Caro mio, ognuno è padrone delle sue azioni. Io sono "illuminato" non tanto per come sono, ma perché cerco di essere libero, di fare scelte libere. Anche quelli che fanno altrettanto facendo molte gran fondo, come te, lo sono, quando possono scegliere liberamente. Questo intendo quando vorrei ciclisti più consapevoli, e mi ci metto anche io nel mazzo: se si vuole qualcosa dal sistema bisogna per prima cosa acquisire consapevolezza, fare scelte che ci rendano felici, a prescindere che tali scelte siano fare le GF o meno, che è una cosa veramente secondaria, perché poter correre ogni fine settimana, o per tutti gli eventi che abbiamo programmato in quell'anno, come amatori, dipende veramente da un sacco di fattori, che a volte si devono incastrare per far funzionare il tutto.
I pecoroni sono quelli che si lamentano e poi pagano il biglietto ogni anno. Vedi la GF via del Sale ad esempio, ne ho lette di ogni dopo le varie edizioni.
Io sono molto elegante e rispetto tutti, uno può correre anche tutti i fine settimana: non è perché la mia filosofia è diversa che vorrei che tutti fossero come me: so riconoscere la passione anche se ha il numero sulla schiena. E non mi permetterei mai di giudicare le scelte di altri, anche se vengono fatte tenendo conto dei costi. Anche per me sarebbe difficile sostenere spese del genere per fare gare che riguardano la mia passione, quindi mi metto nei loro panni. Sì cerca di essere liberi, ma a volte non è facile avere anche il portafoglio libero.
Mi spiace che in tanti anni che ci conosciamo (anche se in maggioranza in maniera virtuale) ti sei fatto questa idea di me. Ma io so dove sono posizionato nell'ambito ciclismo amatoriale, ho consapevolezza di quello che faccio e delle scelte, della mia passione. Potrò apparire un po' snob, ma in realtà è il prezzo da pagare di chi non mi conosce bene e non ha mai pedalato a fianco a me, e la maggioranza si ferma al fatto che magari mi incontrano e mi chiedono perché non vado in gruppo, perché non esco mai con loro, perché non faccio gare, etc. A volte non è facile spiegare il perché: bisognerebbe per prima cosa accorgersi che questa cosa che si chiama ciclismo e che ci accomuna nella passione ha tante sfaccettature, anche se c'è un denominatore comune.