Power meter, vale la pena?

jokerout

Maglia Iridata
1 Dicembre 2009
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Tuturano!!!!
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(BDC)Cervèlo S3 '14(MTB)Canyon ultimate cf-9.0
La mia domanda era stata posta cercando di inserire un unica variabile, e cioè l'utilizzo o meno del PM.
Dando x stabili e, soprattutto, validi gli altri aspetti.
Quindi atleta con esperienza, preparatore valido e presente, disponibilità di tempo per allenamento ecc.
Ovviamente più variabili si vanno ad inserire meno senso ha il discorso .
Dalle altre risposte mi pare di capire che, restando immutate le altre variabili, il PM dia un risultato quasi certo.

Certo,però ti posso dire che a parità di tutti gli altri fattori, al preparatore che imposta i lavori sui watt viene richiesta una “preparazione” sempre aggiornata,proprio perché con tutti i dati disponibili,i software e relativi upgrade hanno un ruolo predominante.
 
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Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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Dunque, non so se quanto ora scriverò possa essere utile a @bianco70, lo scriverò comunque, un'esperienza è sempre un'esperienza e condividerla non è mai inutile del tutto.

Da tanti anni uso gli SRM, ho iniziato per pura curiosità di leggere il nuovo numeretto.

Ho capito abbastanza in fretta che non ne avrei fatto l'uso per il quale normalmente lo si acquista.

Troppo pigro, troppo naif per seguire tabelle o sopportare imposizioni. Non mi è neanche del tutto chiaro il concetto di allenamento.

Preferisco uscire quando mi pare (sempre se posso) e fare quello che mi pare anche se del tutto diverso da ciò che dovrei fare al fine di migliorare le mie prestazioni.
Che questo mi retroceda di 200 o più posizioni a Cesenatico o a Sölden o a Corvara non riveste per me importanza.

Tutto ciò premesso devo però dire che nonostante quanto ho appena scritto non potrei più fare a meno di leggere quel numeretto.

Lo uso per gestirmi, a differenza delle pulsazioni che risentono molto del livello di affaticamento, quel numeretto è molto più affidabile per questo scopo.

Dopo tanti anni mi conosco bene al punto che capisco molto velocemente se il livello di fatica che percepisco è nella giusta relazione con il numeretto che leggo e capisco se sto bene, benino, male o malissimo.

In base a ciò stabilisco, ormai istintivamente, cosa posso o debbo fare per ricavare il meglio da quello che ho a disposizione.

In condizioni standard posso inoltre stimare per quanto tempo posso farlo, se lo sforzo dura poco, tipo 10 minuti, so che posso stare vicino ai 300W, se dura il doppio 260-270, su una salita lunga non più di 240, il Giovo lo devo fare a non più di 200-210 perché altrimenti poi il Rombo mi tocca farlo a piedi e così via.

Se sono in giro a divertirmi posso decidere di esagerare e violare quei livelli, so però già che dopo la pagherò.

Non so quindi rispondere al quesito se sia o meno servito a migliorarmi, è però di certo stato utile ed ha aumentato il mio piacere di andare in bicicletta.

Sono sempre del parere che la maggior parte di noi, che spendiamo vagonate di soldi per questa nostra passione, deve aspirare principalmente a trarne il massimo piacere, anche ove questo fosse scollegato dalle prestazioni puramente agonistiche.

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SimonB

Gregario
8 Settembre 2018
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Da tanti anni uso gli SRM, ho iniziato per pura curiosità di leggere il nuovo numeretto.

Ho capito abbastanza in fretta che non ne avrei fatto l'uso per il quale normalmente lo si acquista.

Troppo pigro, troppo naif per seguire tabelle o sopportare imposizioni. Non mi è neanche del tutto chiaro il concetto di allenamento.

Preferisco uscire quando mi pare (sempre se posso) e fare quello che mi pare anche se del tutto diverso da ciò che dovrei fare al fine di migliorare le mie prestazioni.
Che questo mi retroceda di 200 o più posizioni a Cesenatico o a Sölden o a Corvara non riveste per me importanza.

