suo perchê,ma siamo sicuri che tecnicamente siano migliori?la stragrande maggioranza dei cicloamatori o cicloturisti quelli della domenica intendo sono in grado di assorbire e sfruttare questi prodigi della tecnica?ci sono passato anche io ,ogni qualvolta usciva una bici con un materiale o modello diverso avevo l angoscia di possederla perchê convinto che se il costruttore aveva cambiato materiale ê perchê il nuovo materiale era migliore poi con il tempo ho capito che era solo marketing,ora vedo cambi elettronici ,senza fili,ormai arriveremo a 13 rapporti non cê piú limite,l acciaio però ê ancora li che ci aspetta con il suo suono nobile al tocco delle unghie,ho deciso!!,mi vendo il telaio in carbonio e mi faccio fare un nuovo telaio in acciaio per la mia vecchiaia!!scusate stò romantico!
Caro Amico,
i romantici esistono ma non fanno rumore e forse sono più numerosi di quanto si creda.
Io ho fatto un passo simile al Tuo. Avevo due bici una Wilier 101sr in carbonio e una Gios Super Record.
Nei miei giri non ho mai riscontrato differenze sostanziali di "prestazione" eppure ho trovato un articolo ( https://www.bikeitalia.it/acciaio-vs-carbonio-il-test/) dove si ripropone il confronto acciaio vs carbonio e i riscontri cronometrici , per quanto possano interessare il ciclo-amatore medio, sono nettamente a favore del carbonio anche se, da alcuni distinguo, si comprende che l' acciaio ha il suo perché.
Sebbene il GIOS mi piacesse moltissimo anche per le cromature e non mi facesse rimpiangere nulla dal punto di vista del piacere di guida, decisi a Ottobre di farmi un telaio su misura "moderno", affidandomi a un telaista della tua zona, da come parli credo che tu sia Veneto.
Ero molto tentato di vendere la Wilier che, peraltro, si comporta benissimo e rimanere con due telai in acciaio.
Alla fine ho cambiato idea, soprattutto perché il mio rivenditore, al quale mi sono appoggiato per il montaggio della bici, è concessionario Wilier, ma non sono del tutto convinto del passo fatto e magari metto in vendita la wilier e mi riprendo il telaio Gios.
Concordo con te su tutto e aggiungo che il fascino dell' acciaio è ineguagliabile e, scegliendo il giusto telaista, possiamo instaurare anche un rapporto umano che aggiunge qualcosa in più
Ora la mia nuova bici in acciaio è arrivata costruita secondo i miei requisiti e le mie misure, con la colorazione personalizzata e ad un costo più che accettabile.
Su strada si è dimostrata sincera, piacevole, sicura e veloce....
Più del carbonio? come si fa a dirlo e poi a chi importa; se pure fosse, le differenze sarebbero soprattutto in determinate situazioni, sullo scatto o alzandomi sui pedali in salita.
Cosa ne guadagnerei? Pur facendo di tanto in tanto gran- fondo, nulla : come detto le mie medie sono pressoché identiche.
C'è il piacere invece di avere un oggetto esclusivo, estremamente personale, del rapporto con il telaista e della durata dell' oggetto.
Inoltre, posizione mia, i grandi marchi si stanno , ultimamente , sempre più de-radicalizzando dalle proprie origini.
Ormai quasi tutto è far-east, i telai, strapagati rispetto al costo di produzione, prodotti in carbonio della cui qualità non sempre possiamo essere certi, i guadagni che appagano le logiche delle multinazionali.
Invece per me il ciclismo è fatica , sudore e romanticismo, campanile, localizzazione e storia.
Per questo preferisco scegliere cosa e come montare la mia bici, anche a costo di spendere qualcosa in più, scegliendo marchi e componenti che hanno fatto la storia e pagando la qualità del lavoro artigianale piuttosto che la produzione in serie di bici che vengono, alla fine, proposte tutte uguali con le stesse opzioni, gli stessi gruppi e la stessa componentistica.
 
