Ciclisti over 50

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alvan

Apprendista Velocista
16 Agosto 2014
1.356
1.742
Cagliari
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Dogma F disk
La mia preoccupazione è che la pigrizia che sta sviluppandosi nella specie, porta a esaltare lo smart working che può essere una risorsa in caso di emergenza o in situazioni particolari, ma che umilia una delle caratteristiche che hanno portato la specie umana a essere quello che è. Vedere una persona su un video, in termini neurologici, è cosa terribilmente riduttiva rispetto all'insieme di stimoli reciproci che la presenza fisica produce. Tutto l'apparato dei neuroni specchio, fondamentale nell'apprendimento e nello stabilirsi dei rapporti di empatia finisce per perdere funzionalità e questo è gravissimo. E passare dal letto alla scrivania, elimina quella serie di passaggi sociali (vestizione, mezzo pubblico, bar, etc) importantissimi nella vita di relazione e nella consapevolezza sociale, anche in termini politici. In termini macroeconomici, il risparmio che si ottiene in termini di spostamenti, ricade su un settore economico importantissimo (trasporti, ricettività, ristorazione), senza che si producano alternative proporzionate sull'occupazione. Per di più ogni forma di assistenza al pubblico finisce per tagliar fuori una ampia fascia di popolazione che non riuscirà mai ad acquisire il know how per ricevere una adeguata e soddisfacente risposta. Insomma, come al solito siamo di fronte a un fatto positivo che affrontato con faciloneria rischia di trasformarsi in un grosso guaio. Una società di isolati in mutande, privi di empatia per il prossimo...

P.S.: ciclismo non può significare ruotare le pedivelle con i piedi, ma spostarsi nello spazio grazie a un veicolo, la bicicletta. Il vento non può essere surrogato da un ventilatore, una pendenza da un martinetto sulla ruota anteriore, il paesaggio da un monitor. Un mondo triste, artificiale, noiosissimo... (senza neanche il brivido del rischio di una caduta, che fa parte del gioco)
 

Bert5quant1

Viva il lupo
5 Ottobre 2018
5.191
8.497
73
Polo Nord
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1) acciaio 1989 no brand, scassata, 2) entry level alu no brand, 3) Bianchi infinito cv telaio 2016
La mia preoccupazione è che la pigrizia che sta sviluppandosi nella specie, porta a esaltare lo smart working che può essere una risorsa in caso di emergenza o in situazioni particolari, ma che umilia una delle caratteristiche che hanno portato la specie umana a essere quello che è. Vedere una persona su un video, in termini neurologici, è cosa terribilmente riduttiva rispetto all'insieme di stimoli reciproci che la presenza fisica produce. Tutto l'apparato dei neuroni specchio, fondamentale nell'apprendimento e nello stabilirsi dei rapporti di empatia finisce per perdere funzionalità e questo è gravissimo. E passare dal letto alla scrivania, elimina quella serie di passaggi sociali (vestizione, mezzo pubblico, bar, etc) importantissimi nella vita di relazione e nella consapevolezza sociale, anche in termini politici. In termini macroeconomici, il risparmio che si ottiene in termini di spostamenti, ricade su un settore economico importantissimo (trasporti, ricettività, ristorazione), senza che si producano alternative proporzionate sull'occupazione. Per di più ogni forma di assistenza al pubblico finisce per tagliar fuori una ampia fascia di popolazione che non riuscirà mai ad acquisire il know how per ricevere una adeguata e soddisfacente risposta. Insomma, come al solito siamo di fronte a un fatto positivo che affrontato con faciloneria rischia di trasformarsi in un grosso guaio. Una società di isolati in mutande, privi di empatia per il prossimo...

P.S.: ciclismo non può significare ruotare le pedivelle con i piedi, ma spostarsi nello spazio grazie a un veicolo, la bicicletta. Il vento non può essere surrogato da un ventilatore, una pendenza da un martinetto sulla ruota anteriore, il paesaggio da un monitor. Un mondo triste, artificiale, noiosissimo... (senza neanche il brivido del rischio di una caduta, che fa parte del gioco)
Ho vissuto un bel po' di distorsioni nei rapporti di lavoro quando furono introdotte le mail dove lavoravo, 1996 ca.
Una discreta folla di pignoli bizantini (e pigri) ci si buttò a capofitto scrivendo una montagna di futilità e a volte provocando, comparvero insomma i leoni da tastiera, di solito di livello medio-basso, che subito andavo a trovare faccia a faccia: "ma no, io intendevo... ecc..."
Prima dello smart working e implicazioni da te evidenziate, era già esploso il fenomeno dei colleghi pistini e buoni a poco... che nella mail pretestuosa e vuota di contenuti ma piena di puntualizzazioni trovavano rifugio e modalità di spreco, del proprio ed altrui tempo.

