Operacion Puerto

archmarco

Apprendista Scalatore
29 Agosto 2006
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''Ho diversi dubbi su alcune disposizioni del codice etico, in particolare sull'automatica sospensione di un ciclista in caso di parametri sospetti. La base su cui si fonda questo concetto e' positiva, ma noi direttori sportivi non siamo qualificati a pieno titolo per decidere, non siamo ne' medici ne' giudici''. Johan Bruyneel, direttore sportivo della Discovery Channel, alla stampa belga critica la norma del codice etico sottoscritto dai team del ProTour riguardante la sospensione automatica di un ciclista anche soltanto sospettato di doping. E' il caso di Ivan Basso, il campione italiano fermato dalla Csc dopo il suo coinvolgimento nell'indagine della 'Operacion Puerto' e poi ingaggiato proprio dalla Discovery Channel. ''Non vedo su quali basi -ribadisce il ds belga- mi si poteva proibire di reclutare il miglior ciclista del mondo. Lo dico forte e chiaro: sono molto soddisfatto della mia decisione. Una volta scagionato, abbiamo riunito quattro avvocati specializzati e e tutti sono arrivati alla stessa conclusione: nulla poteva legalmente proibirci di stipulare un contratto con Basso''.
 

archmarco

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29 Agosto 2006
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Anche la Federazione austriaca va verso l'archiviazione del caso di Jörg Jaksche, tedesco che gareggia con tessera austriaca, in merito all'inchista spagnola Operacion Puerto. Secondo il segretario generale Rudolf Massak non è possibile aprire un procedimento in quanto mancano completaamente le prove. Jaksche, che è fermo da fine giugno come tutti gli altri corridori coinvolti, ha ancora un anno di contratto con la Active Bay di Manolo Saiz.
 

archmarco

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29 Agosto 2006
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Svolta nella vicenda giudiziaria scatenata dall'Operacion Puerto. Antonio Serrano - il magistrato madrileno incaricato di portare avanti le indagini iniziate dalla Guarda Civil sul conto dei traffici di doping ascritti principalmente al medico spagnolo Eufemiano Fuentes e ad un suo collega ematologo, Josè Merino Batres - ha iscritto nel registro degli indagati otto persone (Eufemiano e Yolanda Fuentes, Alfredo Cordova, Josè Luis Merino Batres, Manolo Saiz, Vicente Belda, Ignacio Labarta e Alberto Leon) ipotizzando il reato di crimine contro la salute pubblica. La decisione è arrivata in seguito alle analisi, commissionate al laboratorio Cio-Wada di Barcellona, su 8 delle 99 sacche di sangue sequestrate lo scorso maggio in alcune celle frigorifere di Fuentes, al quale era stato confiscato un documento che secondo gli inquirenti collegherebbe le riserve ematiche - contrassegnate in codice - ai nomi di oltre 50 ciclisti.
La vicenda aveva lambito il Giro d'Italia esplodendo alla vigilia del Tour de France con l'esclusione dalla Grande Boucle di 7 ciclisti, tra cui Ivan Basso ed il tedesco Jan Ullrich, entrambi sospettati di rientrare nel gruppo degli atleti coinvolti nelle pratiche illecite di Fuentes. Metodi illeciti che, in base a quanto riferisce oggi El Pais, secondo l'esito delle analisi costituirebbero non solo una violazione dei regolamenti sportivi
ma anche un reato penale. Le sacche di sangue secondo un'informativa della Guardia Civil erano infatti destinate all'autoemotrasfusione, proibita dalle norme antidoping del Comitato Olimpico Internazionale e della Wada, ma secondo Serrano i ciclisti, prima di subire il prelievo, assumevano dosi di eritropoietina per potenziare il ciclo di trattamento del loro sangue.
Il processo dell'autoemotrasfusione prevede un complesso trattamento del sangue, che attraverso un ciclo di centrifuga porta a separare il plasma dai globuli rossi: quest'ultima parte - utile ad alzare il tasso di ematocrito e favorire la resistenza allo sforzo prolungato - viene reiniettata nel sistema cicrolatorio degli atleti, mentre il plasma abitualmente si conserva a basse temperature nel caso in cui sorga la necessità di rendere più fluido il sangue degli atleti dopati. Proprio nel plasma, grazie ai controlli effettuati dal laboratorio catalano, sono state riscontrate tracce di eritropoietina esogena. Un punto chiave, secondo El Pais, che in tribunale permetterebbe di smontare la tesi dei legali di Fuentes.
(fonte tuttobiciwe b)
 

archmarco

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29 Agosto 2006
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Operacion Puerto: identificati i soprannomi sulle sacche con Epo

