Operacion Puerto

peggio

Mod da quasi kom
20 Aprile 2006
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Centumcellae - Terra di Cafoni
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Bici
Semiprofessionale con meccanismo ragazzo di campagna
beh, se è vero che abbiamo difeso Basso a spada tratta dicendo che deve correre perchè non ci sono prove vere che arrivano da questa benedetta Operacion Puerto, allora anche la Astana deve correre, visto che le prove non ci sono per nessuno.....

Sainz è in una posizione assia differenta a Basso. Sainz nn solo è indagato formalmente, ma è stato persino arrestato, ciò nn prova la sua colpevolezza, ma è certo ke lui è indagato, mentre Basso ed altri corridori nn sono indagati, pertanto le loro posizioni sono molto diverse.
Lasciar correre l'Astana a me sta bene, ma lasciarla correre con in Saniz come capo è ipocrisia pura, altro che codice etico...
Ancora una volta si è dimostrato il teorema dell'inadeguatezza dell'uci e dello squallore dell'associazione gruppi sportivi, entrambi chiedono il dna agli atleti x dimostrare la loro estraneità, invece a Sainz che è dentro l'inchiesta è inutile che chiedano, anzi lo premiano.
Alhoa
 

archmarco

Apprendista Scalatore
29 Agosto 2006
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Sainz è in una posizione assia differenta a Basso. Sainz nn solo è indagato formalmente, ma è stato persino arrestato, ciò nn prova la sua colpevolezza, ma è certo ke lui è indagato, mentre Basso ed altri corridori nn sono indagati, pertanto le loro posizioni sono molto diverse.
Lasciar correre l'Astana a me sta bene, ma lasciarla correre con in Saniz come capo è ipocrisia pura, altro che codice etico...
Ancora una volta si è dimostrato il teorema dell'inadeguatezza dell'uci e dello squallore dell'associazione gruppi sportivi, entrambi chiedono il dna agli atleti x dimostrare la loro estraneità, invece a Sainz che è dentro l'inchiesta è inutile che chiedano, anzi lo premiano.
Alhoa

ma credi che quest'anno Sainz fosse fuori dalla Astana???
tutta la struttura di questa squadra deriva dalla Liberty dove lui era il gran capo.... e lo è tutt'ora della Astana.... anche se in facciata hanno messo Vinocurov e il sponsor del suo Paese.
 

Magoo

Apprendista Passista
29 Giugno 2005
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Bolzano, Dolomites
www.white-duck.com
Sainz è in una posizione assia differenta a Basso. Sainz nn solo è indagato formalmente, ma è stato persino arrestato, ciò nn prova la sua colpevolezza, ma è certo ke lui è indagato, mentre Basso ed altri corridori nn sono indagati, pertanto le loro posizioni sono molto diverse.
Lasciar correre l'Astana a me sta bene, ma lasciarla correre con in Saniz come capo è ipocrisia pura, altro che codice etico...
Ancora una volta si è dimostrato il teorema dell'inadeguatezza dell'uci e dello squallore dell'associazione gruppi sportivi, entrambi chiedono il dna agli atleti x dimostrare la loro estraneità, invece a Sainz che è dentro l'inchiesta è inutile che chiedano, anzi lo premiano.
Alhoa

Proprio quello che penso!!!!
 

abraxas

Gregario
25 Maggio 2005
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Piacenza
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il bello sarebbe che non si bombassero, alemno non avremmo niente da dire di Operacion Puerto, doping, antidoping, sacche di sangue, etc etc ...
eparleremmo di ciclismo vero, non di cose che con l ciclismo non c'entrano nulla...:-|
 

peggio

Mod da quasi kom
20 Aprile 2006
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Centumcellae - Terra di Cafoni
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Bici
Semiprofessionale con meccanismo ragazzo di campagna
ma credi che quest'anno Sainz fosse fuori dalla Astana???
tutta la struttura di questa squadra deriva dalla Liberty dove lui era il gran capo.... e lo è tutt'ora della Astana.... anche se in facciata hanno messo Vinocurov e il sponsor del suo Paese.