Rulli smart: non demonizzo un dispositivo utile e che può piacere più di quanto io capisca, e sul piacere di andar fuori in bici mi son già espresso, .... ma non vorrei che le cadute facessero parte del gioco, soprattutto nel mio stato. :==
 
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maurizio1259

Apprendista Scalatore
1 Ottobre 2018
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Wilier Triestina Cento1
Anch’io mi sono sempre tirato indietro quando sentivo parlare di rulli .
Poi anno scorso a settembre mi ero messo in testa che nel 2020 avrei voluto fare 3 gf , visto l’età che avanza era una mia fissa di poter finire come quando le facevo 20 anni fà .
Dopo un meeting con la signora ho deciso di acquistare dei rulli non troppo costosi , e ho preso i Tacx Vortex a poco più di 200€ nuovi. 3 mesi di monsoni e io in garage che rullavo .
Tabelle di allenamento che scorrevano come la pioggia fuori .
Tutto bello e tutto molto adrenalinico. Finiti i 5 mesi allenanti , inizia la temperatura da Versilia. :doh:
Bene dico io , ancora una settimana e si inizia , un bel belino :==, iscrizioni fatte e inizia il Covid 19, annullate GF e si rulla at minchiam sino a nuovo ordine.
Mia moglie contentissima che non rischiavo la pelle per strada e io che potevo anche fare 1 ora senza nessun problema di ogni a qualsiasi orario.
Beh dal 1 gennaio alla fine del Covid 19 quando hanno dato il via libera alle provincia solo di rulli ho fatto quasi 4000km .

Adesso vado in giro per strada rispettando le mie disponibilità orarie da turni di lavoro, moglie con problemi di salute, nipoti scuola e asilo , figlia e chi più ne ha ne scriva. :cry::cry::cry:

Avrò fatto si è nò 1000km . :azz
Buon sabato e buone rullate ops pedalate .
o-o
 

Bert5quant1

Viva il lupo
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1) acciaio 1989 no brand, scassata, 2) entry level alu no brand, 3) Bianchi infinito cv telaio 2016
Anch’io mi sono sempre tirato indietro quando sentivo parlare di rulli .
Poi anno scorso a settembre mi ero messo in testa che nel 2020 avrei voluto fare 3 gf , visto l’età che avanza era una mia fissa di poter finire come quando le facevo 20 anni fà .
Dopo un meeting con la signora ho deciso di acquistare dei rulli non troppo costosi , e ho preso i Tacx Vortex a poco più di 200€ nuovi. 3 mesi di monsoni e io in garage che rullavo .
Tabelle di allenamento che scorrevano come la pioggia fuori .
Tutto bello e tutto molto adrenalinico. Finiti i 5 mesi allenanti , inizia la temperatura da Versilia. :doh:
Bene dico io , ancora una settimana e si inizia , un bel belino :==, iscrizioni fatte e inizia il Covid 19, annullate GF e si rulla at minchiam sino a nuovo ordine.
Mia moglie contentissima che non rischiavo la pelle per strada e io che potevo anche fare 1 ora senza nessun problema di ogni a qualsiasi orario.
Beh dal 1 gennaio alla fine del Covid 19 quando hanno dato il via libera alle provincia solo di rulli ho fatto quasi 4000km .

Adesso vado in giro per strada rispettando le mie disponibilità orarie da turni di lavoro, moglie con problemi di salute, nipoti scuola e asilo , figlia e chi più ne ha ne scriva. :cry::cry::cry:

Avrò fatto si è nò 1000km . :azz
Buon sabato e buone rullate ops pedalate .
o-o
Accontentati, e auguri per la salute di tua moglie.
Io dai primi movimenti nel maggio'19, a oggi, ho fatto 1000 km in bici e 500-600 sui rulli... ma va bene lo stesso.
 

