Sviluppare un'auto, dai primi bozzetti alla presentazione ufficiale, prevede una spesa di diverse centinaia di milioni di euro (questo vale anche per quei "cessi" di utilitarie: quando uscì la peugeot 207, già qualche anno fa ormai, lessi che in totale per quel progetto fu stanziato un miliardo di euro.
In una macchina si progetta tutto, dal motore (non sempre, è vero), ai sedili, fino all'ultima plastica che copre il twitter delle casse sul cruscotto.
E tutto deve essere provato, testato, certificato... Alcune volte si progetta addirittura la catena di montaggio, o si adegua quella che si ha già.
Questo vale sia per le utilitarie che, a maggior ragione, per le fuoriserie, dove ogni pezzo è nuovo e pensato e progettato ad hoc.
In una bicicletta il progetto sostanzialmente prevede lo studio del telaio, il resto sono pezzi che qualcun altro ha già provveduto a sviluppare e testare e che vengono accoppiati al telaio. Pochi pezzi, tra l'altro.
Secondo te lo sviluppo della Kia (dallo schizzo alla prima consegna) è costato la stessa cifra della progettazione della Wilier (anche mettendo insieme i componenti che non ha progettato Wilier?).
Non ho detto che il progetto della wilier costi più di quello della kia. Ho detto che si sta paragonando un bene che si avvicina, se così si può dire, alla perfezione costruttiva, con materie prime e componenti costosissimi, con un altro bene progettato per costare poco e per essere venduto a moltissime persone. Sono certo che il margine di guadagno della picanto sia molto più risicato di quello della 110 proprio perché la seconda è messa su una fascia di mercato alla quale attingeranno in milioni. Di 110 ne venderanno qualche migliaia. E i costruttori di bici non sono masochisti. Potessero vendere la s-works montata
Red e-tap a 1000 euro, stai pur certo che lo farebbero perché decuplicherebbero n volte le vendite in poche settimane.
Sent from my [device_name] using
BDC-Forum mobile app
Le biciclette di alta gamma sono un cosiddetto bene di Giffen, ossia mantengono la loro appetibilità solo se hanno un prezzo alto. Se il prezzo della S-work crollasse a mille euro, il primo anno ne venderebbero migliaia perchè il consumatore lo percepirebbe come l'affare della vita, il secondo anno, molto probabilmente, le vendite crollerebbero perchè
Specialized verrebbe percepita come una B'twin, senza averne la rete di vendita diretta con i conseguenti ricavi. E ti assicuro, conoscenza diretta, che Decathlon fa ricerca e sviluppo, probabilmente molto più di Willier, che non conosco, ma siccome il marchio è considerato da "supermercato" le vendite di fascia alta sono limitate e parliamo di biciclette che, spesso, sono fatte in Italia o Francia, il loro alluminio era saldato da Dedacciai e il titanio da Nevi, per dire, e ci correvano il Tour, ma l'immagine rimaneva da supermercato, quando Specialized produceva già in Cina. E, negli ultimi venti anni, anno corso più squadre World Tour con bici Decathlon che Willier.
Parli di componenti costosissimi, hai idea di quanto costi un componente OEM? se vedessi il prezzo impallidiresti. Ricordo il prezzo di un manubrio Deda integrato a 250€ più IVA, prezzo di listino 750, e Deda pagava il produttore orientale più il trasporto, tasse, etc, fai tu il prezzo all'origine del pezzo. Dal produttore, che ci guadagna, al prezzo di listino, parliamo di, spesso, quattro volte, significa che una bici da diecimila euro potrebbe costare cinquemila e tutti continuerebbero a guadagnarci, ma non sarebbe più così esclusiva.
Il problema è che oggi la filiera è ancora lunga, quando il consumatore può andare direttamente alla fonte, vedi comprare su Aliexpress. Questo è un fattore di cui i negozianti doverebbero tener conto e anche le case quando redigono i listini. Uno sconto del cinquanta percento è una presa in giro, significa che il produttore ha gonfiato il listino per poi favorire chi compra grosse quantità, insostenibili anche da un grossista nazionale, con ulteriori sconti. Altrimenti passino alla vendita diretta via internet, con buona pace di tutti.