Riflessioni: cosa ci separa dai primi? Punti deboli?

gipsy

Scalatore
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Tranquillo.
ho scritto velocemente, per massimali intendevo Vo2max e forza e mi riferivo a concetti generali i quanto alla ricaduta che hanno su tutto il resto. Tieniti per te la questione della base di volume adeguata perchè è solo una corrente di pensiero, dal mio pensiero non resta esclusa la tecnica, se leggi bene ho dato solo un concetto generale.

Non è che tutti hanno 15 ore alla settimana sai, le cose si fanno anche molto diversamente da come la gran parte pensa.

Una cosa importante, per base di volume poi non si intende fare un blocco di fondo, ma si intende volume complessivo, senza alcun riferimento alla periodizzazione, alla ripartizione dei carichi, alla tipologia e ai mezzi.(che resta ovviamente legata al modello prestazionale della specialità sportiva).

sia che ti alleni 5 o 15 ore alla settimana, negli sport di endurance la ripartizione dei carichi deve prevedere (circa) 80% del volume totale ad intensità medio-basse, approssimativamente possiamo dire <80% HRmax. puoi anche credere che sia una corrente di pensiero, ma io ancora devo trovare un atleta che non sia migliorato, seguendo questa regola.
vice versa tra chi pensa di trovare una scorciatoia, allenando solo le alte intensità, c'è pieno di storie di overtraining, infortuni e più in generale scadimento delle prestazioni
 

Gamba_tri

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Tranquillo.
ho scritto velocemente, per massimali intendevo Vo2max e forza e mi riferivo a concetti generali i quanto alla ricaduta che hanno su tutto il resto. Tieniti per te la questione della base di volume adeguata perchè è solo una corrente di pensiero, dal mio pensiero non resta esclusa la tecnica, se leggi bene ho dato solo un concetto generale.

Non è che tutti hanno 15 ore alla settimana sai, le cose si fanno anche molto diversamente da come la gran parte pensa.

Una cosa importante, per base di volume poi non si intende fare un blocco di fondo, ma si intende volume complessivo, senza alcun riferimento alla periodizzazione, alla ripartizione dei carichi, alla tipologia e ai mezzi.(che resta ovviamente legata al modello prestazionale della specialità sportiva).
A mio avviso, ma anche di Friel, non esiste UN metodo di allenamento, ma molti metodi che si adattano a diversi atleti, che sono unici per genetica, tempo disponibile, carichi lavorativi, impegni familiari, obbiettivi in gara, etc. La base aerobica è fondamentale nella periodizzazione classica, che è il metodo da cui partire per tutti, prima di fare esperimenti con altri metodi, e di chi ha posto la domanda consociamo quasi nulla. A mio avviso, mai dare per scontato che quello che funziona per se stessi funzioni anche per gli altri, e viceversa.

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Gamba_tri

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Creo questo thread per fare qualche piccola riflessione. Spero non sia senza senso in quanto non ho un pensiero ben preciso in mente come al solito :mrgreen::mrgreen:

Comunque, iniziamo da qui. Faccio triathlon da 3 anni ormai. O meglio, 3 anni fa ho iniziato ad allenarmi per fare triathlon. Il primo anno ho fatto 2 olimpici. Il secondo anno ho partecipato ai campionati italiani 70.3 a Lovere e ho fatto 3 olimpici. Quest'anno ho partecipato al Trinacria Half (gara 70.3 in Sicilia, sospesa per cattiva organizzazione quando avevo finito la bici...meglio stendere un velo pietoso), poi di nuovo campionati Italiani e 3 Olimpici.

