Sfatiamo l'attendibilità dei watt

ENZODELLANOCE

Novellino
26 Agosto 2018
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Il fatto è che lo sarà comunque e in ogni momento, "lento". Proprio perchè si tratta di un evento secondario in risposta ad una richiesta di flusso sanguigno che impiega comunque un po' di tempo per diventare (circa) stazionario.
L'argomento "riscaldamento" non è comunque riduttivo o banale. E siccome in generale ha l'obiettivo di "evocare effetti di temperatura, metabolici, neurali e psicologici, compresi metabolismo anaerobico, incremento della cinetica di assorbimento dell'ossigeno e potenziamento di post-attivazione" (McGowan, Pyne, Thompson, Rattray - 2015), personalmente vedo la pratica che citi come un eventuale ulteriore controllo che la richiesta iniziale non ecceda quella offerta prima di una completa attivazione, quindi come parte integrante del riscaldamento (oltre a poter essere utilizzata per quantificare una prontezza nei confronti dello sforzo, ma solo se confrontata con la richiesta esterna - potenza). Non trovo particolari riscontri nella durata che indichi (e in molti casi sarebbe anche impraticabile, se la sessione deve avere durata ridotta).
La faccio semplice

20 ' a ritmo di FL
30' FLN
5/10' ritmo blando o fondo lento
Poi si inzia a fare lavoro specifico ai watt e si inzia l' allenamento vero e proprio
* chi vuol provare questo e'lo schema
 

Il Trattore

Maglia Rosa
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con due ruote
Eppure quando mi alleno ,dopo il riscaldamento , per un ora , guardo quasi esclusivamente i watt. Perché di solito visto il poco tempo faccio intensità o ripetute. Invece nei giri lunghi ,dove la potenza decade in funzione del tempo , tengo sotto controllo il cuore.
Esattamente il contrario di quello che l'utente atterrato nel forum come il messia , va predicando.
Boh, sono perplesso

Mi permetto un'osservazione: perché non guardare ANCHE la potenza nei giri lunghi? Intendo: se fai un giro da 5h con parecchio dislivello, ovviamente dovrai ricalibrare i watt che potrai tenere su ciascuna salita in funzione del percorso che stai affrontando. A quel punto non hai "decadimento" di potenza, semplicemente partirai più piano e terrai un wattaggio medio minore.

Colgo l'occasione per dare un paio di esperienze recenti (non riferiti a te ovviamente ma in generale):
- due domeniche fa, giornata in cui stavo benissimo, nonostante fossi reduce da una settimana di carico, salita da 40' salgo a 330W medi, cuore a 168 bpm, sensazioni di onnipotenza :mrgreen:
- domenica scorsa, reduce da una settimana di scarico ma sabato sono rientrato tardi, dormito poco e male, salita da 35' 310W medi, cuore a 182 bpm, sensazioni di morte imminente :pork: :prega:.

Morale: se i watt non sono attendibili, il battiti cosa sono??? :yoga:
 
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Eppure quando mi alleno ,dopo il riscaldamento , per un ora , guardo quasi esclusivamente i watt. Perché di solito visto il poco tempo faccio intensità o ripetute. Invece nei giri lunghi ,dove la potenza decade in funzione del tempo , tengo sotto controllo il cuore.
Esattamente il contrario di quello che l'utente atterrato nel forum come il messia , va predicando.
Boh, sono perplesso
Avrai un fisico super reattivo . Domanda 1 Fc alla soglia quanto hai? 2 dopo 80 km come che dati hai (watt-fc) 3 sulle lunghe distanze come te la cavi? Sull 'utente atterrato come il Messia , libero di pensarla come ti pare non e' un problema mio , forse ti danno fastidio le persone dirette .
 

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max_good
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La faccio semplice

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Poi si inzia a fare lavoro specifico ai watt e si inzia l' allenamento vero e proprio
* chi vuol provare questo e'lo schema
continuo a non capire che differenza c'è se questa parte la faccio seguendo i watt, rimanendo in z1 max z2 ....poi se ho anche FC, come detto e ripetuto, avrò ulteriori parametri da vedere/analizzare...
 
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Addai e' un ora non 16 ore. Non ti alleni almeno 3 ore in una seduta?