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ManniWaldner

Apprendista Velocista
13 Giugno 2013
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Rewel CSL - Campagnolo Record - Winspace Hyper | Radon ZR Race 8.0 29" | Canyon Inflite CF SLX
Ciao,ormai pedalo da una vita ,una passione trasmessa da mio padre alla fine degli anni 60,amo il ciclismo in tutte le sue forme ,sono realmente un grande appassionato,ho avuto la fortuna di vedere correre dal vivo sia merckx che gimondi,saronni e il grande moser,ho avuto la fortuna di conoscere tutti i piú grandi campioni degli anni 80/90 pantani compreso,vivo in una zona dove il ciclismo ê una cosa seria,sia quello sportivo che artigianale industriale etc,di bici non ne ho avute tante però,ne ho avuto sia in acciaio ,alluminio,carbonio,cambi a 5/6/8/11rapporti ,ho vissuto tutto il progresso tecnologico della bici,.complice un occasione che mi si era rappresentata ho acquistato una pinarello dyna in acciaio che ho riportato ad i suoi antichi splendori,con questa stò riscoprendo nuove sensazioni che con la bici in carbonio che ho tuttora non mi dâ,tra l altro ne possiedo pure una in alluminio recente che ritengo sia la meno emozionale delle tre,io non so cosa sia che differenzia l acciaio dal carbonio senzazioni parlando,sarâ la scorrevolezza dei mozzi record della pinarello, delle ruote con piú raggi che assorbono meglio,,dalla estrema confortevolezza del telaio in acciaio,l estrema guidabilitá che mi fâ pensare perchê i costruttori l avevono abbandonato questo materiale nobile che tutt oggi ê ancora al passo coi tempi,certo le forme aereodinamiche e aggressive odierne hanno certamente un suo perchê,ma siamo sicuri che tecnicamente siano migliori?la stragrande maggioranza dei cicloamatori o cicloturisti quelli della domenica intendo sono in grado di assorbire e sfruttare questi prodigi della tecnica?ci sono passato anche io ,ogni qualvolta usciva una bici con un materiale o modello diverso avevo l angoscia di possederla perchê convinto che se il costruttore aveva cambiato materiale ê perchê il nuovo materiale era migliore poi con il tempo ho capito che era solo marketing,ora vedo cambi elettronici ,senza fili,ormai arriveremo a 13 rapporti non cê piú limite,l acciaio però ê ancora li che ci aspetta con il suo suono nobile al tocco delle unghie,ho deciso!!,mi vendo il telaio in carbonio e mi faccio fare un nuovo telaio in acciaio per la mia vecchiaia!!scusate stò romantico!

Ho avuto un Tarmac prima e una No Brand cinese ora (6,7kg di bici), poi ho fatto una pedalata su una bici in acciaio. Le sensazioni sull'acciaio sono orgasmiche. Le prestazioni le stesse o-o
 
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Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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Mia
Il "piacere dell'acciaio" io lo provo particolarmente sull'asfalto sconnesso, perché a differenza di tutti gli altri materiali, l'acciaio è muto.

Con una bici montata bene, sull'asfalto sconnesso gli unici rumori che si odono sono quelli delle gomme, a differenza delle bici in carbonio che suonano vuoto con trik-trak fastidiosi (benché normali, visto il materiale).

Anche nei rilanci in pianura o in salita provo un discreto piacere, perché non è rigido come i moderni telai in carbonio, però è elastico quanto basta per poterlo usare come frusta e sfruttare questa particolare caratteristica a livello di comodità, a patto di non pretendere di vincere uno sprint, condizione per la quale un qualunque telaio in carbonio sarebbe favorito.

Per il resto il "piacere dell'acciaio" lo vedo più legato a una questione di feeling con il materiale, piuttosto che motivato da reali "plus" verso le le alternative.
 

ciarlyy

Pignone
19 Dicembre 2005
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Basso Vicentino
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....bdc in acciaio
Il "piacere dell'acciaio" io lo provo particolarmente sull'asfalto sconnesso, perché a differenza di tutti gli altri materiali, l'acciaio è muto.

Con una bici montata bene, sull'asfalto sconnesso gli unici rumori che si odono sono quelli delle gomme, a differenza delle bici in carbonio che suonano vuoto con trik-trak fastidiosi (benché normali, visto il materiale).
..........

Ecco!
Hai usato termine che secondo me racchiude l'essenza di un telaio in acciaio: muto!!!
 
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