Lo scrive il sito spagnolo «todociclismo.com», che a sua volta riprende una notizia pubblicata oggi da «El Mundo»: identificati i soprannomi dei sei sportivi le cui sacche di sangue contenevano Epo.
Klaus, Numero 5 o Sevillano, Falla, Mari, Gemma, Numero 18 o Valv.Piti questi sono i soprannomi dei sei sportivi nel cui sangue sono stati rintracciati resti di Epo, dopo una doppia analisi effettuate nel laboratorio di Barcellona, centro omologato dal Cio.
Il quotidiano «El Mundo», pubblica oggi questa lista e le quantità che sono state riscontrate in alcune analisi per le quali oltre 30 suggeriscono che ci sia Epo artificiale nell’organismo dello sportivo.
Analizzate le 99 borse di sangue trovate durante i sequestri che la Guardia Civil ha posto in essere durante l’Operacion Puerto, solo in otto sono state trovate quantità eccessive.
Inoltre in tutte queste sacche di sangue si è cercata la presenza di corticoidi, ormoni della crescita, insulina e anabolizzanti, e in nessuna di queste si è trovato alcun parametro fuori norma.
Le otto sacche di sangue con Epo corrispondevano solo a sei sportivi, perché il numero 5 o Sevillano aveva tre sacche di sangue tra quelle individuate come sacche contenenti Epo.
Il bello o il brutto di questa vicenda che, alcuni di questi soprannomi, figuravano nelle liste rivelate da alcuni siti e quotidiani spagnoli a luglio e scomparsi come d'incanto dal primo dossier di 39 pagine, quello giunto a Strasburgo alla vigilia del via del Tour. I nomi magicamente scomparsi? Klaus e Val.Piti, su tutti. Altra piccola considerazione: in Spagna si parla di sportivi, non di ciclisti come si continua a parlare insistentemente in Italia. A meno che, chi scrive "ciclisti" sappia molto di più delle autorità spagnole.

(fonte tuttobiciwe b)
 

archmarco

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29 Agosto 2006
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L'ex corridore della Kelme Jesus Manzano ha denunciato l'avvocato Carlos Bueren, difensore di Manolo Saiz, team Manager della Liberty al cenetro dell'intricata e imbarazzante Operacion Puerto, per avere tentato di comprare il suo silenzio a fronte di una somma che andrebbe da 25 a 30 milioni di pesetas. la notizia è stata resa nota oggi sia dal sito spagnolo «todociclismo.com» che dal quotidiano «El Pais».
(fonte tuttobiciwe b)
 

archmarco

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Madrid (Spagna) - domenica 26 novembre 2006 - Il Laboratorio antidoping di Barcellona ha scovato Epo in otto sacche di sangue. Due sarebbero di Oscar Sevillla. Continuano le rivelazioni clamorose dopo l’inchiesta della Guardia Civil spagnola chiamata in codice Operacion Puerto. E’ di venerdì la notizia che in otto delle novantanove sacche di sangue prelevate al dottor Eufemiano Fuentes, principale accusato dell’indagine, e inviate al centro di analisi catalano sono state trovate tracce di eritropoietina (Epo). Uno dei nomi in codice presenti su tali sacche, a quanto rivela sabato lo spagnolo As, corrisponderebbe a quello di Oscar Sevilla, ciclista 30enne vincitore nell’ultima sdtagione del Giro delle Asturie e poi licenziato dalla T-Mobile per il suo coinvolgimento nello scandalo doping spagnolo.

(fonte ciclonews)
 

archmarco

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29 Agosto 2006
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Per cercare di sbloccare la situazione relativa all’Operacion Puerto, l'UCI ha chiesto l’intervento del ministro spagnolo dello sport, Jaime Lissavetzky (nella foto). Il presidente della federazione internazionale Pat McQuaid ha scritto una lettera al ministro Lissavetzky, inviandone copia al CIO e alla Federazione Ciclistica spagnola.
«Abbiamo la necessità di accedere alle prove - scrive Mc Quaid - per completare i procedimenti nei confronti di alcuni corridori, ma al momento queste prove ci sono negate. Siamo perfettamente consapevoli dell’indipendenza del sistema giudiziario spagnolo, ma le chiediamo di fare tutto quanto è in suo potere per fare comprendere al giudice istruttore la gravità della situazione».
(fonte tuttobiciwe b)
 

