Di Felice fallisce di nuovo la traversata dell'Antartide

tapamaloku

Gregario
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Specy Venge
Conversando con un "neofita" di ciclismo mi sono trovato a discutere del valore delle "imprese" di Omar Di Felice che per me hanno poco a che vedere con il ciclismo e che, valutando prettamente la componente atletica, non sono certo lontane da quello che fanno molti ciclisti, anche amatoriali, che hanno certamente molti meno sponsor e tempo libero. Ovviamente il mio interlocutore era della visione opposta e penso non avesse le basi per valutare quello di cui stava parlando. Premetto che Di Felice ha sicuramente delle ottime capacità di comunicazione e marketing che fanno invidia a molti ciclisti professionisti e merita quindi giustamente tutti gli sponsor che ha. In passato la sua attività si concentrava sulla parte agonistica con gare di ultracycling in cui ha raggiunto buoni risultati nonostante fosse un ambito abbastanza di nicchia. Il movimento è cresciuto moltissimo negli ultimi anni e ha visto l'arrivo di competitors forti e investimenti importanti, tuttavia Di Felice sembra essere scomparso nelle gare maggiori. Ha ripiegato sulle cosiddette "imprese", che ripeto è capace di vendere benissimo a sponsor e followers, ma sono una cosa estremamente diversa dallo sport agonistico. A mio avviso meritano anche meno visibilità di quella che hanno visto che in Italia c'è un movimento giovanile pressoché inesistente e anche i pochi campioni veri che abbiamo non sono affatto mediaticamente valorizzati. Se poi anche le pseudo imprese costruite ad hoc risultano poi in fallimenti, propinati tra l'altro come successi, mi adono proprio le braccia...
 

philthyphil

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A mio avviso meritano anche meno visibilità di quella che hanno visto che in Italia c'è un movimento giovanile pressoché inesistente e anche i pochi campioni veri che abbiamo non sono affatto mediaticamente valorizzati.
ma anche no

tralasciando tutto il discorso che mi sembra un po' un "attacco" contro ODF, però perché questa parte evidenziata? addirittura "merita meno visibilità"??
non è che si parla delle "imprese" (riporto le tue "") togliendo spazio ad altre notizie sul ciclismo o sul ciclismo giovanile...
se vengono date notizie di bici, di qualunque tipo siano, non è comunque una buona cosa?
;nonzo%
 

tapamaloku

Gregario
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ma anche no

tralasciando tutto il discorso che mi sembra un po' un "attacco" contro ODF, però perché questa parte evidenziata? addirittura "merita meno visibilità"??
non è che si parla delle "imprese" (riporto le tue "") togliendo spazio ad altre notizie sul ciclismo o sul ciclismo giovanile...
se vengono date notizie di bici, di qualunque tipo siano, non è comunque una buona cosa?
;nonzo%
ho solo voluto dire che mi faceva specie che un neofita di ciclismo conosca di più quello che fa lui piuttosto che un Ganna che fa il record dell'ora. Poi ripeto bravissimo lui a saper comunicare ed essersi costruito in anni il personaggio ambientalista, esploratore, scrittore viaggiatore etc. con cui campa decisamente bene e meglio di tanti professionisti. Però lo sport agonistico è altra cosa e quello che ha fatto lui in tale ambito è decisamente poco.
 

jacknipper

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Conversando con un "neofita" di ciclismo mi sono trovato a discutere del valore delle "imprese" di Omar Di Felice che per me hanno poco a che vedere con il ciclismo e che, valutando prettamente la componente atletica, non sono certo lontane da quello che fanno molti ciclisti, anche amatoriali, che hanno certamente molti meno sponsor e tempo libero. Ovviamente il mio interlocutore era della visione opposta e penso non avesse le basi per valutare quello di cui stava parlando. Premetto che Di Felice ha sicuramente delle ottime capacità di comunicazione e marketing che fanno invidia a molti ciclisti professionisti e merita quindi giustamente tutti gli sponsor che ha. In passato la sua attività si concentrava sulla parte agonistica con gare di ultracycling in cui ha raggiunto buoni risultati nonostante fosse un ambito abbastanza di nicchia. Il movimento è cresciuto moltissimo negli ultimi anni e ha visto l'arrivo di competitors forti e investimenti importanti, tuttavia Di Felice sembra essere scomparso nelle gare maggiori. Ha ripiegato sulle cosiddette "imprese", che ripeto è capace di vendere benissimo a sponsor e followers, ma sono una cosa estremamente diversa dallo sport agonistico. A mio avviso meritano anche meno visibilità di quella che hanno visto che in Italia c'è un movimento giovanile pressoché inesistente e anche i pochi campioni veri che abbiamo non sono affatto mediaticamente valorizzati. Se poi anche le pseudo imprese costruite ad hoc risultano poi in fallimenti, propinati tra l'altro come successi, mi adono proprio le braccia...
innanzitutto bisognerebbe mettersi d'accordo su cosa sia l'ultracycling, visto che non è ancora stato "canonizzato", e per qualcuno, giustamente, le sue avventure possono essere considerate tali
poi dici " Di Felice sembra essere scomparso nelle gare maggiori": quest'anno ha vinto la Trans America ... vedi tu
 

bicilook

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si, bici e slitta dietro con tutto quello che gli serviva. Ha alternato pedalate a tratti a spinta dove era impossibile pedalare
Mi sembra un po' un'esagerazione...quanto si potrà pedalare in Antartide?... così da profano,mi sembra più un voler fare qualcosa di diverso,ma all'atto pratico mi sembra un tentare l'attraversata con anche la bici appresso.
Poi boh,Magari si sono sciolti i ghiacci anche là e si pedala più di quanto io possa pensare.
 
