Vivere da "assente ingiustificato": ma ne vale la pena ?

arwen

Passista
23 Settembre 2013
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Scusami, ma se non hai una famiglia come fai a criticare il mio concetto di famiglia? Sono assieme a mia moglie da 30 anni, ho due figli e a parte lavorare e 10 ore la settimana dedicate alla mia passione il resto del tempo e' tutto a loro disposizione. Forse e' meglio un po' di pratica prima della teoria.

al momento vivo da sola... non è sempre stato così... non era una critica comunque, ma se scrivi un pensiero può essere che altri non lo condividano.
In ogni caso, per come la vedo io dall’altro lato, femminile, non ho necessità di qualcuno che non mi farebbe mancare niente, ho un lavoro e non mi manca nulla in ogni caso, non mi serve un uomo per questo.
 

EMAC

Scalatore
18 Gennaio 2010
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al momento vivo da sola... non è sempre stato così... non era una critica comunque, ma se scrivi un pensiero può essere che altri non lo condividano.
In ogni caso, per come la vedo io dall’altro lato, femminile, non ho necessità di qualcuno che non mi farebbe mancare niente, ho un lavoro e non mi manca nulla in ogni caso, non mi serve un uomo per questo.
Dopo ci do un taglio perché siamo fuori tema e rompiamo le scatole, ma "il non fare mancare niente" mi sa che lo hai interpretato male. Mi riferivo all'intera famiglia ,non solo alla moglie come una sorta di mantenimento economico e non parlavo solo di soldi. Per me fare la casalinga equivale a qualsiasi altro lavoro.
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Secondo me rinunciare alle proprie passioni per dedicarsi totalmente a moglie e figli è sbagliato e senza senso

L'argomento della discussione era diverso e più intimo. Più che altro verteva sul nostro rapporto con lo sport, nel nostro caso con il ciclismo che pretende tanto. Ovvio, che in mezzo alla nostra passione e - anche - al nostro diritto a coltivarla si intersechino lavoro e famiglia e ognuno deve fare i conti con la propria situazione.
Personalmente, ritengo sia sbagliato rinunciare a qualcosa che ci piace. Alla fine si genera malumore. Finché il rapporto funziona il malumore rimane sottotraccia, ma nel momento in cui non funziona più sale il risentimento ed è pure peggio perché va ad innescare situazioni potenzialmente esplosive.

Se ci sei quando veramente serve e durante il giorno lavori sodo per non fargli mancare nulla ,hai fatto il tuo dovere.

Discorso semplicistico ed egoista. Mi fa venire in mente un amico dei miei la cui moglie - casalinga - si lamentava che lui avesse l'amante (fatto di moltissimi anni fa, raccontatomi dai miei genitori). La risposta che lui le diede fu: «Ti manca qualcosa? Non ti do tutto quello che vuoi?»
La domanda sottintendeva anche un riferimento sessuale.
Non mi sembra un buon modo di concepire un rapporto.
 

EMAC

Scalatore
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L'argomento della discussione era diverso e più intimo. Più che altro verteva sul nostro rapporto con lo sport, nel nostro caso con il ciclismo che pretende tanto. Ovvio, che in mezzo alla nostra passione e - anche - al nostro diritto a coltivarla si intersechino lavoro e famiglia e ognuno deve fare i conti con la propria situazione.
Personalmente, ritengo sia sbagliato rinunciare a qualcosa che ci piace. Alla fine si genera malumore. Finché il rapporto funziona il malumore rimane sottotraccia, ma nel momento in cui non funziona più sale il risentimento ed è pure peggio perché va ad innescare situazioni potenzialmente esplosive.



Discorso semplicistico ed egoista. Mi fa venire in mente un amico dei miei la cui moglie - casalinga - si lamentava che lui avesse l'amante (fatto di moltissimi anni fa, raccontatomi dai miei genitori). La risposta che lui le diede fu: «Ti manca qualcosa? Non ti do tutto quello che vuoi?»
La domanda sottintendeva anche un riferimento sessuale.
Non mi sembra un buon modo di concepire un rapporto.
Mi sembra di avere ampiamente spiegato nelle risposte precedenti cosa intendevo con quella frase e se mi permetti non vedo cosa centri l'amante . La bici è una passione , il tradimento è una mancanza di rispetto verso la propria moglie e la propria famiglia.
 
