passare all'acciaio su misura senza spendere troppo

Mardot

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io penso che alcuni movimenti tipo gravel e cicloturismo, hanno portato alla ribalta l'acciaio come materiale anche per i telai corsa, che fino a qualche anno fa era diffuso solo tra pochi amanti del materiale.

GULP!
Fino a pochi anni fa l'acciaio era IL materiale per i telai da corsa, e questo è valso dal giorno che hanno inventato la bicicletta fino alla fine degli anni '90, quindi 200 anni circa

dopodiché c'è stato l'avvento dei materiali alternativi (alu, titanio e carbonio); l'alu è stato ben voluto per via dei costi ma richiede comunque molto lavoro, il titanio costa molto, richiede molto lavoro, richiede molto materiale per maggiorare le sezioni, e non è così adatto alle strutture telaistiche come lo si sarebbe voluto/creduto (chi vuole discuterne ci sono thread già aperti in questa sezione), il carbonio ha vinto perché racchiude in se tutti i pregi di quelli precedenti, e quindi l'acciaio (e pure gli altri) è stato soppiantato sul mercato

quindi, di fatto, sono meno di vent'anni che l'acciaio non è più il materiale principe, praticamente solo i giovanissimi non sanno che una BdC di alto livello può essere fatta in acciaio

movimenti alternativi e abbastanza di nicchia come il cicloturismo e il gravel possono aver certamente riportato il pensiero della gente anche sull'acciaio, ma non sono questi a determinare eventualmente un vero e proprio ritorno, che ci sarà solo quando qualcuno ricomincerà a produrre bici da corsa in acciaio per correre veramente (quest'anno Sagan ha già corso, e vinto, con l'alu…..)

fino a quando l'acciaio sarà considerato un materiale per avere la bici figa, per avere la bici diversa, per avere la bici "artigianale", per avere la bici da coccolare e accarezzare, di sicuro continuerà ad essere l'alternativa radical chic alle altre bici, favorendo un mercato che da' spazio a tanti produttori "alternativi", con contenuti tecnologici concreti modesti che puntano più all'apparenza che alla sostanza, ed è un vero peccato visto che con l'acciaio si possono fare bici tecnicamente spettacolari e al passo con le esigenze agonistiche (e prestazionali) attuali

ovviamente il tutto rigorosamente IMHO
 

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l' acciaio permette personalizzazioni su misura e ha un fascino unico, retrò per certe realizzazioni ( cromature , congiunzioni), che neppure il titanio possiede, il tutto a prezzi contenuti.
Non sarei però cosi sicuro che il futuro sia dell'acciaio e titanio, anzi francamente, il titanio mi sembra adatto agli esercizi di stile più che a bici da usare tutti i giorni, anche in relazione al costo.
Il carbonio la farà comunque da padrone, perché obiettivamente più prestazionale, ma più costoso, e di dubbia qualità per la maggior parte delle realizzazioni.
Resta poi inteso che la differenza di prestazioni non è poi cosi netta per la maggior parte di noi ne cosi importante e a volte recuperabile tramite lo studio delle geometrie adatte e del su misura
Penso intendesse che il suo prossimo telaio sarà in acciaio, non il futuro in generale.

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Ser pecora

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ovviamente il tutto rigorosamente IMHO

Giusto per fare la chiaccherata di S.Valentino:

sono d'accordo colo con alcuni appunti.

-L'alu si è iniziato ad utilizzarlo a fine '800 sulle bici. Sotto varie forme. Una delle prime bici in assoluto è stata la Luminum del 1896, il telaio era un pezzo unico forgiato con solo il tubo orizzontale incollato e stuccato nella congiunzione dello sterzo e imbullonato al piantone:

1896_aluminum.jpg


Negli anni '30 c'è stato tutto un revival dell'alluminio, in particolare grazie ai costruttori francesi, alcuni dei piu' famosi venivano dall'industria aeronautica. Di questa epoca è Caminargent, che utilizzava tubi ottagonali in alluminio imbullonati alle congiunzioni:

2948841969_ab9fb62148.jpg


In questo periodo appaiono anche i primi attacchi manubri in alluminio. Che i francesi chiamavano Duralumin. Il grosso limite erano le strade, che in gran parte non erano asfaltate e tutta questa roba non reggeva. Per rivederlo bisognerà attendere la nascita della saldatura Tig.