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jacknipper

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Mi sembra un po' un'esagerazione...quanto si potrà pedalare in Antartide?... così da profano,mi sembra più un voler fare qualcosa di diverso,ma all'atto pratico mi sembra un tentare l'attraversata con anche la bici appresso.
Poi boh,Magari si sono sciolti i ghiacci anche là e si pedala più di quanto io possa pensare.
a quanto risulta dal suo garmin ha pedalato più dell'80% dei km: io fossi in te andrei a vedere un minimo i suoi report, la bici che ha usato, prima di sollevare dubbi ;)
 

lupin IV

Maglia Gialla
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ho solo voluto dire che mi faceva specie che un neofita di ciclismo conosca di più quello che fa lui piuttosto che un Ganna che fa il record dell'ora. Poi ripeto bravissimo lui a saper comunicare ed essersi costruito in anni il personaggio ambientalista, esploratore, scrittore viaggiatore etc. con cui campa decisamente bene e meglio di tanti professionisti.
Detta così sembra che sia un personaggio che dice una cosa e che ne fa un'altra, il che non mi sembra. Da un po' non lo seguo più ma ho avuto modo di vedere le sue prime "imprese" e non c'era alcuno sponsor.
Poi ricordati che nessuno ti da dei soldi se non ha un tornaconto in termini di visibilità.
Però lo sport agonistico è altra cosa e quello che ha fatto lui in tale ambito è decisamente poco.
Bisognerebbe provare a fare lo stesso, farlo più facilmente di quanto ha fatto lui e solo dopo dire che "è decisamente poco"
 

tapamaloku

Gregario
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innanzitutto bisognerebbe mettersi d'accordo su cosa sia l'ultracycling, visto che non è ancora stato "canonizzato", e per qualcuno, giustamente, le sue avventure possono essere considerate tali
poi dici " Di Felice sembra essere scomparso nelle gare maggiori": quest'anno ha vinto la Trans America ... vedi tu
oramai saranno più di 10 anni ultracycling è una realtà abbastanza affermata in Italia e nel mondo. La gare simbolo è decisamente la RAAM (da quello che vedo si corre dal 1982!) che sta all'ultracycling come il Tour de France sta al ciclismo professionistico. 6/7 anni fa ebbi modo di incontrare ODF in una serata organizzata da Rapha a Milano in cui raccontava di tutte le sue gare (allora si dedicava penso prettamente alle competizioni) e dei suoi progetti futuri sulle "imprese" in ambienti estremi. Gli chiesi il perché non avesse fino ad allora mai partecipato alla RAAM e la sua risposta fu abbastanza elusiva parlando di mancanza di sponsor (penso in quel momento fosse uno dei pochi ultracyclist al mondo che campasse solo di quello), sovrapposizione di calendario, livello troppo alto... Alla RAAM non ha mai partecipato, il livello nelle gare di UC si è alzato e e nelle gare importanti, anche in Italia, ha cominciato a prenderle da corridori più forti. Questa è la carriera se si può dire "agonistica", considerando anche che tra i professionisti, quelli veri, è durato penso un anno.
 

tapamaloku

Gregario
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Specy Venge
E cosa centra col fatto che sia bravo a fare quello che fa? Il ciclismo per fortuna non è sempre e solo il WorldTour....
ripeto la mia è solo una considerazione generale sul divario che c'è tra la sostanza e ciò che invece viene veicolato attraverso la comunicazione, social in primis. Il discorso è ampio e, senza far riferimento solo a ODF, riguarda ad esempio tutta la galassia di influencer pseudo ciclisti che magari mandano anche messaggi distorti e che convogliano sponsor e interesse che A MIO PERSONALISSIMO PARERE potrebbero essere destinati ad altro.
 