archmarco

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Enrique Gómez, tenente della Guardia Civil accusato di diffusione di atti pubblici nell’Operación Puerto, ha imputato ad "errori informatici" la mancata corrispondenza tra i documenti consegnati al Consejo Superior de Deportes (CSD) - dai quali è nata poi tutta l’operazione - e quelli consegnati al Giudice Istruttore.
Nella sua dichiarazione, l’ufficiale, ha parlato di un errore che ha portato ad inviare al CSD una versione non completa e “in corso d’opera” della documentazione.
La signora Alvares, giudice incaricato di seguire il caso, sta indagando sulla fuga di notizie che ha portato all’invio di un dossier all’Uci e al Tour quando ancora i documenti erano coperti dal segreto istruttorio: la denuncia è partita da Manolo Saiz...
(fonte tuttobiciwe b)
 

brizzo85

Velocista
5 Novembre 2006
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Battaglia Terme (PD)
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Bici
Colnago
in Spagna si parla di sportivi, non di ciclisti come si continua a parlare insistentemente in Italia. A meno che, chi scrive "ciclisti" sappia molto di più delle autorità spagnole.

Durante il mondiale di calcio si parlava di un numero (forse 5) di calciatori che erano coinvolti, ma che si attendeva la fine del mondiale per rendere noti i nomi.............ne è passato di tempo....e i nomi? Per Basso e tutti gli altri non hanno aspettato, senza neanche prove lo hanno tenuto a casa dal Tour!!!!
 

archmarco

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01/12/2006 Puerto, presto gli interrogatori dei corridori-testimoni

Antonio Serrano, l’ormai noto Giudice numero 31 del Tribunale di Madrid, che segue sin dall’inizio l’ Operación Puerto, ha già inviato ad alcuni corridori delle citazioni per essere interrogati in qualità di testimoni. Ad aver ricevuto l’invito a comparire sono sicuramente Alberto Contador e Jesús Hernández che saranno ascoltati il prossimo 11 dicembre.
Il giudice Serrano ha fatto sapere di voler ascoltare gran parte dei 58 ciclisti coinvolti, anche se fino ad ora la citazione sembra aver raggiunto solo corridori che vivono a Madrid.
Il giudice ha poi diffuso una circolare nella quale ribadisce che l’inchiesta non permetterà alle singole federazioni di infliggere sanzioni sportive ai corridori in quanto non verrà fornita alcuna prova contro gli stessi.
(fonte Tuttobici)
 

archmarco

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29 Agosto 2006
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Indiscrezioni provenienti dalla Spagna fanno sapere che tutti i 58 ciclisti coinvolti nell’Operacion Puerto saranno chiamati a testimoniare come faranno, primi della lista, Alberto Contador (nella foto) e Jesus Hernandez l’11 dicembre. Gli atleti stranieri dovrebbero essere convocati da un Tribunale della loro nazione per rispondere alle domande che saranno per tutti le stesse:
1) quali erano i vostri rapporti con il dottor Fuentes?
2) che tipo di cure ha ricevuto da Fuentes?
3) ha avuto dei problemi fisici in seguito a questi trattamenti?
L’iniziativa del giudice madrileno ha suscitato la soddisfazione di Pat McQuaid, presidente dell’Uci, che ha detto: «Finalmente qualcosa in Spagna si muove: spero ora che si riescano ad avere delle testimonianze che possano essere utilizzate anche dalla giustizia sportiva».
(fonte Tuttobici)
 

peggio

Mod da quasi kom
20 Aprile 2006
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Centumcellae - Terra di Cafoni
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Bici
Semiprofessionale con meccanismo ragazzo di campagna
Dalla Gazzetta.it
http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2006/12_Dicembre/07/7fuentes.shtml
Secondo anticipazioni che verranno pubblicate domani da Le Monde, documenti confidenziali proverebbero che il medico dell'"Operacion Puerto" curava i programmi di preparazione per le due big, Valencia e Betis

