Ok. Partito venerdi mattina alle 8.00 con altri 5 compagni di viaggio, circa 10 ore di viaggio con le fermate per arrivare ad un paesino, dove abbiamo prenotato in un hotel, a 36 km da Roubaix.
Il viaggio in furgone è un pò una palla ma il tempo passa se si è buona compagnia.
Sabato giro di ricognizione a Wallers (dove comincia la foresta di Arenberg) di una 50ina di km compreso attraversamento della foresta avanti e indietro. Della foresta posso dire che è terribile il pezzo in mezzo alla stradina di pave, di contro da parte (non nella strada sterrata ma sempre sul pave) laterale è un po piu umana ma sempre molto sconnessa, poi c'è da dire che la parte iniziale tende leggermente a scendere e da metà foresta via tende leggermente a salire.
Arrivare dove all'inizio della foresta per la prima volta è una bella emozione per i patiti come me delle classiche del nord.
Arriviamo a domenica, ci alziamo alle 4.30 per la colazione e piove a catinelle, decidiamo allora di fare il percorso intemedio di 170 km (inizialmente era previsto di fare la 260 km ma visto il tempo e la scivolosità e pericolosità del pave bagnato abbiamo deciso di accorciarla).
Ci presentiamo alla partenza ed il tempo sembra tenere, ma passate un paio d'ore comincia il diluvio che non ci mollerà fino piu o meno al Carrefour de l'Arbre.
Cominciamo col descrivere il pave con dire che non si puo descrivere: ogni pave visto in vita mia non è neanche lontano parente di questo!!!!!! Sono pietre di grandezza variabile, non livellate, distanti l'una dall'altra, di forma non omogenea, insomma il pave della Roubaix si deve provare per capire di cosa si parla.
Tornando alla corsa il primo tratto di pave è emozionante, balli di brutto, non sai come tenere la bici (soprattutto con il pave bagnato si deve fare il pave obbligatoriamente in mezzo, sulla schiena d'asino altirmenti scivoli e cadi) da parte non puoi passare in quanto è tutto infangato. Ma con il passare dei settori si impara come tenere bici , manubrio e traiettoria sul pave.
I settori di Mons en pevel e del Carrefour de l'arbre sono terribili, non finiscono mai e ti viene il dubbio di non uscire piu talmente sono malridotti.
Ai ristori si trova molta roba quindi cose solide non ce bisogno di prenderne, solo gel.
Una volta superato il terribile Carrefour con il famoso ristorante sulla sinistra, ormai ê fatta manca solo il settore di Gruson che vola via in un attimo dall'euforia (poco prima di gruson ho bucato, vi lascio immaginare lo stato d'animo e il nervoso di quel momento).
Quando arrivi al viale alberato di Hem ti dici che è fatta, quando poi fai le ultime curve ed entri nel velodromo è una grande emozione, io mi sono fatto due giri per gustarmi il momento.
L'organizzazione è impeccabile in tutto, bisogna dirlo. Al velodromo ho comprato l'immancabile souvenir (il pezzo di pave come quello risevato alla gara dei prof ma piu piccolo).
Per quanto riguarda gli accorgimenti per la bici direi un bel paio di copertoncini da pave rinforzati, uno ri riserva e almeno un paio di camere d'aria (congislierei anche una pompetta visto che a me le bombolette di co2 non funzionano mai...) ed il raddoppio del nastro manubrio perchè le vibrazioni sono veramente terribili (a me facevano male le articolazioni delle dita per un paio di giorni, sul pave ogni tanto il male diventa insopportabile, poi le vibrazioni salgono fino agli avambracci - dal gomito alla spalla- e vegnono tutti rossi e i muscoli si muovono di brutto). Classiche
ruote a basso profilo a 32 o 36 raggi, per il resto bici normale. La sella avevo una slr gel flow kit carbon e devo dire che è andata benissimo.
Per l'abbigliamento direi un buon paio di guanti ed un buon
fondello è piu che sufficiente.
All'arrivo io e la bici eravamo tutti infangati, ma anche questo serve a rendere epica una corsa come la Roubaix.
Che dire, fra un paio d'anni sarò sicuramente ancora alla partenza, della 260 questa volta, perchè è troppo bella. ê proprio vero quello che si dice: la Roubaix o la si ama o la si odia. Io la amo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Va bene il resoconto????????
Ciao.