La fine dell'acciaio è arrivata a fine anni '80 con l'avvento appunto dei telai in alluminio (che ricordo, all'epoca costavano come l'attuale carbonio...) e brevemente del titanio. La fine di questi materiali è arrivata con le forcelle in carbonio, che evidentemente erano migliori di quelle in alluminio (mai provata una?) per non parlare delle poche in titanio. La logica seguente è stata attaccare dei carri in carbonio ai triangoli in alluminio a inizio anni 2000. I costruttori di titanio, soprattutto americani hanno poi avuto la furba idea di aggiungere anche i piantoni e gli orizzontali in carbonio (Seven in particolare). Cosa che si è rivelata rapidamente una zappata sui piedi perché era evidente che il passo successivo era il tutto carbonio. Nel frattempo i Colnago C40 spopolavano con la Mapei, comprese le Roubaix, convincendo ogni osteria che il carbonio poi cosi facilmente non si rompe. Il resto è storia recente.

Io personalmente non vedo un motivo uno per non fare, ed utilizzare, una bici in carbonio. Alla fine si possono avere bici in acciaio "performanti", ma c'è poco da fare, il carbonio lo è sempre di più. Per me il resto sono discorsi da no-vax.
Poi la prestazione conta quel che conta per un amatore e quindi potendo uno si fa pure la bici "figa" ed artigianale o coi colori che vuole lui, etc.etc.
Infatti sono pieno di bici in acciaio. Ma credo che l'acciaio (e il titanio) resteranno ormai relegati per sempre al mercato "alternativo" (che sia il radical chic o il finto-pauperismo da fixie). Cosa di cui non mi faccio un cruccio personalmente. A me piacciono le biciclette, tutte.
Come cantava il Casanova di Mozart:
"non importa che sian brutte o che sian belle purché portino le gonnelle" :-x
 

Cyboraf

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Fino a pochi anni fa l'acciaio era IL materiale per i telai da corsa, e questo è valso dal giorno che hanno inventato la bicicletta fino alla fine degli anni '90, quindi 200 anni circa

dopodiché c'è stato l'avvento dei materiali alternativi (alu, titanio e carbonio); l'alu è stato ben voluto per via dei costi ma richiede comunque molto lavoro, il titanio costa molto, richiede molto lavoro, richiede molto materiale per maggiorare le sezioni, e non è così adatto alle strutture telaistiche come lo si sarebbe voluto/creduto (chi vuole discuterne ci sono thread già aperti in questa sezione), il carbonio ha vinto perché racchiude in se tutti i pregi di quelli precedenti, e quindi l'acciaio (e pure gli altri) è stato soppiantato sul mercato

quindi, di fatto, sono meno di vent'anni che l'acciaio non è più il materiale principe, praticamente solo i giovanissimi non sanno che una BdC di alto livello può essere fatta in acciaio

movimenti alternativi e abbastanza di nicchia come il cicloturismo e il gravel possono aver certamente riportato il pensiero della gente anche sull'acciaio, ma non sono questi a determinare eventualmente un vero e proprio ritorno, che ci sarà solo quando qualcuno ricomincerà a produrre bici da corsa in acciaio per correre veramente (quest'anno Sagan ha già corso, e vinto, con l'alu…..)

fino a quando l'acciaio sarà considerato un materiale per avere la bici figa, per avere la bici diversa, per avere la bici "artigianale", per avere la bici da coccolare e accarezzare, di sicuro continuerà ad essere l'alternativa radical chic alle altre bici, favorendo un mercato che da' spazio a tanti produttori "alternativi", con contenuti tecnologici concreti modesti che puntano più all'apparenza che alla sostanza, ed è un vero peccato visto che con l'acciaio si possono fare bici tecnicamente spettacolari e al passo con le esigenze agonistiche (e prestazionali) attuali

ovviamente il tutto rigorosamente IMHO
Interessantissimo, potresti esplicitare in che modo realizzare un acciaio competitivo a livello prestazionale?

