Mi sono
espresso male: quando parlavo di partenze separate includevo anche quegli amatori che vanno molto forti e che possiamo assimilare per metodologia negli allenamenti ai più quotati pro'.
Che si facciamo pure il loro circuito. Non ho problemi, ma che non si mischino a noi.
Si dovrebbe estendere anche alle GF le due partenze 1° e 2° serie.
C'è un Ranking nazionale, il regolamento può piacere o meno. E' nato proprio con l'intenzione di creare una categoria a parte. La mastergold. I primi 100 del ranking. Che non competono per la classifica di categoria nelle gf patrocinate dalla fci. I primi 100 su 50mila amatori che hanno disputato almeno una gf. Ad ogni gf i MG saranno si e no 20-30 (se va bene). Non so se le organizzazioni hanno la disponibilità (o "le" disponibilità) di organizzare una staffetta in più per una ventina di corridori.
Nelle gf patrocinate da altri enti, sono invece tutti "amatori" (tranne i "lista rossa", ex-pro da 5 anni ed
elite da 3) e dunque aventi diritto di partecipare alel classifiche di categoria.
Come distinguere un granfondista di prima serie e di seconda serie?
Con uno strumento simile al Ranking già esistente. Che per qualche strano motivo, non viene riconosciuto da tutti gli enti, da tutti gli organizzatori e che viene pure scarsamente utilizzato per la composizione delle griglie. Evidentemente un discorso di questo genere interessa poco. Col perdurare di questa eterogeneità di "categorie" e regolamenti non credo si possa affiancare ad una gf "amatoriale" una gara di corridori che non sono nè professionisti nè amatori.
Ribadisco comunque la mia opinione: anche se fosse realizzabile, la cosa non cambierebbe gli atteggiamenti di certi corridori.
Come in ogni sport ci si dopa principalmente per un motivo economico, eliminare il vantaggio economico potrebbe essere una via per sconfiggere il problema, e non mi pare sia irragionevole parlarne visto che parliamo di ciclismo "amatoriale".
Detto ciò doparsi per vincere una granfondo, mi lascia comunque veramente eprplesso, sarà che ho cominciato ad andare in bici da 3 mesi e ho 35 anni, quindi per me solo partecipare tra qualche tempo sarà un successo enorme.
Beh, non ci sono solo le gf. E il doping c'è anche in gare semisconosciute, in cui il vantaggio economico di una vittoria è irrisorio. Secondo me prima di tutto è un problema etico. Tanto più a livello amatoriale: non giustifico il fenomeno doping a livello professionistico, ma posso capire che lì la tentazione di un vantaggio economico ci possa essere, visto che le cifre in gioco sono talvolta rilevanti. Dunque se la tentazione fosse solo e direttamente legata agli ingaggi, a livello amatoriale dovrebbe essercene ben poca!
ciao
Andrea