Vivere da "assente ingiustificato": ma ne vale la pena ?

Shinkansen

Xeneize
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E' un aspetto che si deve comunque considerare oltre al compromesso che si deve fare con se stessi, riassunto in :"ma perché vado in bici, mi sfianco, sacrifico altre attività, riposo, relazioni.. lo faccio perché lo amo o perché è una dipendenza, o per entrambe le cose.. cosa si cela dietro il mio bisogno, a volte smodato, di pedalare?

È assodato che gli sport di resistenza creino dipendenza. La corsa, da questo punto di vista è ancora peggio del ciclismo, è molto più facile trovare runner alienati che ciclisti. Non lo dico io, ma studi medici. Ogni volta che si esce si genera endorfine, morfine endogene, che danno sensazione di benessere e appagamento. Non è assolutamente sbagliato sentirsi con la voglia di allenarsi e sentirsi irritabili perché non possiamo farlo. Sta a noi, poi, gestire le fasi di astinenza.
Alla fine ritorniamo a conclusioni che in più sfaccettature abbiamo detto, ma in sostanza: noi dobbiamo essere i padroni, non i servi.
 

painkiller92

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Alla fine ritorniamo a conclusioni che in più sfaccettature abbiamo detto, ma in sostanza: noi dobbiamo essere i padroni, non i servi.

Concordo, come successo stamattina: ero già uscito ieri e l'altro ieri, oggi mi sono dovuto svegliare alle 7 per una faccenda da una decina di minuti...una vocina mi ha detto 'dai sono le 7,15 salta in bici che tanto fino alle 13 non devi andare a lavoro', ma non avevo una gran voglia, era quasi un obbligo, allora un'altra vocina mi ha detto 'sei stanco e sei andato a letto tardi, riposa ancora un pò e poi vedrai il da farsi'...beh ho dormito di gusto fino alle 10, poi ho lavorato 1h30 nell'orto e adesso sto leggendo un libro sul terrazzo...soddisfatto ed appagato, cosa che non sarei stato se fossi uscito di sforzo ritornando a casa dovendo poi anche lavarmi e mangiare di fretta



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Ale Ciava

Pedivella
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Alla fine ritorniamo a conclusioni che in più sfaccettature abbiamo detto, ma in sostanza: noi dobbiamo essere i padroni, non i servi.

Se, a parole, è abbastanza facile, all'atto pratico, quello che accade, è normalmente il contrario: si finisce facilmente per essere risucchiati in un vortice, di cui spesso ci si accorge solo allorché si verifica un evento che si pone come punto di rottura e che impone un ripensamento su come si sono impostate le cose fino a quel momento. E alcune volte, purtroppo, può anche essere troppo tardi per reimpostare il tutto.
 

Shinkansen

Xeneize
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Se, a parole, è abbastanza facile, all'atto pratico, quello che accade, è normalmente il contrario: si finisce facilmente per essere risucchiati in un vortice, di cui spesso ci si accorge solo allorché si verifica un evento che si pone come punto di rottura e che impone un ripensamento su come si sono impostate le cose fino a quel momento. E alcune volte, purtroppo, può anche essere troppo tardi per reimpostare il tutto.

È proprio per questo che hai aperto la discussione ;-):mrgreen:
 