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Sampoo87

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Il vecchio bolide e la nuova Wilier.
Giusto per fare la chiaccherata di S.Valentino:
[...]
Come cantava il Casanova di Mozart:
"non importa che sian brutte o che sian belle purché portino le gonnelle" :-x

Amen. Pensare che il futuro sia di acciaio è una pia illusione. Il carbonio è più performante, leggero ed economico. Però le bici in acciaio tutte fighette e personalizzate sono uno spettacolo e non vedo l'ora di farmene una... :mrgreen:
 
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Fino a pochi anni fa l'acciaio era IL materiale per i telai da corsa, e questo è valso dal giorno che hanno inventato la bicicletta fino alla fine degli anni '90, quindi 200 anni circa

dopodiché c'è stato l'avvento dei materiali alternativi (alu, titanio e carbonio); l'alu è stato ben voluto per via dei costi ma richiede comunque molto lavoro, il titanio costa molto, richiede molto lavoro, richiede molto materiale per maggiorare le sezioni, e non è così adatto alle strutture telaistiche come lo si sarebbe voluto/creduto (chi vuole discuterne ci sono thread già aperti in questa sezione), il carbonio ha vinto perché racchiude in se tutti i pregi di quelli precedenti, e quindi l'acciaio (e pure gli altri) è stato soppiantato sul mercato

quindi, di fatto, sono meno di vent'anni che l'acciaio non è più il materiale principe, praticamente solo i giovanissimi non sanno che una BdC di alto livello può essere fatta in acciaio

movimenti alternativi e abbastanza di nicchia come il cicloturismo e il gravel possono aver certamente riportato il pensiero della gente anche sull'acciaio, ma non sono questi a determinare eventualmente un vero e proprio ritorno, che ci sarà solo quando qualcuno ricomincerà a produrre bici da corsa in acciaio per correre veramente (quest'anno Sagan ha già corso, e vinto, con l'alu…..)

fino a quando l'acciaio sarà considerato un materiale per avere la bici figa, per avere la bici diversa, per avere la bici "artigianale", per avere la bici da coccolare e accarezzare, di sicuro continuerà ad essere l'alternativa radical chic alle altre bici, favorendo un mercato che da' spazio a tanti produttori "alternativi", con contenuti tecnologici concreti modesti che puntano più all'apparenza che alla sostanza, ed è un vero peccato visto che con l'acciaio si possono fare bici tecnicamente spettacolari e al passo con le esigenze agonistiche (e prestazionali) attuali

ovviamente il tutto rigorosamente IMHO

Non mi ritengo "giovanissima", lo so benissimo che fino agli anni 90 le bici erano tutte o quasi in acciaio (la mia alan record in alluminio e carbonio però credo sia già di quegli anni), ma essendo nel 2019 direi che quasi trent'anni sono passati nel frattempo, la stra grande produzione "moderna" di bici è di fatto in carbonio per alta-media gamma e alluminio per bassa gamma (salvo qualche eccezione).
Produzione di massa di bici da corsa in acciaio, dall'avvento del carbonio, io personalmente non ne ho vista, ormai relegato a produzioni artigianali. Qualche marchio non ha mai abbandonato del tutto l'acciaio (vedi Cinelli) ma con numeri comunque minori rispetto al totale della produzione. Quindi ok che l'acciaio è stato IL materiale per i telai da corsa, ma parliamo del passato.
Se si entra in un qualsiasi negozio di bici sul totale delle bici presenti forse una è in acciaio.
Io ho ripreso ad andare in bici non molti anni fa, l'alternativa era solo carbonio o alluminio. Solo dopo aver per caso provato la bici in titanio di un amico mi sono decisa a passare al titanio, fortemente sconsigliata dai negozianti di turno. E solo dopo essermi fatta fare la gravel in acciaio (perchè quando ho iniziato a fare gravel di bici gravel sul mercato non ne trovavo) ho voluto farmi fare un telaio corsa in acciaio, e per quello che faccio io va più che bene, provato anche in gara e le sensazioni sono state molto positive.
Quindi concordo che una bdc in acciaio possa soddisfare tranquillamente le esigenze agonistiche, ma dubito che torneranno ad essere prodotte su larga scala.
 

Ser pecora

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ed economico.