marco

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Conversando con un "neofita" di ciclismo mi sono trovato a discutere del valore delle "imprese" di Omar Di Felice che per me hanno poco a che vedere con il ciclismo e che, valutando prettamente la componente atletica, non sono certo lontane da quello che fanno molti ciclisti, anche amatoriali, che hanno certamente molti meno sponsor e tempo libero. Ovviamente il mio interlocutore era della visione opposta e penso non avesse le basi per valutare quello di cui stava parlando. Premetto che Di Felice ha sicuramente delle ottime capacità di comunicazione e marketing che fanno invidia a molti ciclisti professionisti e merita quindi giustamente tutti gli sponsor che ha. In passato la sua attività si concentrava sulla parte agonistica con gare di ultracycling in cui ha raggiunto buoni risultati nonostante fosse un ambito abbastanza di nicchia. Il movimento è cresciuto moltissimo negli ultimi anni e ha visto l'arrivo di competitors forti e investimenti importanti, tuttavia Di Felice sembra essere scomparso nelle gare maggiori. Ha ripiegato sulle cosiddette "imprese", che ripeto è capace di vendere benissimo a sponsor e followers, ma sono una cosa estremamente diversa dallo sport agonistico. A mio avviso meritano anche meno visibilità di quella che hanno visto che in Italia c'è un movimento giovanile pressoché inesistente e anche i pochi campioni veri che abbiamo non sono affatto mediaticamente valorizzati. Se poi anche le pseudo imprese costruite ad hoc risultano poi in fallimenti, propinati tra l'altro come successi, mi adono proprio le braccia...

Di Felice è prigioniero del suo personaggio, per continuare ad avere sponsor si trova a tentare robe surreali, come questa del polo sud.
 

Ser pecora

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ripeto la mia è solo una considerazione generale sul divario che c'è tra la sostanza e ciò che invece viene veicolato attraverso la comunicazione, social in primis. Il discorso è ampio e, senza far riferimento solo a ODF, riguarda ad esempio tutta la galassia di influencer pseudo ciclisti che magari mandano anche messaggi distorti e che convogliano sponsor e interesse che A MIO PERSONALISSIMO PARERE potrebbero essere destinati ad altro.

Mi sembrano due cose ben diverse. Di Felice non è la cubista-part-time che fa "l'influencer" su Ig. Ok, non ha mai fatto la Raam e probabilmente non è forte come uno Strasser, ma non è nemmeno il più scarso...la TransAm l'ha vinta, e cosi tanta altra roba. Al netto che non ha più 20anni nemmeno lui.

Poi nemmeno a me piace tutto quello che fa.
 
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Chief

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Non intendo certo osannare Di Felice, ma ritenere che le sue spedizioni siano alla portata di molti ciclisti amatori è assurdo. L'aspetto ambientale in quelle imprese è preponderante, non è scontato che un atleta di primo livello dal punto di vista esclusivamente fisico abbia le carte in regola per performare bene in climi estremi, e viceversa.
Le due categorie di persone sono quasi sempre distinte, vedasi i vari Messner, Bonatti, Kukuczka da un lato, Nibali, Merx, Bolt dall'altro.
Se qualcuno poi è interessato ad altre forme di sport più tradizionali può seguirle benissimo, non ruba certo la scena a nessuno!
 

tapamaloku

Gregario
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Mi sembra un po' un'esagerazione...quanto si potrà pedalare in Antartide?... così da profano,mi sembra più un voler fare qualcosa di diverso,ma all'atto pratico mi sembra un tentare l'attraversata con anche la bici appresso.
Poi boh,Magari si sono sciolti i ghiacci anche là e si pedala più di quanto io possa pensare.
da quello che ricordo ha portato la bici in spalla/zaino fino al campo base dell'everest, facendo un trekking che chiunque fa con uno zaino più o meno dello stesso peso. Per poi tornare al punto di partenza in ELICOTTERO (alla faccia dell'ambientalismo....) quando i comuni mortali tornano con le proprie gambine.
 

tapamaloku

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Detta così sembra che sia un personaggio che dice una cosa e che ne fa un'altra, il che non mi sembra. Da un po' non lo seguo più ma ho avuto modo di vedere le sue prime "imprese" e non c'era alcuno sponsor.
Poi ricordati che nessuno ti da dei soldi se non ha un tornaconto in termini di visibilità.

Bisognerebbe provare a fare lo stesso, farlo più facilmente di quanto ha fatto lui e solo dopo dire che "è decisamente poco"
di sponsor vedo che ne ha molti ed anche di un certo peso (Allianz, Volvo, Wilier, Mavic che ricordo...) e ripeto per l'ennesima volta è bravissimo in comunicazione e se li merita tutti e anche di più.
Per quello che posso, cerco di valutare i risultati in termini oggettivi e come detto nei post precedenti di risultati eclatanti non ne vedo, anzi quando il livello si è alzato come una cartina al tornasole sono venuti fuori atleti di altro valore.
 
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Mi sembrano due cose ben diverse. Di Felice non è la cubista-part-time che fa "l'influencer" su Ig. Ok, non ha mai fatto la Raam e probabilmente non è forte come uno Strasser, ma non è nemmeno il più scarso...la TransAm l'ha vinta, e cosi tanta altra roba. Al netto che non ha più 20anni nemmeno lui.

Poi nemmeno a me piace tutto quello che fa.
e ripeto ancora che quello che ho detto era un ragionamento più ampio non rivolto unicamente a ODF e considerava la discussione che ho citato nel mio primo messaggio.
E comunque senza social di tutto quello che fa non penso freghi a qualcuno quindi il personaggio che si è creato vive di social come un qualunque influencer, senza che ci sia nulla di che vergognarsi per carità. E' però un dato di fatto.