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Ale Ciava

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Ho letto diversi commenti di alcuni che questo we parteciperanno alla MDD (che per me rapprenta qualcosa di meraviglioso) , e che la considerano probabilmente l’ultima gara.
Immaginando il percorso che ha portato a maturare questa decisione, mi sono rivisto.
Quando, dopo una settimana di lavoro, al sabato , che magari avevo voglia di starci per ore e ore , mi “toccava” una sgambata leggera di 1h e mezza, la sera cena e a letto presto, spesso poi si faticava anche a prendere sonno. E poi arrivava la domenica: sveglia alle 5 di mattina, colazione, preparativi meticolosi, carico auto, ritiro numero, e via in griglia carico di (inutile) tensione. Rientro, normalmente di domenica pomeriggio, sfinito, ma soprattuto vuoto emotivamente. Nessun valore aggiunto da queste manifestazioni. E intanto , in un attimo, era già lunedì. E si riprendeva la settimana lavorativa, sempre più stanco e sempre meno appagato. Se si escludono le prime volte che c’era adrenalina per la novità, dopo poco ho iniziato a chiedermi chi me lo faceva fare, che senso aveva per me. In fondo, tutto quello non mi soddisfaceva, pero’ ho continuato per diverso tempo, fino ad assuefarmi, quasi fino a provare disgusto e nausea. Sacrificare interi fine settimana nel nome di un evento che, in fondo, neppure mi appassionava; ancora di più se pensavo che avrei potuto pedalare sulle stesse strade in compagnia dei miei amici , gratis, quando l’avrei voluto io (e non altri) , con i ritmi miei, senza dover fare file per pacchi gara e altro, senza assilli, senza stupide classifiche pensate per dare a tutti l’illusione di poter vincere, risparmiando un mucchio di soldi che avrei destinato alla mia passione in modo diverso, certamente più appagante ...
 

catman

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Ho letto diversi commenti di alcuni che questo we parteciperanno alla MDD (che per me rapprenta qualcosa di meraviglioso) , e che la considerano probabilmente l’ultima gara.
Immaginando il percorso che ha portato a maturare questa decisione, mi sono rivisto.
Quando, dopo una settimana di lavoro, al sabato , che magari avevo voglia di starci per ore e ore , mi “toccava” una sgambata leggera di 1h e mezza, la sera cena e a letto presto, spesso poi si faticava anche a prendere sonno. E poi arrivava la domenica: sveglia alle 5 di mattina, colazione, preparativi meticolosi, carico auto, ritiro numero, e via in griglia carico di (inutile) tensione. Rientro, normalmente di domenica pomeriggio, sfinito, ma soprattuto vuoto emotivamente. Nessun valore aggiunto da queste manifestazioni. E intanto , in un attimo, era già lunedì. E si riprendeva la settimana lavorativa, sempre più stanco e sempre meno appagato. Se si escludono le prime volte che c’era adrenalina per la novità, dopo poco ho iniziato a chiedermi chi me lo faceva fare, che senso aveva per me. In fondo, tutto quello non mi soddisfaceva, pero’ ho continuato per diverso tempo, fino ad assuefarmi, quasi fino a provare disgusto e nausea. Sacrificare interi fine settimana nel nome di un evento che, in fondo, neppure mi appassionava; ancora di più se pensavo che avrei potuto pedalare sulle stesse strade in compagnia dei miei amici , gratis, quando l’avrei voluto io (e non altri) , con i ritmi miei, senza dover fare file per pacchi gara e altro, senza assilli, senza stupide classifiche pensate per dare a tutti l’illusione di poter vincere, risparmiando un mucchio di soldi che avrei destinato alla mia passione in modo diverso, certamente più appagante ...

classica presa di coscienza che le gf sono tempo perso ;-)

io ne faccio 1 o 2 all'anno (una è sempre la sportful anche perché è vicina e fatta bene) e x il resto mi faccio i giri da solo, anche 3-400 km come e quando voglio senza aspettare giorni fissi (che magari piove) griglie, orari prestabiliti, costi assurdi, rischi di tutti i tipi, sveglia e guidare alle 4 di mattina. Pedalo su strade che decido io senza fare quelle secondarie quasi senza asfalto tipiche delle gf :bua:
Con quello che si risparmia tra iscrizione e trasferte alle gf ti fai quasi una settimana sulle Dolomiti e li pedali con gioia e soddisfazione.;-)
 

pantanina.64

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spezzotto
In questi miei primi 34 anni di "pedalate" ho conosciuto molti ciclisti, alcuni appassionati di questo sport, altri ossessionati. Credo che non ci sarebbero " ASSENTI INGIUSTIFICATI" se solo imparassimo ad ascoltare i nostri familiari quando cercano di farci capire i nostri errori. Ben vengano le GF e quant'altro, perchè per molti sono momenti di festa e condivisione di una passione
 
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Io sono uno di quelli che alla MDD chiuderanno con le GF.
Forse...