...ocio, che non è vero. Se un telaio industriale in carbonio "costa" 50 dollari, lo stesso in acciaio costa 5...
Un errore che si fa spesso è mischiare artigianale con industriale. Il Pegoretti con il Giant tanto per dire. I confronti vanno fatti industriale-industriale, artigianale-artigianale. Il carbonio artigianale/custom/sumisura esiste eccome, solo che "tira" meno dell'acciaio, proprio per ragioni di "marketing", dato che non si discosta molto da quello industriale (ed a volte non conta nemmeno sulla stessa tecnologia).
Chi vuole l'artigianale vuole distinguersi principalmente, non avere il "su-misura". Se volesse solo quello potrebbe benissimo andare sul carbonio (a prezzi simili).

Poi da punto di vista prestazionale per me la differenza veramente piu' tangibile è la rigidità torsionale (che si vede in discesa): per avere la stessa di un telaio in carbonio quello in acciaio pesa un bel tot in piu'. A parità di peso avresti un telaio in acciaio controsterzante...
 
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Giusto per fare la chiaccherata di S.Valentino:

sono d'accordo colo con alcuni appunti.

-L'alu si è iniziato ad utilizzarlo a fine '800 sulle bici. Sotto varie forme. Una delle prime bici in assoluto è stata la Luminum del 1896, il telaio era un pezzo unico forgiato con solo il tubo orizzontale incollato e stuccato nella congiunzione dello sterzo e imbullonato al piantone:

Negli anni '30 c'è stato tutto un revival dell'alluminio, in particolare grazie ai costruttori francesi, alcuni dei piu' famosi venivano dall'industria aeronautica. Di questa epoca è Caminargent, che utilizzava tubi ottagonali in alluminio imbullonati alle congiunzioni:

In questo periodo appaiono anche i primi attacchi manubri in alluminio. Che i francesi chiamavano Duralumin. Il grosso limite erano le strade, che in gran parte non erano asfaltate e tutta questa roba non reggeva. Per rivederlo bisognerà attendere la nascita della saldatura Tig.

E' corretto quel che dici, in pratica per 200 anni sono state fatte bici in acciaio, salvo qualche esercizio (molto puntuale, che ha avuto un inizio e una fine) sull'alu e varianti varie.

La fine dell'acciaio è arrivata a fine anni '80 con l'avvento appunto dei telai in alluminio (che ricordo, all'epoca costavano come l'attuale carbonio...) e brevemente del titanio. La fine di questi materiali è arrivata con le forcelle in carbonio, che evidentemente erano migliori di quelle in alluminio (mai provata una?) per non parlare delle poche in titanio. La logica seguente è stata attaccare dei carri in carbonio ai triangoli in alluminio a inizio anni 2000. I costruttori di titanio, soprattutto americani hanno poi avuto la furba idea di aggiungere anche i piantoni e gli orizzontali in carbonio (Seven in particolare). Cosa che si è rivelata rapidamente una zappata sui piedi perché era evidente che il passo successivo era il tutto carbonio. Nel frattempo i Colnago C40 spopolavano con la Mapei, comprese le Roubaix, convincendo ogni osteria che il carbonio poi cosi facilmente non si rompe. Il resto è storia recente.

A mio avviso ciò che è accaduto e che hai ben riassunto è giusto così. In pratica la transizione è stata dall'acciaio al carbonio salvo, come accade per tutti i passaggi di stato, avere qualche punto intermedio sulle varie tecnologie alu, titan, ecc.… ma non ci sono motivi validi per cui si sarebbe dovuti restare sull'acciaio per sempre.

Io personalmente non vedo un motivo uno per non fare, ed utilizzare, una bici in carbonio. Alla fine si possono avere bici in acciaio "performanti", ma c'è poco da fare, il carbonio lo è sempre di più. Per me il resto sono discorsi da no-vax.
Poi la prestazione conta quel che conta per un amatore e quindi potendo uno si fa pure la bici "figa" ed artigianale o coi colori che vuole lui, etc.etc.
Infatti sono pieno di bici in acciaio. Ma credo che l'acciaio (e il titanio) resteranno ormai relegati per sempre al mercato "alternativo" (che sia il radical chic o il finto-pauperismo da fixie). Cosa di cui non mi faccio un cruccio personalmente. A me piacciono le biciclette, tutte.
Come cantava il Casanova di Mozart:
"non importa che sian brutte o che sian belle purché portino le gonnelle" :-x

