Un circuito mondiale di corse di un giorno nel 2020?

Ser pecora

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bianco222

Scalatore
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Olmo ZeroTre Disc
A me la coppa del mondo piaceva. Quando ero bimbo la seguivo. Era bello vedere i ciclisti da classiche sfidarsi in una specie di classifica.
Il rischio è quello di aumentare la "battaglia per i punti" rendendo le corse più noiose...
 

CLICK17

Passista
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fino al 1987 c'era questo
https://it.wikipedia.org/wiki/Challenge_Pernod

Poi hanno inventato la coppa del mondo , perché abolendo il superprestige a volte nelle grandi corse i big si guardavano e vincevano delle seconde linee a volte anche terze.
E' arrivato poi il world tour.
Io lascerei solo la classifica world tour e abolirei le varie continental , con una classifica che tenga conto di tutte le corse professionistiche.
Naturalmente La Roubaix vale 10 e una corsetta in Cina 1.
Cosi' , non ci saranno corridori dai nomi esotici che portano più punti di un valido corridore conosciuto che magari fa pochi piazzamenti perché il capitano deve vincere La Roubaix e lui non può dominare l'ipotetica corsa Cinese.
 

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Phazek Quasar -Sab Saipan-Ferraccio da zonzo - MaxLelli crono
fino al 1987 c'era questo
https://it.wikipedia.org/wiki/Challenge_Pernod

Poi hanno inventato la coppa del mondo , perché abolendo il superprestige a volte nelle grandi corse i big si guardavano e vincevano delle seconde linee a volte anche terze.
E' arrivato poi il world tour.
Io lascerei solo la classifica world tour e abolirei le varie continental , con una classifica che tenga conto di tutte le corse professionistiche.
Naturalmente La Roubaix vale 10 e una corsetta in Cina 1.
Cosi' , non ci saranno corridori dai nomi esotici che portano più punti di un valido corridore conosciuto che magari fa pochi piazzamenti perché il capitano deve vincere La Roubaix e lui non può dominare l'ipotetica corsa Cinese.
Il problema, invece, è proprio questo: vogliono allargare la platea degli spettatori-telespettatori-clienti, e per fare questo hanno bisogno del mercato cinese, indonesiano, giapponese ecc, con i suoi milioni (miliardi) di nuovi consumatori pronti a divorare il prodotto-ciclismo come se fosse un hamburger o una coca. E in quest'ottica la corsetta cinese "tira" quanto e più di una sperduta corsetta in Europa (della serie: "Loubaix? Mah, salà in Flancia, cledo..."). Magari ci vorrà tempo, ma temo proprio che alla fine vinceranno loro (anche se spero di sbagliarmi)
Mala tempora...
 

Airone del Chianti

Uisp Italian Champion
9 Dicembre 2004
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Il problema, invece, è proprio questo: vogliono allargare la platea degli spettatori-telespettatori-clienti, e per fare questo hanno bisogno del mercato cinese, indonesiano, giapponese ecc, con i suoi milioni (miliardi) di nuovi consumatori pronti a divorare il prodotto-ciclismo come se fosse un hamburger o una coca. E in quest'ottica la corsetta cinese "tira" quanto e più di una sperduta corsetta in Europa (della serie: "Loubaix? Mah, salà in Flancia, cledo..."). Magari ci vorrà tempo, ma temo proprio che alla fine vinceranno loro (anche se spero di sbagliarmi)
Mala tempora...
L'esclusione dell'Africa si spiega in questo modo. Hanno tanto pubblico e tanta passione ma pochi soldi.
Per l'UCI meglio le corse nel deserto arabico, senza spettatori, ma con i petroldollari degli sceicchi.
 

Airone del Chianti

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A me la coppa del mondo piaceva. Quando ero bimbo la seguivo. Era bello vedere i ciclisti da classiche sfidarsi in una specie di classifica.
Il rischio è quello di aumentare la "battaglia per i punti" rendendo le corse più noiose...
Sicuramente non si correrebbe solo per la vittoria ma anche per il piazzamento. A me sinceramente non piace.
Poi una eventuale nuova "Coppa del Mondo" ha bisogno delle gare organizzate da ASO (Roubaix, LiegiBastogneLiegi, FrecciaVallone) e non credo sia facile addivenire a un accordo con loro.
 

Ser pecora

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Per l'UCI meglio le corse nel deserto arabico, senza spettatori, ma con i petroldollari degli sceicchi.

Per le squadre ed i corridori no? Meglio "i monumenti" a paga zero?

Poi una eventuale nuova "Coppa del Mondo" ha bisogno delle gare organizzate da ASO (Roubaix, LiegiBastogneLiegi, FrecciaVallone) e non credo sia facile addivenire a un accordo con loro.

Ma le corse mitiche non sono nate tali. Lo sono diventate col tempo. Come possono diventarlo altre in altre parti del mondo. Dove magari ancora ASO non arriva.
Ma nel dubbio io mi sbrigherei perché intanto, nel dubbio, loro hanno già cominciato a mettere le mani anche li (Saitama Criterium ad es.)
 

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Per le squadre ed i corridori no? Meglio "i monumenti" a paga zero?
Non ho detto che ci trovo qualcosa di male, anzi ben vengano un pò di petroldollari nel ciclismo dove gli investimenti di sponsor sono stati sempre inferiori alla passione popolare.
Trovo però tristi certi arrivi nel nulla di gare .WT e .HC senza nessuno che applaude e vedere un Tour of Rwanda, con un tifo e una passione paragonabile al Tour de France, ancora relegato al livello 2.2. (anche se nel 2019 diventerà 2.1 nella bozza di calendario UCI)
 

Ser pecora

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ben vengano un pò di petroldollari nel ciclismo dove gli investimenti di sponsor sono stati sempre inferiori alla passione popolare.