Perchè chiuderò con le GF in solitaria (ti iscrivi, fai la tua "gara", arrivi, medaglia e a casa).
L'anno prossimo punterò a organizzarmi con gli amici per fare giri di qualche giorno in posti belli. Questo potrebbe coincidere anche con qualche GF, ma in modo incidentale.

Ma di certo, se non ho la certezza di essere un gruppetto, non mi iscrivo più...
 

Shinkansen

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classica presa di coscienza che le gf sono tempo perso ;-)

Non sono d'accordo. Pur avendo fatto poche granfondo le ho sempre trovate divertenti. Forse proprio perché ne ho fatte poche, ma non le demonizzerei. Non ho mai sopportato la partenza a tutta, preferivo una più rilassata, anche se adesso i pro' hanno copiato dagli amatori e... pronti via, sono già a 50.
C'è chi trova divertimento nell'agonismo sfrenato o semplicemente gli piace avere il numero sulla schiena e arriva a metà classifica. Se a loro piace mi sta benissimo e se dovessero rendersi conto che il gioco non vale la candela… be', benvenuti nel club. Si inizia una nuova vita sportiva.
 
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C'è chi trova divertimento nell'agonismo sfrenato o semplicemente gli piace avere il numero sulla schiena e arriva a metà classifica. Se a loro piace mi sta benissimo e se dovessero rendersi conto che il gioco non vale la candela… be', benvenuti nel club. Si inizia una nuova vita sportiva.

sono proprio quelli che poi scoppiano, mollano tutto (ma chi me lo fa fare?) per poi riscoprire il ciclismo diverso, più rilassato e più divertente.

A me invece gare o gf non sono mai piaciute più di tanto da sempre, anche se ne ho fatte abbastanza ma troppi vincoli e non sono motivo di festa come si dice ma solo di ansie stress e preoccupazioni per noi e per i nostri famigliari;-). La festa è una cicloturistica con tanti ristori e senza classifica ;-)
 

jacknipper

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ma non è possibile che ognuno viva la bicicletta come più gli piace senza essere additato come un "fissato", se partecipa alla gf, o uno che "se non ti attacchi un numero dietro la schiena non sei un ciclista", se non vi partecipa?
chi vive sereno delle proprie scelte non ha bisogno di valutare\criticar gli altri per le loro ...

ps: 10k km anno di cui pochi fatti in 6-7 GF all'anno, con risultati modesti ma sempre divertendomi, spesso con gli amici, senza ansie e cazzimazzi
 

Ale Ciava

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ma non è possibile che ognuno viva la bicicletta come più gli piace senza essere additato come un "fissato", se partecipa alla gf, o uno che "se non ti attacchi un numero dietro la schiena non sei un ciclista", se non vi partecipa?
chi vive sereno delle proprie scelte non ha bisogno di valutare\criticar gli altri per le loro ...

Se scorri la discussione , in più di 150 messaggi troverai che non è mai stata scritta la parola “fissato”, o elevate critiche di alcun genere, a nessuno. Qui si parla di un tema diverso, come potrai facilmente intendere. Nessuno vuole criticare, semmai costruire, portare la sua esperienza, confrontarsi. Francamente trovo svianti, e in realtà mi annoiano anche, le esemplificazioni delle cose (“ognuno vive la bici come gli pare” , toh! non ci ero proprio arrivato). Penso che certi temi spesso affiorano nelle nostre menti, ma non li svisceriamo, non ne parliamo neanche con i nostri amici di pedalate, costituiscono quasi un argomento tabù. Il fatto che questa discussione e’ viva e si è alimentata con molti contributi è un segno evidente che il tema è sentito .
 