PARIGI, 7 dicembre 2006 - Anche Real Madrid e Barcellona alla corte di Eufemiano Fuentes, il medico dell'"Operacion Puerto", lo scandalo legato al doping che ha coinvolto la primavera scorsa i ciclisiti Jan Ullrich e Ivan Basso (poi scagionato). E' quanto risulterebbe da documenti confidenziali dei quali il quotidiano francese Le Monde è venuto in possesso e che pubblicherà nell'edizione di domani, stando alle anticipazioni della France Presse.
Si tratterebbe, in particolare, di programmi di preparazione per la stagione 2005-06 scritti a mano dallo stesso Fuentes su semplici fogli A4. Fogli su cui comparivano, sempre secondo Le Monde anche dei codici, dello stesso tipo di quelli finiti a maggio nel mirino degli inquirenti spagnoli perché relativi a prodotti dopanti. I documenti coinvolgerebbero anche Valencia e Bets Siviglia. Fuentes stesso aveva ripetuto più volte che la sua "utenza" non riguardava unicamente il ciclismo.
Gasport
 

archmarco

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29 Agosto 2006
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???
Cosa vuoi fare?

che in questa inchiesta, inizialmente si era parlato di molti sport, il ciclismo era coinvolto per un 30% degli atleti in cura da Fuentes... gli altri 70% si sapevano solo che erano atleti del calcio, atletica, e tennis... su quest'ultimo si era ipotizzato un nome illustre.... ma poi più nessuna notizia...
per il calcio si era ipotizzato che era per non creare scandali durante il mondilae, alcuni giornali parlavano di indagini su atleti di primo piano nel calcio protagonisti del mondiale che appartengono guardacaso ai club delle squadre citate....
Da ricordare che Fuentes anni fa era il medico sociale della Real Societad squadra spagnolo neo promossa in quell'anno e arrivata al termine el campionato seconda, ma per parecchie giornate fu in testa alla classifica.
L'anno dopo Fuentes se ne andò, e la squadra retrocede......
 

archmarco

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29 Agosto 2006
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Madrid (Spagna) - sabato 9 novembre 2006 - «Il Real Madrid è pulito, sono presidente da qualche mese, ma dirigente da parecchi anni e so come funziona questo club. Mai nessun giocatore del Real ha fatto uso di doping per vincere le partite».
Così il presidente del Real Madrid, Ramon Calderon, in un'intervista al sito del quotidiano spagnolo As, difende la sua società dalle dichiarazioni che il quotidiano francese Le Monde ha attribuito al medico spagnolo Eufemiano Fuentes, protagonista dello scandalo doping Operacion Puerto che ha travolto il mondo del ciclismo.
«È già tutto in mano ai nostri legali - ha proseguito Calderon -, se non ci sarà un'immediata rettifica o da parte di Le Monde o da Fuentes, presenteremo querele nei confronti del giornale e del medico. Con l'onore e l'immagine del Real Madrid non si scherza, in questo club non esiste la parola doping". Fuentes, invece, tirava in ballo il Real, ma anche Barcellona, Betis e Valencia.
«Sono sicuro che anche le altre società non hanno nulla a che fare con tutto questo - ha continuato Calderon -. Voglio pensare che Le Monde o Fuentes abbiano commesso un errore di valutazione, ma non possiamo rimanere immobili di fronte a questo tipo di diffamazioni che mettono in dubbio l'onore dei nostri giocvatori e dello stesso club».
(fonte ciclonews)
 

bolivar

Velocista
30 Settembre 2004
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Civitanova Marche
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Io ho letto, ma non ricordo dove, che Fuentes ha già smentito di essere stato medico o aver collaborato con le squadre che sono state tirate in ballo, ma ha confermato che fra i suoi "pazienti" c'erano calciatori di alto livello oltre a tennisti, pugili ciclisti, e sportivi di altre discipine
 

archmarco

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L'«Operacion Puerto» verso l'archiviazione. Secondo il quotidiano Marca, la magistratura spagnola si avvia a sopprimere l'indagine relativa ad una rete internazionale di doping. Sono destinate a cadere, quindi, le accuse a carico del dottor Eufemiano Fuentes, indicato sinora come il punto di riferimento della rete, e degli altri 7 indagati: Jose Luis Merino Batres, Jose Ignacio Labarta, Alberto Leon, Manolo Saiz, Vicente Belda, Alfredo Cordova e Yolanda Fuentes. Nell'ambito dell''Operacion Puerto' sono stati fatti in passato anche i nomi di numerosi corridori. Tra questi, anche Ivan Basso e Jan Ullrich. Per il presunto coinvolgimento, i due atleti sono stati esclusi dal Tour de France 2006.

by tuttobici