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Xeneize
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Mi sembra di avere ampiamente spiegato nelle risposte precedenti cosa intendevo con quella frase e se mi permetti non vedo cosa centri l'amante . La bici è una passione, il tradimento è una mancanza di rispetto verso la propria moglie e la propria famiglia.

Ma anche l'egoismo per la propria passione è una mancanza di rispetto. La mancanza di rispetto può assumere moltissime forme.
 

EMAC

Scalatore
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Ma anche l'egoismo per la propria passione è una mancanza di rispetto. La mancanza di rispetto può assumere moltissime forme.
Leggo interventi dove tutti sono o meglio si dipingono come dei coniugi perfetti e pRondi a rinunciare a tutto ma la realtà penso sia diversa e ci sia molta ipocrisia. Io non sono di certo uno perfetto ma se andare a far qualche giro in bici durante la settimana è da considerarsi egoismo allora non ci siamo.Forse frequentero' io tutta gente strana , ma fuori dal forum quando a fine giro ci si ferma per la classica birretta vedo tanta gente contenta di staccare qualche ora prendendosi una parentesi solo per sé.
 

bianco70

Scalatore
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Infatti, il post però era partito con altre intenzioni.
Si parlava soprattutto di "esagerazioni", di quando si crede di essere liberi ed invece si è schiavi di una cosa.
L'uscita "normale" è una cosa sana, diverso quando tutta la vita è organizzata in funzione della bici. Poi, ovviamente, ci sono famiglie che vivono in quel modo e vivono anche bene.
 
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Infatti, il post però era partito con altre intenzioni.
Si parlava soprattutto di "esagerazioni", di quando si crede di essere liberi ed invece si è schiavi di una cosa.
L'uscita "normale" è una cosa sana, diverso quando tutta la vita è organizzata in funzione della bici. Poi, ovviamente, ci sono famiglie che vivono in quel modo e vivono anche bene.
Concordo e mi scuso se l'ho tirata per le lunghe ma mi premeva rispondere
 

Shinkansen

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Leggo interventi dove tutti sono o meglio si dipingono come dei coniugi perfetti e pRondi a rinunciare a tutto ma la realtà penso sia diversa e ci sia molta ipocrisia. Io non sono di certo uno perfetto ma se andare a far qualche giro in bici durante la settimana è da considerarsi egoismo allora non ci siamo.Forse frequentero' io tutta gente strana , ma fuori dal forum quando a fine giro ci si ferma per la classica birretta vedo tanta gente contenta di staccare qualche ora prendendosi una parentesi solo per sé.

Scusa, ma stai andando fuori argomento. La discussione non verte sul rapporto con la famiglia. Ci sono già discussioni sull'argomento. Ma sul rapporto che il singolo ha con lo sport. E non riguarda nemmeno la gestione dei propri spazi che, fra l'altro, ritengo doverosa per entrambe le parti, sia si parli di sport, di danza, di cinema, di teatro o di mostre.
Ripeto, ovvio che poi la cosa si connetta con i propri impegni lavorativi e familiari. La maggior parte di noi non è ricca di famiglia e può vivere di rendita e quasi tutti noi hanno obblighi familiari, che possono essere moglie e figli o genitori anziani. E - giocoforza - bisogna prenderne atto.
Dedicare più del dovuto (ognuno poi lo interpreti come meglio crede) guardando esclusivamente ai propri interessi è una forma di egoismo, che può portare a quella distorsione di cui abbiamo parlato nelle pagine precedenti.