Secondo me invece non passano tanti anni che qualche squadra tornerà a correre in gruppo con una bici in acciaio. Scommettiamo? :==

PS: ovviamente sono d'accordo al 100% sul carbonio ecc.…
 

Mardot

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Non mi ritengo "giovanissima", lo so benissimo che fino agli anni 90 le bici erano tutte o quasi in acciaio (la mia alan record in alluminio e carbonio però credo sia già di quegli anni), ma essendo nel 2019 direi che quasi trent'anni sono passati nel frattempo, la stra grande produzione "moderna" di bici è di fatto in carbonio per alta-media gamma e alluminio per bassa gamma (salvo qualche eccezione).
Produzione di massa di bici da corsa in acciaio, dall'avvento del carbonio, io personalmente non ne ho vista, ormai relegato a produzioni artigianali. Qualche marchio non ha mai abbandonato del tutto l'acciaio (vedi Cinelli) ma con numeri comunque minori rispetto al totale della produzione. Quindi ok che l'acciaio è stato IL materiale per i telai da corsa, ma parliamo del passato.
Se si entra in un qualsiasi negozio di bici sul totale delle bici presenti forse una è in acciaio.
Io ho ripreso ad andare in bici non molti anni fa, l'alternativa era solo carbonio o alluminio. Solo dopo aver per caso provato la bici in titanio di un amico mi sono decisa a passare al titanio, fortemente sconsigliata dai negozianti di turno. E solo dopo essermi fatta fare la gravel in acciaio (perchè quando ho iniziato a fare gravel di bici gravel sul mercato non ne trovavo) ho voluto farmi fare un telaio corsa in acciaio, e per quello che faccio io va più che bene, provato anche in gara e le sensazioni sono state molto positive.
Quindi concordo che una bdc in acciaio possa soddisfare tranquillamente le esigenze agonistiche, ma dubito che torneranno ad essere prodotte su larga scala.

Purtroppo il mercato ha i suoi "driver" e in Italia questi "driver" hanno terreno ancor più fertile che altrove. Basti vedere la sensazione che ha generato Sagan con la bici in alluminio di inizio anno. Sarebbe sufficiente che una grande marca tipo Cannondale o Specy mettesse in gruppo una bici in acciaio e da domani i negozi si riempirebbero di gente che vuole il relativo telaio metallico. La mia risposta a Ser infatti è motivata dal fatto che ho riscontro certo che questo pensiero almeno due grandi costruttori di biciclette l'hanno già fatto. Non l'hanno ancora messo in pratica perché le mucche si mungono fino a quando hanno latte, e per ora i carbonio si munge ancora bene.

Ma con l'ottica di generare nuovo business è possibile, altamente probabile, che in futuro qualche costruttore possa nuovamente puntare sull'acciaio di alto livello (agonistico intendo).
 

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Purtroppo il mercato ha i suoi "driver" e in Italia questi "driver" hanno terreno ancor più fertile che altrove. Basti vedere la sensazione che ha generato Sagan con la bici in alluminio di inizio anno. Sarebbe sufficiente che una grande marca tipo Cannondale o Specy mettesse in gruppo una bici in acciaio e da domani i negozi si riempirebbero di gente che vuole il relativo telaio metallico. La mia risposta a Ser infatti è motivata dal fatto che ho riscontro certo che questo pensiero almeno due grandi costruttori di biciclette l'hanno già fatto. Non l'hanno ancora messo in pratica perché le mucche si mungono fino a quando hanno latte, e per ora i carbonio si munge ancora bene.

Ma con l'ottica di generare nuovo business è possibile, altamente probabile, che in futuro qualche costruttore possa nuovamente puntare sull'acciaio di alto livello (agonistico intendo).