Redbaron69

Apprendista Scalatore
26 Settembre 2018
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Pinerolo
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Cipollini RB1K
La mia preoccupazione è che la pigrizia che sta sviluppandosi nella specie, porta a esaltare lo smart working che può essere una risorsa in caso di emergenza o in situazioni particolari, ma che umilia una delle caratteristiche che hanno portato la specie umana a essere quello che è. Vedere una persona su un video, in termini neurologici, è cosa terribilmente riduttiva rispetto all'insieme di stimoli reciproci che la presenza fisica produce. Tutto l'apparato dei neuroni specchio, fondamentale nell'apprendimento e nello stabilirsi dei rapporti di empatia finisce per perdere funzionalità e questo è gravissimo. E passare dal letto alla scrivania, elimina quella serie di passaggi sociali (vestizione, mezzo pubblico, bar, etc) importantissimi nella vita di relazione e nella consapevolezza sociale, anche in termini politici. In termini macroeconomici, il risparmio che si ottiene in termini di spostamenti, ricade su un settore economico importantissimo (trasporti, ricettività, ristorazione), senza che si producano alternative proporzionate sull'occupazione. Per di più ogni forma di assistenza al pubblico finisce per tagliar fuori una ampia fascia di popolazione che non riuscirà mai ad acquisire il know how per ricevere una adeguata e soddisfacente risposta. Insomma, come al solito siamo di fronte a un fatto positivo che affrontato con faciloneria rischia di trasformarsi in un grosso guaio. Una società di isolati in mutande, privi di empatia per il prossimo...

P.S.: ciclismo non può significare ruotare le pedivelle con i piedi, ma spostarsi nello spazio grazie a un veicolo, la bicicletta. Il vento non può essere surrogato da un ventilatore, una pendenza da un martinetto sulla ruota anteriore, il paesaggio da un monitor. Un mondo triste, artificiale, noiosissimo... (senza neanche il brivido del rischio di una caduta, che fa parte del gioco)
V ero quello che dici ma sarò ottimista io vedo alcune cose come opportunità non la singola possibilità ma un opzione ti faccio un esempio dalle mie parti ci sono comuni piccolissimi ed il telelavoro non continuativo ha creato un sistema più performante rispetto al precedente poi come ogni cosa la giusta misura per i rulli idem non sono un sostituto ma una possibilità quando uscire è impossibile.....vedi novembre con nebbie che non si vede niente e sarebbe rischiosissimo o gennaio quando da me c'è ghiaccio dappertutto.
Detto questo come mi è capitato il 24 dicembre.giornata di sole bellissima e temp fra -2 E 0 sono uscito lo stesso perché il cielo era meraviglioso . Ma con gambe allenate perché i rulli avevano fatto il loro lavoro
 

alvan

Apprendista Velocista
16 Agosto 2014
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Cagliari
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Dogma F disk
V ero quello che dici ma sarò ottimista io vedo alcune cose come opportunità non la singola possibilità ma un opzione ti faccio un esempio dalle mie parti ci sono comuni piccolissimi ed il telelavoro non continuativo ha creato un sistema più performante rispetto al precedente poi come ogni cosa la giusta misura per i rulli idem non sono un sostituto ma una possibilità quando uscire è impossibile.....vedi novembre con nebbie che non si vede niente e sarebbe rischiosissimo o gennaio quando da me c'è ghiaccio dappertutto.
Detto questo come mi è capitato il 24 dicembre.giornata di sole bellissima e temp fra -2 E 0 sono uscito lo stesso perché il cielo era meraviglioso . Ma con gambe allenate perché i rulli avevano fatto il loro lavoro
La struttura del tessuto territoriale italiano ci fa spesso dimenticare che queste situazioni particolari (i piccoli paesi sparsi in territori difficilmente raggiungibili, etc) sono aspetti interessantissimi antropologicamente e che meritano interventi specifici per impedire che muoiano, ma restano delle marginalità sulle quali non si può impostare una politica generale. Purtroppo in Italia esistono lobby 'della debolezza' che, anziché trattare questi problemi come casi particolari meritevoli di essere trattati con tutti i mezzi possibili, ma come sostanziali 'lussi', pretenderebbero di farne un modello generale (e parlo con cognizione di causa perché questo è il mantra della politica sarda).
Il sistema generale nazionale deve essere rapportato al sistema generale internazionale e, non ostante quanto certa intellettualità felicemente decrescente affermi, le opportunità e la qualità della vita sono concentrate nelle città (ovviamente si parla delle città del primo e secondo mondo), proprio per l'intensità di relazione fisica. La misura del connectoma mondiale come misura di ricchezza sociale ed economica funziona solo se poggia su una rete di persone, e non di fantasmi virtuali...
 
