Anche il reflusso spesso non è altro che la somatizzazione di uno stato d'ansia più o meno palese. Se la psicologa finora non è bastata, quoto il suggerimento di un consulto psichiatrico (puoi rivolgerti direttamente all'ospedale più vicino, il servizio psichiatrico è gratuito e in genere l'intervento è molto rapido vista la gravità dei disturbi di questo tipo). Che poi non è detto che ti prescrivano necessariamente degli psicofarmaci, eh
I sintomi cardiaci e quelli da reflusso sono molto simili e spesso i dottori chiedono come va una delle due patologie per identificare meglio il problema.Non nego di aver temuto qualcosa di grave ,ma senza farmi prendere dal panico ,ho consultato subito un cardiologo che mi ha sottoposto ad un ecostress senza rilevare nulla di anomalo e suggerendomi di rivolgermi ad un gastro enterologo perchè secondo lui poteva trattarsi di esofagite da reflusso.
Ebbene ebbe ragione ed ho scoperto quante implicazioni diverse presenti questa patologia che non necessariamente, come nel mio caso, si presenta con reflusso acido tanto che io ignoravo di soffrirne.
Oddio.. se tu lo conoscessiA mio parere dovresti consultare uno psichiatra, non perché tu sia "matto"
Sto vivendo una situazione simile anche io per tutta una serie di questioni familiari e lavorative. Questo inverno 2 mesi di insonnia grave con ansia e frequenti attacchi di panico (all'inizio non capivo: è stato quando sono andato una notte al pronto soccorso, stremato, che mi hanno aperto gli occhi: ansia e panico). Quando pedalavo sui rulli con Zwift, in una situazione che, normalmente, mi consente di scaricare la tensione a fine giornata, se provavo a forzare il ritmo mi trovavo a non riuscire più a respirare, abbandonando di corsa la bici per cercare di fare qualche passo per tranquillizzarmi.
Mi sono fatto controllare sia a livello fisico (fosse mai ci fosse veramente qualcosa) che psicologico ed è qui che mi hanno dato un grande consiglio: fare meditazione (che non ho visto citare in questi messaggi).
Ho scaricato una app, ho iniziato ogni giorno e se all'inizio è stato difficile (immagina di doverti rilassare e fare esercizi di respirazione mentre un attacco di panico ti invoglierebbe ad alzarti e prendere a calci tutto quello che trovi davanti), adesso invece ne traggo grandissimo giovamento. Non ti risolve il problema (qui devo darmi da fare io a risolvere le situazioni che mi hanno portato in questo stato) ma ti insegna come conviverci. E mi sta aiutando tantissimo: i problemi di respirazione sono diminuiti e sono tornato a poter fare fuorisoglia senza problemi. E se ogni tanto il problema si ripropone, so come gestirlo e minimizzarlo. Quello che ho imparato soprattutto, da questa situazione, è che il vero problema che ti crea l'ansia sono le paure e le frustrazioni, anche le paranoie direi, che questa porta in dote. E' il primo punto su cui lavorare, per non mandre in paranoia anche gli altri (ormai in famiglia non si accorgono neanche più quando ho un attacco di panico, ho imparato a gestirli)
Mi puoi dire che app usi per la meditazione? GrazieSto vivendo una situazione simile anche io per tutta una serie di questioni familiari e lavorative. Questo inverno 2 mesi di insonnia grave con ansia e frequenti attacchi di panico (all'inizio non capivo: è stato quando sono andato una notte al pronto soccorso, stremato, che mi hanno aperto gli occhi: ansia e panico). Quando pedalavo sui rulli con Zwift, in una situazione che, normalmente, mi consente di scaricare la tensione a fine giornata, se provavo a forzare il ritmo mi trovavo a non riuscire più a respirare, abbandonando di corsa la bici per cercare di fare qualche passo per tranquillizzarmi.
Mi sono fatto controllare sia a livello fisico (fosse mai ci fosse veramente qualcosa) che psicologico ed è qui che mi hanno dato un grande consiglio: fare meditazione (che non ho visto citare in questi messaggi).
Ho scaricato una app, ho iniziato ogni giorno e se all'inizio è stato difficile (immagina di doverti rilassare e fare esercizi di respirazione mentre un attacco di panico ti invoglierebbe ad alzarti e prendere a calci tutto quello che trovi davanti), adesso invece ne traggo grandissimo giovamento. Non ti risolve il problema (qui devo darmi da fare io a risolvere le situazioni che mi hanno portato in questo stato) ma ti insegna come conviverci. E mi sta aiutando tantissimo: i problemi di respirazione sono diminuiti e sono tornato a poter fare fuorisoglia senza problemi. E se ogni tanto il problema si ripropone, so come gestirlo e minimizzarlo. Quello che ho imparato soprattutto, da questa situazione, è che il vero problema che ti crea l'ansia sono le paure e le frustrazioni, anche le paranoie direi, che questa porta in dote. E' il primo punto su cui lavorare, per non mandre in paranoia anche gli altri (ormai in famiglia non si accorgono neanche più quando ho un attacco di panico, ho imparato a gestirli)
Jesus che chiede info su un'app per la meditazione...Mi puoi dire che app usi per la meditazione? Grazie
C'è ancora una sottocultura relativa alle sofferenze psicologiche per cui, se ti fa male un ginocchio, lo stomaco, la testa, ti riconoscono il problema e ti danno una medicina.