Devo dire che, tralasciando i campionati italiani, dove comunque sono migliorato, negli olimpici per ora riesco a dare il meglio di me. Nell'ultima gara sono andato discretamente bene, arrivando tra i primi 15 su 190 partecipanti uomini, sesto di categoria (S3..). Questo per dire che effettivamente noto dei miglioramenti: principalmente a nuoto (sono passato da nuotare a 1'55"/100m a 1'35"/100m, ultima gara) e in bici (diciamo che "nasco" come ciclista). E qui però arriviamo alla prima riflessione: non noto miglioramenti nella corsa.
I tempi della corsa sono esattamente uguali, a meno di qualche secondo, con quelli dello scorso anno (parlo delle gare dove ho riferimenti dei 2 anni). Questo per dire: secondo voi è normale? Nel senso, riesco a migliorarmi in nuoto e in bici ma non nella corsa? E' normale che il "motore" funziona in bici ma non nella corsa? Sarò limitato a correre sempre sui 4'30"/km negli olimpici o posso togliere qualcosa qui? Vedo che mi trascino dietro gente nella bici, ma appena iniziamo a correre mi pianto e loro vanno via. Anche nelle gare di corsa di 10 km (ma anche Roma-Ostia per esempio), non miglioro, non sono mai sceso sotto i 4'/km (10k) e mai sotto i 4'30"/km nella mezza). Non mi spiego questa cosa. Secondo me uno che va in bici non vedo perche non dovrebbe andare anche a correre. Allora il problema è nella tecnica?

Altra riflessione, alcuni del team si lamentano dell'allenatore. Secondo me il problema principale riguarda noi e non il sistema di allenamento (qualche piccola lacuna c'è comunque). Secondo voi, quanto conta il programma di allenamento in proporzione con Alimentazione(mi alimento "bene" ma faccio da me)/Visita medica-biomeccanica? Per visita medica, intendo una visita medica di qualità, dove si valutano tutti i parametri sotto sforzo (non sono neanche esperto in questo, vorrei provare in un buon centro sportivo).

Tutto questo perchè, nell'ultima gara, nonostante un risultato soddifacente (per me), dove però ho dato tutto me stesso, vedo che la top 5 è ancora a 5 minuti e non so dove toglierli. Per ora parlo degli olimpici. Ai campionati italiani 70.3 è proprio un altro livello.

Se poi avete anche da consigliarmi anche un buon centro medico-sportivo, ve ne sarò grato.

Scusate se ho detto qualche cavolata.:ola:
Il motore aerobico buono lo hai, ma come è la tua conformazione fisica? Dal fatto che sei arrivato a nuotare ad 1'35" e sei un buon ciclista, magari soprattutto in piano, direi che sei piuttosto muscolato, questo andrebbe a detrimento della corsa. Le .ieri sono solo supposizioni, magari sei secchissimo. Vi sono anche caratteristiche che fanno il buon ciclista ma il cattivo podista, come femore lungo e tibbia corta, per risponderti di come si possa essere un buon ciclista, ma solo un mediocre podista . Ma, in generale, queste sono finezze, dovessi scommettere direi più che il limite è il peso in più da portarsi dietro, se c'è, o un allenamento scorretto, come detto da Gipsy, oppure non hai ancora raggiunto i necessari adattamenti muscolari. Per dirti, io correvo sotto i 20 nello sprint e 40 secchi in olimpici duri come Pietra, ma ero 63 kg per 1,82 e a nuoto non sono mai riuscito ad avere un galleggiamento decente.

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gioadelu

Novellino
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A mio avviso, ma anche di Friel, non esiste UN metodo di allenamento, ma molti metodi che si adattano a diversi atleti, che sono unici per genetica, tempo disponibile, carichi lavorativi, impegni familiari, obbiettivi in gara, etc. La base aerobica è fondamentale nella periodizzazione classica, che è il metodo da cui partire per tutti, prima di fare esperimenti con altri metodi, e di chi ha posto la domanda consociamo quasi nulla. A mio avviso, mai dare per scontato che quello che funziona per se stessi funzioni anche per gli altri, e viceversa.

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La base aerobica non è un blocco invernale di 60 giorni di fondo. La base aerobica per l'endurance è massimizzare il massimo consumo di ossigeno, questo passa per mezzi metodi di ogni genere, per lunghe sedute di fondo e medio con belle dosi di radicali liberi, e per misurati allenamenti NON sport specifici.
Io non sto parlando di cose che funzionano su di me, sto parlando di principi di fisiologia
 

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La base aerobica non è un blocco invernale di 60 giorni di fondo. La base aerobica per l'endurance è massimizzare il massimo consumo di ossigeno, questo passa per mezzi metodi di ogni genere, per lunghe sedute di fondo e medio con belle dosi di radicali liberi, e per misurati allenamenti NON sport specifici.
Io non sto parlando di cose che funzionano su di me, sto parlando di principi di fisiologia
A me quella sembra, solo, una definizione globale di un piano allenamento annuale per sport di resistenza che non vedo come possa aiutare nello specifico, ma non sono un esperto e, molto probabilmente, non ho capito cosa intendessi.