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bradipus

Vendicatore Mascherato e motore di ricerca
23 Luglio 2009
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Bugliano
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qualunquemente
La mia preoccupazione è che la pigrizia che sta sviluppandosi nella specie, porta a esaltare lo smart working che può essere una risorsa in caso di emergenza o in situazioni particolari, ma che umilia una delle caratteristiche che hanno portato la specie umana a essere quello che è. Vedere una persona su un video, in termini neurologici, è cosa terribilmente riduttiva rispetto all'insieme di stimoli reciproci che la presenza fisica produce. Tutto l'apparato dei neuroni specchio, fondamentale nell'apprendimento e nello stabilirsi dei rapporti di empatia finisce per perdere funzionalità e questo è gravissimo. E passare dal letto alla scrivania, elimina quella serie di passaggi sociali (vestizione, mezzo pubblico, bar, etc) importantissimi nella vita di relazione e nella consapevolezza sociale, anche in termini politici. In termini macroeconomici, il risparmio che si ottiene in termini di spostamenti, ricade su un settore economico importantissimo (trasporti, ricettività, ristorazione), senza che si producano alternative proporzionate sull'occupazione. Per di più ogni forma di assistenza al pubblico finisce per tagliar fuori una ampia fascia di popolazione che non riuscirà mai ad acquisire il know how per ricevere una adeguata e soddisfacente risposta. Insomma, come al solito siamo di fronte a un fatto positivo che affrontato con faciloneria rischia di trasformarsi in un grosso guaio. Una società di isolati in mutande, privi di empatia per il prossimo...

P.S.: ciclismo non può significare ruotare le pedivelle con i piedi, ma spostarsi nello spazio grazie a un veicolo, la bicicletta. Il vento non può essere surrogato da un ventilatore, una pendenza da un martinetto sulla ruota anteriore, il paesaggio da un monitor. Un mondo triste, artificiale, noiosissimo... (senza neanche il brivido del rischio di una caduta, che fa parte del gioco)
forse perché non hai mai fatto il pendolare... personalmente il percorso casa-ufficio e ritorno con i mezzi pubblici mi porta via quotidianamente tre ore e mezza quando tutto va bene (sono poco più di cinquanta chilometri); dopo la fine del lockdown vado in ufficio un solo giorno la settimana, e sto molto meglio...
 

alvan

Apprendista Velocista
16 Agosto 2014
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Cagliari
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Dogma F disk
forse perché non hai mai fatto il pendolare... personalmente il percorso casa-ufficio e ritorno con i mezzi pubblici mi porta via quotidianamente tre ore e mezza quando tutto va bene (sono poco più di cinquanta chilometri); dopo la fine del lockdown vado in ufficio un solo giorno la settimana, e sto molto meglio...
Figurati, io sono in pensione e sto ancora meglio, ma non credo che il mio modello tenga in piedi lo sviluppo sociale...:-)xxxx

P.S. quindi tutti a casa, città spettrali e non miglioramento dei trasporti pubblici...
 
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bradipus

Vendicatore Mascherato e motore di ricerca
23 Luglio 2009
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Bugliano
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qualunquemente
Figurati, io sono in pensione e sto ancora meglio, ma non credo che il mio modello tenga in piedi lo sviluppo sociale...:-)xxxx

P.S. quindi tutti a casa, città spettrali e non miglioramento dei trasporti pubblici...
no, esistono anche le vie di mezzo: ogni tanto in ufficio (una o due volte la settimana), ogni tot lavorare da casa.
per chi può, ovviamente.
minor spese pubbliche per i trasporti, più tempo libero, meno stress (non hai idea di cosa voglia dire quando il treno che hai preso per tornare a casa la sera si guasta o piglia sotto qualcuno... ritardi di ore, perdi l'ultimo autobus e devi scarpinare a piedi per cinquanta minuti fino a casa, magari d'inverno sotto la pioggia, dopo una giornata di lavoro...)
 