Tutto ciò premesso devo però dire che nonostante quanto ho appena scritto non potrei più fare a meno di leggere quel numeretto.

Lo uso per gestirmi, a differenza delle pulsazioni che risentono molto del livello di affaticamento, quel numeretto è molto più affidabile per questo scopo.

Dopo tanti anni mi conosco bene al punto che capisco molto velocemente se il livello di fatica che percepisco è nella giusta relazione con il numeretto che leggo e capisco se sto bene, benino, male o malissimo.

In base a ciò stabilisco, ormai istintivamente, cosa posso o debbo fare per ricavare il meglio da quello che ho a disposizione.

In condizioni standard posso inoltre stimare per quanto tempo posso farlo, se lo sforzo dura poco, tipo 10 minuti, so che posso stare vicino ai 300W, se dura il doppio 260-270, su una salita lunga non più di 240, il Giovo lo devo fare a non più di 200-210 perché altrimenti poi il Rombo mi tocca farlo a piedi e così via.

Se sono in giro a divertirmi posso decidere di esagerare e violare quei livelli, so però già che dopo la pagherò.

Non so quindi rispondere al quesito se sia o meno servito a migliorarmi, è però di certo stato utile ed ha aumentato il mio piacere di andare in bicicletta.

Sono sempre del parere che la maggior parte di noi, che spendiamo vagonate di soldi per questa nostra passione, deve aspirare principalmente a trarne il massimo piacere, anche ove questo fosse scollegato dalle prestazioni puramente agonistiche.

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yuk

Scalatore
1 Marzo 2007
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triciclo
Si, ne vale la pena. E fa la differenza. Anche se non ti segue un preparatore, anche se ti allenerai quanto prima, ma avrai modo di curare di più le intensità che poi in gara fanno la differenza.
Ti renderai conto che se sei uno che gareggia non serve a niente stare delle ore al 70% della potenza "massima" relativa ad 1h di pedalata, migliori davvero quando stai dei minuti vicino a quella potenza. Ti renderai conto con il passare del tempo che i tuoi valori di potenza massimale si alzeranno, e lavorerai su nuovi parametri.
Ti servirà a "tenere duro" nei giorni in cui sei un po' stanco ma basta poco per rimanere lì nel gruppo, e il misuratore ti da la sicurezza psicologica che a quel ritmo ce la puoi fare.
Non solo non serve a niente stare ore in sella a bassa intensità ma accelera l'invecchiamento, conosco molti ciclisti che aumentando le ore in sella, quando tolgono casco e occhiali tra calvizie e rughe dimostrano 10 anni in più dei loro coetanei.
Poche ore e ben fatte e via libera ad atri interessi, mai focalizzarsi troppo su un unico sport, specie se in età avanzatà.
Via libera quindi ai PM che ottimizzano i tempi, personalmente da quando lo uso ho abbandonato i gruppi, le levatacce mattutine, le trasferte in auto per andare a far salita. dimezzato il dislivello e.. vado uguale se non di più, con grande risparmio di tempo e denaro, da dedicare a cose ben più gratificanti del macinare km in sella ad una bici.
 
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bianco70

Scalatore
22 Agosto 2007
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Wilier 110 Air
Dunque, non so se quanto ora scriverò possa essere utile a @bianco70, lo scriverò comunque, un'esperienza è sempre un'esperienza e condividerla non è mai inutile del tutto.

Da tanti anni uso gli SRM, ho iniziato per pura curiosità di leggere il nuovo numeretto.

Ho capito abbastanza in fretta che non ne avrei fatto l'uso per il quale normalmente lo si acquista.

Troppo pigro, troppo naif per seguire tabelle o sopportare imposizioni. Non mi è neanche del tutto chiaro il concetto di allenamento.

Preferisco uscire quando mi pare (sempre se posso) e fare quello che mi pare anche se del tutto diverso da ciò che dovrei fare al fine di migliorare le mie prestazioni.
Che questo mi retroceda di 200 o più posizioni a Cesenatico o a Sölden o a Corvara non riveste per me importanza.