Io sono molto scettico su quello che dici. Le bici in acciaio che se ne dica non piacciono, tutti dicono che sono affascinanti ma alla fine nessuno le compera perchè esteticamente sono tutte uguali. Sul fatto che qualche grande gruppo torni a produrle, e qualcuno già lo fa, ci può anche stare ma sarà sempre relegato ad una nicchia come lo è l'alluminio (togliendo l'entry level)
Il bello del carbonio è che, oltre alle qualità tecnologiche nettamente superiori, ti permette di realizzare forme infinite e la gente compra con gli occhi prima di tutto. o-o
 

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Fino a pochi anni fa l'acciaio era IL materiale per i telai da corsa, e questo è valso dal giorno che hanno inventato la bicicletta fino alla fine degli anni '90, quindi 200 anni circa

dopodiché c'è stato l'avvento dei materiali alternativi (alu, titanio e carbonio); l'alu è stato ben voluto per via dei costi ma richiede comunque molto lavoro, il titanio costa molto, richiede molto lavoro, richiede molto materiale per maggiorare le sezioni, e non è così adatto alle strutture telaistiche come lo si sarebbe voluto/creduto (chi vuole discuterne ci sono thread già aperti in questa sezione), il carbonio ha vinto perché racchiude in se tutti i pregi di quelli precedenti, e quindi l'acciaio (e pure gli altri) è stato soppiantato sul mercato

quindi, di fatto, sono meno di vent'anni che l'acciaio non è più il materiale principe, praticamente solo i giovanissimi non sanno che una BdC di alto livello può essere fatta in acciaio

movimenti alternativi e abbastanza di nicchia come il cicloturismo e il gravel possono aver certamente riportato il pensiero della gente anche sull'acciaio, ma non sono questi a determinare eventualmente un vero e proprio ritorno, che ci sarà solo quando qualcuno ricomincerà a produrre bici da corsa in acciaio per correre veramente (quest'anno Sagan ha già corso, e vinto, con l'alu…..)

fino a quando l'acciaio sarà considerato un materiale per avere la bici figa, per avere la bici diversa, per avere la bici "artigianale", per avere la bici da coccolare e accarezzare, di sicuro continuerà ad essere l'alternativa radical chic alle altre bici, favorendo un mercato che da' spazio a tanti produttori "alternativi", con contenuti tecnologici concreti modesti che puntano più all'apparenza che alla sostanza, ed è un vero peccato visto che con l'acciaio si possono fare bici tecnicamente spettacolari e al passo con le esigenze agonistiche (e prestazionali) attuali

ovviamente il tutto rigorosamente IMHO

Grande, soprattutto la definizione di radical chic dei seguaci dell'acciaio.
Da seguace dell'acciaio, da oggi in poi non mi definirò solo un talebano, ma anche un radical chic.
Grazie (lo dico sul serio senza intento ironico che, ahimè, da un testo scritto non può trasparire), ciao!
 
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Io sono molto scettico su quello che dici. Le bici in acciaio che se ne dica non piacciono, tutti dicono che sono affascinanti ma alla fine nessuno le compera perchè esteticamente sono tutte uguali. Sul fatto che qualche grande gruppo torni a produrle, e qualcuno già lo fa, ci può anche stare ma sarà sempre relegato ad una nicchia come lo è l'alluminio (togliendo l'entry level)
Il bello del carbonio è che, oltre alle qualità tecnologiche nettamente superiori, ti permette di realizzare forme infinite e la gente compra con gli occhi prima di tutto. o-o

la tua ultima frase è emblematica, e verissima o-o
per questo motivo se le aziende si mettono a produrre bici un bambù per i Pro, da domani tutti avrebbero bici di canna….. o-o
 

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Grande, soprattutto la definizione di radical chic dei seguaci dell'acciaio.
Da seguace dell'acciaio, da oggi in poi non mi definirò solo un talebano, ma anche un radical chic.
Grazie (lo dico sul serio senza intento ironico che, ahimè, da un testo scritto non può trasparire), ciao!
Anche io quando uso la definizione "radical chic" sono serio e non ho intento ironico, benché non possa trasparire dal testo scritto.

Del resto questo è il forum dell'Acciaio, non degli acciaisti, quindi i miei giudizi sono comunque diretti sempre verso il segmento, verso il prodotto, mai verso chi lo usa.

Dal mio punto di vista, il segmento di mercato dell'acciaio trae solo danno e nessun beneficio, dall'esistenza di un settore di utenza radical chic, e lo ripeto, non è un giudizio sull'utenza, ma è un giudizio sul mercato, sul prodotto.

