La Rai e il Giro (commenti, critiche...)

faberfortunae

Scalatore
30 Settembre 2011
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Modena
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sempre una in meno...
Sinceramente la telecronaca non è male. In ogni caso sempre meglio che Eurosport: continuano a fare pubblicità interminabili con i "best moments, i funnies moments, ecc. ecc. dove ti rivedi la Roubaix, la Liegi; Nadal; ecc. ecc.; alla fine sei esausto e quasi quasi non sopporti più i vari corridori...
In effetti hai pienamente ragione, quest'anno poi è stato un tormento con un heavy rotation di "Le pariasienne, la parisienne" (spot Roland Garros) che mi ha devastato lo scroto fino ad indurmi a guardare la Rai.. non malaccio, in effetti.
 
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o.albi

Pedivella
8 Gennaio 2011
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Bo
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Wilier
Io do alla rai un 2 senza appello!
Di una tappa tra pubblicità.. Servizi vari, pareri e commenti, storielle e fiabe, te ne fanno vedere meno della metà..
Le ricognizioni poi...totalmente inutili.
Solo una passerella di marchi e basta.
Rimpiango le telecronache anni 90 su rete 4..dove ti vedevi la corsa ..non 3000 cose inutili.
Anni '90 rete 4? Forse mi sbaglio ma io ricordo solo '97 Italia 1...
 

RamboGuerrazzi

via col vento
28 Marzo 2007
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centroitalico
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corsa+gravel
Grande corsa e processo alla tappa sono abbastanza noiosi. Realizzati con budget basso probabilmente, quindi solo chiacchiere. La ricognizione della tappa è inguardabile, con quelli che scrivono a matita e giusto due note sul percorso. Tgiro la nota più positiva, Saligari e Rizzato sono i due che mi sono piaciuti di più: poco autoreferenziali, precisi, speriamo abbiano più spazio in futuro.
 
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pedalone della bassa

Otztaler inside
9 Ottobre 2013
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modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
a me tre cose hanno lasciato un po'.......
il fatto di non aver fatto minimamente menzione al fatto che la tappa di Feltre ricalca il percorso della g.f. Sportfull, che il prossimo anno compirà 25 anni
la De Stefano che si dimentica di Anterselva, poi "ripresa" da Fabbretti
ma soprattutto il commento di Martinello: finalmente un percorso con chilometraggio da Pro, e non come al Tour con tappe dal chilometraggio da juniores
ma che dici?!?!?!?! oramai si è capito che le tappe più corte sono quelle che regalano più spettacolo. quindi vanno bene le pascolate di 7 ore per poi vedere un attacco, semmai, ai - 5 km?!?!?!
ok che devi "vendere" il prodotto di casa, ma a tutto c'è un limite
 
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fabiopon

Maglia Rosa
19 Novembre 2009
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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
a me tre cose hanno lasciato un po'.......
il fatto di non aver fatto minimamente menzione al fatto che la tappa di Feltre ricalca il percorso della g.f. Sportfull, che il prossimo anno compirà 25 anni
la De Stefano che si dimentica di Anterselva, poi "ripresa" da Fabbretti
ma soprattutto il commento di Martinello: finalmente un percorso con chilometraggio da Pro, e non come al Tour con tappe dal chilometraggio da juniores
ma che dici?!?!?!?! oramai si è capito che le tappe più corte sono quelle che regalano più spettacolo. quindi vanno bene le pascolate di 7 ore per poi vedere un attacco, semmai, ai - 5 km?!?!?!
ok che devi "vendere" il prodotto di casa, ma a tutto c'è un limite
Per la Sportfull probabilmente la RAI non voleva fare pubblicità gratuita alla presentazione, per Martinello: si infervora per tutte quelle ore inutili di diretta del nulla del Tour e poi gioisce per un kilometraggio finalmente da pro?
Come dicevi tu bisogna vendere il proprio prodotto "a prescindere" (e non è una bella cosa, non siamo tutti così fessi che ci beviamo qualsiasi cosa dicano).
Per la Di Stefano no comment che è meglio va...
 

jan80

Ammiraglia
3 Marzo 2008
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bassano del grappa
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Colnago
bisogna anche dire che far tappe molto corte comunque snatura il ciclismo........far gara da 60-80-100km non e' piu' ciclismo( sport di fondo) ma diventano quasi gare per corridori esplosivi......
Un po'come se non facessero piu' le maratone da 42km ma solo gare da 10mila metri.....ovviamente non e' piu' per li stessi corridori.
Una tappa da 240km con 5000mt di dislivello sara' poco spettacolare ma chi vince e' sicuramente quello piu' resistente.......
 