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desperados988

Pedivella
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A guardare le classifiche delle gare, nuotare con quel passo magari non si vince ma si è nel primo 10% dei partecipanti, mentre vedo che nella corsa sono in tanti (parlo sempre della distanza olimpica) ad avvicinarsi al passo di 4.00 / 4.10 (Lo ho notato anche nelle podistiche domenicali !)

Personalmente dovrei investire troppo nel nuoto, mi accontento di un passo medio di 1.50, così poi recupero posizioni nelle altre due frazioni ed anche mentalmente la gara è più facile da gestire.

Esatto, in gare di livello medio (non parlo dei campionati italiani, dove il livello è altissimo) esco intorno al 10% dei partecipanti. Però secondo me è meglio investire nel nuoto, perchè in gare con draft uscire prima dall'acqua ti permette di prendere un buon treno, specialmente in gare piatte. Non sei d'accordo?

Il motore aerobico buono lo hai, ma come è la tua conformazione fisica? Dal fatto che sei arrivato a nuotare ad 1'35" e sei un buon ciclista, magari soprattutto in piano, direi che sei piuttosto muscolato, questo andrebbe a detrimento della corsa. Le .ieri sono solo supposizioni, magari sei secchissimo. Vi sono anche caratteristiche che fanno il buon ciclista ma il cattivo podista, come femore lungo e tibbia corta, per risponderti di come si possa essere un buon ciclista, ma solo un mediocre podista . Ma, in generale, queste sono finezze, dovessi scommettere direi più che il limite è il peso in più da portarsi dietro, se c'è, o un allenamento scorretto, come detto da Gipsy, oppure non hai ancora raggiunto i necessari adattamenti muscolari. Per dirti, io correvo sotto i 20 nello sprint e 40 secchi in olimpici duri come Pietra, ma ero 63 kg per 1,82 e a nuoto non sono mai riuscito ad avere un galleggiamento decente.

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Questo è molto interessante, ecco perchè ho scritto anche che secondo me, oltre alla tipologia di allenamento, alimentarsi bene e seguire una dieta adeguata con un supporto di un nutrizionista (SERIO E CAPACE) è importantissimo, non trovate?




In generale sto vedendo che, riguardo alle metodologie di allenamento si stanno creando diverse "correnti" di pensiero. Questo però conferma che la metodologia di allenamento è sia soggettiva dal punto di vista dell'allenatore e sia dall'atleta, nel senso che non tutti reagiscono allo stesso modo. Ad esempio, il mio coach da allo stesso gruppo di persone lo stesso allenamento, variando solo un po i tempi della corsa e non tutti reagiamo allo stesso modo, c'è chi è più stanco, chi meno ecc...
 

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A guardare le classifiche delle gare, nuotare con quel passo magari non si vince ma si è nel primo 10% dei partecipanti, mentre vedo che nella corsa sono in tanti (parlo sempre della distanza olimpica) ad avvicinarsi al passo di 4.00 / 4.10 (Lo ho notato anche nelle podistiche domenicali !)

Personalmente dovrei investire troppo nel nuoto, mi accontento di un passo medio di 1.50, così poi recupero posizioni nelle altre due frazioni ed anche mentalmente la gara è più facile da gestire.

Si infatti mi definivo nuotatore mediocre se si parla di frazione nuoto del triathlon salgo un filo nella graduatoria (gli age gropu del cus parma che si allenano 2 corsie più in la di me mi mazzulano costantemente, almeno l 80% di loro) ..