Fino a quando l'acciaio era l'unico materiale in gruppo, bene o male le aziende facevano il loro dovere anche a livello di R&D e evolvevano i loro prodotti con regolarità (magari con un po' troppa pigrizia); con l'avvento dell'alu e del carbonio si sono viste delle accellerazioni, come è normale che sia, proprio perché i materiali concorrenti stimolavano i produttori dell'acciaio a trovare nuove soluzioni. E difatti nacquero subito i tubi Spirit ed altre serie utili a contrastare tecnicamente la concorrenza.

Poi la concorrenza ha comunque vinto, e l'acciaio è diventato il regno di chi voleva la bicicletta figa a vedersi, soprattutto a vedersi, gli stimoli a trovare nuove soluzioni innovative erano ovviamente sempre minori, magari aumentavano gli stimoli per avere la bici con i disegnini carini, piuttosto che il nastro di pelle o la sella Brooks, ecc... ecc... ecc... ed è ovvio che fino a quando il mercato sarà popolato in prevalenza da questo tipo di utenza, il prodotto disponibile non potrà che seguire la domanda...

Però capita in economia che ogni tanto gli andamenti cambino anche in base a chi stimola la domanda, e non solo la domanda che stimola l'offerta, ecco la mia personale speranza (e qualche voce nel settore lo conferma) è che si torni (magari per necessità di "more business" da parte delle aziende) a stimolare il mercato delle bici da corsa vere, non quelle da salotto, con prodotti in acciaio di qualità fatti per correre.
 
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da punto di vista prestazionale per me la differenza veramente piu' tangibile è la rigidità torsionale (che si vede in discesa)

secondo me, e lo dico basandomi sulle esperienze dirette in corsa mie e di quelli che hanno provato in corsa l'acciaio di nuova generazione(*), la più grossa differenza tra acciaio e carbonio (diciamo almeno a parità di ruote) la si vede e la si sente durante una volata, molto più che durante uno scatto in salita in fuorisella e molto più che durante una discesa

e questo per l'annoso problema della scatola del movimento, che per tanto che la irrigidisci con spessori, flange, ecc... con l'acciaio tende sempre a flettere troppo

(*) ho specificato di nuova generazione perché se vuoi fare almeno un minimo di raffronto devi usare tubi moderni a spessori sottili e sezioni generose, confrontare un acciaio anni '80 con un carbonio attuale è un non senso totale
 

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secondo me, e lo dico basandomi sulle esperienze dirette in corsa mie e di quelli che hanno provato in corsa l'acciaio di nuova generazione(*), la più grossa differenza tra acciaio e carbonio (diciamo almeno a parità di ruote) la si vede e la si sente durante una volata, molto più che durante uno scatto in salita in fuorisella e molto più che durante una discesa

e questo per l'annoso problema della scatola del movimento, che per tanto che la irrigidisci con spessori, flange, ecc... con l'acciaio tende sempre a flettere troppo

Anche, ma già la volata è una condizione non propriamente comune nel mondo amatoriale, a parte i pochi che corrono le gare in circuito.
Invece bene o male una salita e una discesa la fanno tutti prima o poi.
Probabilmente la mia opinione è anche influenzata dall'utilizzare taglie grandi, dove il problema della rigidità del nodo sterzo è amplificata dalle lunghe leve date dai tubi obliqui ed orizzontale (soprattutto).
 

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la tua ultima frase è emblematica, e verissima o-o
per questo motivo se le aziende si mettono a produrre bici un bambù per i Pro, da domani tutti avrebbero bici di canna….. o-o


è proprio il contrario invece, altrimenti vedremmo solo le bici che usa chi corre, mentre invece in giro ci sono tantissime bici che non usa nessuna squadra top. La Giant ad esempio vendeva tantissime bici anche prima che Dumoulin iniziasse a correre, la Wilier non mi pare sia così presente tra i professionisti,e così come tanti altri marchi. La Specialissima di Bianchi non la usa nessuno per correre ma mi pare sia una delle bici più ambite in commercio.Sta storia che lle persone comperano bici solo per emulare i corridori insomma è una panzana colossale altrimenti vedremmo solo Swork e F10. La realtà è che come ti ho detto le bici in carbonio sono più belle, sono tutte diverse e dalle forme più disparate venendo incontro ai gusti di tutti. o-o
 

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Fino a quando l'acciaio era l'unico materiale in gruppo, bene o male le aziende facevano il loro dovere anche a livello di R&D e evolvevano i loro prodotti con regolarità (magari con un po' troppa pigrizia); con l'avvento dell'alu e del carbonio si sono viste delle accellerazioni, come è normale che sia, proprio perché i materiali concorrenti stimolavano i produttori dell'acciaio a trovare nuove soluzioni. E difatti nacquero subito i tubi Spirit ed altre serie utili a contrastare tecnicamente la concorrenza.