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lechuzo2008

Apprendista Passista
24 Gennaio 2018
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sassuolo
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colnago
molti miei amici appena sentono parlare di rulli storcono il naso, iniziano a digrignare i denti , a muovere le mani e parlare agitato.....tranquilli, dico io, non voglio offendere lo spirito ( non in senso alcolico ) sacro del ciclismo, lungi da me !
Dico solo che bisogna saper apprezzare ( e non solo demonizzare ) quello che la moderna tecnologia oggi offre
se dovesse capitare una giornata piovosa , peggio , un inverno rigido, un autunno ventoso, tale per cui non si possa uscire, ecco lì la soluzione
prendi la tua bici, la colleghi al rullo con la tua app preferita, fai un passo delle dolomiti o qualsiasi altro giro, pedali se vuoi virtualmente anche con i tuoi amici, fai la gara con dei perfetti sconosciuti che mai più " rivedrai " oppure fai una tranquillissima pedalata senza un metro di dislivello in solitaria senza che nessuno ti rompa gli zebedei , metti come sottofondo della musica rilassante , ti mantieni in forma , mangi tre fette di torta al cioccolato mentre sali lo Stelvio e quando hai finito, dopo due secondi sei già sotto la doccia!!!!

eppoi quando fuori il sole splende , metti i rulli da parte ed esci in strada con la bici ed i tuoi amici

nulla vieta di fare entrambe le cose
 

alvan

Apprendista Velocista
16 Agosto 2014
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no, esistono anche le vie di mezzo: ogni tanto in ufficio (una o due volte la settimana), ogni tot lavorare da casa.
per chi può, ovviamente.
minor spese pubbliche per i trasporti, più tempo libero, meno stress (non hai idea di cosa voglia dire quando il treno che hai preso per tornare a casa la sera si guasta o piglia sotto qualcuno... ritardi di ore, perdi l'ultimo autobus e devi scarpinare a piedi per cinquanta minuti fino a casa, magari d'inverno sotto la pioggia, dopo una giornata di lavoro...)
Sul tema delle vie di mezzo sono sempre concorde. Però mi pare che superare il problema di rendere più efficiente il sistema dei trasporti chiudendosi in casa, sia pure parzialmente, sia una tecnica rinunciataria. Il lavoro a casa (perché non riesco a capire dove sia lo smart) è una ottima soluzione in casi particolari o di emergenza, ma è il potenziale fallimento della costruzione faticosa del moderno welfare state. Che i bambini vadano all'asilo e imparino a socializzare, che cinquanta km possano rappresentare uno spostamento sereno di mezz'ora in condizioni civili (magari anche smettendola con questa ridicola demonizzazione del mezzo privato, che è stato un grande mezzo di libertà individuale e che richiederebbe oggi una nuovo progetto infrastrutturale, dopo decenni di abbandono di interventi innovativi), che tre colleghi scambino opinioni di politica, cultura o sport intorno alla macchinetta del caffè, deve essere un ragionevole obbiettivo sociale piuttosto che immaginare un mondo alla Fahrenheit 451, con la famiglia inchiodata davanti a un monitor...
 
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Husqymax

Passista
19 Giugno 2019
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Nebbiano Montespertoli
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Bianchi Infinito CV Disc 2019
Sul tema delle vie di mezzo sono sempre concorde. Però mi pare che superare il problema di rendere più efficiente il sistema dei trasporti chiudendosi in casa, sia pure parzialmente, sia una tecnica rinunciataria. Il lavoro a casa (perché non riesco a capire dove sia lo smart) è una ottima soluzione in casi particolari o di emergenza, ma è il potenziale fallimento della costruzione faticosa del moderno welfare state. Che i bambini vadano all'asilo e imparino a socializzare, che cinquanta km possano rappresentare uno spostamento sereno di mezz'ora in condizioni civili (magari anche smettendola con questa ridicola demonizzazione del mezzo privato, che è stato un grande mezzo di libertà individuale e che richiederebbe oggi una nuovo progetto infrastrutturale, dopo decenni di abbandono di interventi innovativi), che tre colleghi scambino opinioni di politica, cultura o sport intorno alla macchinetta del caffè, deve essere un ragionevole obbiettivo sociale piuttosto che immaginare un mondo alla Fahrenheit 451, con la famiglia inchiodata davanti a un monitor...
Hai citato un mito
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E anche questo ha anticipato di parecchio i tempi...