Da lunedì a venerdì mi alleno tutti i giorni, ma al massimo 2h30-2h45 dato che mi alleno prima o dopo il lavoro (e lavoro 8-17). Sabato e domenica over 3h. In ogni caso sono sotto preparatore e ho un protocollo di riscaldamento da seguire in base al tipo di lavoro da fare (ad ogni modo, nemmeno per allenamenti da 5h faccio 1h di riscaldamento).
 

all_i_need_is_bike

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Parto da alcuni dati certi .
Corpo umano e mezzo meccanico hanno dei limiti insormontabili, puoi essere il miglior preparatore del Mondo ma quando hai migliorato le prestazioni di un singolo Atleta del 15% hai raggiunto il limite . Kerrison sara' un ottimo preparatore , ma chi fa la fortuna dei preparatori sono i Corridori , non il contrario . Kerrison ha cucito su misura allenamenti specifici su Atleti con determinate caratteristiche, avrei voluto vedere un Indurain allenarsi con i suoi metodi . Quelle frullate a 95 rpm salvano il muscolo , ma un atleta "normale" a meta' tour si ritroverebbe valori di ematocrito a 30 . Kerrison lo vorrei vedere preparare 3 cicloamatori e vedere i risultati
Non è tanto "migliorare" genericamente, specialmente in ambito elite, quanto disporre delle migliori capacità possibili nel momento in cui vengono richieste. L'allenatore che sa cosa sta facendo prova a scegliere stimoli adatti alle caratteristiche del singolo e adeguati per correggere i particolari fattori limitanti evidenziati dal soggetto. Applicare un metodo non è copiare uno schema che su qualcuno ha funzionato, proprio perchè non si potrà mai avere la certezza che quello schema sia adatto a qualcun'altro. Applicare un metodo è cercare razionalmente cosa dovrebbe essere utile e trovare il modo più adatto per ottenere quell'effetto, e in questo la potenza è indubbiamente molto più ricca di informazioni disponibili (ma non è l'unica informazione di cui tenere conto, come già detto).
 

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Apprendista Cronoman
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Resta comunque uno schema troppo generale che, da solo, dice poco. Per qualcuno potrebbe essere utile sempre, per qualcuno qualche volta, per qualcuno potrebbe rappresentare 1 ora buttata via, in qualche caso qualcuno non ha proprio tempo e modo di farlo e quindi non riuscirà mai ad applicarlo. Quindi che si fa?
 

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Mi permetto un'osservazione: perché non guardare ANCHE la potenza nei giri lunghi? Intendo: se fai un giro da 5h con parecchio dislivello, ovviamente dovrai ricalibrare i watt che potrai tenere su ciascuna salita in funzione del percorso che stai affrontando. A quel punto non hai "decadimento" di potenza, semplicemente partirai più piano e terrai un wattaggio medio minore.

Colgo l'occasione per dare un paio di esperienze recenti (non riferiti a te ovviamente ma in generale):
- due domeniche fa, giornata in cui stavo benissimo, nonostante fossi reduce da una settimana di carico, salita da 40' salgo a 330W medi, cuore a 168 bpm, sensazioni di onnipotenza :mrgreen:
- domenica scorsa, reduce da una settimana di scarico ma sabato sono rientrato tardi, dormito poco e male, salita da 35' 310W medi, cuore a 182 bpm, sensazioni di morte imminente :pork: :prega:.

Morale: se i watt non sono attendibili, il battiti cosa sono??? :yoga:
Do una risposta scontata i watt sono piu' affidabili ma il cuore va sempre tenuto piu' basso possibile , piu lo tieni basso piu il lavoro ai watt sara' profiquo
Resta comunque uno schema troppo generale che, da solo, dice poco. Per qualcuno potrebbe essere utile sempre, per qualcuno qualche volta, per qualcuno potrebbe rappresentare 1 ora buttata via, in qualche caso qualcuno non ha proprio tempo e modo di farlo e quindi non riuscirà mai ad applicarlo. Quindi che si fa?
Proficuo * errata corrige
 

ENZODELLANOCE

Novellino
26 Agosto 2018
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Resta comunque uno schema troppo generale che, da solo, dice poco. Per qualcuno potrebbe essere utile sempre, per qualcuno qualche volta, per qualcuno potrebbe rappresentare 1 ora buttata via, in qualche caso qualcuno non ha proprio tempo e modo di farlo e quindi non riuscirà mai ad applicarlo. Quindi che si fa?
Non e'utile sicuramente per chi fa gare Amatoriali da 50 km . Quell'ora che per qualcuno pare buttata via a me pare che sia la base di un allenamento fatto bene e comunque e' tutta legna che metti in cascina , anche perche' dopo non torni a casa ma continui per altra 1- 2-3-4 ore
 

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Mi permetto un'osservazione: perché non guardare ANCHE la potenza nei giri lunghi? Intendo: se fai un giro da 5h con parecchio dislivello, ovviamente dovrai ricalibrare i watt che potrai tenere su ciascuna salita in funzione del percorso che stai affrontando. A quel punto non hai "decadimento" di potenza, semplicemente partirai più piano e terrai un wattaggio medio minore.

