da Tutto Sport 14_10_2006
BEPPE CONTI
MENDRISIO. Ivan
Basso riesce a dividere in due fazioni anche i protagonisti del Giro di Lombardia e tutti colo*ro che saranno oggi al seguito della classicissi*ma, compresi i grandi vincitori del passato che ieri sera hanno fatto fe*sta per celebrare le cen*to edizioni della corsa.
Il team manager della Quick Step di Bettini, il fiammingo Lefevere, in giugno a Strabusrgo era stato tra i fautori del no a Basso e agli altri corridori implicati, al Tour de France. La lunga storia del codice etico voluto dai gruppi sportivi.
E adesso, mister Lefevere: qual è il suo giu*dizio sul caso Basso?
«Si parlava un tempo di ciclismo a due velocità, per dire di chi fa ricorso al doping e di coloro che invece sono puliti. Ma evidentemente esistono an*che due giustizie, a sud ed a nord d’Europa. Per noi se i sospetti c’erano a giugno devono esserci anche adesso perchè nulla è cambiato».
E’ parso piuttosto perplesso su Ivan Basso ieri a Mendrisio anche Vittorio Adorni, ora dirigente UCI: per quale motivo?
«Sono sorpreso per la piega che ha preso questa vi*cenda. E sono sorpreso anche dal fatto che Riis non gli lasci correre il Giro di Lombardia. Ma per*chè, vista la riabilitazione?»
Come giudica la presa di posizione degli in*quirenti spagnoli?
«Mi ha fatto pensare molto la decisone della Guar*dia Civil e del giudice spagnolo che intende pro*cessare solo Fuentes e gli altri quattro implicati. Ma perchè dirlo soltanto adesso e non alla par*tenza del Tour de France?»
Come motiva i tanti sospetti su Basso?
«Io voglio credere alla sua buona fede, ma allora perchè non è corso subito dagli spagnoli nei gior*ni dell’esclusione dal Tour de France a dare il suo DNA, a prestarsi per tutti gli esami fin da subito? Avrebbe tolto ogni dubbio sulla vicenda, avrebbe potuto probabilmente tornare prima alle corse».
Quali crede possano essere gli ulteriori svi*luppi di questa faccenda?
«A fine mese pare che finalmente aprano i fami*gerati computer del dottor Fuentes. E se in quei computer ci fosse il nome di Ivan Basso, che cosa accadrebbe? Si tornerebbe a imbastire il processo? E’ pazzesca la lentezza della giustizia civile. Pe*nalizza il ciclismo in maniera folle».
E per quel che riguarda gli altri sport?
«Mi chiedo questo: di chi sono tutte quelle sacche di sangue sequestrate? Ne hanno contate 200, pa*re che solo una cinquantina appartengano a dei corridori. E le altre?»
L’Uci non sa niente in merito?
« In Spagna si favoleggia su di un campione d’un altro sport che dopo la scoperta di quel traffico di doping del sangue non ha più vinto. Ma nessuno fa delle accuse ufficiale a tanti protagonisti che possono così continuare a gareggiare. E’ una brut*ta storia. E mi spiace per Basso, ma il rischio è che non sia finita».
Intanto Ivan sta alla finestra. Stasera dovrebbe ricevere il primo premio ufficiale dopo l’archivia*zione del caso, la Castagna d’Oro a Frabosa Sot*tana, nel monregalese. Domattina potrebbe anche partecipare alla crono a coppie con Cancellara a Borgomanero. La Nobili Rubinetterie è fra i suoi sponsor ma anche fra quelli della corsa.