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E non si dica era già scritto...
 
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Bert5quant1

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5 Ottobre 2018
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Oggi giro della serie: torniamo su propri passi...Futa, Raticosa, Poggio Tignoso, Peglio e Giogo, anzi il tratto Poggio-Peglio l’ho fatto due volte, era parecchio tempo che non passavo di lì, devo scendere in una località che si chiama Badia, al bivio guardo la strada è in disuso, ma si passava di qui, tiro dritto, arrivo sotto delle pale eoliche e la strada diventa sterrata, ho mancato un bivio, torno indietro, non è possibile, ritorno alle pale eoliche, continuo, è una deviazione per frana, mannaggia a non chiedere mai indicazioni.... poi Firenzuola, passo del Giogo e rientro a Barberino..
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andrea martinelli

Novellino
26 Ottobre 2018
5
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Pinarello Marvel
Ciao a tutti
Apro questo thread per vedere quanti siamo gli over 50 del forum ed avere un posto dove poter scrivere tutto quello che concerne pedalare dopo i 50 anni, benefici, acciacchi, sensazioni e chi più ne ha più ne metta... :-)xxxx
Io sono Filippo ho 55 anni ho iniziato a pedalare 4 anni fa, dopo più di 25 anni che non andavo più in bici, iniziare di nuovo non è stato semplice ma, l'amore per questo sport mi ha dato la spinta per andare avanti, vivo in Polonia, a nord vicino al mar Baltico, qui abbiamo bellissimi percorsi vallonati e soprattutto poco trafficati.
Buone pedalate a tutti, over 50 e non gandalf
Ciao sono Andrea 57 anni di Bormio ma vivo a Sondrio...come dico sempre io pedalo per piacere e le uniche sfide sono con me stesso..facevo gare di sci nordico da giovane e la bici la usavo per allenarmi..dopo qualche anno di fancazzismo dalla bici , mi ero buttato solo sulla corsa, per un problema all'anca ho ricominciato a pedalare 8 anni fa e mi diverto tantissimo...faccio salite che qui non mancano ma nessuna gara troppo stress e troppi tuttologi e con il coltello tra i denti,,cazzo se eri un campione facevi il prof a 20 anni..trovi gente che neanche ti saluta con un cenno..hanno la bava alla bocca per fare i kom del nonno..comunque la bici è passione fatica e sopratutto piacere , a tutte le età...le mie uscite sono dai 60 ai 100 tre quattro volte a settimana...poi vado in ebike con mia moglie più rilassato...buona vita
 

maurizio1259

Apprendista Scalatore
1 Ottobre 2018
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Ciao sono Andrea 57 anni di Bormio ma vivo a Sondrio...come dico sempre io pedalo per piacere e le uniche sfide sono con me stesso..facevo gare di sci nordico da giovane e la bici la usavo per allenarmi..dopo qualche anno di fancazzismo dalla bici , mi ero buttato solo sulla corsa, per un problema all'anca ho ricominciato a pedalare 8 anni fa e mi diverto tantissimo...faccio salite che qui non mancano ma nessuna gara troppo stress e troppi tuttologi e con il coltello tra i denti,,cazzo se eri un campione facevi il prof a 20 anni..trovi gente che neanche ti saluta con un cenno..hanno la bava alla bocca per fare i kom del nonno..comunque la bici è passione fatica e sopratutto piacere , a tutte le età...le mie uscite sono dai 60 ai 100 tre quattro volte a settimana...poi vado in ebike con mia moglie più rilassato...buona vita


Benvenuto . o-o
 
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Viva il lupo
5 Ottobre 2018
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1) acciaio 1989 no brand, scassata, 2) entry level alu no brand, 3) Bianchi infinito cv telaio 2016
Ieri un mix pianura e ondulazioni, disl 335 m e 53,1 km, Landiona Proh Cavaglio Ghemme Fara Barengo Proh Landiona.
Pur di non fermarmi sulla salita in uscita da Cavaglio per Ghemme, usata la 34/29... almeno non mi son fermato, nemmeno le successive. Ma quella salita lì che % è? Per un tratto il gps mi da 17,6, se così fosse sarei già contento...
 