Poi la concorrenza ha comunque vinto, e l'acciaio è diventato il regno di chi voleva la bicicletta figa a vedersi, soprattutto a vedersi, gli stimoli a trovare nuove soluzioni innovative erano ovviamente sempre minori,magari aumentavano gli stimoli per avere la bici con i disegnini carini, piuttosto che il nastro di pelle o la sella Brooks, ecc... ecc... ecc... ed è ovvio che fino a quando il mercato sarà popolato in prevalenza da questo tipo di utenza, il prodotto disponibile non potrà che seguire la domanda...

Forse il problema sta nel fatto che quel materiale non ha più modo di evolversi, non c'è più niente da inventarsi.
Tred ad esempio ha rilanciato il metallo ma resta sempre una nicchià relegata a chi piace quel tipo di linea o-o
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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è proprio il contrario invece, altrimenti vedremmo solo le bici che usa chi corre, mentre invece in giro ci sono tantissime bici che non usa nessuna squadra top. La Giant ad esempio vendeva tantissime bici anche prima che Dumoulin iniziasse a correre, la Wilier non mi pare sia così presente tra i professionisti,e così come tanti altri marchi. La Specialissima di Bianchi non la usa nessuno per correre ma mi pare sia una delle bici più ambite in commercio.Sta storia che lle persone comperano bici solo per emulare i corridori insomma è una panzana colossale altrimenti vedremmo solo Swork e F10. La realtà è che come ti ho detto le bici in carbonio sono più belle, sono tutte diverse e dalle forme più disparate venendo incontro ai gusti di tutti. o-o

Giant la si comprava perché costava meno delle altre. Ed è un fatto, basta vedere i listini di qualche anno fa.
Ora Giant la si compra perché ce l'ha Dumou….. ;)

Io vedo che in giro ci sono per il 95% (anche di più) bici del gruppo Pro, BMC, Focus, Argon18, Wilier, qualche Colnago, Giant, Specialized, e poi qualche sporadica altra marca.

E la Bianchi tutt'oggi è in gruppo Pro (Team Jumbo) con una signora bici.

E non è per nulla una panzana, se hai la possibilità di parlare con qualche negoziante, chiedi le percentuali di vendita divise per marche e modelli, ti renderai facilmente conto di cosa va per la maggiore.

Ovviamente a parte i segmenti bassi, dove chi non ha il grano compra un po' di tutto, basta che costi poco.
 

Mardot

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Anche, ma già la volata è una condizione non propriamente comune nel mondo amatoriale, a parte i pochi che corrono le gare in circuito.
Invece bene o male una salita e una discesa la fanno tutti prima o poi.
Probabilmente la mia opinione è anche influenzata dall'utilizzare taglie grandi, dove il problema della rigidità del nodo sterzo è amplificata dalle lunghe leve date dai tubi obliqui ed orizzontale (soprattutto).

Sicuramente la taglia conta eccome, tubi lunghi (quindi lunghe leve) che agiscono sugli estremi di un headtube generoso (per forza di cose) in lunghezza. In circuito, catena sul 12 e rilanci, cavoli come si piega in mezzo… :-(
 

Mardot

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Forse il problema sta nel fatto che quel materiale non ha più modo di evolversi, non c'è più niente da inventarsi.
Tred ad esempio ha rilanciato il metallo ma resta sempre una nicchià relegata a chi piace quel tipo di linea o-o

Beh insomma… l'evoluzione è possibile, sia sul materiale che sulle geometrie e, ovviamente, anche sulle forme.

Ma come accade in qualunque settore industriale, i reparti di R&D lavorano sulla base degli investimenti, e gli investimenti sono sempre mirati a dove va il mercato, oppure a dove si vuole che vada, quindi per ora nessuno si sogna di investire molto su un materiale (in senso lato) che non ha mercato.
o-o