Tutto ciò premesso devo però dire che nonostante quanto ho appena scritto non potrei più fare a meno di leggere quel numeretto.

Lo uso per gestirmi, a differenza delle pulsazioni che risentono molto del livello di affaticamento, quel numeretto è molto più affidabile per questo scopo.

Dopo tanti anni mi conosco bene al punto che capisco molto velocemente se il livello di fatica che percepisco è nella giusta relazione con il numeretto che leggo e capisco se sto bene, benino, male o malissimo.

In base a ciò stabilisco, ormai istintivamente, cosa posso o debbo fare per ricavare il meglio da quello che ho a disposizione.

In condizioni standard posso inoltre stimare per quanto tempo posso farlo, se lo sforzo dura poco, tipo 10 minuti, so che posso stare vicino ai 300W, se dura il doppio 260-270, su una salita lunga non più di 240, il Giovo lo devo fare a non più di 200-210 perché altrimenti poi il Rombo mi tocca farlo a piedi e così via.

Se sono in giro a divertirmi posso decidere di esagerare e violare quei livelli, so però già che dopo la pagherò.

Non so quindi rispondere al quesito se sia o meno servito a migliorarmi, è però di certo stato utile ed ha aumentato il mio piacere di andare in bicicletta.

Sono sempre del parere che la maggior parte di noi, che spendiamo vagonate di soldi per questa nostra passione, deve aspirare principalmente a trarne il massimo piacere, anche ove questo fosse scollegato dalle prestazioni puramente agonistiche.

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Molto interessante questo tuo post, ti ringrazio.
Il tuo caso rispecchia abbastanza bene quello che mi stavo chiedendo.
Sei partito da una situazione con un certo chilometraggio ed un tuo modo di andare in bici, non hai cambiato nulla se non il fatto di usare il PM e ne hai avuto un beneficio. Anche tu mi confermi l'utilità dello strumento.
Grazie ancora.
 

cbr70

Scalatore
6 Giugno 2018
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genova
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Specy
a mio avviso e' utile a prescindere perche' al giorno d'oggi bisogna avere un 'idea del proprio potenziale e del proprio rapporto peso-potenza.

dopodiche' in base alle proprie velleita' se ne fara' l'uso piu' adeguato che spazia dal monitoraggio e gestione della potenza per non esplodere, ad una rigorosa possibilita' di fare allenamenti intermittenti fino all'analisi dei dati che interpretati da un bravo preparatore , permettono di lavorare su aree specifiche e di programmare i picchi di forma.
 

dibcycling

via col vento
24 Novembre 2017
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dt swiss
Vedo che non mi sono espresso bene quando ho risposto “dipende”,pertanto vi faccio un esempio proprio della settimana scorsa.

Mi chiama un compagno di squadra che sulla scia dell’entusiasmo per i PM compra i Vector3,disperato perché non arrivano i dati al 520 in maniera stabile...problema rilevato nei tappi.
Detto ciò,ci faccio due chiacchiere...e praticamente era contento di esser arrivato domenica a 180w medi con picco di 780w.

Al di fuori dei numeri in sé, mi dite voi a che serve un Pm per leggere queste stupidaggini?
Motivo per la quale penso che il PM gli ha fatto più male che bene.

Ecco perché dicevo che non é assolutamente scontato che un PM faccia la differenza nelle prestazioni......poi se lo date per certo,vengono dubbi a me di come lo utilizzate.

Tu hai o hai mai avuto un powermeter in maniera continuativa per qualche settimana?
 

yuk

Scalatore
1 Marzo 2007
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triciclo
a mio avviso e' utile a prescindere perche' al giorno d'oggi bisogna avere un 'idea del proprio potenziale e del proprio rapporto peso-potenza.

dopodiche' in base alle proprie velleita' se ne fara' l'uso piu' adeguato che spazia dal monitoraggio e gestione della potenza per non esplodere, ad una rigorosa possibilita' di fare allenamenti intermittenti fino all'analisi dei dati che interpretati da un bravo preparatore , permettono di lavorare su aree specifiche e di programmare i picchi di forma.
Ce la fai anche senza preparatore se la materia ti interessa e la approfondisci così risparmi un bel pò di soldini.
 