Bert5quant1

Viva il lupo
5 Ottobre 2018
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1) acciaio 1989 no brand, scassata, 2) entry level alu no brand, 3) Bianchi infinito cv telaio 2016
Ciao sono Andrea 57 anni di Bormio ma vivo a Sondrio...come dico sempre io pedalo per piacere e le uniche sfide sono con me stesso..facevo gare di sci nordico da giovane e la bici la usavo per allenarmi..dopo qualche anno di fancazzismo dalla bici , mi ero buttato solo sulla corsa, per un problema all'anca ho ricominciato a pedalare 8 anni fa e mi diverto tantissimo...faccio salite che qui non mancano ma nessuna gara troppo stress e troppi tuttologi e con il coltello tra i denti,,cazzo se eri un campione facevi il prof a 20 anni..trovi gente che neanche ti saluta con un cenno..hanno la bava alla bocca per fare i kom del nonno..comunque la bici è passione fatica e sopratutto piacere , a tutte le età...le mie uscite sono dai 60 ai 100 tre quattro volte a settimana...poi vado in ebike con mia moglie più rilassato...buona vita
Benvenuto. Questa è spassosa:
"trovi gente che neanche ti saluta con un cenno..hanno la bava alla bocca per fare i kom del nonno.."
Quoto ... e buona vita a te.
 
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rosetta

Apprendista Cronoman
9 Marzo 2009
2.825
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Estremo Est
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Giant TCR AluxX SL
La mia preoccupazione è che la pigrizia che sta sviluppandosi nella specie, porta a esaltare lo smart working che può essere una risorsa in caso di emergenza o in situazioni particolari, ma che umilia una delle caratteristiche che hanno portato la specie umana a essere quello che è. Vedere una persona su un video, in termini neurologici, è cosa terribilmente riduttiva rispetto all'insieme di stimoli reciproci che la presenza fisica produce. Tutto l'apparato dei neuroni specchio, fondamentale nell'apprendimento e nello stabilirsi dei rapporti di empatia finisce per perdere funzionalità e questo è gravissimo. E passare dal letto alla scrivania, elimina quella serie di passaggi sociali (vestizione, mezzo pubblico, bar, etc) importantissimi nella vita di relazione e nella consapevolezza sociale, anche in termini politici. In termini macroeconomici, il risparmio che si ottiene in termini di spostamenti, ricade su un settore economico importantissimo (trasporti, ricettività, ristorazione), senza che si producano alternative proporzionate sull'occupazione. Per di più ogni forma di assistenza al pubblico finisce per tagliar fuori una ampia fascia di popolazione che non riuscirà mai ad acquisire il know how per ricevere una adeguata e soddisfacente risposta. Insomma, come al solito siamo di fronte a un fatto positivo che affrontato con faciloneria rischia di trasformarsi in un grosso guaio. Una società di isolati in mutande, privi di empatia per il prossimo...

P.S.: ciclismo non può significare ruotare le pedivelle con i piedi, ma spostarsi nello spazio grazie a un veicolo, la bicicletta. Il vento non può essere surrogato da un ventilatore, una pendenza da un martinetto sulla ruota anteriore, il paesaggio da un monitor. Un mondo triste, artificiale, noiosissimo... (senza neanche il brivido del rischio di una caduta, che fa parte del gioco)
Bellissimo, condivido tutto!! TOP
 
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andrea martinelli

Novellino
26 Ottobre 2018
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Bici
Pinarello Marvel
Oggi giro della serie: torniamo su propri passi...Futa, Raticosa, Poggio Tignoso, Peglio e Giogo, anzi il tratto Poggio-Peglio l’ho fatto due volte, era parecchio tempo che non passavo di lì, devo scendere in una località che si chiama Badia, al bivio guardo la strada è in disuso, ma si passava di qui, tiro dritto, arrivo sotto delle pale eoliche e la strada diventa sterrata, ho mancato un bivio, torno indietro, non è possibile, ritorno alle pale eoliche, continuo, è una deviazione per frana, mannaggia a non chiedere mai indicazioni.... poi Firenzuola, passo del Giogo e rientro a Barberino..
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Gran bella bici, è la infinito disc? il mio sogno...dicono che si pedala sul velluto..buona vita
 
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