fabiopon

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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
bisogna anche dire che far tappe molto corte comunque snatura il ciclismo........far gara da 60-80-100km non e' piu' ciclismo( sport di fondo) ma diventano quasi gare per corridori esplosivi......
Un po'come se non facessero piu' le maratone da 42km ma solo gare da 10mila metri.....ovviamente non e' piu' per li stessi corridori.
Una tappa da 240km con 5000mt di dislivello sara' poco spettacolare ma chi vince e' sicuramente quello piu' resistente.......
Verissimo ma per fortuna non si parla di tappe tutte corte ci mancherebbe.
Tuttavia secondo me una o due tappe "corte" al massimo in un grande giro, oltre a mettere un po' di pepe, potrebbero aiutare magari qualche gregario ad emergere o a favorire il campione più completo.
 

jan80

Ammiraglia
3 Marzo 2008
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Verissimo ma per fortuna non si parla di tappe tutte corte ci mancherebbe.
Tuttavia secondo me una o due tappe "corte" al massimo in un grande giro, oltre a mettere un po' di pepe, potrebbero aiutare magari qualche gregario ad emergere o a favorire il campione più completo.
ma una o due non e' un problema....il problema quando diventa usanza fare interi GT con tappe molto corte( soprattutto quelle importanti)
 
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ildoppingnonvincemai

Apprendista Scalatore
5 Ottobre 2015
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nome proprio "Morgana"
...... per Martinello: si infervora per tutte quelle ore inutili di diretta del nulla del Tour e poi gioisce per un kilometraggio finalmente da pro?
Come dicevi tu bisogna vendere il proprio prodotto "a prescindere" (e non è una bella cosa, non siamo tutti così fessi che ci beviamo qualsiasi cosa dicano).
Per la Di Stefano no comment che è meglio va...

Bisogna dire anche che martinello sostiene che produrre x intero le tappe dal km zero non sia un bene x lo spettatore e sfido chiunque a dire il contrario. Dal punto di vista tecnico una tappa di 65 km (tour 2018) anche se dura può essere vinta da molti, una da 180 km da molti meno ...
... capitolo De Stefano è (a mio avviso) la sola nota negativa del servizio che da la Rai. Però è veramente negativa forte! Irrita ed indispettisce

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ildoppingnonvincemai

Apprendista Scalatore
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nome proprio "Morgana"
Che pena la presentazione del Giro 2019! Uno squallore unico...

Inviato seduto in bagno BDC-Forum mobile app
Scenografia notevole, secondo me. Ho apprezzato Fabretti alla conduzione. I tempi non sono stati male, piuttosto scorrevole, in generale. La presentazione del percorso e dell'evento con tutti i richiami storico-culturali è stata efficace.

Da quando è entrata la de Stefano ho avuto voglia di girare e scoprire le tappe dalla gazzetta (più passa il tempo più diventa incomprensibile e ripetitiva).
Ultima critica verso la troppa attenzione dedicata alle varie figure che organizzano. AGli appassionati interessa poco vedere le loro facce, preferiscono il lato sportivo. Meno politici più ciclisti! Questo relega l'evento della presentazione (a mio modo d vedere) ad un livello provinciale, auto-referenziale.

A me sarebbe piaciuto assistere ad un evento più dinamico, più incentrato sull'evento sportivo pur accennando giustamente al ricordo storico e sociale. Un qualcosa d più simile ad uno spettacolo che ad una trasmissione tv. Ci vorrebbe molto piu coraggio in Rai e molta più gioventù ad ogni livello

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Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
bisogna anche dire che far tappe molto corte comunque snatura il ciclismo........far gara da 60-80-100km non e' piu' ciclismo( sport di fondo) ma diventano quasi gare per corridori esplosivi......
Un po'come se non facessero piu' le maratone da 42km ma solo gare da 10mila metri.....ovviamente non e' piu' per li stessi corridori.
Una tappa da 240km con 5000mt di dislivello sara' poco spettacolare ma chi vince e' sicuramente quello piu' resistente.......