Io direi che gli investimenti di sponsor sono sempre stati alla stessa stregua della passione popolare. E questo è il problema. Il ciclismo avrebbe invece bisogno di gente capace a far quadrare 2 conti.
Invece stanno tutti li divisi nel loro orticello di passione a pregare che Aso gli dia la wildcard salvavita.

Tra l'altro, ricordo che domani discuteranno nel dettaglio la famosa riforma di Lappartient, che vuole ridurre i team WT da 18 a 15, con le retrocessioni e promozioni con i "Pro Team" (oggi Continental). E solo le prime 5 squadre della classifica per punti UCI sarebbero automaticamente qualificate per i grandi giri per 12 mesi. Con solo 2 wildcards disponibili agli organizzatori. In questo modo si aprirebbe la porta per più piccole squadre meritevoli ai grandi giri (quest'anno ad esempio Katusha e Dimension Data non si sarebbero qualificate per nessun grande giro).

Dubito che ASO e RCS siano d'accordo. A parte la riduzione dei team automaticamente qualificati ça va sans dire.
 

Airone del Chianti

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Io direi che gli investimenti di sponsor sono sempre stati alla stessa stregua della passione popolare. E questo è il problema. Il ciclismo avrebbe invece bisogno di gente capace a far quadrare 2 conti.
Invece stanno tutti li divisi nel loro orticello di passione a pregare che Aso gli dia la wildcard salvavita.

Tra l'altro, ricordo che domani discuteranno nel dettaglio la famosa riforma di Lappartient, che vuole ridurre i team WT da 18 a 15, con le retrocessioni e promozioni con i "Pro Team" (oggi Continental). E solo le prime 5 squadre della classifica per punti UCI sarebbero automaticamente qualificate per i grandi giri per 12 mesi. Con solo 2 wildcards disponibili agli organizzatori. In questo modo si aprirebbe la porta per più piccole squadre meritevoli ai grandi giri (quest'anno ad esempio Katusha e Dimension Data non si sarebbero qualificate per nessun grande giro).

Dubito che ASO e RCS siano d'accordo. A parte la riduzione dei team automaticamente qualificati ça va sans dire.
Il potere ce l'hanno ASO e RCS non l'UCI che inevitabilmente subisce i diktat dei colossi organizzativi, senza i quali non va da nessuno parte.
Vitale in tal senso è la destinazione dei diritti televisivi.
Quanto alle squadre continua a stupirmi lo scarso budget detenuto dai team, anche di punta, in relazione al rilievo mediatico che sponsorizzare una squadra di alto livello consente.
 

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Quanto alle squadre continua a stupirmi lo scarso budget detenuto dai team, anche di punta, in relazione al rilievo mediatico che sponsorizzare una squadra di alto livello consente.

E' una cosa già studiata.
Senza guardare su Google quanti sanno cosa facciano o siano:

-QuickStep
-Deloitte
-Latexco
-AquaBlueSport
-etc.etc..non parliamo del passato...

e cito questi perché sono sponsor che sono nell'ambiente da anni (almeno 2).
tanto per dire: da un sondaggio è risultato che una netta maggioranza degli intervistati pensasse che AquablueSport fosse un marchio di attrezzature da sub.

Ad oggi gli unici sponsor con un ciclo di vita di più di 4 anni sono quelli specifici al mondo del ciclismo, che però non hanno impatto al di fuori dell'ambiente stesso. O lo hanno solo localmente (tipo le assicurazioni francesi).

Se no ci sono "marchi paravento" posseduti da miliardari appassionati che ce li mettono di tasca di loro. Finché si stufano o ci sono eredi meno appassionati.

Vogliamo citare un grosso sponsor che invece ha beneficiato degli investimenti perché "ben centrato" rispetto il proprio target e quello specifico del ciclismo? Comincia per S e finisce per Y.
Again: c'è chi fa un progetto serio e strutturato e chi va a caccia di sponsor tanto per tirare a campare da un anno all'altro. Situazione in cui Aso sguazza.
 

Ser pecora

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PS

prevengo l'ovvia eccezione: lo sponsor che ha la fortuna o la lungimiranza di mettere sotto contratto "il personaggio" piuttosto che una squadra. Ma i personaggi nel ciclismo sono sempre pochi. Oggi c'è solo Sagan.
 

Masao1

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10 Luglio 2018
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Castle of the river
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prevengo l'ovvia eccezione: lo sponsor che ha la fortuna o la lungimiranza di mettere sotto contratto "il personaggio" piuttosto che una squadra. Ma i personaggi nel ciclismo sono sempre pochi. Oggi c'è solo Sagan.

beh la hansgrohe mica vende più rubinetti perché sponsorizza sagan.... La specialized sicuramente invece ha un bel ritorno...
 

Ser pecora

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beh la hansgrohe mica vende più rubinetti perché sponsorizza sagan.... La specialized sicuramente invece ha un bel ritorno...

Sagan genera contatti media anche per i rubinetti, oltre che per telecomunicazioni, etc.. dipende dai mercati. ma lui è l'unico al momento a poterlo fare.
La Mercatino Uno ai bei tempi aveva aumentato del 70% il fatturato grazie alla squadra.