Colgo l'occasione per dare un paio di esperienze recenti (non riferiti a te ovviamente ma in generale):
- due domeniche fa, giornata in cui stavo benissimo, nonostante fossi reduce da una settimana di carico, salita da 40' salgo a 330W medi, cuore a 168 bpm, sensazioni di onnipotenza :mrgreen:
- domenica scorsa, reduce da una settimana di scarico ma sabato sono rientrato tardi, dormito poco e male, salita da 35' 310W medi, cuore a 182 bpm, sensazioni di morte imminente :pork: :prega:.

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Do una risposta scontata i watt sono piu' affidabili ma il cuore va sempre tenuto piu' basso possibile , piu lo tieni basso piu il lavoro ai watt sara' profiquo
Resta comunque uno schema troppo generale che, da solo, dice poco. Per qualcuno potrebbe essere utile sempre, per qualcuno qualche volta, per qualcuno potrebbe rappresentare 1 ora buttata via, in qualche caso qualcuno non ha proprio tempo e modo di farlo e quindi non riuscirà mai ad applicarlo. Quindi che si fa?
continuo a non capire che differenza c'è se questa parte la faccio seguendo i watt, rimanendo in z1 max z2 ....poi se ho anche FC, come detto e ripetuto, avrò ulteriori parametri da vedere/analizzare...
Non ti e'mai capitato di seguire i watt e a un certo punto del tuo allenamento inzi a disunirti ? ( sintomo di un allenamento non buono )
 

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Non e'utile sicuramente per chi fa gare Amatoriali da 50 km . Quell'ora che per qualcuno pare buttata via a me pare che sia la base di un allenamento fatto bene e comunque e' tutta legna che metti in cascina , anche perche' dopo non torni a casa ma continui per altra 1- 2-3-4 ore
E' "legno che metti in cascina" se è una scelta razionale in funzione di ciò di cui hai bisogno, se rappresenta il modo più efficace di sfruttare le risorse di cui disponi (tempo in primis), e se effettivamente poi ottieni ciò che ti aspetti.
 
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E' "legno che metti in cascina" se è una scelta razionale in funzione di ciò di cui hai bisogno, se rappresenta il modo più efficace di sfruttare le risorse di cui diponi (tempo in primis), e se effettivamente poi ottieni ciò che ti aspetti.
per un Granfondista e per chi fa gare lunghe e' da considerarsi sempre utile .
 

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Non ti e'mai capitato di seguire i watt e a un certo punto del tuo allenamento inzi a disunirti ? ( sintomo di un allenamento non buono )
certo, perchè magari ero stanco e non riuscivo a seguire quello che volevo fare...solitamente, in quelle condizioni, torno a casa...
ma se avessi seguito il tuo protocollo come avrei migliorato?
mi accorgevo subito che qualcosa non andava e tornavo a casa prima?
boh...sono in difficoltà :-(
 
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certo, perchè magari ero stanco e non riuscivo a seguire quello che volevo fare...solitamente, in quelle condizioni, torno a casa...
ma se avessi seguito il tuo protocollo come avrei migliorato?
mi accorgevo subito che qualcosa non andava e tornavo a casa prima?
boh...sono in difficoltà :-(
Scusami se impiego parecchio tempo nelle risposte, ma ho pochissimo tempo . Allora ti chiedo questo . Non ti e' mai capitata la situazione sopra indicata e invece di tornare a casa hai continuato riducendo impegno e ritmo e dopo un oretta avere una gamba che scalciava i Pedali?
 

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Che effetto ha ciò che faccio sui fattori limitanti che intervengono in relazione a ciò che voglio ottenere?
Aumentare il volume ad una certa intensità aumenta la dose di carico allenante e potenzialmente l'adattamento, ma solo se la direzione data all'adattamento è quella utile in quel caso, quindi in funzione di come è organizzata nel complesso l'attività e del significato che quella dose ha per il singolo.