:offtopic:
Penso che il ciclismo moderno debba essere rivisto, ma non saprei che soluzioni adottare, eccetto vietare radioline e TV in ammiraglia.
Fai tappe troppo lunghe? Attaccano sull'ultima salita.
Fai tappe corte? Si rischia l'arrivo in volata.
L'ultima salita è lontana dal traguardo? Non si attacca.
Ormai, anche l'ultimo dei gregari ha una preparazione pari a quella del primo in classifica e i distacchi di 40 anni fa non si vedranno mai più e sono in grado di annullare le fughe quando e come vogliono con una buona organizzazione.
:offtopic:
 

jan80

Ammiraglia
3 Marzo 2008
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Colnago
non e' vero.....il ciclismo non e' cambiato.
Soltanto che i grandi non si vogliono piu' prendere i rischi che si prendevano 20-30-40 anni fa' per non parlare di prima che comunque si poteva essere un ciclismo diverso.
Alla fine quando si vuole rischiare le imprese arrivano......vedi Froome al Giro.....Nibali alla Sanremo o Sagan sulle pietre della Roubaix,entrambe grandi azioni di questo 2018,quindi come si vede se si vuole rischiare qualcosa puo' saltar fuori.
Ovviamente e' piu' facile non rischiare magari perdere ma arrivare a poco dal vincitore.
 

Francutio

Apprendista Velocista
2 Marzo 2014
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Coming soon
non e' vero.....il ciclismo non e' cambiato.
Soltanto che i grandi non si vogliono piu' prendere i rischi che si prendevano 20-30-40 anni fa' per non parlare di prima che comunque si poteva essere un ciclismo diverso.
Alla fine quando si vuole rischiare le imprese arrivano......vedi Froome al Giro.....Nibali alla Sanremo o Sagan sulle pietre della Roubaix,entrambe grandi azioni di questo 2018,quindi come si vede se si vuole rischiare qualcosa puo' saltar fuori.
Ovviamente e' piu' facile non rischiare magari perdere ma arrivare a poco dal vincitore.
Le azioni di Nibali e Sagan non sono programmabili, sono casualità. Certo, devi stare davanti e non in coda al gruppo, ma la discriminante perché l'azione nasca non è il tuo scatto, è il gruppo che ti lascia andare.

Quello di Froome è stato effettivamente un bel rischio, ma in fondo calcolato e favorito da tanti fattori che difficilmente possono ripresentarsi tutti insieme

- possedere una squadra che ti lanci per bene (perché sulle prime rampe del Finestre la Sky ha fatto un lavorone, non proprio da tutti)
- essere il più forte (e avere poco da perdere/tanto tempo da recuperare , altrimenti perché attaccare così brutalmente?)
- un percorso favorevole, nel caso di Froome una salita in grado di sparpagliare il gruppo in modo tale che organizzare un inseguimento (come hanno tentato di fare Pinot e Dumoulin aspettando il primo che potesse dare loro una mano, il primo, non 3 o 4!) non sia conveniente. E non sono tante, oltre al Finestre.

Come si diceva, una volta i gregari potevano saltare su qualsiasi salita.
 

samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Bozen
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
appunto....quindi le azioni si possono fare
Le azioni si possono fare, ma non sono d'accordo che il ciclismo non sia cambiato. Lo è....e molto. E' sport molto più di massa, anche in alto. Le migliori metodologie di preparazione e i migliori strumenti sono molto più a portata di tanti e le differenze tra i campioni e i gregari si sono molto livellate. Le tattiche di squadra molto più affinate. La gestione della gara e della squadra dalla ammiraglia è molto più facile al giorno d'oggi che non 50 anni fa che nessuno sapeva cosa stava succedendo in gara o poco più. Poi è ovvio che ai loro livelli, il motore fa ancora la differenza, ma i distacchi sono molto più risicati proprio per il controllo che si ha della gara, la miglior gestione delle energie e il miglior livello di allenamento generale. Le azioni di Sagàn e Nibali, sono state favorite dalla dabbenaggine altrui, ancor più grave nel caso di Sagàn perchè se Nibali poteva sembrare velleitario in quella azione su un percorso non suo, Sagàn lo hanno lasciato andare da favorito assoluto o quasi. Una follia.
Poi ovvio che la classe h contribuito alla riuscita della azione. Quanto a Froome, è stato molto più un lavoro di squadra che impresa del singolo. Una impresa che una volta sarebbe stata possibile anche ad opera del singolo, ma che oggi è potuta riuscire solo per un incastro di situazioni, dalla gestione perfetta della gara (possibile solo con le tecnologie odierne, a cominciare dal collegamento con l'ammiraglia che via radio gli diceva le curve come i navigatori nei rally) da parte della Sky, inclusi rifornimenti e dati di potenza, agli errori degli avversari, perchè se Dumoulin ci crede e lo tiene, come certamente poteva, sul Finestre, l'azione muore sul nascere.
Poi è chiaro, che Froome ci ha messo del suo perchè gambe e testa e tecnica in discesa per quell'impresa ce le ha messe lui.
Concordo che la via non è quella delle tappe brevi solamente, nè quella degli sterrati pericolosi, del pavè sconsiderato ecc.
 
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