Va in palestra a fare pesi.
Invece prendendo steroidi e anabolizzanti "metterei su chili di massa muscolare" senza andarci?
Di bene in meglio
Va in palestra a fare pesi.
Hai un concetto del tutto particolare del funzionamento della giustizia. La Cassazione è più importante dell'appello, è il terzo grado di giudizio, l'ultimo, l'inappellabile. Ciò che decide mette la parola fine agli iter processuali. Conferma, ribalta, rimanda a giudizio per le parti che non ritiene congrue. Non di rado la Cassazione rigetta la sentenza dell'appello, rimandando a processo in tutto o in parte le decisioni prese in precedenza. Esattamente come succede fra il primo grado e l'appello.
Pertanto, se la Cassazione ha deciso che il reato è stato provato, anche se in appello c'era stata l'assoluzione, vuol dire che è stata ribaltata la sentenza di appello, l'assoluzione scompare e l'imputato anziché definirsi assolto viene definito prescritto: vale a dire uno che ha commesso un reato, ma non è più punibile perché la sentenza è arrivata dopo i termini di legge.
Quella che ho evidenziato in grassetto è la logica dell'allenamento. Mi alleno, reintegro, mi alleno di nuovo.Il processo dell'allenamento è: allenarsi, distruggere, ricostruire.
Se non ricostruisco farò un danno a me stesso perché andrò a lavorare su un organismo debilitato.
Faresti lo stesso ragionamento se al posto della pillolina mangiassi una bistecca da un chilo, o 20 uova? Credo di no.
Lo stesso varrebbe se tu anziché mangiare carbo al termine dell'allenamento non li mangiassi. Come affronteresti l'allenamento del giorno dopo? Consideriamo doping anche quello?
Ci vuole buon senso nelle cose. Non c'è bisogno di essere "imparati" o avere la laurea in scienze motorie per sapere l'ABC dell'alimentazione e dell'integrazione. Basta conoscere la differenza fra carboidrati, proteine e grassi e, bene o male, si è già a buon punto. Più difficile è, secondo me, combinarle bene secondo il proprio fisico e i propri allenamenti.
Se uno, ripeto, assume sostanze lecite di cui non ha bisogno perché crede che lo aiutino a migliorare le prestazioni anche se solo hanno un effetto placebo, attua una politica dopante pur rimanendo nel lecito e non migliorando le prestazioni.
non è importante perché l'ultimo. semplicemente dovrebbe decidere se ci sono state violazioni di metodo nei processi precedenti. nel merito non dovrebbe decidere nulla.
in realtà metodo e merito si intrecciano e si potrebbero trovare casi in cui la cassazione avrebbe sconfinato.
uso il condizionale perchè vivendo in italia già ti guardano male di per se, poi quando dici che ci sono tre gradi di giudizio...
la mia opinione personale è che il terzo grado è paradossalmente il più ridicolo*, e che alla fine serva solo e veramente a dar da mangiare agli addetti ai lavori.
*qualunquismo ma anche analisi di giuristi con g grande avvalorano la tesi. e non da oggi
Pur di campare fino a 150 anni le sale d'attesa sono piene di dopati di spesa sociale. Quei quattro invasati dello sport sono dei dilettanti in confronto.
Che ognuno sia artefice del proprio destino purché non incida sulla collettività.
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Lo sport è sempre stato anche la ricerca del miglioramento della prestazione , se dovessimo ragionare che qualsiasi cosa che aiuti il miglioramento o il recupero non è moralmente accettabile, dovremmo eliminare anche i massaggi che aiutano a smaltire la fatica o le ruote a profilo alto che danno un vantaggio ad alte velocità e viaggiare tutti con la stessa bici ,non credi? C'è una linea che divide il lecito da quello che non lo è è se uno vuole tentare di arrivare al suo massimo potenziale senza barare no vedo che male ci sia. Oltretutto penso che i vantaggi offerti dagli integratori siano minimi se non addirittura nulli ,come siano nulli due puff di Ventolin su una persona sana o due aspirine evia dicendo.ne consegue che praticamente la stragrande maggioranza degli amatori attua una politica dopante pur rimanendo nella legalità. ma come dicevo prima si può soprassedere.
questa la ragione percui dicevo che il doping entry level è di super difficile intercettazione e più si sale più hai possibilità di inchiodare chi lo fa. parlo sempre a livello amatoriale.
Ti riferisci a chi fa prevenzione facendosi esami?Pur di campare fino a 150 anni le sale d'attesa sono piene di dopati di spesa sociale. Quei quattro invasati dello sport sono dei dilettanti in confronto.
Che ognuno sia artefice del proprio destino purché non incida sulla collettività.
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Lo sport è sempre stato anche la ricerca del miglioramento della prestazione , se dovessimo ragionare che qualsiasi cosa che aiuti il miglioramento o il recupero non è moralmente accettabile, dovremmo eliminare anche i massaggi che aiutano a smaltire la fatica o le ruote a profilo alto che danno un vantaggio ad alte velocità e viaggiare tutti con la stessa bici ,non credi? C'è una linea che divide il lecito da quello che non lo è è se uno vuole tentare di arrivare al suo massimo potenziale senza barare no vedo che male ci sia. Oltretutto penso che i vantaggi offerti dagli integratori siano minimi se non addirittura nulli ,come siano nulli due puff di Ventolin su una persona sana o due aspirine evia dicendo.
