Ecco il racconto del mio primo IRONMAN...
Che dire...le parole non basteranno a raccontare le emozioni...le emozioni di una giornata lunghissima...
La sveglia suona alle 4.00 (si quando ancora fuori è buio)...indosso il body, calze elastocompressive e si scende a fare colazione...di fianco a me la Francy, più sveglia, agitata ed eccitata di me. L’albergo pullula di Triathleti...guardo i loro piatti per capire cosa mangiano ma ovviamente non cambio la mia colazione standard pre-gara...finisco rapidamente la colazione e risalgo in camera. Si parte. Zaino in spalla per la Francy e sacca bianca IM per me con tutto l’occorrente per il nuoto. La zona cambio apre alle 5.00 (stamattina si tratta solo di una veloce verifica avendola già allestita il giorno prima). Tutto è buio ma gli aspiranti IM sembrano formichine già al lavoro. Controllo la bici,
ruote, borracce...controllo anche le sacche blu e rosse...e mentre sto per uscire dalla zona cambio la prima doccia fredda...MUTA VIETATA...non me ne capacito...ci saranno 14 gradi e tutti indossiamo almeno una felpa...ma tant’è il regolamento è quello e sarà così per tutti. Siccome le disgrazie non vengono mai sole, scopro che anche le calze elastocompressive saranno vietate nel nuoto...quindi rientro in zona cambio, le ripongo nella sacca blu...e mi sento un po’ indifeso e un po’ nudo come un verme. Speravo in un esordio più tranquillo...ma mi toccherà nuotare per 3800 m. senza muta nel lago di Zurigo. Intanto il sole sorge, faccio gruppetto con Stefano e Davide e andiamo verso la partenza. All’alba...e più precisamente alle 6.40 viene data la partenza con colpo di cannone...emozionante...
Io penso...ok...è arrivato il momento di iniziare questa lunga giornata...si entra in acqua (oggettivamente calda...). Il lago è pulito, l’acqua bellissima...i primi 1000 m scorrono rapidi e veloci (forse troppo)...poco dopo faccio una bevuta stratosferica con tanto di digestione immediata di acqua di lago (beh...2000 persone che nuotano tutti insieme qualche onda la creano)...fa nulla, supero il momento e riparto...nuoto regolare, Davide è al mio fianco...sicuramente non spinge per rimanere con me...io proseguo col mio passo...sul lato lungo del percorso sicuramente sbaglio e allargo la traiettoria (alla fine saranno 4500 anziché 3800 da
Garmin...ma tanto facciamola qualche bracciata in più che ci frega). L’ultima parte del nuoto non finisce più...ma in qualche modo arrivo ad uscire dall’acqua. Davide è con me. Sentiamo gli incitamenti di suo papà e della Francy...andiamo in transizione...Davide correndo e io camminando...gestisco la transizione lentamente, mangio, mi metto finalmente le calze elastocompressive e si parte in bici.
Primo giro...si sta ancora bene, non caldissimo...i primi 30 km sono un bel piattone lungo lago. Poi svolta a sinistra e prima salita. Ritorno su Davide, scolliniamo insieme e pedaliamo insieme per un bel tratto collinare. Inizia poi la seconda salita (la più dura del percorso)...a seguire, discesa, terza salita, ancora discesa, lungo lago e infine la mitica Heartbreak Hill. In cima tifo da stadio...spettatori in festa, speaker che nomina i passaggi di tutti gli atleti e la Francy che mi urla e mi incita.
E ora secondo giro...sto ancora abbastanza bene...anche se inizia a fare caldo. Il mio pensiero è quello di essere regolare. Bevo e mi nutro agli intervalli prefissati. Ai ristori prendo sempre una borraccia di acqua per rinfrescarmi e abbassare un po’ la temperatura corporea (il caldo inizia a farsi sentire)...nel complesso sono stanco ma sto benino. Ultimo e mitico passaggio su Heartbreak Hill...Francy scatenata nel tifo...mi urla di essere pronta a correre la maratona con me (fantastica...anche perché io tutte queste certezze di riuscire a fare una maratona non le ho). Arrivo in zona cambio, mangio, cappellino e scarpette e si parte. All’uscita della zona cambio...primo ponticello, lo ritengo una cattiveria bella e buona (anche perché lo dovrò fare quattro volte). Mi impongo un ritmo regolare, cammino solo ai ristori dove sfrutto spugnaggi e acqua per rinfrescarmi...il caldo è sempre maggiore. Il primo giro scorre abbastanza bene (in tutto saranno quattro)...qualche salitella un paio di cambi di direzione...un pezzetto non asfaltato...in condizioni normali non sarebbero problemi, ma nell’IRONMAN è tutta un’altra storia. Continuo a correre regolare, cammino e mi rinfresco ai ristori...e...e...aspetto la crisi, con serenità, so che arriverà, solo non so quando. In realtà i primi 25 km non succede nulla, dal 25esimo un po’ di indolenzimento muscolare e un fastidiosissimo reflusso acido...quasi mi chiedo se il famoso muro è tutto qua...grosso errore...non era il muro...semplicemente qualche banale mattoncino buttato lì sul percorso...il muro viene eretto dall’IM solo per me al 38esimo km...quando pensavo ormai solo al traguardo...male al ginocchio destro...che mi costringe a non riuscire a correre per più di 200 m di fila...ma ormai quella medaglia deve essere mia...e se non potrò correre camminerò...il 38esimo e il 39esimo sono più camminati che corsi...anche dopo devo alternare corsa e cammino ma il traguardo si avvicina...inizio a sentire lo speaker...questa volta sarà lì per me...stringo i denti...corro gli ultimi 400-500 m e spero che il ginocchio me lo permetta...a distanza sento già la Francy urlante...che sovrastata con la sua voce lo speaker...entro sul tappeto, esulto, sto tagliando il traguardo, la medaglia è mia...abbraccio Stefano, aspettiamo Davide...siamo tutti e tre devastati, felici e megaliati...si, ora lo posso dire: I’M AN IRONAMAN!!!
ps.: se mi chiedessero...ma quindi cos’è un IRONMAN...beh...ora risponderei che l’IRONMAN è una lunga giornata, dura e che farà tremendamente male...ma che è bellissima!!!
Ah...già...tempo finale 12h33min!!!
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