Se hai sofferenza psicologica ti danno del matto e ti arrangi...
Mi raccomando affidati ad un professionista, le sofferenze psichiche sono malattie, oggi anche curabili con supporto farmacologico.
Non avere vergogna di fronte a te stesso e alle persone che conosci, lo psichiatra è un medico come l'ortopedico.
Quando ho periodo di forte stress lavorativo fatico a dormire, durante l'allenamento penso invece di pedalare e non riesco ad arrivare al livello di sforzo per cui la testa si svuota...
Questo innesca un circolo vizioso, malessere crea malessere, meno riesci ad andare piu vorresti spingere, creando solo frustrazioni...
Prova a pedalare in zone verdi, senza traffico, in montagna, dove non hai riferimenti cronometrici, non guardare i numeri, alza gli occhi e guarda quanto è bella la primavera, senti i profumi del glicine, del gelsomino quando passi davanti a qualche giardino...
Non prendere l'uscita come una sfida ansiogena ma per qualche tempo goditi solo il bello del pedalare...
Ciao. Devo dire che pur avendo letto tutta la discussione non ho capito fino in fondo il tuo problema... per me la bici e una grandissima enorme valvola di sfogo contro lo stess che ovviamente tutti subiamo quotidianamente. Con la bici libero proprio la mente da tutti i pensieri. La cosa che non capisco e se ti viene l'ansia perche pedali ma continui a pensare ai problemi di tutti i giorni o perche non riesci a fare certi tempi in bici che facevi qualche anno fa o e una terza cosa che non ho colto? E poi...non ho capito cosa ti e capitato prima. Scusa ma non l'ho proprio capito.Ti ringrazio, ma devo dire che faccio fatica a capire perché molti non riescano a "capire" il mio stato d'animo, specie chi mi "deride" di fronte alla fatica che faccio in bici...diciamo che non ha aiutato di certo.
Da quando ho famiglia sento proprio la necessità della presenza per loro, di non fare mancare nulla: di contro non esco più perché ho paura possa capitare qualcosa, perché magari possano pensare io sia "egoista" e dunque qualche volta è capitato che mi inventassi delle scuse per non uscire in bici, quando la realtà era solo una: avevo paura di uscire e di stare male nuovamente.
Già il fatto di averne parlato mi aveva fatto stare un po' meglio, confrontandomi con una psicologa capii subito che il problema era più profondo di quanto pensassi...diciamo che lo stress che implica il mio lavoro è altissimo, specie in particolari clienti e/o situazioni, ma che lavoro al giorno d'oggi non genera stress?
Bhè, farò così...proverò a fare delle uscite libere senza cardio e GPS...vediamo come andrà.
grazie mille
Ciao. Devo dire che pur avendo letto tutta la discussione non ho capito fino in fondo il tuo problema... per me la bici e una grandissima enorme valvola di sfogo contro lo stess che ovviamente tutti subiamo quotidianamente. Con la bici libero proprio la mente da tutti i pensieri. La cosa che non capisco e se ti viene l'ansia perche pedali ma continui a pensare ai problemi di tutti i giorni o perche non riesci a fare certi tempi in bici che facevi qualche anno fa o e una terza cosa che non ho colto? E poi...non ho capito cosa ti e capitato prima. Scusa ma non l'ho proprio capito.
Ora e molto piu chiaro. I problemi vanno ben oltre la bici. Credo che sia dificilissimo darti dei consigli "giusti" anche perche ognuno di noi ha il suo modo di affrontare questi periodi. Ti si puo dire tutto e il contrario di tutto e finire nella retorica. L'unica cosa che ti posso dire e di tenere duro e resistere. Prima o poi questi periodi negativi passano e ritorna il sereno.Ti riassumo:
3 anni fa ero via con un amico, mi sentivo abbastanza bene, ma una volta finita una salita di 2 km (facilissima) ho iniziato ad avvertire dolore toracico, fatica a respirare e senso di mancamento, come se stessi per collassare. Ambulanza, codice giallo via di corsa in ospedale con sospetto infarto incorso; nulla di tutto ciò per fortuna alla fine, ma tale situazione mi ha probabilmente segnato, ora ho paura di fare sforzi e che tali sforzi mi possano causare qualcosa di irreparabile. credo sia più chiaro così.
Ansia: dovuta probabilmente a questo, ma anche ai pensieri del lavoro, della famiglia e si è aggiunta mia mamma con 3 tumori.
diciamo non è stato un gran periodo, Bimbo di 2 anni operato in broncoscopia per una inalazione di nocciolina e quello di 6 anni che soffre di emicrania forti.
In bici anche io mi sfogavo, ora cerco di stare il più possibile con la famiglia, ma facendo così esco poco e l'allenamento non c'è: dunque fatico sempre ad ogni uscita ed è proprio un circolo vizioso.
Uso Headspace, che ha anche un percorso specifico per la convivenza con gli stati d'ansia.Mi puoi dire che app usi per la meditazione? Grazie
Ho il tuo stesso problema, identico. L'aritmologo sostiene che si tratta di tachicardia parossistica sopraventricolare.