Modalità moderatore:

Per quel che mi riguarda questo scambio è concluso, se vuoi proseguire fallo in privato. Da parte mia posso dire che questa è una delle più interessanti discussioni pubblicate sul forum, pertanto ogni divagazione verrà tagliata senza pensarci due volte. Credo che la discussione meriti di rimanere più pulita possibile.
 

maurocip

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Cervélo R3 Disk Di2 || Cannondale SuperX || Focus Raven Lite||
L'argomento della discussione era diverso e più intimo. Più che altro verteva sul nostro rapporto con lo sport, nel nostro caso con il ciclismo che pretende tanto.
ma infatti!!!!
La famiglia (per chi ce l'ha), il lavoro (per chi lavora), altre attività non necessariamente sportive sono le parti che compongono la vita di un individuo.
Il tutto nasceva da una riflessione come a volte un'attività impegnativa come il nostro sport, possa assorbirci ad un tal livello che poi si possa perdere di vista altro.
Un amico è separato e non ha figli, è in pensione, e va in bicicletta intensamente, ma ciò non toglie che la bicicletta per lui possa, se "mal gestita", sottrarre spazio al resto. Infatti lui viaggia molto, ha altri hobby, e non vive di sola bicicletta....
Questo è il tema, non bici vs famiglia...
 

balance

Apprendista Passista
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biomeccanica
Allora ricominciamo dallo sport inteso come esagerazione. Si, per la mia esperienza, posso dire di esserci caduto e ricaduto varie volte.
La bici è uno sport bastardo, nel senso che per andare decentemente (leggi non morire in gruppo) ti devi allenare. E lo devi fare con costanza. Appena molli un attimo( diciamo un dieci giorni, due settimane) il conto arriva subito. Per tenere, diciamo, questo livello x devi uscire. E se non esci hai il terrore..di perdere la forma, i kg persi etc. Per quello , in genere, si entra in una spirale dove si incatenano la forma che cresce, la risposta del corpo, l appagamento personale per aver staccato l amico, amici, il PR, il kom etc. Staccare certi amici non ha prezzo(perché mai ci riuscirà). La bici ci riporta bambini, dove si facevano lecgare a chi andava piu veloce. Poi, certo, altri mille modi di intendere la bici. Però siccome si chiama bici da corsa e non bici da passeggio, sappiamo bene che se usciamo una volta settimana, poi passa il gruppo a cannone, facciamo qualche km e siamo cotti..e questa spirale è ovviamente pericolosa, perché poi si trascura tutto il resto, e si investono anche bei soldini ( visto di persona gente con millemila bdc top di gamma , dire che aveva pochi soldi per fare la spesa.....)
 

never give up!

max_good
9 Gennaio 2010
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krypton xroad - 0 slr
rifletto anch'io sul fatto che forse dedico molto/troppo tempo alla bici...
ma poi rifletto anche sul fatto che passo, in media, 10-11 ore in ufficio tutti i giorni e che ho circa 60 giorni di ferie arretrate da fare...allora penso: "mi toglie più tempo la bici (circa 1h30' la sera + due mezze giornate nel we o il lavoro(mal organizzato)*?"...
non ho la risposta, ma la situazione non è comunque in equilibrio...

spesso è difficile uscire dalle proprie routine...e spesso non sono solo gli hobbies a sottrarre molto tempo al resto...

*visto che il mio contratto prevede 8h /giorno...

almeno in bici mi "rilasso" un po'...
 
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Scusa, ma stai andando fuori argomento. La discussione non verte sul rapporto con la famiglia. Ci sono già discussioni sull'argomento. Ma sul rapporto che il singolo ha con lo sport. E non riguarda nemmeno la gestione dei propri spazi che, fra l'altro, ritengo doverosa per entrambe le parti, sia si parli di sport, di danza, di cinema, di teatro o di mostre.
Ripeto, ovvio che poi la cosa si connetta con i propri impegni lavorativi e familiari. La maggior parte di noi non è ricca di famiglia e può vivere di rendita e quasi tutti noi hanno obblighi familiari, che possono essere moglie e figli o genitori anziani. E - giocoforza - bisogna prenderne atto.
Dedicare più del dovuto (ognuno poi lo interpreti come meglio crede) guardando esclusivamente ai propri interessi è una forma di egoismo, che può portare a quella distorsione di cui abbiamo parlato nelle pagine precedenti.

