Bici essenziale come è giusto che sia , ora anche i fili ci danno fastidio....tra poco arriveremo a volerle senza catena ....
Non sei stato attento , ma a Luglio qui su Bdc hanno parlato della bici senza catena.
Bici essenziale come è giusto che sia , ora anche i fili ci danno fastidio....tra poco arriveremo a volerle senza catena ....
Hai perfettamente ragione.Proviamo a ribaltare la prospettiva: gli uffici marketing usano dividere i consumatori in fasce. Nel caso dei ciclisti si potrebbe ipotizzare una fascia, intorno al 20 per cento, che si potrebbe definire entusiasti, oppure innovatori, sono quelli per i quali ogni novità è di per sé desiderabile perché, nel loro immaginari,o rappresenta sempre un passo in avanti rispetto a quello che c'era prima, anzi ogni novità rende di per sé obsoleto il modello precedente o il modello senza tale, imprescindibile, innovazione, chi non la possiede è out, vecchio, superato. Per questi consumatori il nuovo è sempre il meglio. Sono quelli che si sono buttati subito sul carbonio, sul cambio elettronico, sui freni a disco ecc, senza nemmeno aspettare che l'innovazione si consolidasse. Poi c'è un'altra fascia, i tradizionalisti per i quali quello che c'era prima era meglio. Preferiscono le bici in acciaia a quelle in carbonio, il cambio elettronico non va bene perché ti lascia per strada, i freni a disco sono per quelli che non sanno guidare la bicicletta. Amano il vintage e affollano le manifestazioni folkloristiche come le strade bianche.
Infine, per fortuna, c'è una fascia intermedia, che si sforza di ponderare i vantaggi dell'innovazione e quelli della tradizione. Sono i consumatori più avveduti, non hanno fretta di cambiare la bicicletta ogni volta che esce una novità, ma nemmeno rifiutano le innovazioni se si dimostrano valide. Sono quelli che fanno i numeri più consistenti del mercato, ma anche i più difficili da accontentare perché non spendono soldi senza una ragione valida, non si sentono inferiori agli altri se pedalano su una bici di 7 o 8 anni e non si fanno abbindolare più di tanto dagli slogan inventati dagli uffici marketing e dalle mode.
Sapere a quale fascia ciascuno appartiene consente di non drammatizzare la diversità dei punti di vista, inevitabili, perché i criteri valutativi di ognuno di noi sono diversi da quelli degli altri.
Proviamo a ribaltare la prospettiva: gli uffici marketing usano dividere i consumatori in fasce. Nel caso dei ciclisti si potrebbe ipotizzare una fascia, intorno al 20 per cento, che si potrebbe definire entusiasti, oppure innovatori, sono quelli per i quali ogni novità è di per sé desiderabile perché, nel loro immaginari,o rappresenta sempre un passo in avanti rispetto a quello che c'era prima, anzi ogni novità rende di per sé obsoleto il modello precedente o il modello senza tale, imprescindibile, innovazione, chi non la possiede è out, vecchio, superato. Per questi consumatori il nuovo è sempre il meglio. Sono quelli che si sono buttati subito sul carbonio, sul cambio elettronico, sui freni a disco ecc, senza nemmeno aspettare che l'innovazione si consolidasse. Poi c'è un'altra fascia, i tradizionalisti per i quali quello che c'era prima era meglio. Preferiscono le bici in acciaia a quelle in carbonio, il cambio elettronico non va bene perché ti lascia per strada, i freni a disco sono per quelli che non sanno guidare la bicicletta. Amano il vintage e affollano le manifestazioni folkloristiche come le strade bianche.
Infine, per fortuna, c'è una fascia intermedia, che si sforza di ponderare i vantaggi dell'innovazione e quelli della tradizione. Sono i consumatori più avveduti, non hanno fretta di cambiare la bicicletta ogni volta che esce una novità, ma nemmeno rifiutano le innovazioni se si dimostrano valide. Sono quelli che fanno i numeri più consistenti del mercato, ma anche i più difficili da accontentare perché non spendono soldi senza una ragione valida, non si sentono inferiori agli altri se pedalano su una bici di 7 o 8 anni e non si fanno abbindolare più di tanto dagli slogan inventati dagli uffici marketing e dalle mode.
Sapere a quale fascia ciascuno appartiene consente di non drammatizzare la diversità dei punti di vista, inevitabili, perché i criteri valutativi di ognuno di noi sono diversi da quelli degli altri.