23 Ottobre 2015
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Cube, Specialized
Molto interessante questo tuo post, ti ringrazio.
Il tuo caso rispecchia abbastanza bene quello che mi stavo chiedendo.
Sei partito da una situazione con un certo chilometraggio ed un tuo modo di andare in bici, non hai cambiato nulla se non il fatto di usare il PM e ne hai avuto un beneficio. Anche tu mi confermi l'utilità dello strumento.
Grazie ancora.
Confermo pure io l'utilità come niente altro per monitorare in tempo reale come stai andando e come gestirti.
Lo uso da tre anni e, pur non aumentando il numero di ore in bici causa tempo a disposizione sono migliorato e quasi tornato ai livelli universitari.
Le cotte le prendo ancora, ma adesso sono cosciente di quello che sto facendo e non mi sorprendono.
Se hai un preparatore che ti segue gli fornisci dati oggettivo dei tuoi progressi, dell'affaticamento e di come ti alleni.
Solo con la fc prevalgono le sensazioni, che non sono assolutamente oggettive.
 

ValeXX

Apprendista Cronoman
15 Luglio 2009
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Sto valutando l'acquisto di un power meter, visto che la spesa è consistente vorrei fare alcune riflessioni.
So bene che le metodiche di allenamento attuali si basano sulla potenza e sono ben conscio della validità dello strumento e della preparazione usando i watt, la mia domanda però è questa:
L'uso del power meter fa veramente la differenza?
Spesso vedo post di persone che sono passate dal fare giri in compagnia ad adottare programmi di allenamento con il power meter, magari appoggiandosi ad un preparatore, ed hanno avuto grandi risultati.
Ma quanto di questi risultati è dovuto al power meter e quanto dal fatto di aver cominciato ad allenarsi seriamente?
Se prendiamo un ciclista che segue un programma di allenamento strutturato basato su fc e cadenza, lo dotiamo di PM ,senza modificarne i volumi di allenamento, quanto incremento può sperare di avere?
Vorrei le vostre opinioni in merito, grazie.

Come detto da qualcuno molto onesto... Dipende...
Se sei disposto ad allenerti con costanza, con un preparatore o senza (ma in quel caso studiando ed analizzando i dati), se sei disposto ad allenarti spesso da solo (non sempre!) allora si, può fare la differenza, quanto dipende, se sei già uno che si allena molto bene e magari già sei seguito i miglioramenti saranno più esigui, viceversa importanti.
Se invece, come alcuni miei compari di uscita, giochi a chi fa più watt sullo strappetto ;nonzo% sono semplicemente soldi buttati, poi se la cosa piace non sono più buttati di un nuovo telaio o nuove ruote... ;)
Insomma, se vuoi provarlo fallo, se mi chiedi se ti farà migliorare non lo so, appunto, dipende... ;)
Io per ora non ne sento la necessità, ma se usato bene i vantaggi sono evidenti, in caso contrario diventa un ornamento in più sulla bici abbsatanza costoso :mrgreen: e non che in questo ci sia qualcosa di male ;)
 

dibcycling

via col vento
24 Novembre 2017
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Confermo pure io l'utilità come niente altro per monitorare in tempo reale come stai andando e come gestirti.
Lo uso da tre anni e, pur non aumentando il numero di ore in bici causa tempo a disposizione sono migliorato e quasi tornato ai livelli universitari.
Le cotte le prendo ancora, ma adesso sono cosciente di quello che sto facendo e non mi sorprendono.
Se hai un preparatore che ti segue gli fornisci dati oggettivo dei tuoi progressi, dell'affaticamento e di come ti alleni.
Solo con la fc prevalgono le sensazioni, che non sono assolutamente oggettive.
Già il sapere che a quell'andatura sali in cima dando il massimo senza cuocerti è un vantaggio che definirei addirittura sleale. Col solo cardio vuol dire andare alla cieca, quindi cuocersi o non dare il massimo. I vantaggi si vedono in particolar modo quando sei poco allenato e comunque lo sai usare per gestirti, ad esempio quando riprendi la bici dopo uno stop lungo. Ti accorgi che dosandoti stai con gente che sulla carta è piu forte di te.
 