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Per quel che mi riguarda questo scambio è concluso, se vuoi proseguire fallo in privato. Da parte mia posso dire che questa è una delle più interessanti discussioni pubblicate sul forum, pertanto ogni divagazione verrà tagliata senza pensarci due volte. Credo che la discussione meriti di rimanere più pulita possibile.
Mi ero gia scusato in precedenza per aver divagato
 
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Cyboraf

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Come già fatto nei post precedenti, hai centrato (e ampliato ancora meglio) il senso del thread, che non era assolutamente quello di ridiscutere del rapporto bici-famiglia-figli (eventualmente), per ripetere le solite ovvietà trite e ritrite, che un po’ tutti sentiamo.
il discorso che riguarda la passione e la libertà, in generale la libertà dell'individuo, non può prescindere dal contesto sociale in cui opera...
Saranno anche ovvietà trite e ritrite ma, nel caso particolare della bici, che non è un hobby dei più facili da coltivare e che sottrae molto tempo, molte energie fisiche e anche denaro, bisogna scendere a compromessi con il mondo relazionale che ci ruota intorno: invitabile.
E' un aspetto che si deve comunque considerare oltre al compromesso che si deve fare con se stessi, riassunto in :"ma perché vado in bici, mi sfianco, sacrifico altre attività, riposo, relazioni.. lo faccio perché lo amo o perché è una dipendenza, o per entrambe le cose.. cosa si cela dietro il mio bisogno, a volte smodato, di pedalare?
 
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maurocip

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cosa si cela dietro il mio bisogno, a volte smodato, di pedalare?
magari anche quello che dice mia moglie che da circa due anni si è data al running (molto tranquillo, ma qualche manifestazione la fa):
"La corsa (ma può essere in modo identico la bici) è una lavatrice per il cervello"...
 

ernia

Apprendista Cronoman
28 Settembre 2005
3.525
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magari anche quello che dice mia moglie che da circa due anni si è data al running (molto tranquillo, ma qualche manifestazione la fa):
"La corsa (ma può essere in modo identico la bici) è una lavatrice per il cervello"...
IMHO la corsa è meglio da quel punto di vista, su percorsi in campagna puoi andare in automatico e lasciare andare la testa, la bici una certa attenzione la richiede sempre, anche solo per non cadere.
Non ho mai pensato di non uscire per non far stare da sola mia moglie, sarò egoista ma se mi ama anche lei è contenta se sto bene e quando per me stare bene significava vivere per il triathlon si adeguava (lo praticava anche lei una volta, ci siamo conosciuti alle gare, forse questo aiuta).
Se ho fatto degli sforzi per stare di più in casa è stato perchè mi andava, se mia moglie mi avesse rotto gli zebedei sugli allenamenti credo sarebbe finita male, ma non è successo, forse perchè ci siamo proprio trovati (per fortuna).
 

??_??

via col vento
20 Giugno 2018
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Bici
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cosa si cela dietro il mio bisogno, a volte smodato, di pedalare?
Bella domanda, ma forse andrebbe posta con un criterio diverso e cioè cosa ne ricavo (di solito ciò che facciamo è sempre in funzione di qualche cosa)
Personalmente mi piace innanzi tutto il movimento (tant'è che se fossi costretto a lavorare costantemente al "chiuso" sarei già che belle morto) e poi mi piace il mezzo.. la bici.. che, ripeto, reputo un idea super geniale;
ti permette di poterti spostare anche a lungo raggio con un impegno congruo al percorso, percorrere strade meravigliose (anch'esse opera del genere umano) e nel contempo immergerti nell'ambiente naturale magari costeggiando splendidi laghi o fiumi-torrenti mare.
Tutto questo con un plus aggiunto non indifferente.. la salute o meglio lo star bene fisicamente quasi a completamento di un cerchio che ben si sposa con l'ambiente che ci circonda (autisti a parte)
insomma che altro volere di più ?
Certo a volte le cose si complicano (come nel caso dei vari impegni di famiglia) o, come appare qui, quando la mano sfugge e si diventa "schiavi" delle proprie scelte.. scelte che comunque tali restano e spetta a noi prenderne atto in primis e di conseguenza porre rimedio.
 