Però fidati che nel tuo caso passaggio da un 1.50 come dici tu a 1.40 (e sono pessimista eh) non ti costerebbe u grosso investimento a parer mio ma un diverso investimento. Non so quali siano i tuoi volumi nel nuoto ma io ci sono arrivato facendo meno di 3h a settimana (spezzettate in sessioni da 40'..a volte 3 a volte 4)...quindi a volte manco 2h e mezzo.

Fermo restando che io sono un fermo sostenitore del "faccio ciò che mi piace fregandomene della classifica in gara" che applico ad ogni persona che non abbia ambizioni da podio / slot. IO ad esempio sopra le 4h/4h e mezzo in sella comincio a patire mentalmente e preferisco farle più intense e brevi certe sessioni e raggiungere il volume settimanale con più sessioni. c'è gente che pagherebbe per farsi 8h di dolomiti ogni giorno.
 
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Esatto, in gare di livello medio (non parlo dei campionati italiani, dove il livello è altissimo) esco intorno al 10% dei partecipanti. Però secondo me è meglio investire nel nuoto, perchè in gare con draft uscire prima dall'acqua ti permette di prendere un buon treno, specialmente in gare piatte. Non sei d'accordo?



Questo è molto interessante, ecco perchè ho scritto anche che secondo me, oltre alla tipologia di allenamento, alimentarsi bene e seguire una dieta adeguata con un supporto di un nutrizionista (SERIO E CAPACE) è importantissimo, non trovate?




In generale sto vedendo che, riguardo alle metodologie di allenamento si stanno creando diverse "correnti" di pensiero. Questo però conferma che la metodologia di allenamento è sia soggettiva dal punto di vista dell'allenatore e sia dall'atleta, nel senso che non tutti reagiscono allo stesso modo. Ad esempio, il mio coach da allo stesso gruppo di persone lo stesso allenamento, variando solo un po i tempi della corsa e non tutti reagiamo allo stesso modo, c'è chi è più stanco, chi meno ecc...
Per avere lo stesso piano di allenamento, tanto vale scaricarlo da internet. Il piano di allenamento o è completamente individualizzato o è solo un canovaccio tanto per avere un'idea di base. Per esempio, nel tuo gruppo, molto probabilmente, c'è chi regge bene lo schema 3+1, ma per alcuni è meglio il 2+1, o, addirittura, la "settimana" di nove giorni. Anche perché qualcuno sarà un novellino del triathlon, qualcuno molto esperto, qualcuno giovane, qualcuno meno. Un buon allenatore deve conoscere tutte le metodologie ed essere pronto ad applicarle quando l'atleta non risponde più, o risponde male, a quella della periodizzazione classica che, secondo me, è sempre il punto di partenza.

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A mio avviso, ma anche di Friel, non esiste UN metodo di allenamento, ma molti metodi che si adattano a diversi atleti, che sono unici per genetica, tempo disponibile, carichi lavorativi, impegni familiari, obbiettivi in gara, etc. La base aerobica è fondamentale nella periodizzazione classica, che è il metodo da cui partire per tutti, prima di fare esperimenti con altri metodi, e di chi ha posto la domanda consociamo quasi nulla. A mio avviso, mai dare per scontato che quello che funziona per se stessi funzioni anche per gli altri, e viceversa.

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proprio ieri mi stavo dando un occhio alla bibbia (nuova, finalmente ha messo riferimenti a watt, tss e company) di friel e pure lui infatti dice 75/80% del volume totale sotto la soglia Aerobica (non ANA). Certo che coi volumi picchia parecchio. In un suo libro comincia a sparare del lunghi da 5h di bici a 3 mesi dalla gara ... io non potrei mai ma i rende conto che quando si scrive u libro non si sa chi si ha davanti e , forse, l approccio dei volumi alti è meno pericoloso di quello della qualità. lo diceva anche Caporali che proporre troppo qualità a un principiante può esser pericoloso.

IO mi son trovato bene con un inverno 'cattivo', fatto di sessioni massime di 2h30/3 (e altre 2 di 1h) ma con tanta qualità. Ora vedo che fino alle 4h e oltre tengo buoni (per me) wattaggi e sto usando questi mesi per allungar certe sessioni. La qualità la tengo a livello di richiamo ormai con qualcosa in Z4 1 volta a settimana.
 