raccone

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Ho letto diversi commenti di alcuni che questo we parteciperanno alla MDD (che per me rapprenta qualcosa di meraviglioso) , e che la considerano probabilmente l’ultima gara.
Immaginando il percorso che ha portato a maturare questa decisione, mi sono rivisto.
Quando, dopo una settimana di lavoro, al sabato , che magari avevo voglia di starci per ore e ore , mi “toccava” una sgambata leggera di 1h e mezza, la sera cena e a letto presto, spesso poi si faticava anche a prendere sonno. E poi arrivava la domenica: sveglia alle 5 di mattina, colazione, preparativi meticolosi, carico auto, ritiro numero, e via in griglia carico di (inutile) tensione. Rientro, normalmente di domenica pomeriggio, sfinito, ma soprattuto vuoto emotivamente. Nessun valore aggiunto da queste manifestazioni. E intanto , in un attimo, era già lunedì. E si riprendeva la settimana lavorativa, sempre più stanco e sempre meno appagato. Se si escludono le prime volte che c’era adrenalina per la novità, dopo poco ho iniziato a chiedermi chi me lo faceva fare, che senso aveva per me. In fondo, tutto quello non mi soddisfaceva, pero’ ho continuato per diverso tempo, fino ad assuefarmi, quasi fino a provare disgusto e nausea. Sacrificare interi fine settimana nel nome di un evento che, in fondo, neppure mi appassionava; ancora di più se pensavo che avrei potuto pedalare sulle stesse strade in compagnia dei miei amici , gratis, quando l’avrei voluto io (e non altri) , con i ritmi miei, senza dover fare file per pacchi gara e altro, senza assilli, senza stupide classifiche pensate per dare a tutti l’illusione di poter vincere, risparmiando un mucchio di soldi che avrei destinato alla mia passione in modo diverso, certamente più appagante ...

Pero' nella frase iniziale di tutta la discussione scrivi che sei passato da 10000km annui a poco piu' di 1000, o hai pochissimo tempo libero e prima facevi i salti mortali o l'aspetto agonistico del ciclismo per te era, ed e', molto importante, dato che eliminato quello in bici quasi non vai. Di gente che ha smesso di gareggiare ne conosco, ma, in mancanza di nuovi vincoli temporali, molti di questi hanno continuato a pedalare piu' o meno con gli stessi chilometraggi o comunque non in rapporto 10:1 rispetto al periodo "agonistico".
 
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Se scorri la discussione , in più di 150 messaggi troverai che non è mai stata scritta la parola “fissato”, o elevate critiche di alcun genere, a nessuno. Qui si parla di un tema diverso, come potrai facilmente intendere. Nessuno vuole criticare, semmai costruire, portare la sua esperienza, confrontarsi. Francamente trovo svianti, e in realtà mi annoiano anche, le esemplificazioni delle cose (“ognuno vive la bici come gli pare” , toh! non ci ero proprio arrivato). Penso che certi temi spesso affiorano nelle nostre menti, ma non li svisceriamo, non ne parliamo neanche con i nostri amici di pedalate, costituiscono quasi un argomento tabù. Il fatto che questa discussione e’ viva e si è alimentata con molti contributi è un segno evidente che il tema è sentito .
se scorri la discussione ci sono diversi punti in cui chi fa gf viene etichettato in un certo modo e la cosa mi provoca la stessa reazione di quando un che fa gf tira fuori la storia dl "se non ti attacchi il numero"
comunque non è questo il punto
dici che "il tema è sentito" ma di questi post ne saltano fuori tanti quanto quello dei 30km\h di media o di altri simili e, immancabilmente, il senso è: "ho visto la luce" ... un pò come quei neo-vegani, che hanno mangiato carne fino a ieri, e che ora ti guardano come un assassino mentre mangi la tua bistecca
io ribadisco di viverla più serenamente: “ognuno vive la bici come gli pare” non è uno spot nè tantomeno scontato (basta vedere i tati post di critica di una visione o dell'altra) nè qualcosa che deve per forza durare tutta la vita .. si cambia idea, si lascia la bici, si ritorna in bici ...
 
