atsic ha scritto:ma sò pure affidabili?
mah...di FRM senti spesso parlar male...non le ho mai provate però
atsic ha scritto:ma sò pure affidabili?
crock ha scritto:mah...di FRM senti spesso parlar male...non le ho mai provate però
chapino ha scritto:almeno su l'ultimo punto siamo d'accordo!
Avendo provato (qualche anno fa ormai) su mtb la differenza che passava tra la meglio accoppiata allora disponibile per freni tradizionali (xtr + cerchi ceramici) e i dischi (provai hope e grimeca), ti posso grantire che la potenza frenante, se ben modulabile non è mai troppa, , se si parte già da un sistema che ha dei limiti, appena qualcosa comincia ad andare storto (usura, cattiva manutenzione, surriscldamento), la frenata diventa insufficiente.
Sempre per esperienza in campo mtb (ma potrebbe aggiornarci qualcuno che impiega i dischi, magari nelle corese XC), l'inserimento della ruota richiede attenzione, con i dischi molto sottili adottati c'è anche il rischio di storgerli facendo la sostituzione troppo alla garibaldina (come in una situzione "corsa"), cioè il disco non si può "buttare" tra le psaticche...
Anche l'allinemento è fondamentale altrimenti è facile trovarsi con il disco che sfrega sulle pasticche (se hai una moto è facile sentire il classico "zziingg zzinng" dovuto ai pochi decimi che ci sono disolito tra disco e pasticche). Nei freni attuali si parla di mm, nei dischi spesso siamo sotto il mm.
Non sono da sottovalutare le sollecitazioni (anche termiche) che la pinza trasmette al suo supporto (il braccio che ha a disposizione la pinza dei freni è ridotto, in pratica pari al raggio del disco adottato). Credo sia indispensabile ricorrere a un supporto in alluminio, con conseguente aggravio,inevitabile di peso. Poi non è da escludere realizzazioni super leggere, però abbiamo visto che spesso non sono così solide...
allora montiamo i dischi dei freni e le pinze della moto gp? Sono daccordo che è giusto che sia sovradimensionata ma c'è un limite e già i freni a disco meccanici per me sono al limite.ti posso grantire che la potenza frenante, se ben modulabile non è mai troppa, , se si parte già da un sistema che ha dei limiti, appena qualcosa comincia ad andare storto (usura, cattiva manutenzione, surriscldamento), la frenata diventa insufficiente.
la ruota ha il disco che è attaccato ad essa, sono un unico pezzo. Così come la forcella con la pinza. Bene una volta che il cerchio è tra le pasticche e la ruota è messa bene sui forcellini della forcella (basta premere il manubrio verso il basso) non vedo quali altri accorgimenti bisogna attuare. Che poi per me sinceramente perdere 1 minuto in più in una GF non mi cambia la vita, perderlo in una gara in circuito o in una cronoscalata nemmeno, mi ritiro anche se ci impiego 30 secondi.l'inserimento della ruota richiede attenzione, con i dischi molto sottili adottati c'è anche il rischio di storgerli facendo la sostituzione troppo alla garibaldina (come in una situzione "corsa"), cioè il disco non si può "buttare" tra le psaticche...
per le sollecitazioni io mi preoccuperei più per quelle meccaniche che comunque difficilmente riusciranno a mettere in crisi un sistema del genere, forse ci dimentichiamo che comunque verranno usate su strada, dove al momento giriamo con dei pattini che sono alti 1cm e lunghi 3-4...Non sono da sottovalutare le sollecitazioni (anche termiche) che la pinza trasmette al suo supporto (il braccio che ha a disposizione la pinza dei freni è ridotto, in pratica pari al raggio del disco adottato). Credo sia indispensabile ricorrere a un supporto in alluminio, con conseguente aggravio,inevitabile di peso. Poi non è da escludere realizzazioni super leggere, però abbiamo visto che spesso non sono così solide...
purtroppo io discese come il fedaia non le faccio tutti i giorni, anzi diciamo che non en faccio proprio.chapino ha scritto:ultimo intervento sull'argomento, tanto credo che ognuno qui resta della sua opinione
chiaro che non si adotta il meglio in assoluto, ma visto che nelle mtb si tende a privilegiare il sistema idraulico mi sembrerebbe ragionevole adottarlo anche su strada (scendere il fedaia mi sembra abbastanza stressante per i freni, paragonabile ad una discesa in fuoristrada)
riguardo alla sostituzione della ruota, io a suo tempo l'ho fatta e ho constatato che è piu difficile. se poi ci sono state delle migliorie nel frattempo, o sono io impedito, questo non te lo so dire.
perder un minuto nemmeno a me cambia molto. oddio in una GF puoò voler dire perdere il gruppetto in cui eravamo, che può non essere trascurabile. e poi ci sono i professionisti, in cui le sostituzioni sono degne dei pit stop da F1.
Per le sollecitazioni tieni conto che visto il braccio di leva molto maggiore a disposizione dei freni tradizionali (pari al raggio geometrico della ruota circa), le forze che devono esercitare sono molto minori (approssimando disco da 160 mm e ruota 28" si parla di circa 1/5)
ciao
sull'idraulico sono d'accordo con te. riguardo allo stress invece credo che su strada ci siano temperature e tempi di frenata molto inferiori a quelli che riscontro in mtb su discese difficili. su strada hai un uso abbastanza intenso dei freni solo su discese molto tortuose con pendenza >10%. ogni tanto capitano tratti simili ma viste le velocita' elevate durano poco; nella mia esperienza siamo molto lontani da una discesa con 1000m di disl su sentiero ripido e tecnico.chapino ha scritto:chiaro che non si adotta il meglio in assoluto, ma visto che nelle mtb si tende a privilegiare il sistema idraulico mi sembrerebbe ragionevole adottarlo anche su strada (scendere il fedaia mi sembra abbastanza stressante per i freni, paragonabile ad una discesa in fuoristrada)
anch'io so che è per questo motivo.No ragazzi il problema e' che la BDC con le ruote cosi fine non riuscirebbero a frenare ovvero a trasmettere la potenza frenante a terra ma andrebbero subito a bloccaggio
No ragazzi il problema e' che la BDC con le ruote cosi fine non riuscirebbero a frenare ovvero a trasmettere la potenza frenante a terra ma andrebbero subito a bloccaggio
Si eliminerebbe il problema delle piste frenanti, dei cerchi in Carbonio che non frenano, e si potrebbero fare anche cerchi più leggeri.
Io li ho sulla mtb e sono una figata!
me lo sono chiesto spesso anch'io,credo che sia per il fatto che forse sarebbero troppo potenti,poi bisogna riprogettare le forcelle,i foderi del telaio.
non so,mi vengono in mente queste motivazioni...
oddio ...come l attrito non dipende dalla larghezza del pneumatico , non capisco se ho piu superficie che tocca terra avra piu attrito di una superficie assai minore.chi ha detto che i cerchi in carbonio non frenano? Il problema dei freni sulle bici da corsa è proprio l'opposto, sono troppo potenti e se non li si sa usare portano al bloccaggio (che non dipende certo dalla larghezza dello pneumatico, visto che l'attrito non dipende dalla superficie d'appoggio).
Una mtb su asfalto si ferma in spazi del tutto paragonabili a quelli di una bdc, provare per credere