Scusami avevo capito che intendesse il contrarioè più o meno quel che ho scritto prima o che penso.
Quel che ho evidenziato in rosso è una contraddizione. Prima dice di aver assunto farmaci leciti somministrati del medico della squadra, poi sarebbe stato assolto (per i farmaci leciti) perchè gli veniva detto che erano integratori. Fossi l'accusa chiederei: ma sono farmaci leciti o sono integratori quelli che dici di aver preso? Per forza che non gli han credito e lo hanno squalificato per doping.
Pur condividendo in maniera assoluta l'inopportunità sostanziale e morale dell'assunzione di un qualsivoglia farmaco senza necessità terapeutica (e sin qui mi par chiaro, visto che lo considero alla stregua di doping), faccio veramente fatica a capire come un organo giudicante possa considerare scorretto o sleale se vogliamo, un comportamento ininfluente ai fini della prestazione. Sarebbe come dire: ti sanziono perchè hai bevuto acqua credendo che ti facesse andare di più. Se la sostanza non è in lista wada, è evidentemente non ritenuta idonea a modificare una prestazione, dunque se la prestazione rimane uguale che slealtà è?
In diritto penale si chiamerebbe reato impossibile (art. 49 cp). Non è punibile colui che compie un fatto che non è reato, nemmeno se l'intenzione è quella di commetterne uno, nè è punibile chi commette una azione non idonea a costituire un reato. Se io metto un piombino da pesca sulle rotaie del treno per farlo deragliare, non è che vengo punito per tentativo di disastro ferroviario o di strage. Il piombino da pesca non è idoneo a far deragliare un treno e dunque la mia condotta non punibile. Analogamente, se io mangio 6kg di marmellata convinto che sia reato, non sono punibile per nulla, essendo che non è un reato mangiare 6 kg di marmellata.
Imho, pur essendo moralmente corretto l'intento punitivo verso DS e medici che propinavano medicinali ai minori, faccio veramente fatica a trovare un appiglio per la loro punibilità e ancor più faccio fatica a immaginare la punibilità dell'atleta, che stavolta pare non essere avvenuta.
Sarei curioso proprio di leggerlo il dispositivo della sentenza (spesso i media riportano le cose in maniera molto semplicistica) per capire le motivazioni a base della stessa.
ne consegue che praticamente la stragrande maggioranza degli amatori attua una politica dopante pur rimanendo nella legalità. ma come dicevo prima si può soprassedere.
Forse non mi sono spiegato. La contraddizione non è in quello che hai detto tu. E' in quello che ha detto lui. E come ho detto è probabilmente per questo che non è stato creduto. O dice che gli davano a intendere che erano integratori o dice che gli davano farmaci leciti. Ma se a seconda dei momenti ora dice una cosa ora dice l'altra, ecco che non è credibile e ipotizzo che è per questo che è stato punito.Non c'è nessuna contraddizione.
Quella da me riportata è stata la strategia difensiva del Bani che, tra l'altro, non è servita a nulla visto che è stato condannato.......
La cassazione non si è espressa sulla somministrazione di sostanze in quanto non è suo compito.
L'ultimo grado di giudizio sul fatto rimane quindi l'appello che si è appunto concluso con l'assoluzione.
Forse erano juventini i giudici... o tu continui a ricordare male.
"la Procura di Torino presentò ricorso in Cassazione contro l'assoluzione dei due imputati, e la parola fine su questa vicenda arrivò solo il 29 marzo 2007 con la sentenza della Seconda Sezione Penale che confermò l'assoluzione relativamente alle accuse di doping: "con specifico riferimento alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante, ricordando che non è compito del giudice di legittimità quello di sovrappore la propria valutazione a quella compiuta dai giudici di merito, la Corte ha dato conto delle scelte operate con argomentazioni corrette sul piano della logica".
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la sentenza della Corte di appello è stata impugnata sia dagli imputati che dalla procura.
La Corte di cassazione ha annullato la sentenza senza rinvio perche i reati nel frattempo si erano prescritti.
La sentenza di assoluzione della Corte di appello quindi è stata annullata.
La cassazione ha confermato l'assoluzione per l'accusa di doping
la sentenza della Seconda Sezione Penale che confermò l'assoluzione relativamente alle accuse di doping: "con specifico riferimento alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante, ricordando che non è compito del giudice di legittimità quello di sovrappore la propria valutazione a quella compiuta dai giudici di merito
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certo che sì.
Non era mica l'unico capo d'imputazione.
Degli altri cosa mi dici?
Che... limitatamente alle sostanze non vietate va disposto senza rinvio perché il reato è estinto per intervenuta prescrizione.A questa Corte non compete certo la valutazione del merito delle specifiche condotte incriminate"
E quindi?
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La Corte di cassazione ha confermato che il reato è stato commesso ma che in realtà si è prescritto.
Lo dice anche la Corte di appello che però ha assolto in base ad una legge diversa o perché all'epoca dei fatti non era previsto come reato in base ai singoli capi di imputazione.
Per quello che interessa a questa discussione è stato affermato il principio secondo cui commette reato chi somministra sostanze anche lecite al fine di alterare la prestazione.
Ne risponde anche l'atleta nel caso di sua piena consapevolezza.
La cassazione non può dire che il reato sia stato commesso in quanto non le compete, come dalla cassazione stessa espresso.
"non è compito del giudice di legittimità quello di sovrappore la propria valutazione a quella compiuta dai giudici di merito"
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