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probabilmente chi privilegia l'aspetto agonistico (come ha ben scritto Raccone) rispetto al benessere o divertimento è più a rischio di "saltare di testa" visto i grossi sacrifici a cui si sottopone tra allenamenti, dieta, gare, trasferte, ecc....una volta perso interesse per le gare (magari perché si scopre che oltre un certo livello non si arriva) poi ci si chiede chi me lo fa fare? e non si pedala nemmeno più o quasi!

quella allora era passione per le gare, le classifiche, i numeri sulla schiena e quel mondo li....ma non era vera passione per il ciclismo! uno che ama il ciclismo, la fatica, la montagna, la sfida con se stesso, ecc...esce tanto in bici anche senza lo stimolo delle gare e dei piazzamenti!
 

Ale Ciava

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Pero' nella frase iniziale di tutta la discussione scrivi che sei passato da 10000km annui a poco piu' di 1000, o hai pochissimo tempo libero e prima facevi i salti mortali o l'aspetto agonistico del ciclismo per te era, ed e', molto importante, dato che eliminato quello in bici quasi non vai. Di gente che ha smesso di gareggiare ne conosco, ma, in mancanza di nuovi vincoli temporali, molti di questi hanno continuato a pedalare piu' o meno con gli stessi chilometraggi o comunque non in rapporto 10:1 rispetto al periodo "agonistico".

Quest’anno per diversi motivi, molto eterogenei tra loro e che non starei qui ad elencare, ho ridotto notevolmente le uscite in bici, pur continuando ad andarci, a passeggio o a tutta, alla domenica o prendendo un giorno di ferie, dopo lavoro o prima di andare lavoro, semplicemente in base come mi andava, assecondando umori, impegni, stanchezza, e voglia di andarci .
Ho abbandonato le granfondo già nel 2016, quindi prima dello scorso anno in cui ho fatto quel chilometraggio.
Quindi pur smettendo con le gare , per me non è cambiata la passione per la bici. Anzi, direi che è anche aumentata, pur avendo pedalato meno quest’anno.
Ripeto, quasi a sfinimento, ho nulla contro chi partecipa alle granfondo, anzi se uno trova stimoli e piacere, perché no?
Tuttavia, non si può nascondere anche l’altro lato della medaglia, cioè quello che ho rappresentato ... poi è chiaro che “ognuno fa come gli pare” . Ma se le discussioni devono arrestarsi di fronte a queste locuzioni, non dovrebbero esistere nemmeno i forum... tanto, alla fine, “ognuno vive la sua passione come meglio crede” ...
 

jacknipper

Diversamente scalatore
9 Febbraio 2013
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Colnago per la strada & Kona per il fango
probabilmente chi privilegia l'aspetto agonistico (come ha ben scritto Raccone) rispetto al benessere o divertimento è più a rischio di "saltare di testa" visto i grossi sacrifici a cui si sottopone tra allenamenti, dieta, gare, trasferte, ecc....una volta perso interesse per le gare (magari perché si scopre che oltre un certo livello non si arriva) poi ci si chiede chi me lo fa fare? e non si pedala nemmeno più o quasi!

quella allora era passione per le gare, le classifiche, i numeri sulla schiena e quel mondo li....ma non era vera passione per il ciclismo! uno che ama il ciclismo, la fatica, la montagna, la sfida con se stesso, ecc...esce tanto in bici anche senza lo stimolo delle gare e dei piazzamenti!

hai detto tutto ;)
 

Shinkansen

Xeneize
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Colnago 50 Anniversary
Non vorrei che passasse il messaggio che noi che viviamo lo sport in modo più distaccato, fossimo coloro che hanno visto la luce, siamo gli eletti, un'avanguardia illuminata.
Si può vivere benissimo lo sport facendo 30 gare all'anno, uscendo sempre a tutta e storcendo la bocca se il tuo amico ti propone una sosta per un caffè. Se si torna a casa soddisfatti è bellissimo lo stesso.
Forse il suo bellissimo non corrisponde al mio, di bellissimo, ma va bene lo stesso.