Direi che per le case produttrici di bici e componenti la prima fascia da te citata rimane linfa vitale. Sia chiaro ognuno spende i propri averi come vuole, ma se non ci fossero i soggetti che vogliono avere l’ultimissimo modello di ruote o telaio, le aziende avrebbero dei grossi cali.
Dipende da cosa produci. Se sei un produttore di materiale di sola alta gamma si, ma se sei un produttore più trasversale (come sono tutti quelli grossi) l'alta gamma non rappresenta certo il grosso del fatturato. E' solo vetrina per vendere le gamme inferiori.
Verissimo! Ma penso che cambiare anche un medio gamma ogni anno non so quanto senso abbia
Verissimo e concordo pienamenteRagazzi,
diciamo che a queste biciclette, così semplici e pratiche, che oltretutto ci fanno pagare uno sproposito, se gli togliete le scritte e le verniciate tutte dello stesso colore non le riconosce nessuno, compresi voi.
Sono tutte uguali, viene tristezza solo a guardarle.
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su alcune cose siamo d'accordo, ma anche le bici aero che hanno presentato a settembre e che possiamo considerare "attuali" secondo la tua distinzione, non puoi negare che siano tutte uguali, carro basso, manubrio ed attacco integrato, dimensioni dei tubi più o meno generose e spigolose, cavi nascosti, freni a disco, ecc
se vai indietro nel bdc-mag mi ricordo che ne hanno presentato 3 a distanza di pochi giorni (cannondale giant ed altre non ricordo) e invertendo l'ordine o coprendo le scritte erano facilmente intercambiabili fra loro
Vabbé, non stiamo parlando del kilo di pane per sfamare i figli. Si parla di acquisti di beni voluttuari il cui senso ognuno se lo trova da se
Secondo me in Italia il grosso delle vendite dei grandi costruttori è dato dall'alta /altissima gamma...all'estero dove si usa la bici anche molto come mezzo di trasporto, non lo so...ma la bassa gamma e la bici da passeggio ,o da bambino,secondo me in Italia, la gente la compra da Decathlon piuttosto che ai grandi magazziniDipende da cosa produci. Se sei un produttore di materiale di sola alta gamma si, ma se sei un produttore più trasversale (come sono tutti quelli grossi) l'alta gamma non rappresenta certo il grosso del fatturato. E' solo vetrina per vendere le gamme inferiori.
Se parli con un telaista di quelli che i telai li saldano,ti dice che i foderi attaccati bassi,non vanno bene e danno meno stabilità al telaio...Ne ho viste di brutte ma come questa solo la addict forse.....mi fanno morire i detrattori delle bici "moderne", come se i foderi del carro bassi, gli angoli di sterzo più aperti o addirittura i dischi, siano solo delle menate commerciali e non abbiano degli effettivi vantaggi, percepibili anche per noi comuni mortali. Una bici più comoda, o una bici più stabile in discesa, o che freni meglio, penso che sia apprezzabile anche per il ciclista della domenica, no? Ma quelli che continuano a disprezzare il disco, ma l'avete provata una bici a disco in discesa? Parliamo di lana e seta....
Se parli con un telaista di quelli che i telai li saldano,ti dice che i foderi attaccati bassi,non vanno bene e danno meno stabilità al telaio…Se parli con un telaista di quelli che i telai li saldano,ti dice che i foderi attaccati bassi,non vanno bene e danno meno stabilità al telaio...Ne ho viste di brutte ma come questa solo la addict forse.....mi fanno morire i detrattori delle bici "moderne", come se i foderi del carro bassi, gli angoli di sterzo più aperti o addirittura i dischi, siano solo delle menate commerciali e non abbiano degli effettivi vantaggi, percepibili anche per noi comuni mortali. Una bici più comoda, o una bici più stabile in discesa, o che freni meglio, penso che sia apprezzabile anche per il ciclista della domenica, no? Ma quelli che continuano a disprezzare il disco, ma l'avete provata una bici a disco in discesa? Parliamo di lana e seta....
Poi io non lo so...le bici le uso e non le costruisco...Secondo me i freni a disco vanno benissimo senza neanche averli provati,sono ormai i freni più usati su qualunque mezzo che si muova e abbia bisogno di essere frenato,compresi certi modelli di passeggini da bambino...la bici da corsa mi piace però ancora per la sua semplicita',con il cambio meccanico e i freni tradizionali,senza batterie o vaschette dell'olio...