Forse per ignoranti vuole dire dure come i sassi, tamugne, che le puoi prendere a martellate che non fanno neanche beo!
Ciauz!
Ciauz!
Il peso è solo un elemento, più importante è stare tranquillo in bici e forse abbassare leggermente la sella. A volte serve solo un paio di occhiali per fare durare le ruote. Ho un tandem sulla quale ho montato cerchi normali di 19 mm di larghezza e 36 fori che hanno tenuto anche con oltre 200 kg di carico tra pilota, copilota e bagagli. Se invece uno leggero si butta a tutta birra in un fosso puo distrugere anche una ruota a 48 raggi e cerchio da 25 mm di larghezza.
-Per i Tandem
vi consiglio vivamente di non usare V-Brake o simili, ma freni a disco o a tamburo: il surriscaldamento del cerchio in discesa, con conseguente esplosione del pneumatico, è una possibilità quasi certa
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Beh, che delle ruote "normali" tengano su un tandem è fotuna, cmq hai perfettamente ragione sul fatto che lo stile di guida influenza molto la durata delle ruote!
un paio di consigli:
-Per l'amico pesante direi Mavic CXP23 32fori, DT Swiss Competition 2.0-1.8 incrociati in quarta, mozzi Chorus. Importanti le "rondelle" in ottone da mettere sulla testa del raggio che sabilizzano la giunzione tra la testa del raggio e la flangia del mozzo:
(particolare che pochissim fanno....)
-Per i Tandem
vi consiglio vivamente di non usare V-Brake o simili, ma freni a disco o a tamburo: il surriscaldamento del cerchio in discesa, con conseguente esplosione del pneumatico, è una possibilità quasi certa
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-Gli incroci dei raggi.... argomento lungo ma cercherò di condensarlo in poche righe.
- radiale: offre la massima stabilità laterale ed una ottima stabilità della ruota nel tempo. Non ha alcuna resistenza alla forza torcente (ecco perchè non è possibilie usarla al posteriore dx, o alla sx in caso di freni a disco o a tamburo), e stresa parecchio le flange del mozzo (che deve essere chiaramente approvato dal costruttore per il montaggio radiale), la ruota è estremamente rigida.
- in prima/seconda: poco usati, in pratica ogni raggio incrocia un altro per una o due volte. La ruota viene su molto rigida e con una buona stabilità. L'incrocio in prima non ha una grande resistenza al momento torcente, sconsigliato sul post. Dx e sul lato dei freni a disco/tamburo
- in terza: il più usato, dà alla ruota il giusto compromesso tra rigidità, asosrbimento e stabilità nel tempo. E' forse l'unico incrocio dove (usando parti di qualità) si riesce a dare la giusta -alta- tensione ai raggi con relativa facilità, il che si traduce in una ruota reattiva e stabile nel tempo (per via dei raggi ad alta tensione che non flettono) ma sufficientemente confortevole (per via dell'incrocio fatto dai raggi)
- in quarta: usata solo in applicazioni gravose dove è richiesta poca rigidità ma alto livello di assorbimento per via dei raggi più lunghi eedel magigore numero di incroci. Consigliata per tandem e bici da carico, non per ruote reattive. Da usarsi con cerchi a basso profilo e raggi di buona sezione, in modo da sfruttare l'elasticità permessa dal sistema
ciao a tutti,
ho un amico che pesa 88 kg. (95 ad inizio stagione) e sfortuna sua è alla ricerca di un paio di ruote resistenti, in quanto sinora 2 paia di ruote l'hanno abbandonato per rottura raggi e altro.
Sinora ha avuto un paio di Ksyrium Elite e un paio di Ksyrium SL.
Quale ruota consigliate per il mio amico ?
l'importante che sia resistente e robusta.
x Campagnolo 10V.
grazie
ciao
peso sui 90-95 kg (altezza 193) sono un vero e proprio passistone!
io uso le MAVIC COSMIC ELITE -
sono a medio profilo e tengono la centratura in maniera fenomenale.
Macino chilometri e la mia bici ha fatto percorsi su tutti i tipi di terreni! MAI ROTTO UN RAGGIO
secondo me le trovi in giro ad un prezzo ragionelvole
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Le rondelle non servono assolutamente a niente ...
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Questo è un rugurgito di idee storiche che non hanno alcuna dimostrazione nei fatti. ....
"lui" fa il meccanico da tipo 30-40 anni, stavolta mi sa ce hai preso un granchio non è l'ultimo arrivato (come il sottoscritto), di sicuro!