Io nn credo nulla, purtroppo sono costretto ad accettare delle cose ingiuste.
Fosse x me c sarebbero poke regole ma severe e sarebbe anke molto difficile sgarrare. In merito alla questione d Sainz costato ke nn hanno nenake un filo d dignità a livello d gruppi sportivi.
Alhoa
 

archmarco

Apprendista Scalatore
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Io nn credo nulla, purtroppo sono costretto ad accettare delle cose ingiuste.
Fosse x me c sarebbero poke regole ma severe e sarebbe anke molto difficile sgarrare. In merito alla questione d Sainz costato ke nn hanno nenake un filo d dignità a livello d gruppi sportivi.
Alhoa

concordo pienamente con te, ma la realtà purtroppo è quella che ti ho descritto in precedenza.
 

Chopper

Maglia Gialla
Da NON perdere le dichiarazioni di Saronni riportate nel Blog di Ivan:

http://ivanbasso.splinder.com/

ogni commento diventa superfluo ...

ma soprattutto quello che dice Adorni :ueh:
se gli inquirenti spagnoli non accettano di fare il test del dna su campioni di sangue delle sacche sequestrate, come hanno più volte dichiarato,
cosa cacchio sarebbe servito a Basso fare il test del dna??
 

archmarco

Apprendista Scalatore
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Nel braccio di ferro che si profila fra i gruppi sportivi e i corridori sul caso DNA, finalmente scende in campo anche l'UCI che ha chiamato le parti ad un confronto che si svolgerà il prossimo 10 novembre a Ginevra.
«L'iniziatva - si legge nel comunicato dell'UCI - permetterà alle parti di effettuare una riflessione comune sugli sviluppi dell'Operacion Puerto e sulle problematiche dell'eventuale adozione dei test del DNA per i corridori
L'Uci spera che questo incontro possa portare ad un consenso generale per le norme che dovranno essere adottate nel quadro della lotta al doping».
 

archmarco

Apprendista Scalatore
29 Agosto 2006
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Raggiunto da cyclingnews nella sua casa in Madrid, il direttore sportivo della Discovery Channel Johan Bruyneel ha espresso il suo parere sulla richiesta dei test del DNA proposto dall'AIGCP (Associazione Internazionale di Squadre di Ciclismo Professionali). Bruyneel spiega: «Non ero alla riunione, ma posso dire che non credo alla validità della soluzione proposta. Sul DNA, i manager non possono avere una competenza specifica, non tocca a noi decidere: è l’Uci che deve farlo, con i suoi dirigenti e i suoi avvocati».
 

gbolognesi

Novellino
2 Ottobre 2005
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Pomezia (Roma)
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ma soprattutto quello che dice Adorni :ueh:
se gli inquirenti spagnoli non accettano di fare il test del dna su campioni di sangue delle sacche sequestrate, come hanno più volte dichiarato,
cosa cacchio sarebbe servito a Basso fare il test del dna??

evidentemente anche Adorni ha perso la bussola (ed ha deciso di seguire a pecoroni l'UCI) o ha semplicemente raggiunto i limiti d'eta'.
Finalmente una voce che esce dal coro: quella di Bruyneel
 

archmarco

Apprendista Scalatore
29 Agosto 2006
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Team Pro Tour e corridori si incontreranno venerdì 10 novembre a Ginevra per un confronto sull'adozione dal 2007 del test del Dna. Le squadre ritengono che il test sia uno strumento indispensabile nella lotta al doping. L'Uci, promotrice del summit, ha diffuso una nota in cui spera che l'incontro possa portare ad un consenso generale per le norme che dovranno essere adottate nel quadro della lotta al fenomeno.
 