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proprio ieri mi stavo dando un occhio alla bibbia (nuova, finalmente ha messo riferimenti a watt, tss e company) di friel e pure lui infatti dice 75/80% del volume totale sotto la soglia Aerobica (non ANA). Certo che coi volumi picchia parecchio. In un suo libro comincia a sparare del lunghi da 5h di bici a 3 mesi dalla gara ... io non potrei mai ma i rende conto che quando si scrive u libro non si sa chi si ha davanti e , forse, l approccio dei volumi alti è meno pericoloso di quello della qualità. lo diceva anche Caporali che proporre troppo qualità a un principiante può esser pericoloso.

IO mi son trovato bene con un inverno 'cattivo', fatto di sessioni massime di 2h30/3 (e altre 2 di 1h) ma con tanta qualità. Ora vedo che fino alle 4h e oltre tengo buoni (per me) wattaggi e sto usando questi mesi per allungar certe sessioni. La qualità la tengo a livello di richiamo ormai con qualcosa in Z4 1 volta a settimana.

E intanto: oggi visita nutrizionista: ufficialmente -15kg da gennaio 2017 (ma venivo da un infortunio non lieve) e -9 da inizio 2018. -5kg a parità di periodo 2017. Non sto certo patendo la fame ma i volumi e il caldo han aiutato.

Indoor vedo che fatico di più ma ci sta... mentre dopo il 1.8kg di liquidi persi ieri in 50' di corsa sto cercando un modo per idratarmi in corsa quando faccio i lunghi. per 20km mi servon 2 litri di roba. :wacko:

appena finita 1h30 di bici in Z2 alta
Nel tuo caso Friel parla periodizzazione inversa, con la qualità prima della quantità perché più ci si avvicina alla gara più gli allenamenti debbono diventare simili alla gara stessa, per cui per un Ironman lunghi lenti alla fine della costruzione, invece che all'inizio. Ma in costruzione si deve sempre preparare la base, altrimenti si rischia di saltare presto con troppa qualità all'inizio.

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gioadelu

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A me quella sembra, solo, una definizione globale di un piano allenamento annuale per sport di resistenza che non vedo come possa aiutare nello specifico, ma non sono un esperto e, molto probabilmente, non ho capito cosa intendessi.

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scusami sto evitando di essere bannato dai moderatori, quindi sto sul generale.

Fidatevi e diffidate di chi propone per un amatore agonista più di 10 11ore a settimana, non si va lontano se si ha stressor aggiuntivi, e dovendo tagliare, teniamo su gli specifici, perché no lo squat al massimale, e tagliamo le passeggiate
 

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scusami sto evitando di essere bannato dai moderatori, quindi sto sul generale.

Fidatevi e diffidate di chi propone per un amatore agonista più di 10 11ore a settimana, non si va lontano se si ha stressor aggiuntivi, e dovendo tagliare, teniamo su gli specifici, perché no lo squat al massimale, e tagliamo le passeggiate

ma parli per tutte le distanze? perchè preparar un 70.3 anche anche...ma un IM almeno nel perido di massimo carico mi sembrano poche.
 

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scusami sto evitando di essere bannato dai moderatori, quindi sto sul generale.

Fidatevi e diffidate di chi propone per un amatore agonista più di 10 11ore a settimana, non si va lontano se si ha stressor aggiuntivi, e dovendo tagliare, teniamo su gli specifici, perché no lo squat al massimale, e tagliamo le passeggiate
Perché dovrebbero bannarti? Continuo a non capire, perché la stagione è lunga ed ogni periodo ha fini diversi. Se io parto a gennaio con la qualità ad aprile sono al massimo della forma, a fine maggio scoppiato, ma le gare importanti iniziano a giugno.

