Urca, benvenuto nel club!
Guarda, per quanto mi riguarda la risposta è: nì.
Come scrivevo sopra, il chirurgo ha stabilito a fine marzo che l’operazione era da fare per tornare alla mia quotidianità (gioco e accudimento di figlio di due anni, mestieri di casa, lavoro da impiegato metalmeccanico che normalmente frequenta anche officine, magazzini e carpenteria, sport), ma prima di farmi operare avrei potuto tranquillamente fare agilità in bici, camminare e semplicemente fare attenzione. I tempi, almeno per l’ASL Emilia Romagna, sarebbero relativamente brevi anche nel pubblico (in meno di un mese avrei fatto tutto più un mese di convalescenza in cui evitare gli sforzi dopo l’operazione).
Dicevo che la risposta è nì perché alcuni fattori personali incidono molto sul comportamento dell’ernia: piccoli sforzi innocui come chinarsi per abbracciare il figlio, tirare fuori la bici dal garage, piegare il bucato, sopportare stress lavorativi, ecc. messi tutti insieme fanno sì che un’ernia raggiunga quasi quotidianamente la tumefazione (sempre a seconda di dimensione, posizione e in maniera variabile da persona a persona), quindi nel mio caso anche la più blanda attività serale era da prendere con le pinze.
Se conviverci o operare, però, credo che lo possa stabilire solo un medico.
Siccome avevo rinviato l’operazione sono stato operato proprio mercoledì scorso, quindi tutto quello che ho scritto è piuttosto fresco.