archmarco

Apprendista Scalatore
29 Agosto 2006
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La prova di Coppa del Mondo che si è disputata a Treviso è stata l’occasione per un incontro informale fra alcuni dei protagonisti del dibattito che sta scuotendo in queste settimane il mondo del ciclismo.
Vittorio Adorni, presidente del CUPT, non nasconde la sua preoccupazione ma nemmeno il suo ottimismo: «Confido nel buon sesno di tutte le componenti e penso che ci sia la possibilità di trovare una soluzione adeguata. Penso che, per quanto riguarda il ProTour, sarà sufficiente guardarsi negli occhi e usare il buon senso. Il DNA? L’importante è che se ne parli, dimostrando che il ciclismo non sta a guardare e ha voglia di risolvere i suoi problemi. Soffriamo ma vogliamo andare avanti. Il 10 novembre a Ginevra ne discuteremo insieme. Adottando l’esame del DNA si rischia di entrare nei Tribunali? Lo ripeto, parliamone».
Decisamente più preoccupato il presidente federale Renato Di Rocco: «Io credo che il ciclismo abbia già leggi molto rigorose, sarebbe sufficiente applicarle per rendere tutto molto più semplice. Certo, sono molto preoccupato e credo che sia importante non uscire dai confini, non esagerare, altrimenti il rischio è quello di ottenere un effetto non volouto».
Anche Silvio Martinello, ex professionista e oggi dirigente federale, non nasconde la sua grande preoccupazione per il momento che sta vivendo il ciclismo. «Credo che in questo momento sia molto importante la presa di posizione assunta dai corridori. Non sono un avvocato, ma nonostante questo è facile capire come l’esame del DNA potrebbe aprire la strada a numerosi probemi. Potremmo accettarlo se lo chiedesse la Wada per tutti gli atleti di ogni sport, ma credo che sia proprio impossibile. Ed il ciclismo non può essere sempre il solo sport a pagare: siamo i più controllati, vogliamo farci controllare ma non possiamo sempre pagare per tutti».
 

gasht

Maglia Amarillo
6 Febbraio 2005
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Bici
con gruppi shimano
ecco, ho capito cos'è la lotta al doping: un ritorno allo stato di natura. una guerra di tutti contro tutti combattuta a (cervellotici) colpi di intervista e di punti di vista. tranquilli, il ritorno alla normalità è orami questione di lustri.
 

archmarco

Apprendista Scalatore
29 Agosto 2006
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Massimo Besnati è una sorta di istituzione fra i medici del ciclismo. E’ pre*sidente dell’associazione, è nell’ambiente da più di vent’anni, ha seguito da vi*cino numerosi campioni e personaggi di primo piano. Adesso fa parte dello staff della Milram ed in partico*lare cura da vicino proprio Alessandro Petacchi. Co*me dire che Besnati ha le idee piuttosto chiare in ma*teria di test del Dna. E fa subito una rivelazione: «E’ un argomento molto di moda, ma purtroppo per quel che riguarda l’Opera*cion Puerto e gli spagnoli, non se ne potrà far nulla. I giudici già l’hanno ribadito, non consentiranno mai di accedere alle sacche di san*gue sequestrate. Ed allora quale test potranno fare? E poi una magistratura even*tualmente darebbe quelle sacche ad un’altra magi*stratura, non certo ad un organo sportivo come l’U*ci ».
Il problema però riguarda anche il futuro. Fornire una mappatura genetica di ogni corridore potrebbe diventa*re un deterrente per lottare contro il doping.
«Sono d’accordo, ma una si*mile decisione non spetta ai gruppi sportivi bensì a tut*ti gli organismi, di comune accordo e che vanno dal Cio alla Wada all’Uci al Coni. E’ vero che servirebbe per combattere il doping, però ragioniamo e discutiamo il tutto con serenità e con cal*ma. Innanzitutto non deve sempre partire tutto dal ci*clismo. Parlo da medico che conosce bene l’ambiente, che ha lottato anche quan*do si trattava di fissare l’e*matocrito a 50, una decisio*ne che ha fatto discutere ma ha salvato delle vite. Il ciclismo ha fatto tanto, pre*lievi di sangue all’alba nel giorno d’una classica im*portante come una Sanre*mo. Prelievi di sangue sul traguardo di una corsa. Confronti sangue e urine. Quanti altri sport li fanno? Adesso ben venga il Dna, ma per tutti i professionisti del mondo e per tutti gli sport».