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gipsy

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ma parli per tutte le distanze? perchè preparar un 70.3 anche anche...ma un IM almeno nel perido di massimo carico mi sembrano poche.

con 10-11h alla settimana l'ironman lo termini, non è questo il punto; di certo nessuno in buona fede potrà mai affermare che si tratta della situazione ideale. ognuno faccia quello che meglio crede, ma, per quanto mi riguarda, iscriversi ad una gara di 226km senza poter disporre di una quantità di tempo libero idonea a disposizione, è una fesseria
 
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con 10-11h alla settimana l'ironman lo termini, non è questo il punto; di certo nessuno in buona fede potrà mai affermare che si tratta della situazione ideale. ognuno faccia quello che meglio crede, ma, per quanto mi riguarda, iscriversi ad una gara di 226km senza poter disporre di una quantità di tempo libero idonea a disposizione, è una fesseria

si parlavo appunto di una situazione normale, non da 'survivor'. terminare lo termini pure con meno...galleggi a rana(2h), pedali sulla graziella (7/8h) e passeggi per 42km ( meno di 6/7h) . con 16h si fa... ma dovrebbero offrirmi tanti soldi per sorbirmi un supplizio tale.
 

gipsy

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a me invece sembra una supercaXXola...
troll o venditore di aria fritta in cerca di pubblicità, se lo bannano fanno solo bene...
 

Mancio82

Apprendista Passista
8 Maggio 2013
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proprio ieri mi stavo dando un occhio alla bibbia (nuova, finalmente ha messo riferimenti a watt, tss e company) di friel e pure lui infatti dice 75/80% del volume totale sotto la soglia Aerobica (non ANA). Certo che coi volumi picchia parecchio. In un suo libro comincia a sparare del lunghi da 5h di bici a 3 mesi dalla gara ... io non potrei mai ma i rende conto che quando si scrive u libro non si sa chi si ha davanti e , forse, l approccio dei volumi alti è meno pericoloso di quello della qualità. lo diceva anche Caporali che proporre troppo qualità a un principiante può esser pericoloso.

IO mi son trovato bene con un inverno 'cattivo', fatto di sessioni massime di 2h30/3 (e altre 2 di 1h) ma con tanta qualità. Ora vedo che fino alle 4h e oltre tengo buoni (per me) wattaggi e sto usando questi mesi per allungar certe sessioni. La qualità la tengo a livello di richiamo ormai con qualcosa in Z4 1 volta a settimana.

Anch'io mi sono comprato l'edizione nuova, letta tutta d'un fiato, ma in certi argomenti preferisco quella vecchia, soprattutto nella sezione dove crea dei "case studies" di alcuni atleti Age Group che hanno differenti obiettivi: chi primeggiare negli Sprint, chi fare l'Ironman, la Duatleta, con relativa tabella annuale....

Certo che allenare gli sprint con 12 allenamenti settimanali, 14 ore di picco massimo sono un volume enorme, lo vedo molto difficile da attuare per una persona normale che non sia un ex pro con tanto tempo a disposizione.

Comunque parlando di nuoto, Guido ha centrato in una frase l'essenza del classico nuotatore mediocre: allenamenti di VO2Max tendono solo a creare turbolenze, nel senso che si fa un gran bordello in vasca (e una gran fatica), ma tempi alla mano, è molto probabile si vada come in Z3 nemmeno troppo tirata.
 

Tall

Cronoman
4 Febbraio 2018
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Wilier
Vi lascio questo video sul nuoto stile libero che a mio parere è piuttosto interessante, mostrano anche un particolare attrezzo da palestra che permette di allenare e misurare la potenza sviluppata durante la bracciata:

(per chi non capisce l'inglese è possibile andare nelle opzioni del video e attivare i sottotitoli
con traduzione automatica in italiano)

 

N3bbia

Maglia Gialla
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ma questa bibbia nuova cos'ha di diverso?
vale la pena di leggerla se si possiede già la vecchia + your best triathlon?

personalmente penso di si se uno già apprezzava friel. come dicevano altri ha un approccio volumistico alla preparazione ma almeno nell ultma edizione documenta anche con otenza, tss, if etc..la trovo più completa...anche se io seguo un approccio diverso

mi sto leggendo fast track triathlete di dixon perchè è incentrato tutto su un approccio più da persona normalmente impegnata' quindi per ogni sessione spiega anche come eliminarla/diminurla alla bisogna.