cbr70

Scalatore
6 Giugno 2018
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Specy
Già il sapere che a quell'andatura sali in cima dando il massimo senza cuocerti è un vantaggio che definirei addirittura sleale. Col solo cardio vuol dire andare alla cieca, quindi cuocersi o non dare il massimo..

a mio avviso non e' esattamente cosi' , nel senso che anche col cardio se gestisci la soglia anaerobica e non la superi , non ti cuoci

pero' col cardio non riesci bene a percepire quando sei fresco che stai usando piu' risorse di quelle possibili (ad esempio io 240watt dopo un ora non li tengo ed il cuore andrebbe fuori soglia , ma per i primi 10 minuti li tengo ed il cuore e' pure basso) .
questo fa si che non puoi ben gestire bene il momento in cui devi dare di piu'. ad esempio l'ultima salita... col Pm , monitorandolo, prevedi benissimo se ne hai ancora , col cardio no e ti ritrovi a meta' salita cotto..battiti alti , potenza bassa

ovviamente e' solo una mia personale e contestabile opinione
 

BenSnow

Cronoman
9 Giugno 2018
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Ciocc
Io l'ho acquistato da poco ma i benefici che ho notato da subito negli allenamenti in solitaria sono:

quando sei stanco e i battiti non salgono non "esageri" per farli salire perchè in pratica non li guardi più, quindi ti alleni meglio seguendo i watt
il dato è istantaneo per cui in determinati tipi di esercizi è molto più comodo delle pulsazioni

Poi c'è l'aspetto psicologico che essendo i watt un valore "affidabile" ti viene da cercare di rispettarlo il più possibile e quindi se vuoi mollare tieni duro e se vuoi aumentare non esageri... quindi ancora una volta ti alleni meglio.

Poi sul fatto che ne valga la pena o no è più un discorso economico... se uno non arriva a fine mese non ne vale la pena in nessun caso perchè è pur sempre un hobby, se invece uno non ha problemi economici ne vale la pena sicuramente... come può valerne la pena un paio di ruote, un telaio, l'abbigliamento ecc ecc alla fine è ognuno di noi che si da un limite di spesa... non si può criticare neanche chi lo ha preso solo per leggere il numeretto, perchè alla fine uno coi suoi soldi ci fa quello che vuole secondo me!
 

dibcycling

via col vento
24 Novembre 2017
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a mio avviso non e' esattamente cosi' , nel senso che anche col cardio se gestisci la soglia anaerobica e non la superi , non ti cuoci

pero' col cardio non riesci bene a percepire quando sei fresco che stai usando piu' risorse di quelle possibili (ad esempio io 240watt dopo un ora non li tengo ed il cuore andrebbe fuori soglia , ma per i primi 10 minuti li tengo ed il cuore e' pure basso) .

Stai dicendo esattamente quello che dico io.
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
Niente, non riesco a farmi capire.
Provo a sintetizzare ulteriormente:
Il ciclista di prima ha un preparatore bravo che verifica i progressi settimanalmente ed adatta il programma di allenamento.
Prima lo fa utilizzando fc, cadenza e le info che gli da il ciclista settimanalmente, dopo che il ciclista ha il PM farà la stessa cosa valutando, in più, anche i valori dati dal PM stesso.
Cosa può sperare di ottenere in termini di miglioramento il nostro ciclista?

Sui miglioramenti è difficile rispondere. Supponiamo che il ciclista di cui hai parlato sia già al top il PM non lo farà migliorare e anche se lo facesse i miglioramenti sarebbero minimi. La conseguenza potrebbe essere: «Ho speso e non vado di più, ergo il PM non serve ad una mazza.»
Se invece non è al top hai uno strumento importante che permetterà a quel ciclista di fare quei miglioramenti necessari per arrivare al suo massimo.
Per concludere, sempre riferendoci a quel ciclista già al top. Un PM gli sarà comunque utile perché grazie a valori certi e univoci e non ballerini, come ad esempio la frequenza cardiaca che può reagire diversamente in base al giorno, sarà in grado di ottimizzare al massimo i suoi allenamenti.
 

dibcycling

via col vento
24 Novembre 2017
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Per concludere, sempre riferendoci a quel ciclista già al top. Un PM gli sarà comunque utile perché grazie a valori certi e univoci e non ballerini, come ad esempio la frequenza cardiaca che può reagire diversamente in base al giorno, sarà in grado di ottimizzare al massimo i suoi allenamenti.

