Penso di aver capito: la cadenza di allenamento della cosiddetta "forza" penso che dipenda da due fattori fondamentali, da una parte la cadenza realistica più bassa possibile che uno possa tenere nel corso di una gara, crono, sgambata; e dall'altra la propria cadenza ideale, la quale in teoria dovrebbe tendere ad aumentare con il proprio livello di allenamento.
Faccio due esempi.
Primo: ciclista agli inizi(diciamo che pedala da un anno e qualche mese), che pedala tendenzialmente intorno alle 60-70rpm in salita. Ha senso per lui allenare la "forza" con ripetute a 50-55rpm? Da quello che ho letto,testato,visto,conosciuto ecc. si: a 50-55rpm si produce una cadenza molto realistica che permette di allenarsi a tenere cadenze leggermente superiori(in linea con la sua cadenza ideale in quel momento).
Secondo: ciclista allenato(pedala da 4-5 anni ormai e ha una cadenza ideale in salita di 80-90rpm), ha senso per lui allenare la "forza" a 50-55rpm? Stessa logica di prima----->No: perché? A 50-55rpm lui é quasi impossibile che arrivi a pedalarci, nella peggiore delle ipotesi potrebbe arrivare a pedalare a 65-70rpm, anzi effettuare quindi degli interval training su quella cadenza(65-70rpm).
Oltre a ció, va considerata la capacità di consumo di ossigeno la quale ovviamente é consequenziale ai due fattori che ho detto all'inizio: il ciclista allenato consumerà più ossigeno di quello che é agli inizi.
Quindi il concetto delle SFR deve essere estrapolato dalla tabella di allenamento classica e deve essere riprodotta in base alle capacità e al livello di preparazione dell'individuo.