Ma guarda, io vengo da una generazione di operai che l'abilità se l'è fatta col lavoro (iniziando all'età di 15 anni), chi era meccanico, chi falegname, chi sarta etc etc. Ed io seguo sempre questo approccio.
E credo fermamente in quello che faccio e che viene provato sul campo, specialmente quando questo coincide con quello che persone tecnicamente molto preparate affermano (con dati alla mano).
Questo diventa inconfutabile, non perchè lo dico io; ma perchè chi produce le cose, dati alla mano, trova riscontri nelle cose che faccio.
Per quanto riguarda l'assemblaggio delle ruote è forse una delle cose che preferisco (insieme ad i mozzi Sturmey Archer etc), e per l'attività che svolgo ne ho fatte veramente di tutti i tipi! dalle Mtb alle bici da carico, ai tricicli, ogni misura da 16 a 28 pollici; col Rohloff, con i mozzi Sturmey e Nexus, con freni a tamburo, con mozzi da pista (molto gettonati ultimamente...).
Questo non significa che penso di essere infallibile, tutt'altro! Mi piace molto il mio lavoro perchè mi porta a confrontarmi ogni giorno con cose nuove, e la parola "aggiornarsi" per me non esiste, visto che è una cosa automatica
Certo che avere vissuto gli anni d'oro della MTB, dove tutta l'evoluzione che si trova oggi nella BDC è stata "adottata", mi ha aiutato non poco come background!
Ok, cominciamo la discussione...
In effetti avresti parzialmente ragione, per il solo motivo se non avessi specificato i componenti. Ma ho detto "mozzi Chorus".
Ora, sitamo parlando di un ciclista pesante ma non di ruote da DH, quindi non userei certo gli Alpine da 2,3.
sul Chorus ti accorgi che il raggio ha il suo gioco. Questo non è il massimo in caso di utilizzo gravoso.
Saprai benissimo anche tu che l'avere i raggi alla massima tensione ammissibile minimizza i cicli di compressione e trazione a cui il raggio è soggetto, e la rondella in ottone ha proprio lo scopo di evitare il gioco della testa del raggio sul mozzo, punto critico per le rotture.
Io mi sono sempre torvato benissimo con questo metodo, ho i ricontri delle dozzine di ruote che ho fatto nell'ultimo periodo, ed io stesso le uso sia selle ruote da pista della s/s che uso ogni giorno e su una delle mie MTB.
Allora, torniamo indietro alla fine anni '80 ed inizio '90.
Su strada si andava ancora con i telai in acciaio brasati con le congiunzioni, attacchi microfusi, s/sterzo filettate, comandi sul traversone, ed antichità varie.
A parte qualche sporadica eccezzione (senza mercato, questi infatti sono pezzi rari) di bici da strada, il resto era così.
Poi venne la mountain bike.
-i telai in alluminio che tutti usano ebbero la grande diffusione con la Mtb
-idem per la saldatura tig, guardata inizialmente con "sospetto" dagli "stradisti"!
-Ed i comandi integrati Shimano dove iniziarono? Sulla BDC nel '91, in Mtb due anni prima, se non erro...
La Mafac le produceva già negli anni 50. Poi, non le vedo ancora sulle bici da corsa.-ed i pattini freno "lunghi"?
-ed il forcellino cambio sostituibile?
-e le selle superleggere? (la Flite divenne uno status in Mtb mentre su strada tutti usavano ancora la Turbomatic o la Rolls)
-ed i canotti sella a regolazione micrometrica?
-e le s/sterzo Ahead set?
-e le gomme in Kevlar con gomma a bassa densità?
-e la viteria in Ergal e Titanio non si iniziò forse ad usare sulle Mtb "super stock"?
-e l'uso massiccio di raggi a doppio spessore?
-e gli sganci rapidi Ringlè, i capostipiti, non si usarono forse prima su Mtb?
Potrei continuare all'infinito, ma l'unica cosa che mi viene in mente ora che sia stata passata dalla BDC alla Mtb sono i pedali a sgancio...
Non travisiamo: nelle tue ricerche potrai anche trovare casi di BDC con tutte le cose che ho elencato, magari anche qualche anno prima; ma tutti sanno che è stata la Mtb a portare l'innovazione in massa, perchè c'era assoluto bisogno di performance.
"La teoria da solo non è mai maestro di ogni situazione e serve spesso di più una buona dose di buonsenso con poco teoria che non tutta la teoria con poco buonsenso."
Beh, se parli con gente tipo Alex Moulton e Mike Burrows (saprai bene chi sono) non la pensano così. E se permetti, io ho il massimo rispetto di queste due figure importantissime nel design della bicicletta.