Un ciclista già al top ma senza powermeter è paragonabile ad un'auto da corsa senza il contagiri, la frequenza cardiaca è paragonabile al termometro della temperatura dell'acqua.
In pista, al massimo, senza contagiri, giri più lento di come potresti fare col contagiri. Quando hai l'acqua che bolle, è tardi...
In buona sostanza l'uso del powermeter ti permette di andare sempre al tuo massimo, senza fare quei fuorigiri che ti costringerebbero a perdere un'enormità di tempo.
 

c.marcello

Pignone
29 Maggio 2018
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Trieste
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Klein quantum pro - Rocy Mountain Element team scandium
Il PM ti da un'idea di gestione ed un dato oggettivo e replicabile, l'allenamento con il cardio e rpm no. Io ricordo che già 15 anni fa (o forse un po di più) quando la polar ha introdotto i primi misuratori cardio codificati aveva introdotto anche un misuratore di potenza che si metteva a livello catena ma se lo potevano permettere solo i pro del tempo... poi negli anni le cose sono molto migliorate ed ora sono alla portata di tutti quindi di suo direi che ha un senso. L'idea di base comunque è quella di eliminare i dati soggettivi, mi spiego meglio.
Un dato oggettivo è la potenza espressa in W da un ciclista (due ciclisti possono confrontare i w erogati, e se hanno lo stesso peso avranno anche lo stesso rapporto W/kg), ma gli stessi ciclisti possono anche confrontare i loro rpm... per cui due ciclisti, pari peso, possono affrontare una salita a pari W sui pedali ed andranno su alla stessa velocità.. sono dati oggettivi.
Il parametro soggettivo invece sono i battiti, perchè variano in base a diverse condizioni esterne ed interne... ad esempio uno può avere una risposta diversa dalla mattina al pomeriggio, anche il tempo varia questo parametro (caldo e freddo) cambia in base all'allenamento di base, il raggiungimento di un valore non è immediato ma ha un tempo di latenza diverso da persona a persona, dall'età etc... quindi fare un programma di allenamento "mirato" è molto più difficile perchè il preparatore dovrebbe adattare il parametro in base a molte variabili per far arrivare ad un allenamento ottimale. Infatti i parametri sul battito cardiaco sono in % da-a del valore di soglia i w sono un dato in % ma finito in base ad altri test. Io di mio mi trovo molto più a mio agio a controllare W erogati in rapporto agli rpm i battiti li cotrollo ma solo in via indicativa (e comuque è un parametro che logicamente varia a variare del rapporto dei parametri precedenti) ed anzi, ti dirò di più...se ci fai caso il più delle volte a parita di W/rpm i battiti sono molto diversi tra una uscita e l'altra, oppure come ti accorgerai capita spesso che spingento ad una quantià di W (di allenamento), e mantenendo gli rpm costanti i battiti all'inizio tendono a salire poi si stabilizzano dopo un paio di minuti ed infine dopo un 6/7 minuti in poi tendono un pochino a scendere/stabilizzarsi
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
Un ciclista già al top ma senza powermeter è paragonabile ad un'auto da corsa senza il contagiri, la frequenza cardiaca è paragonabile al termometro della temperatura dell'acqua.
In pista, al massimo, senza contagiri, giri più lento di come potresti fare col contagiri. Quando hai l'acqua che bolle, è tardi...
In buona sostanza l'uso del powermeter ti permette di andare sempre al tuo massimo, senza fare quei fuorigiri che ti costringerebbero a perdere un'enormità di tempo.

Io l'ho detta in modo più elegante :-x