Cyboraf

Scalatore
11 Giugno 2012
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...
Certo a volte le cose si complicano (come nel caso dei vari impegni di famiglia) o, come appare qui, quando la mano sfugge e si diventa "schiavi" delle proprie scelte.. scelte che comunque tali restano e spetta a noi prenderne atto in primis e di conseguenza porre rimedio.
Già il problema è proprio questo: evasione ok, bici ok, siamo tutti d'accordo ma la dipendenza e la schiavitù che a volte ne consegue, la compulsione sono cosa diversa da una sana e salutare attività fisica.
Peraltro non credo che nel tempo sforzare l'organismo come molti di noi fanno, senza un' adeguata preparazione sia così proficuo per il fisico.
 

stormbringer

Gregario
9 Dicembre 2014
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Ciao a tutti. Ho letto attentamente la discussione, premesso che noto con piacere che le fisime mie non sono solo mie, di solito esco solo e quando incrocio altri ciclisti inevitabilmente mi chiedo se sono il solo a dover sostenere grossi sacrifici anche organizzativi e psicologici per concedermi una uscita. Evidentemente non è così, vi riporto la mia esperienza. Anch'io come la maggior parte di voi ha un lavoro impegnativo e stressante che mi occupa praticamente tutta la giornata, per di più in trasferta quindi fuori casa tutta la settimana. Questo ha comportato un ripensamento di tutta la gestione della mia passione, leggi bdc. Quindi rulli d'inverno, alternati a palestra, e uscite serali sempre più lunghe da marzo in poi, queste ultime incastrate a forza in una giornata lavorativa sempre piena. Nel week end torno a casa, dove mi aspetta finalmente tutta la mia famiglia, e di quattro mezze giornate da dedicare loro sacrificarne una per un lungo in bici capite che genera in me più di qualche rimorso di coscienza. Ecco perché più di una volta mi sono svegliato all'alba così da rientrare per le 10 di mattina e passare più tempo in famiglia, mentre d'inverno esco a ora pranzo, quando possibile. Va da sé che una passione vissuta così alla lunga è logorante e mal si concilia con la vita reale che è decisamente prioritaria. Dovrei cercare di ridurla ad un passatempo occasionale, magari continuando sui rulli per mantenere un minimo di forma. Credo che ahimè sarà questa la strada. Almeno fin quando non andrò in pensione ☺..
 
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Cyboraf

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Ciao a tutti. Ho letto attentamente la discussione, premesso che noto con piacere che le fisime mie non sono solo mie, di solito esco solo e quando incrocio altri ciclisti inevitabilmente mi chiedo se sono il solo a dover sostenere grossi sacrifici anche organizzativi e psicologici per concedermi una uscita. Evidentemente non è così, vi riporto la mia esperienza. Anch'io come la maggior parte di voi ha un lavoro impegnativo e stressante che mi occupa praticamente tutta la giornata, per di più in trasferta quindi fuori casa tutta la settimana. Questo ha comportato un ripensamento di tutta la gestione della mia passione, leggi bdc. Quindi rulli d'inverno, alternati a palestra, e uscite serali sempre più lunghe da marzo in poi, queste ultime incastrate a forza in una giornata lavorativa sempre piena. Nel week end torno a casa, dove mi aspetta finalmente tutta la mia famiglia, e di quattro mezze giornate da dedicare loro sacrificarne una per un lungo in bici capite che genera in me più di qualche rimorso di coscienza. Ecco perché più di una volta mi sono svegliato all'alba così da rientrare per le 10 di mattina e passare più tempo in famiglia, mentre d'inverno esco a ora pranzo, quando possibile. Va da sé che una passione vissuta così alla lunga è logorante e mal si concilia con la vita reale che è decisamente prioritaria. Dovrei cercare di ridurla ad un passatempo occasionale, magari continuando sui rulli per mantenere un minimo di forma. Credo che ahimè sarà questa la strada. Almeno fin quando non andrò in pensione ☺..
in grassetto il punto della questione quando una passione logora e genera dipendenza c'è qualcosa che non va!